Posts by Daniele

longo – rodolfo longo

rodolfo longo  writer –  translater of my poems  

rodolfo ottanta rodolfo eighty
tormento in pensieri torturing thoughts
ricerca sui libri library research
domande continue continuous questions
aprono a note lead to notes
di musica estesa of airy music
ragione non rende reason renders not
lo spazio infinito the infinite space
che avvolge le ore that wraps the hours
ma luce è presente but light is there
e riscalda la sera. warms up the night.
translation by rodolfo longo

 

anglista e scrittore è il traduttore in inglese delle mie poesie. mi onoro di pubblicare in questo sito alcune sue opere (edizione pdf).

vissuto a londra per tre anni, rodolfo longo tornò alla sua città natale, bari e di lì, nel 1968, si trasferì a roma. aveva 34 anni. ha insegnato inglese in scuole statali fino al 1994. il liceo augusto è stata la sua ultima scuola. tuttora conduce una vita professionalmente attiva.

l’augurio della casa” descrive in forma autobiografica il cammino di una famiglia della classe operaia verso la cultura borghese nell’italia del sud dopo la seconda guerra mondiale.

palloni sgonfiati” è la prosecuzione ideale de “l’augurio…”: ruota attorno alla figura centrale della madre e a tutta la famiglia.

“i getelli”, “autobiografia” della  seconda moglie dell’autore, scritto con il divertente aiuto di lei, si propone come un fresco e rilassante “divertissement”, a partire dal titolo.

“una sana educazione sbagliata”, lavoro teatrale in un atto, è incentrato sui tentativi di un vedovo e di suo figlio sia di adattarsi ad una nuova vita, sia di affermare i propri personali diritti.

impreparati a tutto”, una raccolta di brevi novelle, spesso coinvolge il lettore nelle esperienze dell’autore, nonché nelle sue riflessioni sulla vita propria e degli altri.

 

 

after living in london for three years, rodolfo longo first went back to bari, his native city, then in 1968 he moved to rome. at the time he was 34. he taught english in state-run schools through to 1994. liceo augusto was his last school. he still leads a professionally active life.


“l’augurio della casa” describes in an autobiographical form the access of a lower-class family to the bourgeous culture in southern italy after the second world war.

“palloni sgonfiati” is an ideal development of “ l’augurio” – it deals at the same time with the central figure of the mother and the whole family.

“i getelli”, the author’s second wife’s “autobiography”, written with her amusing help, has proved to be a refreshing as well as a relaxing “divertissement”, including the title.

“una sana educazione sbagliata”, a one-act play, centres around the attempts of a widower and his son to both adjust themselves to a new lifestyle and assert their personal rights.

“impreparati a tutto”, a miscellaneous collection of short stories, often involves the reader in the author’s reflections, experiences and toughts about his own and other people’s life.

 

 

 

elettrolettera 218 donne volanti

logo

elettrolettera
una poesia e inviti culturali

10 marzo 2017 n° 218 anno xiii

www.antoniobruni.it

elaborata da wedot.net

donne volanti

 

planano chiome
ombre leggere
nel soffio di luna
si allargano in ali
sontuose di piume
disvelano i corpi
pudore di inganni
si sciolgono al canto
notturne illusioni

 

per la mostra di lorenzo cicconi massi, interpretata da cicci rossini www.youtube/sjjspadkbnc;;

lu-ve ore 10-18 (sa-do chiuso)

camera dei deputati

piazza montecitorio roma

domenica19 marzo ultimo giorno della mostra apertura straordinaria della camera

donne volanti

mostra fotografica di lorenzo cicconi massi – agenza contrasto
http://www.lorenzocicconimassi.it/

http://www.nationalgeographic.it/wallpaper/2016/08/03/foto/le_donne_volanti_di_cicconi_massi_in_mostra_a_trecastelli-3184863/1/#media

 

