Posts by Daniele

storie di persone in diretta tv a unomattina

storie di persone in diretta tv a unomattina

 

 

un volto una storia

queste poesie sono state composte quotidianamente nel programma unomattina(raiuno) alle ore 7,45 tra novembre 2003 e febbraio 2004. fu il mio esordio come poeta in diretta televisiva. i telespettatori chiedevano aiuto alla redazione per trovare qualcosa di particolare, fuori dell’ordinario, che stava loro a cuore; a me il compito di commentare in versi la richiesta.

un volto una storia è stato anche il titolo (da me proposto) di un programma del primo canale della rai del 1968, diretto da gian paolo cresci, la mia seconda esperienza televisiva dopo l’esordio in cordialmente nel 1967.

 

quel bacio ripreso in tv

 

non era freddo quel giorno

il parco di san valentino

donava profumi d’inverno

in piedi quel bacio nel viale

un cane stringeva di salti

studenti impacciati ma ardenti

ripresi da un occhio nascosto

l’abbraccio d’amore ora è figlia

la storia su tele è la nostra

 

novembre 2003
da fidanzati erano stati ripresi casualmente da una telecamera e trasmessi in tivù mentre si baciavano al parco del valentino. oggi, genitori di una bambina, chiedono di rivedere quella scena.

 

 

ho perso i miei sogni


mi sveglio ed è come ieri

spariti la notte e il dormire

e insieme gli inconsci pensieri

stranezze paure piaceri

uniti a fantastici azzardi

non sogno più? o non lo ricordo?

io voglio tornare in me stessa

sentirmi più libera e nuda

tracciare invenzioni notturne

 

novembre 2003

una signora lamenta di dormire poco e di non sognare più

 

le custodi della baionetta

 

son già sessant’anni passati

rivedo me stesso ragazzo

dimesse uniforme e caserma

in cerca di strada riparo in

due volti sorelle una casa

e là lascio la mia baionetta

son vivi quegli angeli? il loro

coraggio di accogliermi in pace

scintilla in quel ferro lontano

 

 

michele vorrebbe ritrovare due sorelle che lo rifocillarono in fuga dopo l’8 settembre 1943. lasciò loro la sua baionetta con la promessa di tenerla sempre lucida.

 

la mia misura è rara

 

tra tutte detengo il primato

ho il piede più piccolo e tenero

che agile salta ed oscilla

esegue i più esotici balli

con ritmi svelti e incrociati

chi è che mi trova scarpine

inutili ad ogni altra donna

di raso camoscio o cristallo

che in grazia assecondino i passi?

 

febbraio 2004 carmen ha la misura 33 di piede e non trova scarpe da donna eleganti e con il tacco perché le piace andare a ballare

 

la mia misura è rara

 

tra tutte detengo il primato

ho il piede più piccolo e tenero

che agile salta ed oscilla

esegue i più esotici balli

con ritmi svelti e incrociati

 

chi è che mi trova scarpine

inutili ad ogni altra donna

di raso camoscio o cristallo

che in grazia assecondino i passi?

 

febbraio 2004 carmen ha la misura 33 di piede e non trova scarpe da donna eleganti e con il tacco perché le piace andare a ballare

 

cacciati dall’istria

 

l’adriatico ha perso colore

si è stinto il suo abbraccio stanotte

son esule e non ho fantasia

del porto di arrivo e di inizio

canzoni le piazze e le tombe

il dolce dialetto proibito

ricordi attrappiti sui panni

ferita è la porta di casa

la terra lasciata al mio mare

 

febbraio 2004 pierluigi vuol riveder il filmato dello sbarco della sua famiglia cacciata dall’istria nel 47

 

il mio amico enzo

 

più alto il cancello del muro

talvolta un rumore da fuori

infanzia isolata tra adulti

la vasca coi pesci era muta

non c’erano radio e tivù

ma solo il mio amico un bambino

giocare con niente un incanto

il sogno era uscire in città

da liberi il mondo guardare

 

orfano dopo la guerra, claudio viveva tra un collegio e la casa con giardino di uno zio prete a roma. aveva un solo amico, un bambino vicino di casa

 

le ali a rotelle

 

attaccano note in cervello

la pista mi invita e mi sfida

inarco le braccia di cigno

mi frusciano ali su spalle

il salto è uno sprizzo di gioia

si allunga la gamba nel tuffo

in curve trapezi e sgambetti

disegno figure emozioni

ho piedi farfalle su ruote

 

 

febbraio 2004 giorgia ,11 anni, pattina a rotelle da quando ne aveva quattro.

chiede una pista al chiuso per potersi allenare a terni dove abita.

