elettrolettera 271 salomè 20191130
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elettrolettera 271 salomè 20191130
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i serpesci nei media – rassegna stampa
articoli del quotidiano il tempo – agenzia adnkronos – settimanali oggiroma e romatoday
vedi le immagini nella galleria in fondo alla pagina
nel pdf a sx l`articolo di il tempo
una recensione di dante fasciolo sulla rivista web http://www.papale-papale.it/ ho_visto_i_serpesci_a_teatro
si esce dalle secche di un giorno qualunque
e si cerca un riscontro a quell’incertezza che ci accompagna
e che ci fa simili a simili uomini sperduti tra sogno e pensiero…
poche scale ed eccoci tuffati nel mezzo del nuovo teatro romano dei ginnasi:
comode poltrone, ampia la bocca del palco, profondo nel buio.
si muovono cauti, guardinghi, introversi
i personaggi specchio delle nostre inquietudini
e misurano azione e reazione ad ogni movenza azzardata
passando al setaccio gesto e pensiero, ragione e passione…
ma si, vai! fai il pesce in barile…
e sono questi i momenti che consumano inumani talenti:
fare i pesci in barile…ignorare le carte e la posta,
indifferenza strisciante, personalità nella buca della rinuncia.
cambia la fisionomia e deforma l’essenza del corpo
quel volere tacere, quel tacere il volere.
nel buio muovono scomposte informi presenze
lontane dalle usuali sembianze all’angolo della nostra vita;
e sono presenze inquietanti, stridenti, ispide e viscide,
ibridi figli di quei nostri incontrollati sogni
ora restituiti impietosi dallo specchio del tempo incompiuto.
l’orologio di questo tempo ha bloccato il suo tocco,
il respiro è sospeso alla ricerca di un punto d’appoggio,
l’immagine vive contorni indecisi e contraddittori,
nuotano spazi di ansia e soffi di quiete entità zoomorfe:
“serpesci”, nuova voce nel vocabolario della provvisorietà.
sul palco s’agita la storia breve dell’uomo di ogni giorno,
a lungo indicato privo di qualità, impegnato a strizzare
camice bianche, fragili protezioni di giovani corpi femminili,
o casalinghe inquiete e irrisolte immerse in creazioni
di stridenti composizioni di rumore, e ancora
abili e sfacciati ed efficientissimi uomini di pubbliche relazioni,
capaci di raggomitolare intricate matasse,
per contro l’ossessione di un contabile di somme improbabili:
ecco tipologie di serpesci, né serpi né pesci,
sicuramente ascrivibili all’ampia setta dei ser-pesci in barile.
luci mirate e volti in cornice, una scenografia essenziale,
il palco del teatro si fa palcoscenico di vita corrente,
e non c’è chi non senta la sua esistenza, il corpo stesso,
come il barile che tiene al buio e sottopressa
quel serpesce così somigliante alla nostra anima.
dante fasciolo
storie di persone in diretta tv a unomattina
un volto una storia queste poesie sono state composte quotidianamente nel programma unomattina(raiuno) alle ore 7,45 tra novembre 2003 e febbraio 2004. fu il mio esordio come poeta in diretta televisiva. i telespettatori chiedevano aiuto alla redazione per trovare qualcosa di particolare, fuori dell’ordinario, che stava loro a cuore; a me il compito di commentare in versi la richiesta. un volto una storia è stato anche il titolo (da me proposto) di un programma del primo canale della rai del 1968, diretto da gian paolo cresci, la mia seconda esperienza televisiva dopo l’esordio in cordialmente nel 1967. |
quel bacio ripreso in tv
non era freddo quel giorno il parco di san valentino donava profumi d’inverno in piedi quel bacio nel viale un cane stringeva di salti studenti impacciati ma ardenti ripresi da un occhio nascosto l’abbraccio d’amore ora è figlia la storia su tele è la nostra
novembre 2003
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ho perso i miei sogni
spariti la notte e il dormire e insieme gli inconsci pensieri stranezze paure piaceri uniti a fantastici azzardi non sogno più? o non lo ricordo? io voglio tornare in me stessa sentirmi più libera e nuda tracciare invenzioni notturne
novembre 2003 una signora lamenta di dormire poco e di non sognare più
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le custodi della baionetta
son già sessant’anni passati rivedo me stesso ragazzo dimesse uniforme e caserma in cerca di strada riparo in due volti sorelle una casa e là lascio la mia baionetta son vivi quegli angeli? il loro coraggio di accogliermi in pace scintilla in quel ferro lontano
michele vorrebbe ritrovare due sorelle che lo rifocillarono in fuga dopo l’8 settembre 1943. lasciò loro la sua baionetta con la promessa di tenerla sempre lucida.
