Posts by Daniele

il canto è un senso di amore- omaggio a beniamino gigli

il canto è un  senso  d`amore  è un poema teatrale composto per l`omaggio a beniamino gigli svoltosi nell`arena gigli di porto recanati il 6 luglio 2007  e interpretato da bruno maria tallini, alessia raccichini e dall`autore per la regia di luciano gregoretti e maria teresa copelli.

in questo poema sono presenti una ninna nanna, e brani sulla bellezza della lingua italiana, del canto lirico, della civiltà italiana e delle marche.

testo in pdf

video della rappresentazione completa 17`    
https://www.youtube.com/watch?v=6nkpreiznu0

 

 

 

non è un`insegna ma una stella – cartella scaricabile

la raccolta completa delle poesie della natività: scarica il pdf sotto l`immagine

non è un’ insegna ma una stella è una pubblicazione liquida in formato elettronico (84 pagine, otto acquerelli, versione inglese bifronte), fuori commercio,  che raccoglie i venticinque anni (1991-2015) di storie in versi scritte da antonio bruni come lettera di auguri nella forma originale (grafica, carta avorio e traduzione sul retro) della spedizione. la cartella è stata curata dal direttore artistico sergio de bernardo, con acquerelli originali della pittrice di san pietroburgo liuba  novozhilova. la versione inglese è di rodolfo longo. altre poesie brevi sono dedicate al tempo di natale.  è scaricabile gratuitamente e stampabile su singoli fogli a4   

lettere di natale: 2018 il barcone -2017 l`asilo- 2016 la questione- 2015 il colonnato- 2014 la cupola e la tenda- 2013 cometa ha violato la guerra- 2012 il diluvio- 2011 il dono del presepe- 2010 la discarica- 2009 il paese del bianco natale- 2008 trittico degli angeli- 2007 un teologo- 2006 una bambina- 2005 il muro-  2004 l’ostaggio- 2003 il concerto – 2002 un volo notturno – 2001 tre donne – 2000 il semaforo- 1999 il disturbo della stella- 1998 il re magio – 1997 l’esodo- 1996 gli angeli galanti- 1995 nel sonno dell’uomo-  1994 l’ annuncio-  1993 a reti unificate – 1992 mogadiscio- 1991 tre magi  
tempo di natale: non era un’insegna ma stella – il ventre nel barcone- l’ asino-  il bue- giuseppe- maria 


cominciò nel 1991
.  
antonio bruni inventò tre magi moderni in una poesia da inviare agli amici per natale.  in tanti risposero e da allora la lettera divenne tradizione. la platea dei lettori si è poi allargata, con la diffusione della posta elettronica, in italia e all’estero. la traduzione dell’anglista rodolfo longo ha facilitato la lettura alle centinaia di amici stranieri, in prevalenza colleghi professionisti di tv, radio e cinema, che bruni ha conosciuto in tanti anni di lavoro come programmista e poi come responsabile dei festival internazionali della rai. si sono aggiunti gli ascoltatori di unomattina nel periodo in cui componeva versi quotidiani in diretta tv. oggi sono quattromila i corrispondenti che ricevono la sua elettrolettera quindicinale che contiene una poesia e inviti a mostre, spettacoli, libri, convegni. il suo sito riceve duemila visite ogni mese.

la cometa 
non è un’insegna luminosa pubblicitaria ma è un evento prodigioso naturale che attrae le persone verso un posto disagiato dove il mistero s‘incarna: una stalla, una grotta, una discarica, una baracca, un rudere, il tetto di una casa alluvionata.  c‘è sempre una coppia in viaggio, costretta a muoversi, a emigrare, anche se il parto è imminente. hanno bisogno di un riparo ma non parlano, entrano alla fine al centro della scena.

protagonista 
è ogni volta un personaggio in ricerca interiore che s‘imbatte nel luogo di fortuna dove il bambino nasce povero tra i poveri. sono donne e uomini di età e condizioni sociali diverse: pastori e re magi, una prostituta somala, un giornalista, un ostaggio, tre volontarie dell’assistenza, un pilota, un navigatore in rete, una bambina sola in una baraccopoli, un teologo, angeli, profughi e immigrati.