 

la bambola simona

 

aveva le ciglia truccate

la minigonna arancione

in testa il bagliore dell’oro

diversa dalla mia infanzia

costretta dai tempi severi

proibiti persino i fumetti

vorrei ritrovare quel gioco

segreto di crescere donna

tra seta bellezza e stupore

 

gennaio 2004laura, quarantasette anni, riceveva in regalo solo libri, vuol ritrovare la sua unica bambola donatale da uno zio

 

 

il garibaldino

lo immagino ardito e pensoso

ritratto col volto in profilo

indossa una larga camicia

non vedo il colore ma è rossa

è giovane eppure è bisnonno

il mio di lui cerco notizie

le imprese uno scritto o un’idea

io spero di avere i suoi occhi

far vivere il suo entusiasmo

 

una signora cerca documenti del bisnonno garibaldino impegnato nella repubblica romana

 

il marito della vicina

 

averlo un marito così

che corre a fare la spesa

rincasa e ripara le cose

ma se lui si sbaglia è scenata

subisce la bacia e riprova

se brontola aumenta l’amore

si vanta di lei con gli amici

le porta il giornale ed i fiori

fa invidia a vicina che è sola

 

gennaio 2004. una signora si lamenta perché il marito, incaricato di fare la spesa, sbaglia gli acquisti

 

è scappato il terno

si attende la mano bendata

per trarre la bussola a sorte

ma il bimbo si è perso nel parco

in cerca di giochi e compagni

 

ritarda estrazione in tivù

in tanti sospirano i numeri

 

punito il monello costretto

smarrita la foto intervista

che terno giochiamo noi al lotto?

 

dicembre 2003. carlo, scelto tra gli orfani dei martinit per estrarre il lotto in tv, si distrasse, ritardò e fu punito.

 

la trincea e l’ascensore

 

allora si andava all’assalto

balzando su dossi e su rovi

la guerra fu tempo crudele

chi vive ne è ancora straziato

le gambe malferme è l’età

le scale mi bloccano in casa

desidero uscire nel sole

parlare ai ragazzi di pace

narrare il mio secolo in dono

 

ventitré dicembre 2003 carlo orelli nato il 22 dicembre 1894, ricevuto dal presidente ciampi in quanto combattente nella prima guerra mondiale, era bloccato in casa per la mancanza di un ascensore nel suo condominio

 

cerco quella bambina

 

di lei ho un ricordo confuso

tra polvere e fumo di bombe

ignoro quel nome di bimba

che è donna matura e a me sacra

ci penso e la cerco tra volti

sobbalzo mi inganno e deluso

non perdo speranza non è

una persona che cerco ma il fatto

che impresse a mia vita speranza

 

dicembre 2003 calogero salvò una bambina dalle macerie di un bombardamento in sicilia nel ‘43

 

il mio vecchio giocattolo

 

è lui il preferito compagno

nei giochi gli affido i segreti

l’osservo lo muovo e risponde

di legno di latta o di gomma

è privo di astuti circuiti

di immagini video animate

sollecita la mia fantasia

è come lo voglio il suo mondo

perciò lo conservo son io

 

volare con le frecce

 

scagliatemi in alto con voi

sfidando le nuvole e i tuoni

vi ammiro piloti del suono

le frecce dal fumo a bandiera

campioni italiani del cielo

il volo mio è sempre sognare

un’aquila bruna divento

se allargo le braccia e vi seguo

 

dicembre 2003

carmela chiede di fare un volo con le frecce tricolore

 

 

la foto spezzata

 

metà della foto aggrinzita

rievoca i volti tagliati

quei tratti confusi coi nomi

ma caldi di frasi e risate

la corsa continua su sabbia

ma sacro il posare allo scatto

pellicole rare e costose

chi manca nel gruppo su spiaggia?

ricordo ma intero io cerco

 

dicembre 2003 una signora vuol ritrovare l’altra metà di una foto scattata su una spiaggia nei cinquanta

 

amicizia di lungo corso

 

sfilava davanti a san marco

la nave bellezza italiana

orgoglio di noi marinai

un ponte tra terre diverse

il mondo schiudeva a ragazzi

a bordo ogni cosa in comune

la bibita cicca e il fumetto

 

scommessa trovarsi in futuro

promessa di marinaio?

