Posts by Daniele

donne volanti

video anna teresa rossini interpreta 

https://youtu.be/af0h6yod7se

per la mostra di lorenzo cicconi massi alla camera dei deputati  

palazzo monte citorio roma dal 7 al 19 marzo 2017

donne volanti

 

planano chiome

 ombre leggere

nel soffio di luna

si allargano in ali

sontuose di piume

disvelano i corpi

pudore di inganni

si sciolgono al canto

notturne illusioni

 

 

elettrolettera 224 se piangi se ridi

logo

elettrolettera
una poesia e inviti culturali

2 maggio 2017 n°224 anno xiii

http//www.antoniobruni.it

elaborata da wedot.net
: center; height: 20

se piangi se ridi

l`attore fa parte di noi
rivela qualcosa segreta
celata dal nostro pudore
se tocca un`intima corda
è subito amato e riflette
i nostri timori e ambizioni
nel dramma di ardue vicende
di più se riesce a strappare
risata che libera l`animo
un`arte invidiabile e rara
che rende i giorni più chiari

la rivista di raisenior nuova armonia ha pubblicato (aprile 2017) questa poesia con l`articolo giancarlo governi storico dello spettacolo

http://www.antoniobruni.it/view.aspx?id=550

teatro belli piazza sant` apollonia 11

roma trastevere
dal 2 al 7 maggio ore 21 do ore 17,30

 

stefania barca in

anna freud

di roberta calandra

regia di edoardo siravo

 

 

casa del cinema a villa borghese roma

dal 4 al 7 maggio ore 15-24

 

nordic film festival

il cinema di danimarca, finlandia, islanda,

norvegia, svezia

ingresso gratuito programma sul sito
http://www.nordicfilmfestroma.com/programma-2/

roma in vari palazzi

sabato 6 e domenica 7 maggio

open house roma

visite guidate a palazzi e luoghi architettonici

gratuito

http://www.openhouseroma.org/

casa delle letterature p, dell`orologio roma giovedì 18 maggio ore 17

 

emanuele fiano, yahya sergio yahe pallavicini, enzo marco letizia,

aly baba faye presentano il libro di
ansoino andreassi

mi chiamo karim (harpo editore)

 

gratuito

istituto portoghese sant`antonio
via dei portoghesi 3 roma
da giovedì 4 al 20 maggio ore 18

 

santi e fanti
mostra di barbara calcei bake

gratuito

fabbrica del vedere calle del forno cannaregio 3857 venezia fino al 28 luglio

 

mostra

duchamp 130 dalla nascita

a cura di carlo montanaro
gratuito

 

http://www.fabbricadelvedere.it/

fino al 7 maggio ore 10-20 tutti i giorni

palazzo della gran guardia verona

dentro fuori

mostra di rosabianca cinquetti

gratuito

 

http//www.rosabiancacinquetti.it

 

nella prossima elettrolettera video e foto delle quattro letture concerto di

mi svelo ma in animo nuda al teatro belli

di roma del 20- 23 aprile 2017. interpreti:

francesca benedetti, francesca bianco, annabella calabrese, anna casalino,

sandra collodel, diana detoni,

miranda martino, valentina martino ghiglia,

roberta marcucci, magda mercatali.

regia antonio salines

Home Italiano

 

 

per segnalare gli eventi inviare un comunicato in word (non pdf) e una foto

info@antoniobruni.it

2002 tempio di dioniso roma

 

 