 

dal 10 marzo ore 18 all`11 giugno casino dei principi a villa torlonia roma

 

la magia della luce

negli specchi di lorenzo ostuni

mostra a cura di alessandro orlandi

http://bit.ly/magiadellaluceroma lorenzostuni.blogspot.com

lorenzo ostuni: la porta di thanatos, specchio inciso

martedì 14 marzo ore 18 libreria feltrinelli

galleria alberto sordi roma

guido barlozzetti e andrea di consoli
presentano il romanzo di

franco matteucci

delitto con inganno-le indagini dell`ispettore santoni (newton compton ed.) gratuito

www.newtoncompton.com/autore/franco-matteucci

martedi 14 marzo roma

ore 15 pantheon anteprima (20` di spettacolo) ore 19 sala odeion università la sapienza

accademia d`arte del dramma antico
le baccanti di euripide
regia di carlo boso
gratuito
www.facebook.com/fondazioneinda/

venerdì 17 marzo ore 18
libreria feltrinelli via canova 2 treviso

 

giuseppe goisis presenta il suo libro dioniso e l`ebbrezza della modernità
(ed. mimesis-filosofie)

 

http://www.lafeltrinelli.it/libri/giuseppe-goisis/dioniso-e-l-ebbrezza-modernita/9788857538280

fino al 19 marzo ore 21 do ore 18
teatro greco via leoncavallo roma

pamela villoresi, blas roca rey,
giancarlo ratti, nicoletta dalla corte in
cancun
di jordi galceran
regia di marco mattolini

dal 21 al 26 marzo ore 21 – dom. ore 19
teatro stanze segrete via della penitenza 3 roma trastevere

pier paola bucchi in
l`elogio del sussulto

di jean michel ribes
musiche dal vivo umberto vitiello,

scena di anna addamiano

regia claudia maitan de seta

pier paola bucchi

da aprile a giugno 2017
multimedia network via crati 15 romap

corso di recitazione applicata al

doppiaggio
diretto da vittoria febbi

 

dodici lezioni con sette allievi
previa audizione

 

info 0635453993- [email protected]

vittoria febbi è la voce di liv ullman, carmen maura, charlotte rampling e altre 70 attrici

se non si desidera ricevere questa lettera rispondere: cancella, unsubscribe
elettrolettera@antoniobruni.it
per segnalare gli eventi inviare un comunicato in word (non pdf) e una foto a [email protected]

www.papale-papale.it diretto da dante fasciolo pubblica ogni settimana una poesia di antoniobruni

87 risveglio

 risveglio canto n.87 del nono coro: la pienezza. video francesca benedetti interpreta 

2017/04/23/ roma teatro belli risveglio n. 87 e pres. francesca benedetti

https://youtu.be/disspv_vsmg

la donna si sveglia e accarezza il marito dormiente. pienezza del rapporto coniugale.

 

 

esterno e incerto chiarore

che filtra da imposte socchiuse

mi lancia un segnale di sveglia

 

è debole il sonno che ho preso

un senso pesante costringe

cacciandomi in terra più sola

 

gioisco a interromperlo e ascolto

calore maschile ingombrante

che affianco è sereno assopito

 

ritrovo in risveglio allegria

arrivano i raggi che emana

mi accosto a gustarli col palmo

 

indugio alla linea dei fianchi

da dietro indifesa flessuosa

più tenera al tocco risponde

 

infilo tra i glutei le dita

ricerco quel tenue vibrare

mi freno ad entrarlo se dorme

 

con caldo rispetto percorro

l` addome  che in ruvido cambia

peluria a difesa e promessa

 

la mano impaziente prosegue

gli pulso leggera la punta

perché lui mi avverta nel membro

mi sento potente appicciare

la fregola  provo e trasmetto

lo chiamo a sentirmi ma in voglia

 

l` odore ormonale  di maschio

mi carica il ventre a ondeggiare

in quel movimento di danza

 

preludio all` incrocio carnale

il fiore suo in mano è sbocciato

pretendo completa  conquista

 