 

dicembre 2003. marcello vuol ritrovare due amici del servizio militare in marina di 45 anni fa

 

la stazione della speranza

 

speranza era solo un foglietto

tracciato con un mozzicone

lanciato da un treno piombato

speranza una nuda stazione

discesa di reduci in ossa

da ignote gelate prigioni

speranza un cercare con foto

ingiallite persone smarrite

speranza quel luogo in campagna

 

novembre 2003.

nel 1945, nella stazione di pescantina venivano smistati i reduci dalla prigionia; c’era un folla di parenti con fotografie alla ricerca di notizie dei loro cari. si propone di creare un museo della speranza

 

mario e paperone

io mario non gioco da solo

fedele è lo zio paperone

divido il mangiare ed il sonno

è morbido ed ha forti colori

sorride e cancella paure

mi specchia ogni cosa che faccio

di un nuovo vestito ha bisogno

non voglio sfiguri tra altri

due amici ma insieme eleganti

 

dicembre 2003.

mario è un ragazzo down molto legato al suo paperone in gomma, ormai deteriorato; la mamma ne cerca uno uguale

 

 

è arrivata la befana?

 

stanotte che lunga emozione

ti attendo e ti sogno befana

sapere che porti un regalo

eppur non ti ho detto che cosa

precedo la sveglia e mi alzo

mi aspetto un pacchetto un po’ strano

mi piace scartarlo dal fiocco

si espande profuma risuona

è il gioco più bello: è sorpresa!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

the scandal lo scandalo –

lo scandalo  – the scandal

i bambini di strada filippini chiedono a papa francesco perché cristo permetta la loro sofferenza

lo scandalo the scandal
domanda bambina di strada bambina di strada wonders
perché su di noi innocenti why upon us innocent
dolore infiamma miseria? grief kindles up misery?
il padre che insegna la fede the father that teaches faith
risposta non trova allo scandalo has no answer to the scandal
che affligge le folle del mondo that vexes people
è muta la lacrima in croce mute is the cross tear

translation by rodolfo longo

pubblicata in elettrolettera n 20 gennaio 2015  n.2

l`occhio che non pensa

l’occhio che non pensa

 

guarda registra e non pensa

 accumula dati in eccesso

le foto in sequela indistinta

groviglio che non si dipana

pericolo è la sparizione

occorre tagliare in partenza

studiare le immagini e i volti

fissare un ricordo sensato

riprendere con il cervello.

                                                                                                                              


pubblicata nella rivista di rai senior nuova armonia maggio 2020

via crucis the cross con le formelle di luigi rincicotti -translation by rodolfo longo

via crucis the cross   con le formelle di luigi rincicotti  -translation by rodolfo longo

via crucis
the cross
con le stazioni
del ciclo pittorico di
based on the stations of
the pictorial cycle by
luigi rincicotti
translation by rodolfo longo
i

1
la sentenza the sentence
domanda già vuota an empty question
rimbalza risposta bounces back the answer
ignota la colpa unknown the guilt
colpevole è noto known the offender
s’impone un castigo necessary the punishment
salviamo la vita? shall we spare his life?
deciso il sinedrio a determined sanhedrim
furente la folla a furious mob
condanna già scritta an arrogant verdict
è farsa il processo a farcical t
destino innocente innocent destiny
subisce supremo supreme soluti
ii 2
la prima croce

the early cross
due legni inchiodati two pieces nailed up
ruvidi e ignari rough and unaware
pesanti e imbevuti soaked and heavy
di rovi e di pietre with bushes and stones
due legni da scarto just waste wood
nodosi e tarlati worm-eaten and knotty
distorti e scalfiti twisted and scratched
materia da fiamma stuff for fire
due legni gridanti two pieces yelling out
passione mortale mortal passion
d’infamia vessillo flag of infamy
di resurrezione of resurrection
iii 3
la seconda croce the second cross
opprime le spalle  
   
   
   
   
   
