elettrolettera 244 colossea alla galleria 28 piazza di pietra
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elettrolettera 244 colossea alla galleria 28 piazza di pietra
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1962/63/ix/2_augustus dicembre gennaio
colossea alla casa dell`architettura cronaca e foto
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elettrolettera 269 del 15 ottobre 2019 – poesia marabuta e inviti culturali
vai alla pagina morfea per le notizie e le opere http://www.antoniobruni.it/view.aspx?id=744
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giovanna milella
la tv aiuta a vivere
giovanna milella è una protagonista della televisione di qualità. in rai dal 1985 al 2013, dopo aver lavorato per tredici anni nel quotidiano l’unità, è stata autrice e conduttrice di programmi di grande ascolto sulle tre reti: chi l’ha visto? (94-97), indagine, ricominciare, cara giovanna, giubileo 2000, palcoscenico, italie, due per tutti. ha curato trasmissioni dirette e documentari: il concerto con bob dylan per il papa, la festa della repubblica, la scala, mozart, sinopoli, la costituzione, teatro in italia con albertazzi e fo. e’ stata poi responsabile del prix italia.
nei tuoi interessi professionali, si nota un’oscillazione costante tra l’interesse per la cultura e per l’arte e quello per le vicende delle persone. sono due mondi conciliabili?
totalmente. m‘interessano le persone, le loro vicende, il racconto del mondo che ci circonda e, nello stesso tempo, amo la cultura perché aiuta lo spirito, dà gioia, lenisce i dolori dell’anima. sento la necessità di avvicinare il pubblico ai temi della società e del prossimo.
ami la tivù del dolore?
la tivù del dolore scava nella sofferenza e si ferma lì. bisogna invece valorizzare i percorsi positivi che cercano una soluzione. partendo da fatti che non sempre si risolvono, si può imparare a convivere con essi e ad affrontarli. i momenti di grande dolore sono in grado di suscitare il riscatto del potenziale umano. la cultura, che è riflessione sull’esistenza, e l’arte, che è amore per la bellezza, danno forza e incidono sulla nostra sensibilità.
la televisione è compagna di vita. deve informare e intrattenere, offrendo qualcosa di più (la cultura, l’arte, la conoscenza) con un linguaggio chiaro e diretto.
com’è avvenuto il passaggio dal giornalismo politico e sociale a chi l’ha visto?
e’ stato angelo guglielmi che mi ha introdotto a questo salto, ma sono sempre stata aperta a scoprire aspetti nuovi della professione. tutte le trasmissioni che ho realizzato mi hanno lasciato un segno. molti sostengono che il conduttore debba essere obiettivo e distaccato: in parte è vero, certo, ma poi bisogna anche farsi coinvolgere. non si può e non si deve rimanere estranei. si entra nelle vicende umane per capire, per cercare uno sbocco che renda possibile un equilibrio.
ti sentivi coinvolta anche nel lavorare per programmi istituzionali come il giubileo 2000 e la festa della repubblica?
per i credenti, come per chi non crede, la religione va all’essenza della vita. ho cercato di conciliare l’aspetto più elevato con quello più popolare e cito due programmi a me cari: quello sul figliol prodigo e quello sul giubileo con i disabili. con la presidenza ciampi, l’italia riscopriva la sua identità e la sua sintonia con le istituzioni. il mio viaggio nel paese in quegli anni è continuato con la trasmissione italie.
le maggiori esperienze culturali?
il programma palcoscenico. e’ stato come allestire il più grande teatro nazionale. si andava in onda tardi la sera, ma portare la scena nelle case di mezzo milione di persone significava battere tutti i botteghini. mettendo insieme per esempio dario fo e giorgio albertazzi, che hanno raccontato in quattordici puntate la storia del teatro, la rai ha prodotto un patrimonio culturale unico per mezzo di un binomio formidabile. due artisti antitetici che si stimavano e che insieme hanno dato il meglio di se stessi. altra grande emozione è stata ottenere per il prix italia i contributi originali di artisti come michelangelo pistoletto, bob wilson, peter greenaway, fanny ardant. esecuzioni e mostre che si possono definire storiche.
