Posts by Daniele

46 perché non mi spoglio con lui?

perché non mi spoglio con lui? canto n.46 quinto coro: il turbamento  video

una moglie casta teme le proprie fantasie

video vittoria febbi interprete https://youtu.be/mxfak5tl-do     maratona al teatro de`servi roma 21 dicembre 2003 regia idalberto fei

 

 

appare il muretto ammiccante

è quello il sedile compagno

degli anni romantici miei

                  

ancora ragazza emozioni

non prove e nemmeno esperienze

e come il muretto la spiaggia

                  

son posti giardini contorni

che accendon  speranza di un uomo

non è definito nel volto

                  

piuttosto nei tratti del corpo

l`ampiezza di abbraccio racchiude

intera nell`ombra mi avvinghia

                  

racchiusa mi sento appagata

uscire non voglio dal cerchio

amata e protetta dal gesto            

                  

mi basta il calore in contatto

il suo che circonda e mi esclude

dal vortice di altri piaceri

                  

riposo e mi gusto il momento

attendo altri teneri anelli

la mano che grande mi scorre

                  

la schiena ed il collo che alterna

a labbra scoprendomi il viso

carezza ai capelli scomposti

                  

e quindi mi vedo distesa

e già  rotoliamo  entusiasti         

lo scopro ed è lui:  mio marito

                  

non sono delusa e mi sveglio

vicino ed è come nel sogno

lui dorme tranquillo non sente         

 

non voglio nemmeno destarlo

per far proseguire dal vero

audace l`onirico amplesso 

 

mi basta sul braccio toccarlo

la forza sicura che esprime

ancora mi rende dormiente

                  

son certa di affetto profondo

dimentico attriti tra noi

averlo vicino rafforza           

                  

di esistere il senso completo

che lui sa donarmi ogni giorno 

spianando le ansie di moglie

                  

ritorno a quegli anni ragazza

le prime scoperte con lui

mi aveva abbordata per gioco         

                  

in spiaggia con altre compagne

ci invita a ballare e mi piace

lo trovo improvviso e diffido    

                  

poi temo che lui scelga un`altra

mi chiude appetito quest`ansia

incerta del trucco allo specchio

                  

mostrarmi maliarda nei tratti

ma offrirmi  all`interno bambina

nel primo candore integrale

                  

possibile donna di  affetto

ma non avvampante e rapace

già temo un approccio brutale    

                  

stringendomi al ballo è conferma

ancora mi inebria la pelle

non cambio vicina ai quaranta          

 

tre figli sofferti nel  grembo

tre volte ingrassata e timore

di perdere il suo desiderio        

                  

in casa ancor oggi lo guardo

si accendono in me dei languori       

e scherzo con schermo famiglia

 

mi blocco a propormi per prima

mi frena la scuola di mamma

oppure io  temo un rifiuto

                  

che smacco per me come donna !

di me non accetto le forme

e temo che lui le sgradisca

                  

è  forse lo stesso pudore

pensare di stare con altri

svestirmi e le gambe abbondanti        

                  

perché non mi spoglio con lui  

mostrando le voglie e i pensieri?        

chi chiede è sfacciata puttana         

                  

smentirmi mi ammira ideale

con lui ho vissuto il mio sesso

io vergine a nozze e lui esperto

                  

con altre magari  ha provato

qualcosa che ignoro maldestra

se tento e non rendo e fallisco ?

                  

ma saggia e tranquilla respingo

l`impulso mio di esser diversa

mi adagio  nel ruolo di bimba

                  

che accetta il regalo contenta

non muovo  femminei capricci

rimango una vergine sposa.       

 

1978 iii d

inserire i nomi  fornita da maria luisa appetecchia

spazi per la musica domenica 22 ottobre

domenica 22 ottobre ore 19  spazi per la musica

galleria di foto in basso e a sx

giovanna milella, autrice tv e giornalista, conduce: facciamo parlare i musicisti

il tema è: quali spazi pubblici per i musicisti. molti giovani diplomati al conservatorio non trovano dove esibirsi in pubblico, come solisti o in piccoli gruppi. pensiamo poi anche ai cantanti, d’opera o di altro genere, e ai danzatori.  bisogna trovare spazi pubblici disponibili e possibilmente gratuiti per esecuzioni estemporanee. una struttura pubblica in una piazza, con una pedana o meglio in piccolo anfiteatro, già consentirebbe una possibilità, ma si può pensare di meglio.