   
   
   
  dulls lament
sopprime il pensiero suppresses thought
ricaccia speranza
iv 4
maria maria
in me! mi appartiene it is mine inside me!
che torni nel ventre

i wish him back in my womb
origine e culla origin and cradle
scintilla divina divine spark
ha dato missione appointing mission
a me del dolore pain to me
a lui del soffrire suffering to him
di unica carne unique flesh
sostanza diversa different substance
questione che ignoro matter unknown to me
interna al mio sangue inside my blood
t’imploro! ritorna! i beg you! come back!
v 5
cireneo simon cyrenaeus
andavo tranquillo walking easy
tornavo al lavoro back to work
un giorno normale an ordinary day
incrocio un corteo i meet a procession
la guardia mi stringe soldiers corner me
m’impone la croce

force the cross on me
ma è lui il condannato! though he is the defendant!
lo devo supplire? must i replace him?
mi guarda ed è lampo he eyes me just a flash
io abbasso la schiena i lower my back
quel carico segna the burden burns
nell’animo brucia marks my soul
vi 6
veronica veronica
prezioso è il panno precious cloth
profuma di lino smells of linen
protegge il mio collo protects my neck
da caldo e da umori from warmth and fluids
è appena lavato just washed
ma quando deterge when it cleanses
quel volto affannato the panting face
diventa fiammata

it turns into flames
che in seno mi scuote and shakes my body
l’impronta sua grida his trace screams
si stampa a ferita fixes itself
perenne di storia eternal wound in history
vii 7
crucifige crucify him
spettacolo forte a harsh performance
in strada il martirio a street martyrdom
guardiamo impassibili unmoved do we watch
la pena dell’altro a stranger`s pain
scommessa ribalda a villainous bet
su quanto resiste how long he`ll endure
sfoghiamo su lui

our buried anger
la rabbia sepolta vented on him
in gola cacciamo will hold back
singhiozzo e pietà sobs and piety
emessa condanna sentence is passed
che paghi per noi! he shall make up!
viii 8
il re dei giudei king of jews
onore al re honour to theking
evviva il re long live theking
che regni il re long reign the king
fedeli al re loyaltothe king
ignudo è il re naked istheking
beffato è il re

mockedis the king
percosso è il re hitistheking
a morte il re death totheking
un pascolo il regno a pasture kingdom
nel suono del vento a blowing wind
la pioggia ridente a smiling rain
inneggia alla luce all hail light
ix 9
la caduta the fall
tra sbarre e ferite prison and wounds
trascorrono i giorni mark the days
la pena sovrasta the sentence hangs
chi è eletto al dolore he whom pain chose
ignora i motivi ignores why
di tale sentenza such sentence
assente la forza he lacks the stamina
di alzare la testa to raise head
subisce nel pianto crying puts up
la strada sperando

and hopes
che il monte si appresti is the hill there?
e arrivi la fine to come to the end
x 10
le vesti strappate clothes torn up
piumaggio e criniera plumage and mane
il muschio e le foglie musk and leaves
corteccia e pelliccia bark and fur
i peli e le squame hair and scale
bellezza e ricchezza beauty and richness
di vita selvaggia of wildlife
la veste provvede clothes supply
riparo e decoro shelter and decorum
emblema di stato sign and office
occulta e richiama they hide and draw
distingue l’umano mark humans
ricopre la morte conceal death
xi 11
crocifissione crucifixion
battuto coi chiodi nails driven
in carne dell’uomo into man’s flesh
infisso l’editto edict fixed up
condanna che arresta a sentence crushes
parola e carezza

words and caresses
speranza tradita betrays hope
amore languente wears out love
resistere è nulla crumbles endurance
la polvere avvolge dust wraps
lo scherno di armi mocking arms
infiamma l’aceto vinegar burns up
ludibrio di mente and scorns minds
xii 12
morte in croce death in a cross
sussultano i venti winds startle
la forza abbandona stripping strength
il corpo e lo spoglia forsakes the body
il grido denuncia a cry reveals
umana la gola a human throat
implora implora keeps imploring
speranza è colata hope clots into
nell’ultimo sangue ultimate blood
tumulta la terra the earth rises
un lampo sublime sublime lightning
dilania nel tempo tears time up
xiii 13
deposizione deposition
discende già nudo naked he descends
deposto nel freddo is laid in the cold
risuona il silenzio silence echoes
nel buio profondo in the deep dark
l’acqua non lava no water can wash
unguento non calma nor ointment soothe
carezza non scalda nor fondling warm
lenzuolo non copre nor sheet cover
il canto infinito