2002/12/20/ romatempio di dioniso l`intruso (10) aide aste https://youtu.be/nyemrm-pyxg 4`45
2002/11/08/ romatempio di dioniso ninfea 71 anna teresa rossini https://youtu.be/1u_p2mfoyn8 4`47
2002/11/08/ romatempio di dioniso lo zio 37 caterina vertova https://youtu.be/oawhyolyscq 5`18
2002/11/08/ romatempio di dioniso esplosa scottarmi 72 francesca benedetti https://youtu.be/npcanxvevwk 4`37
2002/11/08/ romatempio di dioniso cernia (03) francesca muzio https://youtu.be/7wt2ftj075k 4`20
2002/11/08/ romatempio di dioniso magnolia 05 loredana martinez https://youtu.be/oose9uwc9qq 4.55
2002/11/08/ romatempio di dioniso rami 04 maria rosaria omaggio https://youtu.be/7uslrx1rasw 5`34
2002/11/22/ romatempio di dioniso flutto 76 erica blanc https://youtu.be/gtajf3fnaow 5`32
2002/1122/ roma tempio di dioniso catino gisella sofio 4`14″
2002/12/20/ romatempio di dioniso ritegno (13) angelina quinterrno https://youtu.be/eekmx7bwsw4 5`00
2002/12/20/ romatempio di dioniso complice 14 anna melato https://youtu.be/gdcytk1bbse 4`33
2002/12/20/ romatempio di dioniso mi svelo cristina bozzi https://youtu.be/_ihvqn6ilqi 2`09
2002/12/20/ romatempio di dioniso ancella 57 daniela barra https://youtu.be/h0wjoodb9o8 7`07
2002/12/20/ romatempio di dioniso il ventre si espande 88 diana anselmo https://youtu.be/xn4jelk1atm 4`56
2002/12/20/ romatempio di dioniso viet nam (laccio) 51 fioretta mari https://youtu.be/fodln6rm8yw 5`56
2002/12/20/ romatempio di dioniso alhambra (vento) 61 mascia musi https://youtu.be/zugn7mk_vxa 4`59″
2002/12/20/ romatempio di dioniso impossibile dea 06 stefania barca https://youtu.be/ucgyjuqursc 4`05

76 flutto

il flutto canto n.76 ottavo coro: i brividi -video

travolgente notte nuziale in un bagno in mare 

erica blanc interprete  https://youtu.be/omkdvinjmb4 maratona al teatro de` servi  roma 21 dicembre 2003 regia idalberto fei

erica blanc interprete                                             tempio di dioniso roma 22 novembre 2002 regia idalberto fei

 

 

vacanza e balliamo imperlati

terrazza d`albergo su costa

la notte di luglio arroventa

 

il salto dei corpi alle note

battenti  percosse urlate

sfrenati nel solo ondeggiare

 

siam ultimi ormai sulla pista

d`intorno sbadigli a smontare

tovaglie e i resti di festa

 

la luna troneggia alle due

in pieno dominio orizzonte

non aliti in mare dormiente

 

in spiaggia scendiamo allacciati

non freno risate né mosse

la sabbia ci spinge nei passi          

 

fin dentro caletta di rocce

splendenti d`argento riflesso

nel nostro esclusivo privato

 

mi slaccio infiniti bottoni

dell`abito lungo e leggero

fiorato a intrecci sul rosa

 

rivelo al chiarore i merletti

sottili alle curve accennate

i sandali schiavo lui scioglie

 

fatica impaziente a scoprirmi

mi guarda in ginocchio brillante

voglioso del bagno notturno

 

ridiamo nel toglierci impacci

in acqua corriamo a squagliare

calura del chiasso e del ballo           

 

nuotiamo guidati da luna

a perdere le ultime forze

torniamo in naufragio alla riva

 

mi tira caviglie e mi annega

mi morde tornando al respiro

intanto c`è brezza che muove

 

le onde ci infrangono bocche

ci staccano in moto poi insieme

sbattuti e lui pronto la gola

 

mi invade con lingua salata

diversa mi appare da quella

già nota (è marito!) ed amata

 

incontro ora un uomo marino?

abbraccio tentiamo sgusciante

col flutto siam talamo in tre      

 

in nuova stagione mi sento

nel gioco che il mare dispone

io rido e mi tira i capelli

 

che ho corti nervosi e sfuggenti

la lotta a inseguirci di bocca

fintanto a toccare coi piedi

 

il fondo cerchiamo ancoraggio

per rendere presa alle membra

curiosa d`amplesso salino

 

mi trovo disposta all`interno

non l`acqua pensavo mi aprisse

mammifero pesce mi sento

 

lui preme ad entrare ma l`onda

lo stacca e lo rende furioso

sghignazzo del gioco e lo attendo       

 

mi stringe alla nuca con rabbia

e il flutto lo spinge all`ingresso

lubrifica l`umido il pene

 

e segue corrente nel moto

l`andare e il tornare di schiuma

produce un vibrare di pelle

 