andrea corbucci – flauto – interpreta brani di bach, debussy, telemann

flavio colusso – musicista –
roberto cilona – musicista, vice presidente agimus-
roberto fia – musicista, autore della sigla del festival-
giovanni sinopoli – regista-

marco sinopoli – musicista-

 

elena gaiardoni  – scrittrice e giornalista-
roma ha in sé la luce di un astro, l`eternità della pietra, la mobile limpidezza dell`acqua. luce, pietra, acqua: tre gemme che attirano a loro una particolare atmosfera fisica e metafisica. una gradinata è come un salire di onde, che scorrono e ti danno un altro senso del cammino, un`altra dimensione di che cosa significhi essere terrestri. per questo roma è sacra, come sono sacre le sue piante che la trasformano in un terrestre giardino. grazie a questa sua sacralità, auguro a roma di diventare il centro d`incontro di tutte le fedi costruttive della terra in nome dell`unico sentimento in grado di offrire al mondo il senso del suo stesso esistere: la pace. auguro a roma di diventare ombelico e astro della pace nel mondo. 

una poesia per roma

le chiese, i pini marittimi

e le fontane e le discese

delle scalinate, alveari

di liquidi e pietra. e il miele

assunto dai fiori, di un vento

che riassume il mare,

là, in alto, sopra le terrazze

nidi d`ore la notte, di giorno nastri

per le sfilate di storia delle donne,

che ruota sulle orme degli imperatori,

che appaiono e scompaiono tra le tende

e le celesti, grafiche colonne.

sei terra di narrazione e di giochi,

di leoni, gemiti di vittoria, lacrime d`esistenza

roma: come coglierti nella tua interezza?

tu che le piazze apri come territori

emersi dal letto del tuo fiume arcuato.

di ponte in ponte salta

la palla di fuoco degli dei

cantautori di bellezza e d`essenza.

gabbiani, colombe, falchi pellegrini.

saranno gli egizi oleandri a dipingerti

di rosa, oppure i cieli svelati nel vespero

che bruciano come la fenice

cercando le ceneri nel tuo ombelico, i destini

tra il potere delle cose in parole

e la vanità delle lingue, nostre madri e estero.

eppure così nel mondo fondata,

tu sei del cielo,

tu sei del cielo acuto

di cupole create da pietrosi sensitivi

lo sanno i tuoi gatti dagli occhi urbani.

urbe: cielo astratto, assoluto, della felinita`.

elena gaiardoni 

 

colossea – i serpesci – festival un pensiero per roma

colossea è la scultura libreria che con la sua forma a spirale simboleggia il sapere, esposta a roma galleria alberto sordi (2017) galleria 28 piazza di pietra (2018)    per  il catalogo, le foto e i video  vai a mobili e sculture – colossea      cartella colossea pdf a sx

i serpesci sono figure lignee, né serpi né pesci,  esposti per la prima volta  come abitanti di colossea. per le foto e video vai a mobili e sculture – serpesci

racconti sognando_i_serpesci (video e testi)  http://www.antoniobruni.it/items.aspx?cat=serpesci

un pensiero per roma  è il festival di idee per l`abbellimento delle piazze della capitale, abbinato nella prima edizione (20-27 ottobre 2017) all`esposizione di colossea nella galleria alberto sordi.  numerose pagine, foto e video vai un pensiero per roma  indice

 

la prova del silenzio

 

la prova del silenzio

 

non devi ascoltarla

abbassa il suo audio

rendila muta

ma fissala bene

indaga il suo volto

leggi l’immagine

se esprime qualcosa

senza parlare

cattura lo sguardo

sa fare il mestiere

è tele visione

colonnata nella galleria alberto sordi

colonnata nella galleria alberto sordi 

scarica la cartella pdf a sx- 

“colonnata”, scultura libreria di antonio bruni, s’ispira al colonnato di bernini, simbolo dell’abbraccio universale della chiesa all’umanità. la scultura si presenta anch’essa come un abbraccio, un invito alla riflessione nel calore avvolgente del legno. l’istallazione è aperta ai libri e alla pluralità del sapere, esprime una valenza mistica senza presentare segni confessionali. c’è solo una piccola cupola, simbolo di rapporto tra terra e cielo, accettato e valorizzato da molte civiltà e religioni. le colonne della conoscenza, autonome e diseguali ma connesse, costituiscono i pilastri della civiltà.

colonnata è stata esposta dal 17 al 24 maggio 2019 nella galleria alberto sordi al centro di roma, come simbolo del festival d’idee “un pensiero per roma. il pubblico è invitato a una breve meditazione nell’abbraccio di colonnata.  ventitré autori hanno scritto pensieri per roma ispirati da colonnata (v. pagina autori)  quattrocento persone  hanno fatto una meditazione nell`abbraccio di colonnata e hanno scritto un messaggio (diario_dei_visitatori). 