la prima lettura a natale del 2007

la prima lettura delle storie della natività si tenne il 21 dicembre 2007 alla domus talenti di roma, regista idalberto fei e direttore artistico maurizio angeloni,
con l’interpretazione di lucia poli, mariano rigillo, anna teresa rossini, silvia siravo, pamela villoresi  e di quattro registi nel ruolo per loro insolito di attori:
gianfranco albano, claudio bonivento, franco bernini, cinzia th torrini.  flautista carolina pace.

mariano rigillo e pamela villoresi lessero una poesia in diretta al tg2, silvia siravo a unomattina.

altre letture in concerti e manifestazioni natalizie in diversi anni. 
nel 2009 e 2010, 2015, 2017 con il gruppo sol artium di monica burgio. 

il 22 dicembre del 2015 grande lettura nella biblioteca della camera dei deputati, concessa dalla presidente laura boldrini; conduce christiana ruggeri.

nove interpreti in un grande compagnia: pamela villoresi, silvia siravo, edoardo siravo, anna teresa rossini, mariano rigillo, lucia poli, sergio nicolai, cosimo cinieri, gabriella casali. vedi la cronaca http://www.antoniobruni.it/view.aspx?id=323

  e i video  http://www.antoniobruni.it/items.aspx?cat=video%20nativit%c3%a0

interpretazioni al flauto di carolina pace

 

una maratona in versi

una maratona in versi

di marco aureli

produttore della maratona del 22 dicembre 2003
al teatro de` servi di roma con la regia di idalberto fei

tante e diverse sono le voci dolci e amare, rauche e chiare di “mi svelo ma in animo nuda”. virago e vergini, madonne e maliziose signore, adultere e adolescenti, donne semplici che amano e sognano di essere amate, accarezzano un ricordo o una fantasia e ci raccontano i moti e i fatti del loro corpo. sono tutte voci di donne che esprimono le loro più intime sensazioni e che rivivono nella memoria, o immaginano nella fantasia, l’esperienza erotica. 


mi svelo ma in animo nuda” è una galleria traboccante di ritratti lirici, novanta elegie femminili. e’ un’indagine sulla sensibilità delle donne e una raccolta di storie accadute o sognate. e’ un lavoro insolito: così l’ha concepito l’autore. e’ diventata una lettura teatrale, con l’impalpabile veste narrativa di una messa in scena minimalista. da quel momento, si è trasformata in un’esperienza che ha intensamente coinvolto il pubblico e le interpreti di una serie di memorabili serate romane.

non c’è uomo che non si sia interrogato sul piacere femminile, che non si chieda quali siano le pulsioni che accendono i sensi delle donne, come avvampi in loro il desiderio e cosa provino durante l’amore.
attratto da questi misteri, l’autore,antonio bruni, all’inizio degli anni novanta cominciò ad ascoltare e a raccogliere pensieri e lemmi femminili. di quel periodo mi ha raccontato: “ho cominciato seguendo un’intuizione con molti dubbi e scrupoli. sarebbe stato facile scivolare in un lavoro pornografico…” inizia così il suo viaggio letterario, un itinerario di conoscenza attraverso incontri dedicati a raccogliere confessioni di donna. si svolgevano spesso nello studio di casa, rubando spazio e tempo alla famiglia.
“avevo la fiducia e l’appoggio incondizionato di mia moglie. nel mio profondo, l’indagine che avevo deciso di fare era volta a conoscere proprio lei, dopo anni di matrimonio e tre figli…”

intervista più di cento donne, dai diciotto agli ottanta anni, di tutte le condizioni (sole, sposate, divorziate, nonne). il livello culturale è in maggioranza alto, ma non mancano persone semplicissime. sceglie novanta storie per comporre il suo manifesto poetico sull’eros femminile. perché scrivere in versi e non in prosa?
“ il verso novenario mi è più congeniale perché ha la rapidità dell’immagine. si adatta al flusso della coscienza, al discorso interiore che è privo di punteggiatura e di formalismi sintattici. la versificazione mi ha aiutato ad entrare con precisione dentro gli aspetti della sessualità, filtrandoli e purificandoli dagli elementi di crudo realismo”.
e’ vero: le parole e le metafore che il poeta traccia sul sesso sono sempre chiare, dirette, ma non sono mai adombrate da banalità e trivialità.

