storie di persone in diretta tv a unomattina
un volto una storia queste poesie sono state composte quotidianamente nel programma unomattina(raiuno) alle ore 7,45 tra novembre 2003 e febbraio 2004. fu il mio esordio come poeta in diretta televisiva. i telespettatori chiedevano aiuto alla redazione per trovare qualcosa di particolare, fuori dell’ordinario, che stava loro a cuore; a me il compito di commentare in versi la richiesta. un volto una storia è stato anche il titolo (da me proposto) di un programma del primo canale della rai del 1968, diretto da gian paolo cresci, la mia seconda esperienza televisiva dopo l’esordio in cordialmente nel 1967. |
quel bacio ripreso in tv
non era freddo quel giorno il parco di san valentino donava profumi d’inverno in piedi quel bacio nel viale un cane stringeva di salti studenti impacciati ma ardenti ripresi da un occhio nascosto l’abbraccio d’amore ora è figlia la storia su tele è la nostra
novembre 2003
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ho perso i miei sogni
spariti la notte e il dormire e insieme gli inconsci pensieri stranezze paure piaceri uniti a fantastici azzardi non sogno più? o non lo ricordo? io voglio tornare in me stessa sentirmi più libera e nuda tracciare invenzioni notturne
novembre 2003 una signora lamenta di dormire poco e di non sognare più
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le custodi della baionetta
son già sessant’anni passati rivedo me stesso ragazzo dimesse uniforme e caserma in cerca di strada riparo in due volti sorelle una casa e là lascio la mia baionetta son vivi quegli angeli? il loro coraggio di accogliermi in pace scintilla in quel ferro lontano
michele vorrebbe ritrovare due sorelle che lo rifocillarono in fuga dopo l’8 settembre 1943. lasciò loro la sua baionetta con la promessa di tenerla sempre lucida.
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la mia misura è rara
tra tutte detengo il primato ho il piede più piccolo e tenero che agile salta ed oscilla esegue i più esotici balli con ritmi svelti e incrociati chi è che mi trova scarpine inutili ad ogni altra donna di raso camoscio o cristallo che in grazia assecondino i passi?
febbraio 2004 carmen ha la misura 33 di piede e non trova scarpe da donna eleganti e con il tacco perché le piace andare a ballare
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la mia misura è rara
tra tutte detengo il primato ho il piede più piccolo e tenero che agile salta ed oscilla esegue i più esotici balli con ritmi svelti e incrociati
chi è che mi trova scarpine inutili ad ogni altra donna di raso camoscio o cristallo che in grazia assecondino i passi?
febbraio 2004 carmen ha la misura 33 di piede e non trova scarpe da donna eleganti e con il tacco perché le piace andare a ballare
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cacciati dall’istria
l’adriatico ha perso colore si è stinto il suo abbraccio stanotte son esule e non ho fantasia del porto di arrivo e di inizio canzoni le piazze e le tombe il dolce dialetto proibito ricordi attrappiti sui panni ferita è la porta di casa la terra lasciata al mio mare
febbraio 2004 pierluigi vuol riveder il filmato dello sbarco della sua famiglia cacciata dall’istria nel 47
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il mio amico enzo
più alto il cancello del muro talvolta un rumore da fuori infanzia isolata tra adulti la vasca coi pesci era muta non c’erano radio e tivù ma solo il mio amico un bambino giocare con niente un incanto il sogno era uscire in città da liberi il mondo guardare
orfano dopo la guerra, claudio viveva tra un collegio e la casa con giardino di uno zio prete a roma. aveva un solo amico, un bambino vicino di casa
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le ali a rotelle
attaccano note in cervello la pista mi invita e mi sfida inarco le braccia di cigno mi frusciano ali su spalle il salto è uno sprizzo di gioia si allunga la gamba nel tuffo in curve trapezi e sgambetti disegno figure emozioni ho piedi farfalle su ruote
febbraio 2004 giorgia ,11 anni, pattina a rotelle da quando ne aveva quattro. chiede una pista al chiuso per potersi allenare a terni dove abita.