lo giro e cavalco da esperta

ma senza scossoni con grazia

ancora assonnato reagisce

 

ai glutei mi tengo afferrata

le mani lui affonda ai miei seni

travolge l` approccio ma è dolce

 

sussurro è l`espandersi suo

che schiude la resa al contatto

risponde soltanto in sospiri

 

nei toni gli  leggo il sentire

commosso dell` essere uomo

e piango al reclamo dei sensi

 

smarrisco i confini dell` io

in quest`altro corpo dilago

disciolti in un`unica acqua

 

dai boschi agli abissi alle stelle

nei luoghi irreali colori

con mille sembianti animali

 

la mia metamorfosi interna

più rapida corre del suono

nel turbine antica la gioia

 

che non riconosce contorni

in chiazze cangianti avventura

io rischio qualcosa in persona

 

non son più  la stessa di ieri

ma intera la storia mi è addosso

in questo mutare di piume

 

in tutta epidermide estesa

da tattile sponda quell`eco

ritrova in vagina il suo centro

 

con lunghi segnali riflette

a rendermi parte dell`altro

che soffice in pelle mi chiama

 

sostiene è presente e mi spinge

a schiudere zone in pensiero

che avevo in riserbo e prudenza

 

orgoglio in dominio e controllo

superbia sentirmi padrona

rovina di fronte all`amore

 

che noi conosciamo totale

in questo trovarci innocenti

seguendo l`istinto vitale

 

con cui ci nutriamo nei pori

lo scambio di umori in godere

torrente procede e sbaraglia

 

quei forti legacci mentali

che prima tiravano il morso

negando il totale abbandono

 

in schemi usuali più schiave

rendevano scelte dei gesti

schermate in ricerche curiose

 

pretesa di liberi incontri

invano indagando in amplesso

scrutare il mistero dell`altro

 

con lui ho toccato l`essenza

di unione di corpi in amore

un essere strano che crea.

 

 

 

 

2003 minori m.rosaria omaggio

maria rosaria omaggio interpreta  mi svelo- minori piazza lungomare 18 agosto 2003

2003/08/18/ minori piazza lungomare catino 11 maria rosaria omaggio https://youtu.be/dcpbfw1svli 5`28
2003/08/18/ minori piazza lungomare cernia (03) maria rosaria omaggio https://youtu.be/nem9uujg6jw 4`53
2003/08/18/ minori piazza lungomare impossibile dea 06 maria rosaria omaggio https://youtu.be/oxorq0_tdju 4`38
2003/08/18/ minori piazza lungomare l`acqua 60 maria rosaria omaggio https://youtu.be/vhe5uradxz4 5`23
2003/08/18/ minori piazza lungomare l`intruso (10) maria rosaria omaggio https://youtu.be/lpyeed6sf3u 5`06
2003/08/18/ minori piazza lungomare le calze (teatro) 01 maria rosaria omaggio https://youtu.be/grpfs0u7pg0 5`01
2003/08/18/ minori piazza lungomare ninfea 71 maria rosaria omaggio https://youtu.be/m2smjftegcg 5`20
2003/08/18/ minori piazza lungomare perché non mi spoglio? 46 maria rosaria omaggio https://youtu.be/ypdgn5lt_5e 4`50
2003/08/18/ minori piazza lungomare vorrei non vorrei che svanisse 45 maria rosaria omaggio https://youtu.be/csdrrec83ec 5`08

89 gemma

gemma  canto n.89 nono coro: la pienezza -video

sente il bimbo muoversi in grembo

 

video

francesca gatto interprete https://youtu.be/g045rbvwqlc  maratona al teatro de`servi roma 21 dicembre 2003 regia idalberto fei

francesca gatto interprete             tempio di dioniso roma 22 novembre 2002 regia idalberto fei

 

 

vetrata traspare un giardino

la luce di taglio che scalda

la panca dove io son seduta

 

la lunga camicia ricade

carezza sul ventre accennato

compiuto è già il quarto mese

 

attendo la visita è un’ora

c’è il primo impaziente ha tre anni

che corre di intorno alla sala

 

mi guardo: sussulta la pancia

sto ferma e mi muovo all’interno

qualcosa che parte da me

 

trattengo ma più non controllo

c’è un’altra signora che esclama

“l’ho visto: si è mosso il bambino !” 

