2014
christmas stories
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la cupola e la tenda
sfarzosa abbagliante grandiosa si erge città di palazzi protervi complessi intriganti
giardini adornano gli attici insegne e araldici stemmi per ogni facciata un racconto
dai piani più alti si scruta il medio centrale di uffici distanti quartieri più spogli
è come se fosse protetta da cupola in gas impalpabile calotta di nitido vetro
cartello silente la domina figuri diversi invischiati cravatte canotte sottane
con tonache caschi e alamari profumi belletti sudori di sordidi luoghi di svago
li unisce in congrega segreta tangente denaro liquame non puzza si accumula in pozzi
corrotto corrompe e dilaga affari immediati su urgenze cantieri avviati e sospesi
arriva una misera coppia ha appena eluso il confine passando in spinoso sentiero
un asino e un ventre rigonfio il trio è lacero e goffo in cerca di un letto e accoglienza
lontano e ignoto ospedale c’è un campo di profughi aperto lo stato annuncia assistenza
ma dentro infernale abbandono baracche tra fango e rifiuti è libera solo una tenda
è morto il vecchio occupante li accoglie il suo cane in attesa
è notte lei già trascolora la illumina fissa una stella il bimbo che è nato risplende
accorrono i miseri intorno intonano in lingue mischiate speriamo in colui che è incarnato!
e l’urbe affannata sonnecchia la fogna dei soldi la ubriaca ignora l’evento che è storia. |
a dome a tent
sumptuous dazzling grand does the city of palaces hover baffling intriguing villainous
gardens adorning attics signs and coats-of-arms one façade one deal
tall storeys command the offices down under the bare distant districts
a city seemingly protected by an impalpable gas dome a neat glass bowl
a tacit consent rules intermixed different cads neck-ties vests and petticoats
frocks helmets and frogs perfumes makeupand sweat in dirty leisure places
enticed into a secret gang by bribing money and sewer heaped up in corrupted wells
odourless overflow corrupting yards with no work in progress down a thorny path has just cheated the border
a donkey and a swollen womb the three ragged and clumsy looking for accommodation
a far-off unknown hospital a refugee camp is open the state promises help
a place abandoned and hellish just muddy huts and rubbish one tent is available
the old occupant is dead his dog attending welcomes them a straw bed the woman lies down
it is night-time she grows pale a star lights up her face the new-born baby is shining
miserable people draw round foreign languages sing in hope “ he who became incarnated!”
intoxicated by rotten money the city fidgets and dozes ignores such historical event. translation by rodolfo longo
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