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la mia misura è rara
tra tutte detengo il primato ho il piede più piccolo e tenero che agile salta ed oscilla esegue i più esotici balli con ritmi svelti e incrociati chi è che mi trova scarpine inutili ad ogni altra donna di raso camoscio o cristallo che in grazia assecondino i passi?
febbraio 2004 carmen ha la misura 33 di piede e non trova scarpe da donna eleganti e con il tacco perché le piace andare a ballare
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la mia misura è rara
tra tutte detengo il primato ho il piede più piccolo e tenero che agile salta ed oscilla esegue i più esotici balli con ritmi svelti e incrociati
chi è che mi trova scarpine inutili ad ogni altra donna di raso camoscio o cristallo che in grazia assecondino i passi?
febbraio 2004 carmen ha la misura 33 di piede e non trova scarpe da donna eleganti e con il tacco perché le piace andare a ballare
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cacciati dall’istria
l’adriatico ha perso colore si è stinto il suo abbraccio stanotte son esule e non ho fantasia del porto di arrivo e di inizio canzoni le piazze e le tombe il dolce dialetto proibito ricordi attrappiti sui panni ferita è la porta di casa la terra lasciata al mio mare
febbraio 2004 pierluigi vuol riveder il filmato dello sbarco della sua famiglia cacciata dall’istria nel 47
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il mio amico enzo
più alto il cancello del muro talvolta un rumore da fuori infanzia isolata tra adulti la vasca coi pesci era muta non c’erano radio e tivù ma solo il mio amico un bambino giocare con niente un incanto il sogno era uscire in città da liberi il mondo guardare
orfano dopo la guerra, claudio viveva tra un collegio e la casa con giardino di uno zio prete a roma. aveva un solo amico, un bambino vicino di casa
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le ali a rotelle
attaccano note in cervello la pista mi invita e mi sfida inarco le braccia di cigno mi frusciano ali su spalle il salto è uno sprizzo di gioia si allunga la gamba nel tuffo in curve trapezi e sgambetti disegno figure emozioni ho piedi farfalle su ruote
febbraio 2004 giorgia ,11 anni, pattina a rotelle da quando ne aveva quattro. chiede una pista al chiuso per potersi allenare a terni dove abita.
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la bambola simona
aveva le ciglia truccate la minigonna arancione in testa il bagliore dell’oro diversa dalla mia infanzia costretta dai tempi severi proibiti persino i fumetti vorrei ritrovare quel gioco segreto di crescere donna tra seta bellezza e stupore
gennaio 2004laura, quarantasette anni, riceveva in regalo solo libri, vuol ritrovare la sua unica bambola donatale da uno zio
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il garibaldino lo immagino ardito e pensoso ritratto col volto in profilo indossa una larga camicia non vedo il colore ma è rossa è giovane eppure è bisnonno il mio di lui cerco notizie le imprese uno scritto o un’idea io spero di avere i suoi occhi far vivere il suo entusiasmo
una signora cerca documenti del bisnonno garibaldino impegnato nella repubblica romana
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il marito della vicina
averlo un marito così che corre a fare la spesa rincasa e ripara le cose ma se lui si sbaglia è scenata subisce la bacia e riprova se brontola aumenta l’amore si vanta di lei con gli amici le porta il giornale ed i fiori fa invidia a vicina che è sola
gennaio 2004. una signora si lamenta perché il marito, incaricato di fare la spesa, sbaglia gli acquisti
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è scappato il terno si attende la mano bendata per trarre la bussola a sorte ma il bimbo si è perso nel parco in cerca di giochi e compagni
ritarda estrazione in tivù in tanti sospirano i numeri
punito il monello costretto smarrita la foto intervista che terno giochiamo noi al lotto?
dicembre 2003. carlo, scelto tra gli orfani dei martinit per estrarre il lotto in tv, si distrasse, ritardò e fu punito.