 

rivelo la gemma che è in me

non è più un segreto in profondo

si muove e già bussa alla luce

 

subentra stupore a pensare

un altro e diverso dal primo

lo penso già uscire e occupare         

 

un piccolo spicchio di mondo

un volto una voce un pensiero

si afferma e io l’ho generato

 

mi chiama il dottore ed è cielo

la nuvola offre a sdraiarmi

in soffio mi sposto leggera

 

eppure son dentro nel corpo

son turgidi tutti i miei pori

il sangue si affolla vibrante        

 

dell’essere donna intuisco

motivo di tutti i disagi

subire da preda gli attacchi

 

sperare un piacere accennato

qualcosa di ignota esperienza

membrane mie appena turbate

 

il primo mio uomo è il marito

imposto eppure l‘ ho amato

a diciassette anni ero sposa

 

provavo qualcosa in godere

leggero finito in confine

ebbrezza maggiore ignoravo

 

da bimba a esser madre passata

acerba ero ancora nel tronco

mi fecero dare il mio frutto        

 

primipara in parto indolore

ignara di strappo carnale

di uscita di stacco da me           

 

un dono era il primo mio figlio

compagno nel crescere insieme

adulta non ero nei sensi

 

mi muovo alla strana poltrona

ostetrico ed ostico esame

temuto evitato subito

 

ma ora c’è un caldo nel petto

che rende ogni cosa lontana

si espande per tutta me stessa

 

è la sensazione di amare

è nuova eppure ho già amato

trasporta il mio essere in alto     

                  

il ventre diventa orizzonte

dilata in laguna sicura

ambiente di gioia e conforto

 

il figlio che nuota mi avvince

carezza sua interna rivela

richiamo a venire toccata

 

insieme trovarsi in amore

non uso dell’altro ma unione

un intimo intreccio di membra

 

mistero dell’essere umano

appare ma è luce ed è chiaro

non suona né angoscia né noia

 

mi manca il tuo volto ma è vero

la voce è quel canto che avevo

da sempre nel buio da sola         

 

per vincer paure e distacchi

cercavo rifugi sicuri

la nenia tesseva un riparo

 

non più temo ma offro dimora

estesa nel tronco son pianta

coi rami difendo il mio interno

 

tu suoni e ti ascolto vibrare

siam due in un’altra me stessa

potrai tu staccarti da me?

 

col primo dormivo stordita

non so come si separò

e qui c’è un’altra promessa

 

adulta son madre cosciente

lo sento è diversa ed uguale

è donna ed è copia di me.         

colossea scheda tecnica

colossea scheda tecnica 

scarica il pdf a sx per la scheda illustrata 

colossea è una libreria scultura, unico esemplare, ispirata all’immagine del colosseo, montata in forma di spirale con sovrapposizione statica a castello senza giunti.  piena stabilità. totalmente smontabile, anche nei singoli elementi.

bruni l`ha realizzata nel 2016 con il maestro ebanista leonardo ciccarelli, nel suo laboratorio di monsoreto di dinami (vv) 

l’ideazione e la progettazione hanno richiesto anni di studio e di sperimentazione per arrivare a questa forma unica, mutabile, solida e leggera, che coniuga l’originalità estetica con la piena funzionalità.

foto dei montaggi di prova durante la lavorazione

dati tecnici

millimetri 12000 (lunghezza) x 2400 (altezza) x 245/608 (profondità) su una superficie di 20mq.

massello di ciliegio nostrano di prima scelta, di colore naturale vivo, essiccato all’aria e protetto con antitarlo.