an unending song
invoca stagione calls for spring
rimpiange quei fiori pines for flowers
ma senza colore colourless though
xiv 14
sepolcro sepulchre
e’ priva di soffio the dressedremains
la spoglia bendata are wanting in breath
in terra è già entrato he is under the soil now
e gli inferi tocca and touches on hell
inerme la storia unarmed history
attende verdetto awaits sentence
è lunga la pausa a lengthy pause
assenza dell’uomo man needed
la pietra ha richiuso a stone has locked
speranza ai fratelli hope up on brethren
vacilla fiammella little flame flickers
intorno al sepolcro round the sepulchre

programma tv e articoli #1

poesia di pasqua
inviata da silvia z.

poesia di pasqua
per l`intera galassia.
per chi ha voglia di amare…
c`è ancora possibilità di sperare.
chiedo a te un miracolo
unico ed universale…
combatti il male,
facci ancora sognare!

il poema mi svelo… introduzione

mi svelo ma in animo nuda

storia di un poema pubblicato in scena

 

sono storie del corpo, vita sessuale di donne normali, che ogni donna può raccontare, momenti intensi della persona, incontri, amplessi, emozioni o solo fantasie. 

 

sono state raccolte con lunghe interviste personali nell`arco di dieci anni e trascritte in versi per renderle più delicate senza alterarne l’autenticità. i racconti sono immediati nella loro intimità, senza omissioni. solo le donne sanno essere sincere con se stesse.

com‘è nato il poema

cominciai quasi per caso agli inizi degli anni novanta a raccogliere confidenze di donne sulla loro vita intima. mia moglie consigliò di farne un lavoro ampio, privo d’inibizioni. nell`arco di dieci anni ho intervistato circa centoventi donne, persone normali, di tutte le età.

i segreti dell’intimità

ogni persona custodisce nel profondo della memoria un vissuto del corpo, esemplare della propria identità. quel pensiero è in lei presente, è raro che ne parli, può restare custodito o inconsapevole nell`animo ma può verificarsi che decida di svelarsi, se ad ascoltare c`è un poeta.
nasce così “mi svelo ma in animo nuda”.  ho ammirato la bellezza di tante confessioni e le ho trasposte in versi, cercando di non alterarne l`autenticità. 

perché solo donne

ritratti veri di donne vere, non oggetti di piacere, bambole da maneggiare. le donne raccontano in prima voce ciò che provano, desideri, gioie e delusioni. gli uomini sono in ombra perché sotto il riflettore c’è solo il corpo femminile. i racconti analizzano in fotogrammi le sensazioni interiori ma, anche nei particolari più carnali, non c’è traccia di volgarità, perché le donne non sono mai volgari parlando di se stesse. 

 

il poema

mi svelo… (8600 versi) è articolato in novanta racconti di novanta versi novenari, divisi per filoni di sensibilità in nove capitoli denominati cori, corredati da canzoni ed epigrafi. gli argomenti: i)lo specchio – ii)la svolta – iii)l’ingresso dell’altro – iv)la calamita –v)il turbamento –vi)la cicatrice – vii)il dominio – viii)i brividi – ix)la pienezza.

 

come leggerlo
l’opera è paragonabile a un labirinto femminile in cui si può accedere da punti diversi, tanti quante sono le vicende che raccoglie. si può entrare nel dedalo dall’inizio seguendo lo svolgersi di cori, canzoni, racconti ed epigrafi oppure (il modo più agevole) scegliere a caso una qualsiasi delle liriche.

le storie sono leggibili sul sito www.antoniobruni.it .
molte storie sono ascoltabili nell’interpretazione di una o più attrici. la storia più emblematica, che ha riscosso più interpretazioni e gradimento di pubblico è il catino (n.11). seguono  il cammello (n.2) il cigno (n.47) esplosa (n.72).  