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la trincea e l’ascensore
allora si andava all’assalto balzando su dossi e su rovi la guerra fu tempo crudele chi vive ne è ancora straziato le gambe malferme è l’età le scale mi bloccano in casa desidero uscire nel sole parlare ai ragazzi di pace narrare il mio secolo in dono
ventitré dicembre 2003 carlo orelli nato il 22 dicembre 1894, ricevuto dal presidente ciampi in quanto combattente nella prima guerra mondiale, era bloccato in casa per la mancanza di un ascensore nel suo condominio
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cerco quella bambina
di lei ho un ricordo confuso tra polvere e fumo di bombe ignoro quel nome di bimba che è donna matura e a me sacra ci penso e la cerco tra volti sobbalzo mi inganno e deluso non perdo speranza non è una persona che cerco ma il fatto che impresse a mia vita speranza
dicembre 2003 calogero salvò una bambina dalle macerie di un bombardamento in sicilia nel ‘43
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il mio vecchio giocattolo
è lui il preferito compagno nei giochi gli affido i segreti l’osservo lo muovo e risponde di legno di latta o di gomma è privo di astuti circuiti di immagini video animate sollecita la mia fantasia è come lo voglio il suo mondo perciò lo conservo son io
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volare con le frecce
scagliatemi in alto con voi sfidando le nuvole e i tuoni vi ammiro piloti del suono le frecce dal fumo a bandiera campioni italiani del cielo il volo mio è sempre sognare un’aquila bruna divento se allargo le braccia e vi seguo
dicembre 2003 carmela chiede di fare un volo con le frecce tricolore
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la foto spezzata
metà della foto aggrinzita rievoca i volti tagliati quei tratti confusi coi nomi ma caldi di frasi e risate la corsa continua su sabbia ma sacro il posare allo scatto pellicole rare e costose chi manca nel gruppo su spiaggia? ricordo ma intero io cerco
dicembre 2003 una signora vuol ritrovare l’altra metà di una foto scattata su una spiaggia nei cinquanta
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amicizia di lungo corso
sfilava davanti a san marco la nave bellezza italiana orgoglio di noi marinai un ponte tra terre diverse il mondo schiudeva a ragazzi a bordo ogni cosa in comune la bibita cicca e il fumetto
scommessa trovarsi in futuro promessa di marinaio?
dicembre 2003. marcello vuol ritrovare due amici del servizio militare in marina di 45 anni fa
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la stazione della speranza
speranza era solo un foglietto tracciato con un mozzicone lanciato da un treno piombato speranza una nuda stazione discesa di reduci in ossa da ignote gelate prigioni speranza un cercare con foto ingiallite persone smarrite speranza quel luogo in campagna
novembre 2003. nel 1945, nella stazione di pescantina venivano smistati i reduci dalla prigionia; c’era un folla di parenti con fotografie alla ricerca di notizie dei loro cari. si propone di creare un museo della speranza
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mario e paperone io mario non gioco da solo fedele è lo zio paperone divido il mangiare ed il sonno è morbido ed ha forti colori sorride e cancella paure mi specchia ogni cosa che faccio di un nuovo vestito ha bisogno non voglio sfiguri tra altri due amici ma insieme eleganti
dicembre 2003. mario è un ragazzo down molto legato al suo paperone in gomma, ormai deteriorato; la mamma ne cerca uno uguale
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è arrivata la befana?
stanotte che lunga emozione ti attendo e ti sogno befana sapere che porti un regalo eppur non ti ho detto che cosa precedo la sveglia e mi alzo mi aspetto un pacchetto un po’ strano mi piace scartarlo dal fiocco si espande profuma risuona è il gioco più bello: è sorpresa!