lucidatura con vernici trasparenti ad acqua, non tossiche.
colossea è composta da 332 pezzi singoli e unici, lavorati e rifiniti a mano, diversi per misure e sagome. e’ articolata in 44 elementi e 61 piani-mensola-scrittoio. l’altezza degli elementi è di quattro misure mentre variano la larghezza e la profondità. caratteristiche di ogni  elemento:
unico e diverso per dimensioni e sagomature; finito sulle sei facce; profilato a mano libera; curvilineo e stondato; morbido al tatto e alla vista; unito a pressione e incastro con spine di legno, senza colla né viti; facilmente smontabile in sei pezzi e immagazzinabile in un pacchetto piano; punzonato, numerato, datato e firmato dall’autore.

 il montaggio della libreria è organizzato in appoggio senza fissaggio. la statica è garantita dal peso del legno.  sono quattro le linee di altezza, multiple in coppia:

363 mm undici elementi;

726 mm quindici elementi con una mensola interna; quattro sono dotati di piani-scrittoio rimovibili (foto sopra)

453 mm quindici elementi

906 mm tre elementi con due mensole interne

trentasei mensole intermedie di raccordo tra gli elementi completano la struttura. ventuno mensole, interne agli elementi, sono appoggiate su perni originali in ottone. quattro piani-scrittoio sono gli unici manufatti fissati (ma rimovibili) tramite raccordi di massello di olmo con bussole avvitanti in acciaio.

la libreria può essere adattata a forme e a spazi diversi. 
il legno di ciliegio nostrano (dal frutto poco commerciabile) è un’essenza dura di crescita lenta. presenta venature damascate di tessitura fine. il suo colore, tendente al rosso, omogeneo per ogni parte del tronco, appare vivo e splendente con la lucidatura naturale ad acqua. richiede particolari accorgimenti di lavorazione perché ribelle agli accoppiamenti faccia a faccia.

il legno pregiato deve essere ricavato da piante in buona salute, tagliate nel periodo di sonno vegetativo e secondo la lunazione.  i tavoloni devono stagionare per almeno cinque anni, listellati in locali asciutti e arieggiati. dai tavoloni al mobile finito si perde, nei processi di lavorazione, il 60/70 per cento della massa legnosa.  l’esecuzione artigianale nel laboratorio di leonardo ciccarelli richiede, per la cura di ogni singolo pezzo che compone il mobile, circa venti passaggi. i principali (ognuno può richiedere più mani) sono: tagli, dimensionamento a filo e spessore, squadratura, assemblaggio, profilatura, congiunzioni, montaggio, incollaggio, carteggio, protezione, lucidatura. dalla pianta al mobile il processo di ebanisteria è lungo e complesso.

leonardo ciccarelli.  abbandonati gli studi universitari di economia si è dedicato alla passione d’infanzia, il legno.  maestro ebanista autodidatta sa lavorare il massello anche delle essenze più dure come l’ebano e l’ulivo e ama curare con precisione tutti i particolari.  realizza arredamenti di grandi abitazioni, completi d’infissi esterni, cucine, sottotetti. specialista in restauro di manufatti antichi in massello.  il laboratorio di sua creazione, dotato di macchine professionali, è a monsoreto di dinami in calabria.

[email protected]

i creativi per roma mercoledì 25 ottobre 2017

mercoledì 25 ottobre ore 19  un pensiero per roma

lorenza fruci, scrittrice e giornalista, conduce: facciamo parlare i creativi
guarda le foto in basso e asx in galleria

 

annalisa picconi- attrice- interpreta colossea, il velodromo dell’eur, stadio flaminio, tor vergata, poesie di antonio bruni