 

quest’opera, unica, è la seconda della serie ispirata ai simboli di roma. colossea  è stata la prima, esposta nelle gallerie alberto sordi (2017) di pietra (2018) e casa dell’architettura (2019), sempre a roma. seguiranno panthean e scalinata.

 

la scultura è composta di sessantadue elementi di ciliegio massello, indipendenti, smontabili e di misure differenti. i profili sono tracciati a mano; le giunture a incastro di spine. la lucidatura trasparente mantiene il colore naturale. l’istallazione occupa uno spazio di 610×500 cm. l’altezza massima è di cm.322.

 

curatori della mostra, patrocinata dalla regione lazio e dal municipio roma 1 centro, sono roberto dottorini e giovanna tarasco, allestita con gli studenti del liceo artistico di ripetta. intorno a colonnata si svolgono gli incontri del festival, presentati da rosanna vaudetti, con libere espressioni di meditazione urbana di autori, artisti, interpreti e del pubblico. nella prima edizione del 2017, attorno alla scultura libreria colossea, decine di partecipanti avevano discusso di come animare le piazze di roma contemporanea, con opere d’arte e pedane per gli artisti.

 

antonio bruni realizza lavori in masselli pregiati (noce, ulivo, olmo, ciliegio) ripensando la visione tradizionale del mobile. l’opera si sviluppa dalla bellezza intrinseca della materia, è costruita in asimmetrie modulari, senza tradire l’uso e a fruibilità dell’oggetto. il mobile è progettato adattabile alla variabilità dei luoghi, degli spazi e delle necessità.

 

autore di programmi televisivi, già dirigente rai,  bruni ha pubblicato poesie quotidiane di attualità (unomattina e il popolo) e poemi in teatro con sessanta interpreti. lavora con il maestro ebanista  leonardo ciccarelli, per il taglio e l’esecuzione del legno, nel laboratorio di monsoreto di dinami in calabria.

 [email protected]

l’abbraccio di colonnata

 

 

allarga lo sguardo in promessa

sicura nel suo orizzonte

fondata su storia profonda

 è casa di scienza e d’idee

 

raccoglie pareri distanti

attende che il tempo avvicini

frementi discordie ideali

rivali poteri e contrasti

li fa scolorire in progresso

conserva nei libri l’essenza

 tramanda sofferte ricerche

registra l’umano cammino

 

è ampio il suo abbraccio che avvolge

non placa il fuoco interiore

ma invita alla meditazione

ispira all’anima il volo.

 

anna zanoli: la tv innamorata dell`arte

anna zanoli   

la tv innamorata dell’arte   

 intervista di antonio bruni pubblicato sulla rivista di raisenior nuova armonia, diretta da umberto casella  ottobre 2019 n.4  scarica il pdf a sx

pioniera della diffusione dell’arte in televisione, anna zanoli, laurea in storia dell’arte a bologna, vinse il concorso programmisti del 1960, indetto per l’apertura del secondo canale televisivo e cominciò la carriera come assistente alla regia di spettacoli e sceneggiati da studio. dopo pochi anni passò ai culturali nella rubrica “l’approdo”. arrivò alla materia che le stava a cuore con “capolavori nascosti” (1968 e 1969), rubrica affidatale da carlo fuscagni con lo scopo di svelare opere sconosciute al pubblico e di mostrare i procedimenti di restauro.

la svolta nell’approccio all’arte avvenne quando lavorò con luciano emmer.  anna zanoli fu la responsabile della serie “io e…”. fino allora i testi per la tv erano scritti dagli autori quindi letti, difficili e riguardavano mostre e musei.  “io e…” metteva al centro un personaggio, famoso per motivi culturali, che presentava un capolavoro a lui particolarmente caro.  non si trattava di un’esposizione ma di una dichiarazione d’amore.