dirigendo il prix italia hai osservato la produzione mondiale radiofonica, televisiva e web. può esistere la qualità nelle trasmissioni?
certamente. la televisione è un mezzo di grande efficacia, che parla a tutti. la sua centralità è cambiata con l’irrompere di internet e di altri media ma esce rafforzata nella produzione dei contenuti. può essere seguita non più solo in diretta ma anche ripresa in altri momenti. produce sviluppi nuovi di dimensioni inedite, penso al fenomeno delle serie di qualità che è mondiale e che penetra tutti gli aspetti della vita, attraversa paesi e società. oltre ai film d’autore, abbiamo la serialità d’autore che ha dato un nuovo straordinario impulso alla televisione, coniugando letteratura e cinema e si può già annoverare tra i classici.
che cosa t’interessa della nuova televisione?
personalmente m’interessa studiare e realizzare contenuti con valenze civili, sociali e educative. a questo proposito, collaboro con telefono azzurro e con memomi.it, una web tv che ricostruisce la storia della metropoli milano con uno stile contemporaneo e l’uso centrale dei video. un formato che potrebbe essere esteso ad altre città italiane.
la tivù del dolore
chi pone ipocrite domande
fa pubblico strazio di chi soffre
lo espone all‘occhio dell’etere
che senza riguardo consuma
con cinico uso del mestiere
attira attenzioni morbose
tivù che non è compassione
offende nel prossimo
mistero di umano dolore.
giorgio saviane un canto sul cantato: le poesie di antonio bruni sulle donne della bibbia
scarica il pdf a sx con il testo
nel 2019 typimedia editore ha pubblicato il libro- guida “prati in 100 personaggi(+1)” i volti, le arti, i mestieri a cura di chiara gelato. le pagine 226 e 227 sono dedicate a antonio bruni, poeta e scultore in versi, dall`appio latino a prati una vita in versi. nel pdf a sx l`articolo integrale.
rosanna vaudetti- antonio moretti
la gioia di una coppia fresca nata in tivù
è una coppia rai integrale, artistica e aziendale, quella di rosanna vaudetti e antonio moretti. lei davanti alle camere, lui dietro. lei marchigiana, lui veneto. entrambi dipendenti rai a contratto collettivo, fino alla pensione. rosanna è stata scelta come il primo volto sul teleschermo a colori negli anni ‘70 a dare il via alla nuova era in italia, “signorina buonasera” dal 1960, presentatrice di “giochi senza frontiere” e di spettacoli con corrado, tortora, baudo, carrà, soprannominata da alberto sordi “vaudetti annunci perfetti”.
antonio è il regista di sanremo per sedici anni, dal 1974 al 1991, lo rivoluziona nella forma, introducendo l’orchestra sulla scena, la mitica scala per i cantanti, il dolly e i carrelli a rotaia. alberto bevilacqua scrisse sul corriere della sera: “… con moretti le camere volano”. ha diretto canzonissima e altri varietà dallo zecchino d’oro, alla fiera dei sogni, alla domenica sportiva e speciali internazionali su mccartney, sting, minnelli, white.
poche volte la coppia ha lavorato nello stesso programma, procedendo paralleli nell’ambiente televisivo. ci vorrebbero pagine per i loro curriculum che comprendono anche altri generi: per entrambi teatro, cinema, giornalismo, per rosanna critica d’arte, per antonio avvocatura.
s’incontrarono nella redazione della rubrica tre arti a milano. una sera, dopo una cena, lui le chiese all’improvviso: “ci sposiamo?” lei per tutta risposta lo baciò e andò via. lui , sbalordito e confuso, il giorno dopo le chiese: era un si?
rosanna aveva fatto in precedenza un sogno: era nella stazione termini e un giovane la urtò con una valigia… disappunto e poi: “io sono rosanna vaudetti”, “piacere io sono antonio moretti”. in sogno aveva capito che antonio sarebbe stato l’uomo della sua vita. si sposarono nel dicembre 1965, pochi mesi dopo essersi conosciuti.