è terzo che accresce piacere

capezzoli in pieno turgore

i pori grondare e gonfiarsi

 

galleggio ancorata al suo pene

lui fermo sui piedi resiste

ma dentro mi corre scottante

 

leggera ribollo in freschezza

allegra su giostra marina

notturna regina natura                 

 

e il maschio nettuno sostiene

con forza dell`asta e di braccia

capricci del mio ondeggiare

 

gli sfuggo alla stretta e ritorno

richiudermi e aprirmi nel fiore

continuo a godere l`arpione

 

son fune sicura alla nuca

ormeggio che tira al piacere

i glutei mi graffia alle spinte

 

schiudendo alla complice onda

ingresso al rapporto col corpo

non ho più barriere né chiuse

 

lo fisso negli occhi e mi sciolgo

in bocca nel petto e in vagina

ripiena del seme e del mare.           

 

                                                 

 

 

                                  

 

 

 

 

 

 

colossea il commento di sandro ranellucci

il commento di sandro ranellucci, architetto e docente universitario, alla prova di montaggio dell`istallazione il 5 luglio 2017

percorrendo lo spazio aulico della galleria, la composizione appare a prima vista fuori posto. priva delle fattezze tradizionali della comunicazione artistica, da lontano la riconosci caratterizzata da una certa dose di casualità. gli elementi libreria, accurati, quasi del tutto simili, impercettibilmente diversi, tautologici nella loro sobrietà, allusivi su piani diversi, minimali, rinunciatari di qualunque referente. fino a che non leggi l’istallazione improvvisamente sottomessa alla prorompenza di un segno riassuntivo. l’assemblaggio per piccoli componenti riconducibile ad un  segno iconico di grande scala: al monumento per eccellenza, quanto di più lontano dal piccolo manufatto costitutivo, al quale è affidato il compito di confrontare sul piano concettuale  estraneità semantiche convogliate a partire  dal mondo di pensiero dell’autore.
sandro  ranellucci – architetto e docente universitario 

 

notizie italia news articolo di silvia chessa

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notizie italia news articolo di silvia chessa

un pensiero per roma


14 giorni fa  eventiwww.notizieitalianews.com

si inaugura stasera 20 ottobre 2017, per la prima volta a roma, galleria sordi (h19/21), il festival “un pensiero per roma”, idee per la città. 

descrizione: https://4.bp.blogspot.com/-commas5rmly/weomp184eai/aaaaaaaakzw/pmioge0w50iledbj9zamocxsl0x5sxc9acewybhgl/s320/fb_img_1508509726825.jpg

è una novità assoluta e molto interessante che mira a coinvolgere artisti ed esperti vari (architetti, urbanisti, ingegneri..) per una mirabile iniziativa : l`abbellimento  di piazze della nostra e delle altre città ! pensiamo a quanti spazi urbani e cittadini mal adibiti potrebbero trovare nuova linfa dall`istallazione di opere magari sepolte nei sotterranei dei vari musei.. oltre al risultato decorativo ce ne sarebbe uno di grande portata sociale e culturale: si creerebbero luoghi di aggregazione e di stimolo intellettuale, spazi per eventi come letture poetiche, esibizioni musicali, incontri culturali. le piazze sarebbero teatri all`aperto con tutta la valenza della novità e della partecipazione di quanti volessero trasmettere un messaggio di sapere e di condivisione di talenti. lodevole è quindi l`idea sostenuta da questa onlus (“un pensiero per roma”), e ideata e promossa da antonio bruni, direttore artistico del festival, e lui stesso artista polivalente  (poeta, scrittore, giornalista, già dirigente rai e da ultimo artigiano-artista come scultore del legno!). fa infatti da sfondo all`evento la sua opera lignea “colossea”, un`istallazione  in ciliegio massello che è una libreria di forma circolare, ma è anche un simbolo, nonché una sana provocazione: invito alla raccolta di iniziative, colossea (dalla forma a spirale che abbraccia, ma non rinchiude!) allude, dunque, al potenziale di accoglienza del sapere, con le sue braccia eleganti. sta a significare accoglienza non solo di volumi ma anche di persone (tutte, tutti): un`apertura che arricchisce e ingloba, com`è proprio, e come dovrebbe essere, della vera cultura!