“avevo sempre sofferto la freddezza dei miei insegnanti che non consideravano gli aspetti emotivi dell’arte – afferma zanoli – i protagonisti di “io e…” invece si scaldavano e mutavano l’ammirazione estetica in carica passionale.    emmer aveva dato il suo taglio di narratore cinematografico a questa serie di documentari; imparai molto da lui nei primi quattordici pezzi realizzati insieme. proseguii da sola per altri ventuno ritratti. avevo sempre in testa anche gli insegnamenti di roberto longhi sulla divulgazione dell’estetica.” 

“io e…” andò in onda dal 1972 al 1974 sul secondo canale, prima del rischiatutto. la sigla era stata ideata da armando testa con la musica di ennio  morricone. zanoli inseguì a lungo pasolini che poi accettò di parlare di orte come perfetta forma della città.  ranuccio bianchi bandinelli di notte, dalla base in cima a una gru, descrisse  il suo monumento preferito, la colonna traiana. federico fellini ripercorse l’ eur. amintore fanfani dichiarò tenerezza per la madonna incinta di piero della francesca. romolo valli descrisse gli animali di ligabue. giorgio bassani interpretò lo stupore di “lazzaro che risorge” di caravaggio. 

seguì nel 1974 “in difesa di…” una serie di denunce contro gli sfregi e l’incuria nella gestione del patrimonio artistico.  clamorosa fu la denuncia di federico zeri contro gli abusi edilizi nella via appia antica. piero citati s’immerse nell’oscurità della domus aurea non restaurata.

il lavoro prediletto da  zanoli è stato il docu-dramma del 1977 su alberto savinio. “era coltissimo, simpatico, fuori  dagli schemi, fratello fino allora misconosciuto di de chirico. “

“ ho condotto in video solo una rubrica, vidikon. grandi maestri come merz, pistoletto, gianni colombo, carla accardi presentavano in studio una loro istallazione nell’impianto scenico di gae aulenti.  su questa esperienza chiara mari, giovane storica dell’arte, ha pubblicato un saggio per la rivista luk della fondazione ragghianti.  “

non mi piace apparire in video, preferisco mostrare le opere che mi appassionano. voglio far commuovere anche il pubblico con un capolavoro mediante un contatto emotivo. nelle trasmissioni attuali si vede costantemente l’autore che presenta se stesso come fosse un’opera d’arte. parla e non fa vedere.   l’unico autore che mi piace è andrew graham dixon trasmesso su rai5.”

anna zanoli ha poi realizzato documentari  che hanno girato il mondo:

tre sul restauro della cappella sistina e sei sul cenacolo di leonardo.

la sua vita professionale, dedicata a trasmettere sentimenti, si scontra con lo stato dell’arte che è diventata mercato. quanto è quotato, quanto vale ?  gli antiquari non vendono più; il passato non interessa. si acquista solo ciò che è moda.

“non vorrei far vedere quadri appesi in fila come è nei musei. vorrei collocarli dappertutto, in mezzo alla gente, magari all’aperto, tra gli alberi, ma non è possibile.  vorrei fare vedere in tivù anche cose piccole, delicate come ricami. la bellezza appare anche inaspettatamente, bisogna svelarla. cosa vorrei realizzare ancora? un documentario su un autore che mi commuove particolarmente: è matthias grünewald a colmar. “

 

nomignoli dello spettacolo – poesia

 nomignoli dello spettacolo 

il pubblico adora i suoi divi
li immagina in aria sospesi
chi opera dietro le quinte
e fabbrica immagini e suoni
conosce i difetti ed i trucchi
e come si monta la panna
allora con fresca battuta
i miti smitizza e riduce
i nomi in nomignoli buffi

 

 

carlo mazzarella, inviato del tg negli anni 60, coniò battute salaci nei confronti di molti suoi colleghi e dirigenti, noti in video. non posso dire a chi si riferisse ogni singolo epiteto, ma chi li ha conosciuti può facilmente ricollegare: “cafone il censore – premio snobel – il sano immaginario-  sciupone l’africano – i coniugati speciali – frutta e verdura – il commosso viaggiatore. non era solo mazzarella a bollare spietatamente i famosi. molte altre voci giravano: nei 90 fu nominato nel cda un giovane imprenditore di sinistra, recentemente riapparso in politica. il popolo di viale mazzini lo ribattezzò immediatamente “beautiful”.

 

pubblicata in nuova armonia  2013 n.4  con l`intervista a dante fasciolo