 

rodolfo longo–anglista e scrittore –

 

mariella caporale–ricercatrice e scrittrice con alexander galliano (architetto)

piazzale annibaliano, oggi conosciuto anche come “sant’agnese/annibaliano” per via della presenza della fermata della metropolitana di roma inaugurata nel 2012, è una piazza storica del quartiere trieste, che marca la fine di corso trieste e l’inizio di viale eritrea. il piazzale si trova a circa centocinquanta metri dal complesso monumentale di sant’agnese fuori le mura e si sviluppa alle pendici della collina su cui è edificato il noto mausoleo di santa costanza, uno dei luoghi di culto cristiano più antichi della capitale, costruito intorno al 340-345 d.c. la stessa fermata sotterranea della metropolitana ricalca nelle forme e nelle dimensioni alcuni particolari dell’antica basilica costantiniana del iv secolo, di cui oggi restano solo alcuni ruderi (area esterna). tuttavia nonostante l’ardito progetto ingegneristico di edificazione della fermata della metropolitana della linea b1, rimasto peraltro incompleto a causa della mancata apertura del parcheggio interrato d’interscambio per automobili (prevista per la fine del 2013), la piazza non ha assunto un particolare carattere urbanistico, in quanto priva di qualsiasi arredo urbano o di decoro: non sono presenti panchine e non sono state adibite aree dedicate alla sosta o all’intrattenimento, nonostante la dimensione notevole degli spazi e la centralità del luogo all’interno del quartiere. le poche strutture presenti, come muretti e pensiline, sono oramai lasciate al completo abbandono. potrebbe essere ipotizzabile quindi una riqualificazione degli spazi che preveda non solo l’inserimento di un’opera d’arte, ma anche la creazione di una “sub piazza”, un luogo d’intrattenimento caratterizzato da una pedana fissa o da un piccolo anfiteatro per concerti o per eventi.

 

anna lorenzoni- attrice – nicola buffa-chitarra- interpretano roma, poesia di anna manna

 

anna manna–poetessa e animatrice culturale-

ogni quartiere  dovrebbe avere un piccolo centro di avviamento all`espressione artistica. poeti famosi, scrittori famosi potrebbero incontrare la gente comune e farsi intervistare, dialogare con giovani, anziani, anche adolescenti. contatto diretto tre le penne di successo e la gente comune. la conoscenza dell`arte, dei luoghi dell`arte in italia e soprattutto a roma dovrebbe essere quasi una nuova materia nelle scuole romane, magari nei doposcuola. il concetto cardine della mia proposta è la diffusione della conoscenza tra i cittadini delle bellezze artistiche di roma approfondita e ragionata. il rispetto del nostro patrimonio deriva dalla conoscenza e dalla capacità di godimento di quelle bellezze che troppo spesso sfuggono all`ignoranza ormai diffusa soprattutto tra le giovani generazioni.

i giovani, le nuove forze della società dovrebbero diventare i paladini di roma, i difensori della bellezza, i cavalieri del nuovo mondo. il nuovo mondo che trae anche dall`arte motivo di pace, spinta al dialogo, sostegno civile al confronto. più arte a roma, più civiltà, maggiore occupazione. la pittura, la musica, la poesia, dovrebbero essere i nuovi canali quotidiani della gioventù per la conoscenza della città, con punti di ritrovo ad attività continuata.

 


mauro artibani–architetto –

recuperare quel che inquina, dargli dignità estetica: una rete metallica che contiene, bottiglie dismesse, fili di acciaio, contenitori di plastica dismessi; tutto nella forma di un prato su cui sedersi, sdraiarsi, incontrarsi o starsene in panciolle.


amelia misitano–scrittrice-

roma non è solo arte e religiosità, è anche sentimento. chi è di passaggio a roma ma anche chi ci abita, percepisce il calore della gente, la voglia di socializzare e l’ospitalità che la rendono una città unica. qui si vivono, come altrove, tante situazioni difficili da affrontare eppure è come se l’“aria romana” infondesse il coraggio e la speranza di migliorare e migliorarsi.  anche quando si ha l’animo infelice il percorrere le viuzze del centro, silenziose e solitarie, aiuta a riflettere, ricordare e rinnovarsi nel cuore mentre il suono festoso delle campane suggerisce come tutto sia precario e mutevole: il dolore e il piacere.