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la bambola simona
aveva le ciglia truccate la minigonna arancione in testa il bagliore dell’oro diversa dalla mia infanzia costretta dai tempi severi proibiti persino i fumetti vorrei ritrovare quel gioco segreto di crescere donna tra seta bellezza e stupore
gennaio 2004laura, quarantasette anni, riceveva in regalo solo libri, vuol ritrovare la sua unica bambola donatale da uno zio
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il garibaldino lo immagino ardito e pensoso ritratto col volto in profilo indossa una larga camicia non vedo il colore ma è rossa è giovane eppure è bisnonno il mio di lui cerco notizie le imprese uno scritto o un’idea io spero di avere i suoi occhi far vivere il suo entusiasmo
una signora cerca documenti del bisnonno garibaldino impegnato nella repubblica romana
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il marito della vicina
averlo un marito così che corre a fare la spesa rincasa e ripara le cose ma se lui si sbaglia è scenata subisce la bacia e riprova se brontola aumenta l’amore si vanta di lei con gli amici le porta il giornale ed i fiori fa invidia a vicina che è sola
gennaio 2004. una signora si lamenta perché il marito, incaricato di fare la spesa, sbaglia gli acquisti
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è scappato il terno si attende la mano bendata per trarre la bussola a sorte ma il bimbo si è perso nel parco in cerca di giochi e compagni
ritarda estrazione in tivù in tanti sospirano i numeri
punito il monello costretto smarrita la foto intervista che terno giochiamo noi al lotto?
dicembre 2003. carlo, scelto tra gli orfani dei martinit per estrarre il lotto in tv, si distrasse, ritardò e fu punito.
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la trincea e l’ascensore
allora si andava all’assalto balzando su dossi e su rovi la guerra fu tempo crudele chi vive ne è ancora straziato le gambe malferme è l’età le scale mi bloccano in casa desidero uscire nel sole parlare ai ragazzi di pace narrare il mio secolo in dono
ventitré dicembre 2003 carlo orelli nato il 22 dicembre 1894, ricevuto dal presidente ciampi in quanto combattente nella prima guerra mondiale, era bloccato in casa per la mancanza di un ascensore nel suo condominio
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cerco quella bambina
di lei ho un ricordo confuso tra polvere e fumo di bombe ignoro quel nome di bimba che è donna matura e a me sacra ci penso e la cerco tra volti sobbalzo mi inganno e deluso non perdo speranza non è una persona che cerco ma il fatto che impresse a mia vita speranza
dicembre 2003 calogero salvò una bambina dalle macerie di un bombardamento in sicilia nel ‘43
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il mio vecchio giocattolo
è lui il preferito compagno nei giochi gli affido i segreti l’osservo lo muovo e risponde di legno di latta o di gomma è privo di astuti circuiti di immagini video animate sollecita la mia fantasia è come lo voglio il suo mondo perciò lo conservo son io
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volare con le frecce
scagliatemi in alto con voi sfidando le nuvole e i tuoni vi ammiro piloti del suono le frecce dal fumo a bandiera campioni italiani del cielo il volo mio è sempre sognare un’aquila bruna divento se allargo le braccia e vi seguo
dicembre 2003 carmela chiede di fare un volo con le frecce tricolore
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la foto spezzata
metà della foto aggrinzita rievoca i volti tagliati quei tratti confusi coi nomi ma caldi di frasi e risate la corsa continua su sabbia ma sacro il posare allo scatto pellicole rare e costose chi manca nel gruppo su spiaggia? ricordo ma intero io cerco
dicembre 2003 una signora vuol ritrovare l’altra metà di una foto scattata su una spiaggia nei cinquanta
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amicizia di lungo corso
sfilava davanti a san marco la nave bellezza italiana orgoglio di noi marinai un ponte tra terre diverse il mondo schiudeva a ragazzi a bordo ogni cosa in comune la bibita cicca e il fumetto
scommessa trovarsi in futuro promessa di marinaio?
dicembre 2003. marcello vuol ritrovare due amici del servizio militare in marina di 45 anni fa
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la stazione della speranza
speranza era solo un foglietto tracciato con un mozzicone lanciato da un treno piombato speranza una nuda stazione discesa di reduci in ossa da ignote gelate prigioni speranza un cercare con foto ingiallite persone smarrite speranza quel luogo in campagna
novembre 2003. nel 1945, nella stazione di pescantina venivano smistati i reduci dalla prigionia; c’era un folla di parenti con fotografie alla ricerca di notizie dei loro cari. si propone di creare un museo della speranza
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mario e paperone io mario non gioco da solo fedele è lo zio paperone divido il mangiare ed il sonno è morbido ed ha forti colori sorride e cancella paure mi specchia ogni cosa che faccio di un nuovo vestito ha bisogno non voglio sfiguri tra altri due amici ma insieme eleganti
dicembre 2003. mario è un ragazzo down molto legato al suo paperone in gomma, ormai deteriorato; la mamma ne cerca uno uguale
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è arrivata la befana?
stanotte che lunga emozione ti attendo e ti sogno befana sapere che porti un regalo eppur non ti ho detto che cosa precedo la sveglia e mi alzo mi aspetto un pacchetto un po’ strano mi piace scartarlo dal fiocco si espande profuma risuona è il gioco più bello: è sorpresa!
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