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lo scandalo – the scandal
i bambini di strada filippini chiedono a papa francesco perché cristo permetta la loro sofferenza
lo scandalo | the scandal |
domanda bambina di strada | bambina di strada wonders |
perché su di noi innocenti | why upon us innocent |
dolore infiamma miseria? | grief kindles up misery? |
il padre che insegna la fede | the father that teaches faith |
risposta non trova allo scandalo | has no answer to the scandal |
che affligge le folle del mondo | that vexes people |
è muta la lacrima in croce | mute is the cross tear |
translation by rodolfo longo
pubblicata in elettrolettera n 20 gennaio 2015 n.2
l’occhio che non pensa
guarda registra e non pensa
accumula dati in eccesso
le foto in sequela indistinta
groviglio che non si dipana
pericolo è la sparizione
occorre tagliare in partenza
studiare le immagini e i volti
fissare un ricordo sensato
riprendere con il cervello.
pubblicata nella rivista di rai senior nuova armonia maggio 2020
via crucis the cross con le formelle di luigi rincicotti -translation by rodolfo longo
via crucis | |||||||||||||||
the cross | |||||||||||||||
con le stazioni | |||||||||||||||
del ciclo pittorico di | |||||||||||||||
based on the stations of | |||||||||||||||
the pictorial cycle by | |||||||||||||||
luigi rincicotti | |||||||||||||||
translation by rodolfo longo | |||||||||||||||
i |
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1 | |||||||||||||
la sentenza | the sentence | ||||||||||||||
domanda già vuota | an empty question | ||||||||||||||
rimbalza risposta | bounces back the answer | ||||||||||||||
ignota la colpa | unknown the guilt | ||||||||||||||
colpevole è noto | known the offender | ||||||||||||||
s’impone un castigo | necessary the punishment | ||||||||||||||
salviamo la vita? | shall we spare his life? | ||||||||||||||
deciso il sinedrio | a determined sanhedrim | ||||||||||||||
furente la folla | a furious mob | ||||||||||||||
condanna già scritta | an arrogant verdict | ||||||||||||||
è farsa il processo | a farcical t | ||||||||||||||
destino innocente | innocent destiny | ||||||||||||||
subisce supremo | supreme soluti | ||||||||||||||
ii | 2 | ||||||||||||||
la prima croce |
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the early cross | |||||||||||||
due legni inchiodati | two pieces nailed up | ||||||||||||||
ruvidi e ignari | rough and unaware | ||||||||||||||
pesanti e imbevuti | soaked and heavy | ||||||||||||||
di rovi e di pietre | with bushes and stones | ||||||||||||||
due legni da scarto | just waste wood | ||||||||||||||
nodosi e tarlati | worm-eaten and knotty | ||||||||||||||
distorti e scalfiti | twisted and scratched | ||||||||||||||
materia da fiamma | stuff for fire | ||||||||||||||
due legni gridanti | two pieces yelling out | ||||||||||||||
passione mortale | mortal passion | ||||||||||||||
d’infamia vessillo | flag of infamy | ||||||||||||||
di resurrezione | of resurrection | ||||||||||||||
iii | 3 | ||||||||||||||
la seconda croce | the second cross | ||||||||||||||
opprime le spalle | |||||||||||||||
dulls lament | |||||||||||||||
sopprime il pensiero | suppresses thought | ||||||||||||||
ricaccia speranza | |||||||||||||||
iv | 4 | ||||||||||||||
maria | maria | ||||||||||||||
in me! mi appartiene | it is mine inside me! | ||||||||||||||
che torni nel ventre |
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i wish him back in my womb | |||||||||||||
origine e culla | origin and cradle | ||||||||||||||
scintilla divina | divine spark | ||||||||||||||
ha dato missione | appointing mission | ||||||||||||||
a me del dolore | pain to me | ||||||||||||||
a lui del soffrire | suffering to him | ||||||||||||||
di unica carne | unique flesh | ||||||||||||||
sostanza diversa | different substance | ||||||||||||||
questione che ignoro | matter unknown to me | ||||||||||||||
interna al mio sangue | inside my blood | ||||||||||||||