a roma ogni cosa racconta la sua storia come gli affreschi preziosi delle chiese, le meravigliose fontane, le ville, i ruderi del foro e ci si sente inebriati da questo spettacolo creato dall’ingegno degli uomini e dalla maestosità della natura. poi scende il buio sulla città.

roma si “addormenta” e con essa la sua storia celata dalla notte, cullata dalla musica, accarezzata dalla frescura che addolcisce i pensieri e invita a sognare.


silvia frezza–poetessa-

er sogno de na  piazza

come sarebbe bella roma

se a ogni piazza de sta citta’

un po piu de arte se potesse fa..

voi me chiederete che vor di?

mo ve lo spiego ecco perche’ sto qui..

sarebbe un sogno  se a ogni piazza vicino a n’arberello

ce fosse  la voce de un menestrello..

sarebbe un sogno se a ogni piazza invece de un parcheggio

ce fosse er sono de n’arpeggio

sarebbe un sogno  se a ogni piazza ce fosse un pianoforte

sarebbe più dolce anche la morte..

ma quello che ve sto a racconta’ è solo un sogno

e sinceramente un po’ me vergogno…

pe l’arte li sordi nun ce stanno

ma nun lo sanno sti politici  che pe un paese è un danno?

perché  chi se occupa de fa arte

da sto paese  fa le valigie e parte…

 

 

 

nomi a memoria – names to memorize

nomi a memoria – names to memorize  per il giorno della memoria 2018

video interpretazione di federico pacifici  https://youtu.be/6wy3nxw5lne  

nomi a memoria names to memorize
i nomi battono in storia their names throb in history
risuonano lunghe famiglie solid families sound back
marcati in elenchi crudeli recorded in merciless lists
risaltano in pietre d’inciampo they stand out as stones in the way
orchestrano nella memoria arrayed in our memory
concerto di volti straziati a display of torn faces
mestizia di voci recise of grievous severed voices
citarli diventa dovere it is our duty to mention them
è monito a scelte dell’uomo. a warning to man’s choices.
translation by rodolfo longo

27 gennaio 2018 giorno della memoria

l’associazione nazionale partigiani cristiani presenta

 nomi a memoria
di antonio bruni

 poesia interpretata da federico pacifici
video girato al portico di ottavia – youtube https://youtu.be/6wy3nxw5lne

versione inglese di rodolfo longo in www.antoniobruni.it  
casa madre del mutilato di guerra – piazza adriana 3, roma

 

 

 

 

 

 

camicie bianche – sognando i serpesci

camicie bianche –  da   sognando i serpesci

video interpretazioni di (premere sul nome)   loredana_martinez   federico_pacifici    piermarco_venditti 2018  piermarco_venditti 2020

 

 camicie bianche

dicono che la primavera sia allegra…
tutti ridono, vanno a passeggio, cambiano vestiti
comincia un periodo nuovo, bella stagione!

ma che bella stagione?

per me la primavera è pericolosa,

io rischio di rovinarmi, di guastare una carriera, di finire in prigione;

volete sapere perché?

sono io che con la primavera divento pericoloso.    

 

l’azienda dove lavoro è un palazzone con tanta gente, stanze, sette piani.  le mode e i cambi di stagione si vedono subito.

le impiegate ci tengono a mostrarsi carine ed eleganti, particolarmente in primavera. la mattina arrivano  agghindatissime e truccate.

ma come fanno? dove trovano il tempo? a che ora si svegliano?

e’ una gara a mostrarsi fresche, linde, sbarazzine.

                                                                                      

a primavera fioriscono le camicie, soprattutto quelle bianche.

cotone, mussola, seta, organza, sintetiche, ornate, orientali…

che campionario! 
e’ qui che comincia per me il pericolo.

sono attirato irresistibilmente dalle camicie bianche.

 

una dirigente in giacca e pantaloni grigi, al bar si toglie la giacca e ostenta una camicia di cotone candida, stretta  e corta all’ombellico. colletto alto e aperto.