 

 

letture-concerto: la pubblicazione a voce in scena

l’opera, pensata per essere stampata in un libro, è stata invece pubblicata a voce, in scena. il regista idalberto fei ha avuto questa idea proponendo quattro letture al tempio di dioniso a roma nel 2002 con ventisette attrici poi una maratona al teatro de’ servi a roma nel 2003 con trentadue interpreti in una lunga serata di sei ore. nell’agosto 2003 un concerto di maria rosaria omaggio, a minori.  altre letture e trasmissioni televisive negli anni successivi. nel 2010 concerto di marta scelli al caffè freud, roma. nel 2011 per la festa della donna,  fei ha diretto una lettura concerto alla domus talenti a roma aperto da laura boldrini, allora portavoce dell’onu per i rifugiati, con otto attrici. dal 20 al 23 aprile 2017, quattro concerti al teatro belli (trastevere) con la regia di antonio salines, per la rassegna autori in compagnia, con dieci artiste dodici storie e trenta interpretazioni.

 

ventidue le letture dal 2002 al 2017 in teatri, locali, televisioni, piazze.

 

 

le interpreti

 

sono cinquantadue le interpreti di mi svelo… dal 2002 al 2017: diana anselmo, aide aste, angiola baggi, daniela barra, stefania barca, francesca benedetti, erica blanc, francesca bianco, maria grazia bon, cristina bozzi, barbara bouchet, martine brochard, annabella calabrese, anna casalino, sandra collodel, diana detoni,  vittoria febbi,  susanna forgione, rossella gardini, francesca gatto, ileana ghione, giuliana lojodice, laura lattuada,  antonella lualdi, susanna marcomeni, fioretta mari, loredana martinez, miranda martino, valentina martino ghiglia, roberta marcucci, mita medici, anna melato, magda mercatali, ludovica modugno, mascia musi, francesca muzio, maria rosaria omaggio, leda palma, elena pandolfi, annalisa picconi, angiolina quinterno, carmela ricci, anna teresa rossini, monica samassa, marta scelli,  silvia siravo, caterina sylos labini, gisella sofio, caterina vertova,  pamela villoresi, carolina zaccarini, patrizia zappa mulas.

 

i video

i video delle interpretazioni sono in youtube canale antonio bruni. sul sito, nella pagina di ogni storia c`è il collegamento con il video delle interpretazioni teatrali

 

 

zucchina (storia di una…)

 

storia di una zucchina

 

sto zitta e mi manca il sapore

zitella in famiglia dell’orto

mi allineo alle smilze sorelle

 ci strappa screanzato il villano

 

ma quando io arrivo sul banco

regina in borsa quotata

mi pagano a prezzo dell’oro

 

il fiore mio giallo e pomposo

se fritto val più di una rosa

 

 

tre giugno 2004

away from saremo festival

fuga dal festival

 

amore ritorna

involati sola
bianca colomba

fuggita lontano
  sanremo ti attende

nel becco le note

qui è tutto clamore

che ignora canzoni

eccentrici trucchi

per l’occhio tivù

traballano i tacchi

sul rosso passeggio

da labbra gonfiate

insipidi versi

frammisti all’inglese

spaventano i fiori

dov’è melodia

che in testa rimane?

 

pubblicata in elettrolettera n.4  17 febbraio 2015


away from sanremo festival 

amore come back

just fly over
white dove

fled far off

sanremo expects you

notes in your beak

here a crying mess

ignores songs

eccentric tricks

at the tv eyes

stilettoes stagger

treading on a red track

from swollen lips

tasteless lyrics

mixed with english

frighten the flowers

any melody

our heads will hold?

translation by rodolfo longo 

 

 commenti dei lettori

caro antonio, sempre bellissime le tue poesie, legate all`atmosfera un pò triste dei tempi che viviamo, mentre i negozi chiudono, gli amici muoiono, e per fortuna a san remo i giovani cantando ridono, stupidamente, come stupida e meravigliosa è la giovinezza, mentre noi, con la nostra saggezza, possiqmo fare panini imbottiti per la morte, che ci attende dietro l`angolo rettangolo, con i cateti e l`ipotenusa, nel blu dipinto di blu. aloha, da gianni bisiach ( prendo il 52 e mangio un cioccolato svizzero con nocciole, alla faccia del bicarbonato di sodio. mi mangio i mandarini e lascio le bucce ai miei nemici. mentre a te invio un caro saluto e grazie!  gianni bisiach