silvia chessa

libri e scrittori martedì 24 ottobre 2017

martedì 24 ottobre ore 19 libri e scrittori
galleria di foto in basso e a sx 

alfredo meocci, giornalista, conduce: facciamo parlare chi scrive e chi pubblica
roma, il ritorno al mito. secondo roberto calasso nel suo saggio `l`innominabile attuale`: questo è un mondo sfuggente come mai prima, che sembra ignorare il suo passato. ciò` che prevale è l` inconsistenza, un’inconsistenza assassina. è l`età dell`inconsistenza . e allora? allora il mio pensiero è sul passato di roma: la capitale del mondo. immaginate questa magica città ai tempi dell`impero, costruita con marmo bianco e oro. il centro di tutto: dalla cultura al potere religioso e politico. roma deve tornare a essere un mito, questo è il sogno ma il mito è una parola scelta dalla storia , per questo non so se ce la faremo .


silvia siravo- attrice- interpreta destini della biblioteca, colossea, sampietrini – poesie di antonio bruni 

maria rita pocino–editrice edilazio- libri liberi nelle piazze

le piazze di roma contemporanea dovrebbero essere non soltanto luoghi di passaggio, di transito veloce ma, dove possibile, luoghi di aggregazione culturale attraverso, per esempio, l’installazione di strutture leggere tipo librerie/espositori con scaffalature piene di libri in una sezione di argomento romano – anche in particolare con libri di storie, racconti, descrizioni architettoniche, urbanistiche del quartiere dove si trovano le piazze coinvolte nel progetto – e in una sezione libri personali di vario genere portati dagli abitanti della zona per attivare un sistema di circolazione di libri tipo scambio, permute e/o donazioni con la finalità di far vivere le piazze con la possibilità di creare singole postazioni per la lettura e angoli attrezzati per presentazioni di libri, incontri con l’autore, letture, performance culturali.

franco matteucci–scrittore- libri elettronici su strisce pedonali
mi piacerebbe che invece del poliziotto ci fosse lo spazzino di quartiere. una città pulita dà lindore alla mente e tutti saremmo più creativi. e che all`ingresso di ogni stazione metropolitana ci fosse un distributore di file di ebook. alcuni gratis e altri a pagamento. e che le strisce pedonali ormai resti archeologici venissero inserite tra i monumenti romani.tratto da la mossa del cartomante ed newtoncompton: l`ispettore santoni si affacciò alla finestra. scrutò il traffico, pochi alberi, una panchina.  lo smog bruciava i polmoni. come potevano le piante sopravvivere in quelle condizioni? germogliare in primavera? le foglioline sarebbero state spompate, pallide e della clorofilla avrebbero avuto solo l’illusione. nella strada due ragazzini si stavano abbracciando appassionati, una coppia come tante, ma si stringevano a metà, con una mano sola, l`altra era occupata dal telefonino. alternavano baci a un`occhiata sul display. la ragazza con i capelli rossi, una minigonna cortissima, senza staccare le labbra, ma guardando di lato, rispondeva ai messaggini. quel mondo confermava la sua rivolta, lupo bianco aveva fatto bene a fuggire dalla città, lì sarebbe diventato matto.