in questa maniera l’autore offre l’occasione di rivivere le testimonianze da lui raccolte in tutta la loro umanità, spirituale e carnale. del resto mi dice: ”nessuna donna può essere mai volgare con se stessa, parlando della sua vita interiore”. la tecnica a cui ricorre, per superare la barriera sensoriale che lo separa dal femminile, ha il suo strumento principale nella ricostruzione emotiva della storia. una ricostruzione da vivere e riprodurre insieme alla sua confidente. le chiede una piena confessione, spingendosi nel ricordo di lei e aiutandola a ripercorrere quel particolare momento in ogni sua circostanza.
”spesso la mia ospite mi era totalmente sconosciuta. arrivava da me mandata da altre amiche. introducevo il colloquio leggendo alcune storie, in modo da entrare in argomento. alla persona chiedevo allora di narrarmi un’emozione, provata o solo fantasticata, ma ricorrente nei suoi pensieri. poco importava che fosse confortevole o spinosa. man mano che le parole venivano fuori, trascrivevo direttamente il racconto, tentando subito i versi, in modo daconservare calda e immediata l’emozione della confessione” . bruni apriva così una fessura nella realtà per osservare il passato. in quel frangente, attraversava la barriera del pudore , mantenendo il rispetto per la persona dell’interlocutrice. lei, la confidente guarda se stessa e insieme racconta a se stessa e al poeta. questi incontri nascono quindi in una dimensione che conduce fuori dal tempo e si consumano in un tempo che è determinante per l’esito dello scambio.
“ al termine del colloquio dovevo aver completato il senso del racconto, perché perduta l’atmosfera del primo incontro, figlia di una improvvisa intimità, non era più possibile ritrovare il filo emotivo in un secondo o terzo incontro. la fessura aperta al momento nella realtà si chiude per non riaprirsi. “

l’autore impegna alcuni anni per collezionare un gran numero di interviste riuscite; le organizza in nove temi e sviluppa il senso di un’opera complessa.
solo pochi amici la conoscevano e tra questi idalberto fei, anche lui scrittore, nonché regista teatrale. dopo aver letto le storie aveva preso ad immaginare come portarle in scena.
“accade di rado che la poesia venga declamata in pubblico e quando succede viene sempre fatto in modo accademico” mi disse fei, suggerendomi l’idea di organizzare qualcosa di diverso.. quei testi poetici gli parvero adatti ad un leggio teatrale e dotati della possibilità di incontrare il favore di un pubblico fatto non solo di addetti ai lavori. ”non credo che la poesia vada letta unicamente a tavolino, recitata esclusivamente dagli autori e vagliata dai critici” afferma fei,“portando in scena queste liriche, mi interessava schiodare la poesia dalla sua accademicità. l’occasione di quest’opera dai temi scottanti mi sembrava buona per far ascoltare e vivere al pubblico la poesia.”

fei invitò bruni a utilizzare i suoi testi per una rappresentazione. l’autore non aveva mai pensato a questa possibilità. sulla loro forza comunicativa era confortato dal parere delle intervistate, che, rileggendosi o leggendo di altre, si erano sentite coinvolte. le storie in versi che aveva scritto, pensando solo alla loro vita in un pagina, potevano anche diventare un momento teatrale.

“il tempio di dioniso” a roma, un avveniristico museo del vino, centro di cultura e spettacolo fondato da maurizio angeloni e che oggi ha mutato nome in “domus talenti”, cercava, tramite fiorentina galterio, un evento per esordire. le letture di “mi svelo ma in animo nuda” sembrarono adatte ad una casa di cultura enologica. fei aveva deciso di portare in scena dieci, dodici attrici e di assegnare ad ogni interprete un monologo.: “ ad ogni storia volevo restituire un volto. tante attrici diverse dovevano diventare ognuna la protagonista di una sola storia e ad ogni attrice bisognava assegnare la storia più adatta alla sua personalità, in modo da scatenare in ciascuna la più forte partecipazione emotiva. un’ identificazione o meglio una rivelazione”. all’appello di fei risposero venticinque nomi da tutti i rami della professione: teatro, cinema, televisione, doppiaggio, radiofonia, pubblicità.

