alhambra canto n.61 sesto coro il dominio video
una studentessa seduce un compagno nel giardino di alhambra
video
mascia musi interprete 20 dicembre 2002 roma tempio di dioniso regia idalberto fei https://youtu.be/zugn7mk_vxa
marta scelli interprete 24 marzo 2010 roma caffè freud https://youtu.be/97-38jmmycw
e io come vento ai cespugli
usciamo in giardino coi libri
e siamo in cospetto di alhambra
muliebre in pietra dorata
avvolte in un sogno di luce
appena schermato da palme
le mura vantanti un passato
che schiera dall`arco moresco
esplode nei viali cantando!
in piccoli gruppi scendiamo
le voci a lezione represse
rimbalzano in diapason gesti
dei nostri vent`anni bandiere
mi fermo a sfilare la giacca
il petto costretto non tiene
il caldo ma forse la gioia
c`è lui che mi regge la borsa
e guarda che innalzo le braccia
colpito da tanto gonfiore
perdiamo già sherry e giovanni
ci sfuggono cinzia e michele
il viale d’un tratto è deserto
però non conosco il suo nome
il volto è da poco compagno
l`iberico accento del dire
mi pizzica dentro in arpeggio
lo aspiro più giù della gola
fin quasi tentare imitarlo
ha chiara la pelle di bruno
incerti vent`anni allo sguardo
nei tratti più neri del volto
curiosa di averlo più in luce
lo invito a cantare in spagnolo
lui flauta un motivo a me ignoto
si tratta di un tema di amore ?
traduce:“ho perso la luna”
ribatto:ma noi siamo al sole
smontato lui cambia discorso
e cerca sfuggire ai miei occhi
la mano mi prende poi lascia
io giro oltrepasso i ginepri
il prato a terrazzi si allarga
mi siedo a contatto di terra
intorno colori di campo
fontana barocca dirompe
con suoni smaccati a tre bocche
rincuora nei toni il ragazzo
sorride e si toglie la giacca
offrendo il colletto agli schizzi
il braccio agli uccelli agitando
mi canta la storia di alhambra
di arabici truci guerrieri
la lunga epopea interrompo
qual è la tua razza? gli chiedo
ti vedo: sei bianco e sei nero
anch` io ho i colori del corvo
ti sento più scuro di me
e più ti ritiri nel buio
guardiamoci i busti in confronto!
e via la mia bianca camicia
decisa gli slaccio la sua
non peli ma grana di bimbo
il suono spagnolo del petto
mi torna più caldo e virile
qualcosa di lui nello sguardo
avverto che batte in tremore
che dire per rendergli il fiato ?
ma quando in mattino splendente
ti svegli allungando le braccia
e il membro ti tira rigonfio
il miele non senti a toccarti
non sale la febbre di avere
un caldo contatto di donna?
non pensi ad un seno in offerta
due turgide coppe gustose ?
ammira! son tese le mie
mi appoggia la testa sul grembo
alzando le mani alle poppe
mi slaccio il corsetto e materna
mi chino ad immergergli il volto
arreso che dolce sentirlo
spogliarlo delle ultime stoffe
quel corpo virile trastullo
non uomo ma un albero in fiore
e io come vento ai cespugli
gli stiro la chioma e la pelle
gli tendo nei lacci la corsa
gli schiudo la valle ubertosa
che in danza lo acclama a regnare
e tutta mi metto a cantare:
alhambra! più oro più sole!
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