la camera rossa canto n.62 ultimo incontro decisivo tra due amanti
video: miranda martino interpreta https://youtu.be/0xtj5nh_ojy maratona al teatro de` servi roma 21 dicembre 2003 regia di idalberto fei
settimo coro: il dominio
milano cerchiamo un albergo
ci danno una camera rossa
equivoco ambiente mi appare
di certo non quello pensato
dimora serena e distinta
per solo parlare con lui
sfuggito ma l`ho rintracciato
intendo soltanto chiarire
se amore è finito o cos`altro
cadente mobilia di alcova
la stanza risuona brutale
richiama a un unico scopo
mi torna il peccato detesto
le coppie nel darsi a orario
se godi e poi scappi è amore ?
dal mio sentimento rispunta
qualcosa che pizzica in bocca
peccare è piacevole gola
tentiamo un discorso ma breve
sul letto sto tesa ma lui
la nuca mi stringe da esperto
con fare scherzoso mi bacia
conosce il mio punto di resa
più debole tento parlare
protrarre ma cedo le vesti
attacco conquista al torace
gli mordo capezzoli e ascelle
se accetto ripresa pretendo
comando la mia soluzione
deciditi e scegli! gli impongo
con lingua perlustro l`estraneo
fintanto che lo riconosco
gli struscio l`addome e le cosce
attizzo a sentirlo vibrare
accenno quel bacio che aspetta
rinuncio e mi lascio distesa
le mani gli porto al mio seno
capezzoli strizza tra dita
intanto incrociamo le bocche
mi scopro ad arresa sentirmi
dal peso di lui che sommerge
resisto per rendere oltre
richiamo che urlano membra
mi volto e le labbra sul pene
da forte a più tenero senso
col succhio riprenderlo mio
lo lascio che geme e mi invoca
l` attiro in ginocchio al mio grembo
il volto di lui che si infila
da schiavo nel rendermi omaggio
all`acme materno mi involo
piacere che in pianto si esterna
da rabbia si alterna a passione
dolore che sfugga istintivo
sentire più prossimo e forte
appena membrana separa
sfuggente al tentare la presa
eppure il godere travolge
nell`intimo il centro del corpo
che canta gridando ed avvolge
ma straccio la tenda e riprendo
la forza di andare più avanti
in lotta selvaggia per prima
più nuda e più libera in pelle
ho sciolto le bende e i legami
che prima frenavano l`eros
la chioma allungata mi stringe
mi preme il suo viso sul seno
cavalco ed il membro gli spingo
con furia che penetri in corsa
l`amazzone in caccia lanciata
lo porto nel dedalo interno
nel gioco lo scaccio e lo mordo
sul pene in pericolo intenso
che fame l`estremo ingoiare
coi denti lo provoco a morte
all`ultimo scontro carnale
poi lascio che viva e mi vinca
la forza sovrasta in statura
illumina il sole del corpo
ho smesso lo scherzo tra ombre
assisto ed entrambi riguardo
contendersi il filo del vuoto
astrale è la corsa finale
da scontro di fieri animali
si libera aperto confine
cerchiamo perfetta armonia
sicuri di prendere in dono
l` odore di vita fragrante
più denso del fragile stare.