durante quelle serate l’emozione del pubblico in sala si avvertiva palpabile. tra pochi segnali di imbarazzo e di pudore, molti i sorrisi, gli sguardi partecipi, i versi indicati al vicino sul programma che li pubblicava. alla fine di una di quelle serate, bruni mi disse: “le donne di cui ho scritto hanno superato nel riserbo del colloquio il pudore e mi hanno svelato quello che avevano di più nascosto. per molte è stato un atto di liberazione. in molti casi forse l’unico della loro vita”.
e siamo all’evento voluto dalla commissione delle elette del consiglio comunale di roma, presieduto da patrizia sentinelli, il 22 dicembre 2003 al romano teatro de`servi . una lunga serata insieme, dedicata a conoscere le storie del corpo femminile. insieme a più di trenta attrici, tante.un altro momento di grande condivisione.

illuminati dalle storie di “mi svelo” si fa fatica a credere ad un tempo buio, quando le donne non potevano neppure pensare di avere una loro sessualità. né possiamo dimenticare che ci sono ancora società che non riconoscono alla donna questo diritto. “mi svelo ma in animo nuda” prima di essere poesia, o un libro o teatro è una affermazione forte e chiara di libera sessualità, espressione intima della vita.

marco aureli

elettrolettera 209 la forza della radio 2016 05 20

 

elettrolettera
numero 209anno xii

20 maggio 2016
www.antoniobruni.it

 

inviata a 4853 persone
interessate a eventi culturali,
di cui 2127 a roma e 678 all’estero

 

 

 

 

 

la forza della radio

la radio è solo in orecchio

illumina l’assenza di scena

delinea contorni e rilievi

potente economica agile

si nutre di musica e lingua

s‘insinua nei gesti e in lavoro

resiste allo scontro dei media

www.antoniobruni.it

 

la rivista rai nuova armonia n.2 2016 ha pubblicato una mia intervista a valter preci sulla nascita della radio in italia| (allegato in pdf)

 

sabato 21 maggio
primo spettacolo ore 20 ,30 secondo spettacolo ore 22,30

museo napoleonico
piazza umberto i 1 (via zanardelli) roma
gratuito

 

notte dei musei

 

cosimo cinieri in
italia mia
rapsodia poetica risorgimentale

con le musiche della

banda musicale dell’esercito italiano,
diretta da fulvio creux,
drammaturgia e regia
irma immacolata palazzo

 

 

 

sabato 21 maggio spettacoli ore 21,30 -22,30 – 23,30

museo di roma in trastevere

piazza sant’egidio
gratuito

 

 

notte dei musei

 

edoardo siravo e gino auriuso in

roma napoli andata e ritorno
petrolini, viviani, fabrizi, taranto, trilussa,
de filippo, belli, di giacomo.

 

 

sabato 21 maggio ore 18

centro asteria

piazza francesco carrara 17 milano
gratuito

 

pamela villoresi e gaetano liguori in

teresa d’avila un’intervista impossibile
di michele di martino

voce recitante pamela villoresi
musiche gaetano liguori

 

 

martedì 24 maggio ore 18 fino al 30 maggio

 

galleria della pigna
palazzo maffei marescotti
via della pigna 13 a roma

 

orari apertura 15,30 -20 no festivi

 

dante fasciolo presenta

muri

mostra d’arte a tema- opere di
benaglia- carrozzo – codognotto- fasciolo- gotti- del plato – kalimerova- martucci –troiani –troiano

letture di katia nani

 

 

 

domenica 22 maggio ore 15,30

tempio nazionale mariano di monte grisa

 

località contovello 455 trieste

gratuito

 

presentazione del libro di

giuliana v.fantuz

storie su medjugorje

sacerdoti raccontano

 

edizioni segno

 

fino al 22 maggio ore 21 do ore 17,30
teatro belli
piazza santa apollonia roma trastevere

www.teatrobelli.it

 

 

antoniosalinesin
la versione di barney
di massimo vincenzi dal libro di mordecairichler
partecipazione in video monica belardinelli, fabriziobordignon, gabriella casali, elisabetta ventura, virgiliozernitz, francesca bianco, lucaflamenghi

regiadi carlo alberto lerici

 