t’imploro! ritorna! | i beg you! come back! | ||||||||||||||
v | 5 | ||||||||||||||
cireneo | simon cyrenaeus | ||||||||||||||
andavo tranquillo | walking easy | ||||||||||||||
tornavo al lavoro | back to work | ||||||||||||||
un giorno normale | an ordinary day | ||||||||||||||
incrocio un corteo | i meet a procession | ||||||||||||||
la guardia mi stringe | soldiers corner me | ||||||||||||||
m’impone la croce |
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force the cross on me | |||||||||||||
ma è lui il condannato! | though he is the defendant! | ||||||||||||||
lo devo supplire? | must i replace him? | ||||||||||||||
mi guarda ed è lampo | he eyes me just a flash | ||||||||||||||
io abbasso la schiena | i lower my back | ||||||||||||||
quel carico segna | the burden burns | ||||||||||||||
nell’animo brucia | marks my soul | ||||||||||||||
vi | 6 | ||||||||||||||
veronica | veronica | ||||||||||||||
prezioso è il panno | precious cloth | ||||||||||||||
profuma di lino | smells of linen | ||||||||||||||
protegge il mio collo | protects my neck | ||||||||||||||
da caldo e da umori | from warmth and fluids | ||||||||||||||
è appena lavato | just washed | ||||||||||||||
ma quando deterge | when it cleanses | ||||||||||||||
quel volto affannato | the panting face | ||||||||||||||
diventa fiammata |
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it turns into flames | |||||||||||||
che in seno mi scuote | and shakes my body | ||||||||||||||
l’impronta sua grida | his trace screams | ||||||||||||||
si stampa a ferita | fixes itself | ||||||||||||||
perenne di storia | eternal wound in history | ||||||||||||||
vii | 7 | ||||||||||||||
crucifige | crucify him | ||||||||||||||
spettacolo forte | a harsh performance | ||||||||||||||
in strada il martirio | a street martyrdom | ||||||||||||||
guardiamo impassibili | unmoved do we watch | ||||||||||||||
la pena dell’altro | a stranger`s pain | ||||||||||||||
scommessa ribalda | a villainous bet | ||||||||||||||
su quanto resiste | how long he`ll endure | ||||||||||||||
sfoghiamo su lui |
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our buried anger | |||||||||||||
la rabbia sepolta | vented on him | ||||||||||||||
in gola cacciamo | will hold back | ||||||||||||||
singhiozzo e pietà | sobs and piety | ||||||||||||||
emessa condanna | sentence is passed | ||||||||||||||
che paghi per noi! | he shall make up! | ||||||||||||||
viii | 8 | ||||||||||||||
il re dei giudei | king of jews | ||||||||||||||
onore al re | honour to theking | ||||||||||||||
evviva il re | long live theking | ||||||||||||||
che regni il re | long reign the king | ||||||||||||||
fedeli al re | loyaltothe king | ||||||||||||||
ignudo è il re | naked istheking | ||||||||||||||
beffato è il re |
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mockedis the king | |||||||||||||
percosso è il re | hitistheking | ||||||||||||||
a morte il re | death totheking | ||||||||||||||
un pascolo il regno | a pasture kingdom | ||||||||||||||
nel suono del vento | a blowing wind | ||||||||||||||
la pioggia ridente | a smiling rain | ||||||||||||||
inneggia alla luce | all hail light | ||||||||||||||
ix | 9 | ||||||||||||||
la caduta | the fall | ||||||||||||||
tra sbarre e ferite | prison and wounds | ||||||||||||||
trascorrono i giorni | mark the days | ||||||||||||||
la pena sovrasta | the sentence hangs | ||||||||||||||
chi è eletto al dolore | he whom pain chose | ||||||||||||||
ignora i motivi | ignores why | ||||||||||||||
di tale sentenza | such sentence | ||||||||||||||
assente la forza | he lacks the stamina | ||||||||||||||
di alzare la testa | to raise head | ||||||||||||||
subisce nel pianto | crying puts up | ||||||||||||||
la strada sperando |
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and hopes | |||||||||||||
che il monte si appresti | is the hill there? | ||||||||||||||
e arrivi la fine | to come to the end | ||||||||||||||