&&&& 

io avrei bisogno di “fuga da sanremo”… alessandra comazzi

 

2010 la discarica the dump


 

la discarica     2010    the dump

video: mariano rigillo interprete   https://youtu.be/t4yetdnn0mq

gabbiani con acido grido 
sorvolano candidi in stormo
si tuffano avidi e beccano

tra onde di enorme pattume
discarica spiega il suo mare
il tanfo invece del vento

si adattano bestie a violenza
di scena che è contro natura
al nuovo paesaggio rottame

da ruspe increspato agli arrivi
di fresca ed urbana immondizia
preziosa di resti viventi

figure affamate senz’ali
ricurve di sacchi e sudore
si affannano in cerca di oggetti

la nuova miniera all’aperto
 infida di gas e di crolli
rivela metalli e sorprese

a chi non ha niente e non teme
insetti ferite infezioni 
nemmeno l’assalto dei topi

speranza di vita è trovare
materia che avanzi agli umani
mutarla in un pasto essenziale

c’è spazio per tanti sul campo
arriva una coppia ma incerta
ha meta censirsi in città

ha fame e bisogno di alloggio
è gravida e mora la donna
la barba imbiancata il compagno

fa scuro e rimediano un tetto
tra ruote di un carro olezzante
si accende una stella col manto

gabbiani intonano un coro
diventano arcangeli in schiera
annunciano a quei cercatori:

“è nato un bambino celeste!
è luce tra umani scartati
speranza risorgere a vita”

lo scaldano un cane ed un gatto
accorrono i poveri intorno
rifiuti diventano doni.  

 

acid gulls screaming
sail over in a white flight
dive greedily and peck

amongst waves of enormous garbage
a dump forms its own sea
its own stench in-stead of the wind

beastly do they put up with a scenery
violent and against nature
in the new waste landscape

machines  smash rubbish
fresh urban trash
precious living leavings

hungry wingless figures
bending sweating carrying sacks
toiling after objects

such new mines are not to be trusted
and unveil in the open
gas falls metals surprises

have-nots do not fear
insects cuts diseases
not even attacks by mice

a hope of life lies in the finding
of stuff left over by man
and in turning it into an essential meal

there is room for everyone in the field
a couple materializes yet uncertain
to register is their goal

hungry and in want of a home
the woman is dark and pregnant
her companion white-bearded

it gets dark they get hold of a roof
between the wheels of a smelling cart
a mantled star lights up

the gulls sing a melody
an archangel`s array
announcing to the searchers

“ a heavenly child has been born
 a light among  human casts-off
their hope of resurrection to life”

a dog and a cat warm him up
the poor all rush in
what was trash is now gifts. 

 

pubblicata in

elettolettera n. 13 dicembre 2010

lettera postale

 

commenti dei lettori

ho letto e ri-letto la tua poesia , l`ho trovata straordinaria, spiazzante per la sua modernità, sia nel contenuto che nella forma lessicale, la costrizione delle terzine non rimate ma musicali, è un piacere leggerla. le immagini sono vivide , evocative, poetiche.

la costruzione della storia, le metafore usate, la natività trattata nel modo più attuale e poetico che si potesse fare. complimenti, complimenti, complimenti.

forse è il destino che lega le persone, le fà incontrare quasi per caso ma c`è sempre un motivo secondo me.

la cosa infatti che mi ha immediatamente colpito è stato il titolo.

nel  mio primo film documentario, ormai anni fà, io mi ritrovavo a prendere l sole sotto un ombrellone piazzato in una discarica, recitavo una mia poesia, ed i gabbiani volavano accompagnati da un requiem di mozart.

nel film che stò terminando, 2 bambini profughi della guerra in kossovo, vivono in un tempio di epoca romana, sfruttati, vengono mandati a cercare immondizie nei secchioni e discariche, a contendersi il bottino con gli spazzini, quasi fossero 2 ladroni . un giovane, un povero cristo moderno li aiuta a ritrovare il cammino verso la libertà.    mauro simonetti 

 parlando di poesia, ho letto la sua divertente e bella poesia sulla monnezza, auguri per il nuovo anno, gabriella sica

la tua poesia natalizia mi ha portato un po` di luce in un contesto che mi pare sempre più buio. complimenti per la tua capacità di trasformare in poesia anche la materia meno nobile.  almo paita