 

 

 

da martedì 24 maggio al 5 giugno ore 21 do ore 17,30
teatro belli
piazza santa apollonia roma trastevere

www.teatrobelli.it

 

 

 

 

francesca bianco in
il sogno di ipazia
di massimo vincenzi


voce fuori campo stefano molinari video giulia amato
musiche francesco verdinelli
regia carlo emilio lerici

martedì 24 maggio ore 17,30
sede regione friuli venezia giulia

palazzo ferrajoli piazza colonna 355 roma

gratuito

fogolar furlan
conferenza di maria paola frattolin

joseph rudyard kipling
inviato di guerra in friuli venezia giulia

 

venerdì 27 maggio ore 20

centro per roma via nazionale 66 roma
30 euro prenotare entro il 25 maggio [email protected]
parcheggio via napoli 35

 

 

le cene di iter
via nazionale, la broadway di roma capitale

a cura di marco ravaglioli e simone ferrari
www.itercultura.net

 

 

 

sabato 28 maggio ore 18

chavara institute

corso vittorio emanuele ii 294 iv piano int.10 roma

gratuito

orto pantosofico – salotto indiano
eurasia
itinerario poetico musicale tra oriente e occidente

marcella candilera (voce, armonium), p. anto chakiath (voce),carla de bellis (voce recitante), massimo del duca (chitarra), damiano hulman (voce recitante), sr. litty(voce), p. bose mannaparampil (voce), p. anto nayankara (voce, armonium), maria piazza (voce, flauto), paolo rossi (chitarra), p. taiju thaliath (voce)

 

lunedì 6 giugno ore 17

fondazione marco besso

largo di torre argentina 11 roma

vitaliano tiberia, gilda bartoloni, luciano arcangeli, giovanna capitelli, francesco leone

presentano il catalogo
la collezione della pontificia insigne accademia dei virtuosi al pantheon- dipinti e sculture
edizioni scripta manent

 

lunedì 6 giugno ore 20
residenza di ripetta via di ripetta 231 roma
prenotazioni tel. +39 06.45684800

[email protected]

 

fondazione roma europea
incontro con
giulio prosperetti
giudice costituzionale

 

dal 31 maggio al 5 giugno ore 20,45 do ore 18

 

teatro lo spazio

via locri 43
roma san giovanni

 

buk – lo zoo di bokowski

a cura di angelo longoni

con nove interpreti

 

 

venerdì 27 maggio ore 18

parrocchia corpo e sangue di gesù
via narni 19 roma

gratuito

 

associazione augustei
ex alunni liceo augusto di roma


conferenza di ferdinando stirati
tragedia greca (seconda)

 

 

sabato 28 maggio ore 17
palazzetto borghese, aula consiliare,

morlupo (roma)
gratuito

associazione culturale libellula

 

se la poesia viene a cercarti
manifestazione di apertura
morlupo città della poesia da maggio a dicembre
letture laboratori concorso

 

https://morlupocittadellapoesia.com
https://centrolibellulamorlupo.com

 

domenica 29 maggio dalle ore 11
parco pianeta h
via di castelfusano 152 ostia antica
offerta minima 10 euro [email protected]

20 anni di agape onlus
festa estiva
mostra fotografica – pranzo – mercatino etnico
le nostre missioni in africa e sud america

sabato 11 giugno dalle ore 15 alle 19,30

centro savasana
via taranto 88 roma

costo 55 euro prenotare entro il 27 maggio

[email protected]

 

seminario di rigenerazione posturale

condotto da lauretana trevisi

conoscenza e rieducazione del pavimento pelvico

 

 

8 maggio – 16 giugno

(lu, ve 16-19 –sa,do10-12 , 16-19)
galleriagacma

via giardino 2 cappella maggiore (tv)

gratuito

 

 

mostra
scultura viva
opere ditoni benetton
presentazione di dino marangon

www.museotonibenetton.it

 

inviata a 4853 persone interessate a eventi culturali,

di cui 2127 a roma e 678 all’estero

perfarsi cancellare da questa lettera rispondere: cancella;

perriceverla rispondere: iscrivi.
potete inoltrarla ad altre persone

 