x | 10 | ||||||||||||||
le vesti strappate | clothes torn up | ||||||||||||||
piumaggio e criniera | plumage and mane | ||||||||||||||
il muschio e le foglie | musk and leaves | ||||||||||||||
corteccia e pelliccia | bark and fur | ||||||||||||||
i peli e le squame | hair and scale | ||||||||||||||
bellezza e ricchezza | beauty and richness | ||||||||||||||
di vita selvaggia | of wildlife | ||||||||||||||
la veste provvede | clothes supply | ||||||||||||||
riparo e decoro | shelter and decorum | ||||||||||||||
emblema di stato | sign and office | ||||||||||||||
occulta e richiama | they hide and draw | ||||||||||||||
distingue l’umano | mark humans | ||||||||||||||
ricopre la morte | conceal death | ||||||||||||||
xi | 11 | ||||||||||||||
crocifissione | crucifixion | ||||||||||||||
battuto coi chiodi | nails driven | ||||||||||||||
in carne dell’uomo | into man’s flesh | ||||||||||||||
infisso l’editto | edict fixed up | ||||||||||||||
condanna che arresta | a sentence crushes | ||||||||||||||
parola e carezza |
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words and caresses | |||||||||||||
speranza tradita | betrays hope | ||||||||||||||
amore languente | wears out love | ||||||||||||||
resistere è nulla | crumbles endurance | ||||||||||||||
la polvere avvolge | dust wraps | ||||||||||||||
lo scherno di armi | mocking arms | ||||||||||||||
infiamma l’aceto | vinegar burns up | ||||||||||||||
ludibrio di mente | and scorns minds | ||||||||||||||
xii | 12 | ||||||||||||||
morte in croce | death in a cross | ||||||||||||||
sussultano i venti | winds startle | ||||||||||||||
la forza abbandona | stripping strength | ||||||||||||||
il corpo e lo spoglia | forsakes the body | ||||||||||||||
il grido denuncia | a cry reveals | ||||||||||||||
umana la gola | a human throat | ||||||||||||||
implora implora | keeps imploring | ||||||||||||||
speranza è colata | hope clots into | ||||||||||||||
nell’ultimo sangue | ultimate blood | ||||||||||||||
tumulta la terra | the earth rises | ||||||||||||||
un lampo sublime | sublime lightning | ||||||||||||||
dilania nel tempo | tears time up | ||||||||||||||
xiii | 13 | ||||||||||||||
deposizione | deposition | ||||||||||||||
discende già nudo | naked he descends | ||||||||||||||
deposto nel freddo | is laid in the cold | ||||||||||||||
risuona il silenzio | silence echoes | ||||||||||||||
nel buio profondo | in the deep dark | ||||||||||||||
l’acqua non lava | no water can wash | ||||||||||||||
unguento non calma | nor ointment soothe | ||||||||||||||
carezza non scalda | nor fondling warm | ||||||||||||||
lenzuolo non copre | nor sheet cover | ||||||||||||||
il canto infinito |
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an unending song | |||||||||||||
invoca stagione | calls for spring | ||||||||||||||
rimpiange quei fiori | pines for flowers | ||||||||||||||
ma senza colore | colourless though | ||||||||||||||
xiv | 14 | ||||||||||||||
sepolcro | sepulchre | ||||||||||||||
e’ priva di soffio | the dressedremains | ||||||||||||||
la spoglia bendata | are wanting in breath | ||||||||||||||
in terra è già entrato | he is under the soil now | ||||||||||||||
e gli inferi tocca | and touches on hell | ||||||||||||||
inerme la storia | unarmed history | ||||||||||||||
attende verdetto | awaits sentence | ||||||||||||||
è lunga la pausa | a lengthy pause | ||||||||||||||
assenza dell’uomo | man needed | ||||||||||||||
la pietra ha richiuso | a stone has locked | ||||||||||||||
speranza ai fratelli | hope up on brethren | ||||||||||||||
vacilla fiammella | little flame flickers | ||||||||||||||
intorno al sepolcro | round the sepulchre | ||||||||||||||
a dome a tent sumptuous dazzling grand
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la cupola e la tenda sfarzosa abbagliante grandiosa
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sampietrini