carla guidi–scrittrice e giornalista- microcittà dipinte. 
roma è sempre stata un centro accogliente dal punto di vista sociale. qui, in pochi giorni, tutti si sono sentiti subito romani e dentro una delle sue 198 microcittà. “ognuna di queste microcittà è dotata di un proprio senso, almeno per chi ci abita. fuori da quelle microcittà, nel generico spazio metropolitano, gli abitanti sono come spaesati, privi di qualsiasi riferimento comune a tutti, privi insomma di identità cittadina.” (da capitolivm, la rivista del comune di roma, da un`indagine condotta dal cresme). per questo è importante che ogni microcittà debba essere coinvolta nella progettazione e mantenimento delle sue piazze. e’ forte la richiesta di street art condivisa e di spazi verdi con panchine.  da estetica anestetica robin edizioni 2018: questa era roma nel 1971, sottoposta a ferite mai portate a guarigione. giulio carlo argan l’avrebbe definita – più che una città, roma è una polenta molle scodellata – ciò prima che fosse condannata ad espandersi ancora di più, come un’ameba, in un territorio corrotto dalla “fame della speculazione edilizia”. la disinvolta antropizzazione sfrattò le divinità pagane e il prezioso ponentino, lo storico zefiro, profumato di mare, bloccato da alti, compatti edifici, nella endemica carenza di un piano urbanistico, nonostante l’anatema di italo insolera. nel flusso dell’accaparramento solo i torsoli rosicchiati delle archeologie, in panorami metafisici, senza più contesto, “ambivalenti”, come le immagini dei sogni.

claudio giovanardi–italianista e scrittore l’ossimoro, il progresso è nel passato.
tante linee di tram che s’incrociano per le strade. il parco del colle oppio con le panchine di legno verde, i vialetti di ghiaia, i prati pieni di fiori e di farfalle, lo spiazzo di terra per la partitella a pallone, la fontanella che butta acqua freschissima, il vigile che passa in bicicletta e minaccia di sequestrare il pallone che non sequestra mai. i tempi morti, le domeniche a piedi, il centro festosamente invaso sotto natale. la bonarietà, la simpatia, allo stadio mischiati tra laziali e romanisti pure il giorno del derby. la generosità, la carezza allo sconosciuto, la mano tesa a chi ha bisogno. mi dispiace, ma il mio pensiero bello per roma deve rovistare nella memoria. roma concilia gli opposti, è un gigantesco ossimoro: il suo progresso è nel passato.

da mamma ricordi, manni, 2013. guardavamo tramonti spioventi su santa francesca romana mamma ricordi. tramonti rubizzi d’inverno, l’inverno che spacca i polmoni e srotola stille di forza nei giovani cuori affannati. che rosso in quel cielo e che brivido freddo all’aprire la lunga finestra, ma avevi ragione tu mamma nemmeno la lastra di vetro doveva frapporsi tra l’occhio e la striscia di fuoco. alberi bruni segnavano silenti sentinelle il contorno e la scena. la chiesa stagliava sinistra la sagoma accesa. persino dagli archi  del mite colosseo sfilavano lingue intrise di sangue nerastro. il sole s’andava a cuccà come un vecchio signore assiso su un cocchio tirato da rossi cavalli alla briglia. “che bello” dicevi tu mamma “che incanto”. sentivo il silenzio del mondo in quei passi di tempo.

massimo chieli–dirigente e scrittore- 
per mino maccari “se ami gli alberi non sarai mai sindaco di roma”. aveva ragione:la moria d`alberi corrisponde all`ansimare di una città  straordinaria   nonostante quello che fanno e non fanno i suoi amministratori. per i  servizi è necessaria una gigantesca opera di riorganizzazione, ma in alcuni casi non sarebbe così complicato uscirne. le piazze di periferia (comprese le zone dell `eur, ad esempio) , le piccole aree già costruite con suggestive intenzioni(vedi il piccolo anfiteatro di via dell`antartico) invece che negletti ricettacoli di sporcizia, con pochi ritocchi e una ordinaria manutenzione possono diventare pezzi riconoscibili di roma .con il materiale dei sotterranei capitolini abbiamo creato il magnifico museo montemartini, non possiamo sistemarne altri ad ornare le tristissime rotatorie maltenute? magari basterebbero le bandiere della città, o riproduzioni della lupa(mario dell`arco la immaginava in sciopero, stufa del degrado) di giovani artisti a far pensar che roma è dovunque roma.e che ne sarà dell`ex velodromo? un centro sportivo,una multisala? e un quasi-bis dell`auditorium, con sale per esibizioni di artisti romani e non, spazi dedicati a roma antica e moderna? pensare in grande? no, pensare per roma. grande è lei.