 

canale youtube: antonio bruni

facebook,linkedinantonio bruni;
skypea_bruni;
twitter@bruni_posta;
il settimanale in rete

www.papale-papale.itdiretto da dante fasciolopubblica ogni settimana una poesia di antoniobruni.it

 

 

carlo fuscagni l`italia in diretta tv

carlo fuscagni 

e’ l’unico professionista che ha diretto le due maggiori reti televisive italiane, raiuno e canale5: carlo fuscagni è un autore televisivo ma soprattutto è un dirigente che ha saputo orientare la produzione e la programmazione.

come autore possiamo ricordare  trent’anni della nostra storia,  condotta da paolo frajese in prima serata su raiuno, che in più cicli, tra gli ‘80 e i ‘90,  ha ripercorso  oltre mezzo secolo di vita nazionale con fatti e personaggi oscillanti tra cronaca, politica spettacolo, cultura, sport e vita di tutti i giorni. trent’anni creò un contatto profondo tra gli italiani  e  la loro immagine collettiva. e’ stata una trasmissione caposcuola che ha inventato un genere, il revival spettacolo,  che ha tuttora successo in prima serata.   ricordo altri due titoli tra i tanti:  tivusette  che riprese l’antica testata del tg1 ideata da brando giordani,  e realizzò molti pezzi di punta in un periodo storico, gli anni settanta, pieno di ombre.  agli inizi dei 60’ diario del concilio, insieme a luca di schiena,  riuscì a introdurre il pubblico pomeridiano nei cambiamenti del vaticano ii.

come dirigente, fuscagni è stato il padre televisivo di decine di artisti, giornalisti, registi, produttori,  funzionari. e’ riuscito ad assommare competenze distinte:  informazione ( capo redattore del tg)  rubriche, inchieste e documentari (i culturali)  il varietà, la produzione cinematografica e poi di fiction,  la musica dalla  leggera alla diskomusic  alla lirica. introdusse in raiuno le grandi dirette: i tre tenori a caracalla, la moda  con donna sotto le stelle a piazza di spagna, telethon, la partita del cuore, il primo maggio, miss italia in diretta e il più grande sceneggiato interamente prodotto con mezzi interni, i promessi sposi di salvatore nocita.  conoscendo  generi diversi e avendo fiuto per gli umori popolari, riuscì a dare alla rete la spinta necessaria per vincere il duello degli ascolti con mediaset tra l’89 e il 94, un periodo di passaggio  difficile per la rai.   un colpo da maestro lo aveva già fatto nel 75, capostruttura di raiuno; fuscagni rivoluzionò  le tradizioni dei palinsesti,  inventando una fascia di intrattenimento come traino del telegiornale delle 20, proponendo, invece di varie rubriche, la striscia quotidiana (allora un azzardo perché tutti gli appuntamenti erano settimanali) di serie di telefilm che spopolarono tra cui furia cavallo del west e happydays .    
 
nato a città di castello da una famiglia popolare e numerosa, umbro vero per la sua mitezza di carattere, all’università di roma venne eletto presidente della rappresentanza studentesca e fondò il settimanale  dei giovani  democratici cristiani  “italiacronache”,  formando una redazione di futuri protagonisti dei tg:  rodolfo brancoli, corrado granella, nino criscenti, vittorio panchetti, mauro bellabarba, nicola bruni, sandro ceccagnoli, francesco mattioli.  

entrato in rai  per concorso nel 1960 , divenne uno dei collaboratori più stretti della squadra di ettore bernabei  che  rivoluzionò la televisione elitaria  per farne  un grande strumento di intrattenimento e di cultura popolare,  il mezzo che unificò linguisticamente l’italia.   

nella direzione dei culturali tv di mario motta  fu il capo delle storiche rubriche: almanacco, l’approdo, zoom, giovani, cronache della scienza e poi cordialmente,  il  programma di corrispondenza con pubblico, protagonisti  andrea barbato, gian paolo cresci, enza sampò,  bartolo ciccardini, gabriella farinon.  in un afoso pomeriggio del luglio 67 (non avevo ancora ventun’anni) mi chiamò a sostituire immediatamente un redattore.