risuonano musica antica carezza di ruote rimbalza su rude mosaico di pietre che dona alle piazze il colore di vita romana e mondiale resistono i cubi di roccia a danni di pioggia e di buche assorbono polvere e insulti difendono scorci di storia
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un assessore capitolino intende vendere i sampietrini, che pavimentano le antiche piazze romane, per sostituirli con fondi di asfalto, meno rumorosi ma indubbiamente più fragili e banali. le amministrazioni comunali romane sono state storicamente barbare, capaci di rovinare ciò che c’era di buono pur di produrre costosi, anche se inutili e ridicoli, lavori pubblici, come negli anni sessanta, quando furono aboliti tram e filobus e le loro corsie preferenziali per fare spazio all’invasione delle automobili.
primo gennaio duemilaquindici |
pubblicata in elettrolettera n. 1 anno xi del 2 gennaio 2015 corriere dell‘unione 2015 n.1 leggi pdf allegato |
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commenti dei lettori @grazie,hai fatto un regalo a roma e tutti coloro che la amano. @sui sampietrini chi viaggia in motorino come me ha ovviamente molto da ridire, ma forse hai ragione tu…). luigi marinelli @sui sampietrini sono dell`opinione che in linea di massima è più che giusto “conservare”, tuttavia ci possono essere dei punti particolari (limitati al massimo) nei quali le “attuali” esigenze di insonorizzazione e/o sicurezza del traffico, non è così scandaloso prendere in considerazione una sostituzione adeguata dei sampietri.le scuole di pensiero è bene siano diverse e poi si prenda democraticamente in considerazione la più condivisa, senza idee preconcette ma senza “modernismi” ad oltranza nella fattispecie. gianni fasani @la musica della tua poesia mi farà compagnia per tutto il giorno.sergio nicolai @la poesia sui sampietrini è molto carina e molto divertente. e` piaciuta anche alla mia amica daniela e ti facciamo i complimenti.grazie per le informazioni relative alle fantastiche idee partorite dai nostri assessorati comunali.miranda martino @ ho gridato costernata allo scandalo, i sanpietrini ( si può scrivere anche così, con la n)sono il simbolo della città, e li vogliono sostituire con l`asfalto? mi viene da piangere! facciamo una petizione da sottoscrivere on line? @pazienza se la stanno a fa bbella loro na fossa de sampietrini carmela bianco @grazie antonio,è una poesia bellissima. giuseppe luzi @che bella! e tanti tanti auguri per tutto! alessandra comazzi @sono perfettamente in sintonia col tuo pensiero, infatti fortunatamente qui a budapest, nonostante il traffico automobilistico a volte caotico, i mezzi pubblici (che sono gratuiti oltre i 65 anni di età) funzionano perfettamente sia per le 4 metropolitane che per i tram e filobus e per le corsie preferenziali.lorenzo caruso @bella! bravo! buon anno giancarlo governi @sono belle le tue poesie, soprattutto quella sui sanpietrini; hai ragione: la cosiddetta politica degli ultimi cinquant`anni, salvo sporadici interventi, ha offeso roma, accrescendone le difficoltà. @grazie antonio, la musica della tua poesia mi farà compagnia per tutto il giorno. sergio nicolai @la poesia sui sampietrini è molto carina e molto divertente. e` piaciuta anche alla mia amica daniela e ti facciamo i complimenti.grazie per le informazioni relative alle fantastiche idee partorite dai nostri assessorati comunali. miranda martino @sto leggendo solo ora la tua poesia, in quanto non sono molto esperta di computer e approfitto ora di una mia amica. carmen brembati
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ferrofania – ferrofonia il poema musicale del ferro
video del concerto: www.youtube.com/watch?v=t7glc8xmyym – scarica il pdf a sx con il testo completo
antonio bruni ha composto ferrofania (1991), dieci stanze in versi quinari, senari e novenari, sul percorso artistico di toni benetton, dal taglio della lamiera alle macro sculture, alla modellazione delle figure, ai progetti elaborati su suoi teoremi geometrici.