 

paolo botti–dirigente e animatore culturale-

emanuela capozzi–scrittrice per ragazzi il bilico tra moderno e classico

cara, cara roma a te regalo i miei pensieri, il mio desiderio di viverti tra i vicoli di trastevere ed eatitaly. in bilico sempre tra passato e futuro che mette insieme l’anfiteatro flavio e la nuvola di fuksas; come non dare ragione a ennio flaviano quando scrisse: “ roma ha questo di buono, che non giudica, assolve”? roma mia, ti guardo, e penso al naturale evolversi della modernità che dipinge di nuovi colori e forme la tua indiscussa bellezza, ma il tuo esprit, no, quello no, vacilla ma non cede ed è proprio questa tua essenza che viene tanto amata quanto giudicata da chi non ti guarda più con gli occhi di uno stendhal o di un goethe, a farti unica. allora penso che roma semplicemente accoglie, senza chiedere il passaporto ed è questa la sua forza ma raramente viene capita senza essere giudicata;  penso al mio sogno per te roma mia, sogno che nelle scuole si parli di te, del tuo essere con il quale crescere ed identificarsi al di la di qualsiasi provenienza. forse è questa la vera modernità.quando si considera un’esistenza come quella di roma, vecchia di oltre duemila anni e più, e si pensa che è pur sempre lo stesso suolo, lo stesso colle, sovente perfino le stesse colonne e mura, e si scorgono nel popolo tracce dell’antico carattere, ci si sente compenetrati dei grandi decreti del destino).  non lo dico io ma goethe.

 

 

differenziarsi

differenziarsi

 

non la riconosci

da aspetto distinto

vestito elegante

e ben profumata

la noti di sera

o presto al mattino

accanto ai bidoni

della spazzatura

da come divide

e dispone gli scarti

chi la differenzia

è la differenziata

persona civile

rispetta i rifiuti.

gennaio 2018

contare – sognando i serpesci

contare  racconto da  sognando i serpesci

video interpretazioni ( premere sul nome) di    federico_pacifici  , piermarco_venditti  https://youtu.be/01-lkavcmfi

i numeri sono la vita

conta e riconta alla fine saprai

se non hai contato più non ricordi

se non sai contare niente tu conti

se quello che hai intorno non conti

tu quanti ne contiene non sai

 

mi piace contare; devo contare tutto quello che ho davanti, le cose, gli spazi, le sequenze.

 

vado a trovare un mio amico che vive in grande appartamento con un  salone molto arredato, che si apre sue due stanze e un corridoio. mentre mi prepara il caffè, mi guardo intorno e comincio a contare le aperture sull’esterno:  un balcone e una finestra, un’altra finestra in studio, una nella stanza da letto e una nel bagno attiguo ( e sono cinque).


poi conto le aperture interne: la porta del corridoio, quella dello studio, quella da letto, quella del bagno e quella sull’altro corridoio (e sono altre cinque). 

quindi siamo già a cinque più cinque, dieci. 
passo ai quadri e sono tanti: due tra le porte del corridoio, quattro su una parete e quattro sull’altra che fa angolo, (e sono dieci) tre tra balcone e finestra,( e sono tredici) cinque sopra il divano, ( e sono diciotto) tre sulla porta dello studio (ventuno),  tredici sopra il pianoforte nello studio, (ventuno più tredici e sono trentaquattro) tre di lato e tre sulla parete di fronte e sono quaranta, poi sei in stanza da letto e due in bagno: quarantotto. possibile? ricontiamo .

due tra le porte del corridoio, quattro su una parete e quattro sull’altra che fa angolo, (e sono dieci) tre tra balcone e finestra,( e sono tredici) cinque sopra il divano, ( e sono diciotto) tre sulla porta dello studio (ventuno),  tredici sopra il pianoforte nello studio, (ventuno più tredici e sono trentaquattro) tre di lato e tre sulla parete di fronte e sono quaranta, poi sei in stanza da letto e due in bagno: quarantotto, ci siamo.

dieci porte e finestre e quarantotto quadri: totale cinquantotto.

