“Il canto è un senso di amore” è un poema teatrale scritto per lo spettacolo di celebrazione dei cinquant’anni (30 novembre 1957) dalla scomparsa del tenore lirico Beniamino Gigli, all’ Arena Gigli di Porto Recanati il 6 luglio 2007, organizzato dal Comune di Porto Recanati. Regia di Luciano Gregoretti e Maria Teresa Copelli. Interpreti Alessia Raccichini, Bruno Maria Tallini e l’autore Antonio Bruni.

Antonio Bruni -Alessia Raccichini -Bruno Maria Tallini

Il poema è stato poi edito in programma radiofonico, con la stessa compagnia e regia, e trasmesso in tutto il mondo da Rai International in tre puntate nel mese di novembre 2017.

testo PDf Il canto è un senso d’amore

Si articola in nove quadri in dialogo con la voce di Gigli. Dalla memoria dell’artista emergono una ninna nanna, la figura girovaga del cantante attore, l’affetto per la lingua e la civiltà italiana e immagini dell’infanzia nelle Marche.
Di ogni quadro qui i primi versi. Il testo integrale nel pdf.

Primo quadro
Il canto è un senso di amore
mia madre me lo insegnava
tenendomi stretto la sera
calore di latte e di voce
mi hanno destato il respiro

Secondo quadro
Ninna nanna nanna ninna
La cicala ha un violino
è un tamburo il ciabattino
ciuccia mamma il vitellino
fa un acuto l’asinello
dormi bimbo dormi bello
ecco il re col suo mantello

Terzo quadro
Campane!  Montare la torre
legarsi al fuggire di corde
lasciarsi oscillare dal bronzo
aprirsi in rime volanti
in ali di tocchi soffiare
espandersi in gara col vento

Beniamino Gigli

Quarto quadro
Madonna
che ha ai piedi un gattino
mi sembra indicare a usignolo
che è solo nel bosco ed intona
dolcezza d’esistere in piume
a questa missione m’invita?…

Quinto quadro
Ombrelli grondanti pinoli
le viti in abbracci succosi
a giovani ulivi contorti
pennelli di grazia i cipressi
salutano il vento leggero
colline che ondeggiano al mare…

Caricatura disegnata dal tenore Caruso

Sesto quadro
Non ho più un volto in me stesso
ma assumo la storia e la vita
di un altro che mai è esistito
che è stato animato su carta
che ha tatto e odori non miei…

Settimo quadro
Uscire in scena ogni sera è
gettarsi dal volo d’aereo
sortita che non si ripete
il faro che taglia lo spazio
mi isola nudo e inebriato
esalta l’istinto del divo…

Ottavo quadro
Lontano nel mondo li incontro
paesani emigrati sperduti
parenti in lunghe catene
famiglie spezzate e speranti
partiti in cerca del pane
con occhi che dicono fame
già parlano male italiano…

Nono quadro
Parole che suonano intere
distese arrotondano voce
che armonica sgorga da labbra…

è dolce in preghiera e in amore
nel canto si volge al sublime
italiano
la lingua che esprimo e che amo…

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