rosanna ha amato molto l’esperienza di giochi senza frontiere nei ’70. “viaggiavo per l’europa e conoscevo luoghi e persone. era un lavoro pieno di sorprese. durante una diretta in eurovisione, fui seguita per tutta la durata della trasmissione da un ammiratore che voleva sposarmi. era riuscito a infiltrarsi nonostante la sorveglianza fosse rigorosissima, al punto che in un`altra occasione non volevano far entrare il regista turchetti e me perché non avevamo il badge al collo… e questo pochi minuti prima di andare in onda.”
antonio ricorda con passione le rare e coinvolgenti esperienze teatrali. “ il teatro permette di approfondire, di lavorare a fondo con gli attori, fino a ottenere le espressioni più intense. fare tv, invece, è cogliere un momento che non puoi determinare”.
il film a soggetto che ancora hai nel cassetto? “ la storia di un regista-avvocato che indaga su casi di delinquenza minorile. prima di fare la tv ho lavorato come penalista e mi appassionava il tema della devianza giovanile. volevo entrare nelle storie, scavare nei personaggi. la curiosità sui caratteri umani l’ho sempre conservata; anche nello spettacolo, a sanremo, dove non mi limitavo alla patina costruita dai discografici ma cercavo di mostrare il volto autentico del cantante.”
rosanna è ancora in piena attività professionale. la notorietà è forte: tutti la riconoscono in strada.
“quest’affetto, immutato nel tempo, ogni volta mi sorprende e commuove. la mia non è una popolarità da diva. sono considerata come una persona di famiglia, una vicina di casa.”
antonio inventa progetti con l’occhio attento del regista. premi e onorificenze per entrambi. due figli e da poco una nipotina. a vederli insieme esprimono la gioia di una coppia fresca.
pubblicato sulla rivista di rai senior nuova armonia diretta da umberto casella n.2/2019
scarica pdf a sx
l`annuncio 1994 the announcement video mariano rigillo, anna teresa rossini, silvia siravo domus talenti 2007 https://youtu.be/nwrodh7pq_o translation by rodolfo longo
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e fu una sorpresa di notte lasciato il lavoro in disparte e l`angelo apparso in finestra la donna gli accese lucerna |
at night a surprise work was put by the woman started to pray – “autumn is nearing its end my limbs are as fresh as leaves i wish my womb had its fruit i miss a partner to love though rich with lymph i am an isle in a desert dance sounds from there a mute wall locks my body up my young blowing prime “. an angel appeared in the window stretched out a reeden hand blooming into a hyacinth – “wreathe your hair with garlands wear silken garments show your swollen womb i mean to take you to a grotto where a baby expects you and dawn wails on straw a gift to your womanly instinct a message a mission to be received with joy!”
the woman lit up an oil-lamp undid her hair into a mantle her inviting arms arch-shaped : “toiling under fatigue and towers possessed by needless silver my brethren seek sand is that chant mere noise? i shall follow you to the grotto looking for the baby among us my milk will be my gift i feel it flow in my breast my very self is food is praise!” translation by rodolfo longo
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stupore -astonishment – la bimba e la macchina
stupore | astonishment |
la bimba osserva dal vetro | her nose stuck |
il naso incollato | her hands laying on the glass |
le mani appoggiate | the little girl gazes |
enorme la macchina dentro | an enormous machine within |
appena si muove e scintilla | hardly moves and flashes |
accelera nella sua pancia | in the bell accelerating |
i suoni dell’infinito | the sounds from immensity |
rincorre minimi abissi | chasing minimal abysses |
proietta invisibili corpi | projecting invisible bodies |
la bimba li conta additando | her fingers count them up |
intuisce i percorsi del nulla | she anticipates nothingness |
infila la sua fantasia | marshals her own fantasy |
e canta una filastrocca | sings a limerick |
la macchina è docile e attenta | patient and attentive the machine |
ascolta la grazia di voce | listens to her graceful voice |
la assimila agli altri comandi | assimilates it to routine orders |
poi dona una coda di numeri | then issues a volley of numbers |
che sembrano omerici versi | dear expected oracles |
atteso e affettuoso responso | a gift to her astonishment |
regalo per il suo stupore. | they read like homeric verse. |
translation by rodolfo longo | |