nel 1978 fondò raitre assieme a rossini. nel 1980 mike bongiorno,  che aveva lasciato la rai per inventare i canali commerciali, convinse berlusconi a offrirgli di dirigere la nascente rete canale5.  il distacco dall’azienda madre durò solo un anno.  nel 1981 zavoli presidente, de luca dg e milano  caporete lo richiamarono  a raiuno di cui divenne direttore nel 1988..

nel 1994 fuscagni  divenne presidente della sipra. nel 2000, su scelta della presidente moratti, fu responsabile rai del giubileo e poi vicedirettore della sala stampa.  presidente di cinecittà  dal 2004 al 2006.  il curriculum completo delle sue esperienze professionali sarebbe troppo lungo. 

l’amore di carlo per la sua azienda, la rai, è sempre intatto e continua con la sua vicinanza a chi  fa i programmi .       

vincenzo_gamna_l`autore_della_monaca_nana

vincenzo gamna

l’autore della monaca nana
sapeva inventare personaggi tra il grottesco, il paradossale e il vero, ritratti con ombre e movimenti morbidi che rivelavano significati sorprendenti. usò in televisione una tecnica cinematografica di allusioni sottili. parliamo di vincenzo gamna, un regista che è stato patrimonio della rai, scomparso a novant’anni nella sua carignano (1925-2016).

gamna si rivelò in televisione nel 1966 come autore di punta di giovani, il programma di gian paolo cresci che sollevò la questione giovanile due anni prima della contestazione. una sua inchiesta sul lavoro minorile fece scrivere a mario soldati:

“c’è più carità cristiana operante viva nella mezz’ora dell’inchiesta sui bambini che in otto puntate dei promessi sposi; qui abbiamo visto immagini più atroci di quelle della peste, abbiamo provato una pietà più immediata. l’inchiesta di gamna, che conoscevamo come delicato, anzi raffinato documentarista, qui si riscatta da ogni estetismo, affrontando con pudore e, al tempo stesso, con ardore una realtà così sconvolgente…”

vincenzo aveva fede e sensibilità mistica profonde; cercava di rendere, attraverso  chiaroscuri, il senso misterioso di una presenza del soprannaturale.  guardava però alla vita religiosa oscillando tra attrazione e ironia. nei corridoi della palazzina persichetti del cp teulada, dove erano collocate le redazioni e le moviole dei culturali tv negli anni 60, recitava per noi colleghi, impersonando figure di sua creazione come il matto sull’albero, la monaca nana e la sfilata di moda ecclesiastica, immagini che pochi anni dopo furono riprese da fellini in amarcord e in roma. altra figura toccante, in un doc degli anni sessanta, è la novizia che cade da una barca e rischia di annegare: confesserà che era stato un espediente per fare un bagno, proibito dalle regole monastiche, nel giorno del suo compleanno.

trasformò in epopea, per il programma facciamo insieme, da me curato nel 75, la vicenda di un gruppo di anziani torinesi che avevano acquistato un vecchio tram per farne un loro ritrovo indipendente.

sapeva rendere in pellicola, nell’eleganza del bianco e nero, l’interiorità di persone semplici. amava la 16 mm invertibile, molto più luminosa del negativo. abbinava artisticamente oggetti e sfondi a figure e situazioni, montando atmosfere uniche. i riferimenti visivi erano sempre attinenti e precisi, eleganti e raffinati fino a essere calligrafici. realizzò due inchieste con zavoli, sulla francia e sull’inghilterra.

molti autori di programmi volevano avere la sua impronta e la sua collaborazione. in rai lavorò intensamente come interno fino alla fine degli ottanta; ogni sua realizzazione presenta tratti di eccellenza. avrebbe meritato come regista e autore la produzione di grandi lavori ma non era un venditore di se stesso e così molti suoi soggetti formidabili rimasero nel cassetto.

in pensione si dedicò a opere teatrali, incentrate sulla storia e sulle tradizioni locali, che coinvolgevano tutta la popolazione di carignano. rai storia gli ha dedicato nel 2015 una puntata di cortoreale, serie sui cortometraggi italiani, a cura di marco bertozzi.  i film e le storie di vincenzo gamna meriterebbero una manifestazione retrospettiva.