 

ho visto una veste corta che sembrava antica. 
forse era una camicia da notte della nonna, ristretta, tagliata e riadattata.

la porta una donna sui trent’anni, bruna, con due nei su una guancia.

anche i ricami sembrano nei,sparsi qua e là, forse  coprono qualche rammendo.   un’aria classica, elegante, su una donna giovane.

 

una signora piccola e precisa, pare che si sia stirata la camicia addosso; non fa una piega, dal colletto ai polsini. seduta non appoggia la schiena

i polsi sollevati dal tavolo. guai a contaminare il candido inamidato.
resisterà a mensa agli schizzi e agli urti dei vicini? 

 

il tessuto geme e resiste.   l’offerta è generosa e audace.

ha circa cinquant’anni, forse è già nonna ma la pelle è tesa, come annuncia dal collo.  il reggiseno traspare da sotto la mussola, disegna  foglie  e percorsi.  il busto è statuario, forte.

 

una donna sui quaranta, tonda, mesciata, si presenta più sciacquettante.

ora scivola una  spallina, ora l’altra.  il raso non regge e discende, scopre  a turno le spalle  e le bretelline. sbuffano anche maniche e guance. la seta rigonfia le curve di un corpo abbondante.  le vele al vento non si adagiano.

 

colletto coreano, la foggia è simile a quella maschile, di lino crudo, volutamente ciancicato, si adagia morbida, sbottonata fino a far affiorare la congiunzione delle coppe, svela un’abbronzatura troppo precoce.

 

cotone lucido, come i suoi capelli rinforzati di nero, abbagliante in contrasto con il corvino.  aderente e liscia, quasi forata dai capezzoli in rilievo su una curva accennata.

 

le impiegate profumano di stiro, incartate nelle camicie come bon bon.  sanno di vapore, sembrano uscite da un centro benessere, dopo  massaggio, messa in piega e manicure.

sono in tante con la camicia bianca, sembra la divisa di stagione.

ostentano un candore sfacciato. vogliono dire: “non toccateci, non  ombrate il lindore, non guastate il nostro sfoggio studiato!”

le osservo, le ascolto, le scruto , le inseguo di sguardi.

le camicie bianche mi fanno uno strano effetto, che sento perverso, sono una provocazione.

ho la tentazione di reagire, di sgualcire il candore, di oltraggiare questa pretesa di intoccabilità. 

 

una funzionaria è sola nella stanza:  è impegnata al telefono. ci conosciamo da tempo.

il colletto svolazza barocco, merletto sui bordi,  
un pizzo violetto, sfacciato, annuncia in trasparenza il seno. 

la camicia respira e ride insieme alla donna.

ha un’aria soave, pretende di essere angelica, ma svela un pizzico di malizia agli angoli della bocca.

mi avvicino alla scrivania, lei mi sorride ma continua a parlare,

sento che è il mio momento. sono deciso. le giro intorno e sono dietro alla sua poltroncina.  

tiro fuori un barattolino metallico e intingo le dita nel grasso nero,

poi le appoggio leggere sulle sue spalle morbide, delicate, che sento calde attraverso la stoffa.

 

lei non si oppone, sembra gradire, ha il ricevitore all’orecchio e mantiene la conversazione, non si è accorta dell’unto,

poi improvvisamente ha un brivido, avverte qualcosa di strano, chiude bruscamente la telefonata e  si gira a guardarmi.

 

allora io comincio fremente  a stropicciarla;  voglio  ungerle la blusa.  

dalle spalle scendo alle maniche, poi attacco il colletto e giù sul petto fino al seno.  travolgo anche la pancia e i fianchi.  velocissimo.

 

lei dapprima è senza fiato, tenta di strillare ma non riesce, alza le braccia a difesa  ma ormai è già fatta:  lo sparato è imbrattato di nero, spiegazzato, sono saltati due bottoni.

 

trionfante esco dalla stanza e la lascio piangente. peccato, eravamo amici!


ho violato il bianco della prima camicia.