la suite sinfonica ferrofonia (1995), composta da alfredo tisocco sul testo del poema, è un esperimento singolare nel campo musicale. i suoni, ottenuti dalla percussione delle opere in ferro esposte a villa marignana sono stati codificati ed elaborati digitalmente. le sculture, battute dal musicista, parlano, suonano e cantano, comunicando tutta la loro forza espressiva.
ferrofania fu pubblicato in una prima stesura del solo testo nel volume toni benetton il ferro (marsilio 1991). in una stesura più ampia è stato poi musicato da alfredo tisocco in ferrofonia. e’ stato rappresentato in prima al castello di pergine valsugana il 14 luglio 1995 in occasione della mostra i giganti di benetton, quindi pubblicato in cd da artis. e` stato letto al salone del libro di poesia dei sabelli a roma (1995) e il 3 maggio 2006 alla gipsoteca canoviana di possagno per la mostra i gessi di toni benetton.
il 30 aprile del 2011 è stato rappresentato integralmente al museo benetton di mogliano per il centenario della nascita del maestro. voci recitanti giovanni bari e antonio bruni, regia musicale di mauro martello.
pubblicato dal settimanale in rete http://www.papale-papale.it da gennaio 2017.
toni benetton (treviso 1910- 1996) è esponente internazionale della macro scultura in ferro. i suoi lavori sono presenti in musei, edifici e luoghi pubblici e collezioni private in tutto il mondo. durante la sua lunga attività ha prodotto migliaia di opere di grandi e piccole dimensioni, in ferro, bronzo e altri materiali. ha fondato l’accademia internazionale del ferro. la grande sfera (ora nella rotonda di via roma a treviso) e la grande colonna ( san giuliano di venezia) sono state esposte alla biennale di venezia del 1986. artista di straordinaria creatività, benetton ha elaborato progetti e modelli di grandi sculture vivibili, concepite per essere ambientate in spazi aperti e in luoghi urbani.
alfredo tisocco, diplomato in pianoforte a venezia con vincenzo pertile, alterna l’attività di pianista con quella di compositore. studioso di ecologia acustica, è sperimentatore della musica come terapia dell’inconscio. ha partecipato a movimenti di avanguardia: omikon 75 camera vuota, opus avantra. autore di diversi album, tra cui ritagli d’anima sulle poesie di bruni. ha fondato la casa editrice musicale artis records di cui è direttore artistico con il figlio erik alfred e ha acquisito la storica cramps records di milano. con katharsis (coreografia di franca della libera) vinse il premio latina 1975. www.cramps.it
giovanni bari ha dedicato la sua vita all’espressione totale in palcoscenico come ballerino, attore, regista, e coreografo. dopo lunghi studi internazionali, insegna le forme moderne della recitazione contemporanea, partendo dalla danza libera per poi rivisitare le forme classiche. regista del primo poema teatrale di antonio bruni l’orto dell’ aurora (scuola grande di san giovanni evangelista venezia 1988). [email protected]
l’irrequieto fagiolino
arguto di linea il baccello
è come un accento elegante
si arcua affilato alle punte
non muscoli il corpo immaturo
precede l’austero fagiolo
cornetto di ironico augurio
nel piatto non ha disciplina
saltella si affolla si appella
contorno a più forti sapori
ventinove giugno 2004