 

non ho finito: contiamo le sedute: di cinque elementi è composto il divano ad angolo, poi ci sono due divani di fronte e sono sette, sei poltroncine  e sono tredici, due sedie dietro il tavolo (quindici) una poltroncina da scrivania e sono sedici.

 

dieci porte e finestre e quarant… due quadri? no quarantacinque? no ricontiamo…
due tra le porte del corridoio, quattro su una parete e quattro sull’altra che fa angolo, (e sono dieci) tre tra balcone e finestra, (e sono tredici) cinque sopra il divano, (e sono diciotto) tre sulla porta dello studio (ventuno),  tredici sopra il pianoforte nello studio, (ventuno più tredici e sono trentaquattro) tre di lato e tre sulla parete di fronte e sono quaranta, poi sei in stanza da letto e due in bagno: quarantotto. non c’è errore.

dieci tra porte e finestre, poi quarantotto quadri e sedici sedute… fa?

settantaquattro! giusto?

 

arriva l’amico con il caffè e comincia a raccontarmi del suo ultimo lavoro; vorrei contare anche tutte le statuine e i soprammobili ma non posso, devo ascoltarlo.  ne intravedo due più cinque. più una accanto alla porta e due vasi, ma mi devo interrompere per parlare con lui; troppi elementi ancora mancano alla conta.

 

quante cose ho contato?

 

dopo mezz’ora di conversazione, esausto, dico che devo andar via; mentre ci salutiamo, nell’ingresso guardo la grande libreria fatta di scatole di legno sovrapposte. mamma mia!  quante sono? non è facile individuarle e contarle perché sono confuse dai libri che straboccano. quante scatole sono gli chiedo?  “nove linee di cinque scatole ognuna, quindi quarantacinque”. come fa a essere così preciso? io le avrei contate una ad una. vorrei verificare ma è bene che vada.

scendo le scale, lunghe perché il palazzo ha i soffitti alti: cinque gradini attorno al vano ascensore, poi nove (e sono quattordici) si gira sul pianerottolo poi altri nove e altri cinque e siamo al secondo piano: quattordici più nove più cinque e siamo a ventotto.  altri ventotto tra il secondo e il primo e quindi  sono cinquantasei. dal primo al piano terra sono ventotto fino all’ammezzato poi sei più quattro e quindi sono trentotto.  allora ventotto più ventotto più trentotto fa novantaquattro gradini per salire tre piani!

sono stato preciso?

esco in strada e guardo i tavolini del bar allargati sul marciapiede: sei tavolini tondi: quattro hanno quattro sedie e due ne hanno tre: sei più sedici più sei: totale ventotto.

quante auto parcheggiate lungo questo pezzo di marciapiede?  tre più quattro più due: totale nove.

le striscie bianche per attraversare sono sette, la linea in mezzo, più sette e sono quindici.

 

il conteggio non mi abbandona mai. esercito di continuo la mia mente aritmetica, ma quando vado a fare le somme non ricordò più esattamente gli addendi e quindi mi sbaglio. a che serve contare se le somme non sono esatte?  

   

guardo il palazzo dall’altra parte della strada: sei piani, nove finestre a piano e sono cinquantaquattro più quattro negozi e il portone d’ingresso sono cinquantanove aperture nella facciata. quattro lampioni da una parte e tre dall’altra, asimmetrici, e sono sette.

 

in strada passa tanta gente ed io sono soddisfatto: loro non contano niente ma io sono uno che conta!   

 

 

 

differenziarsi- self-sorting

differenziarsi self-sorting
non la riconosci a lady one cannot guess
da aspetto distinto distinguished look
vestito elegante smart dress
e ben profumata rare perfume
la noti di sera you see her at night
o presto al mattino or early in the morning
accanto ai bidoni in the street
della spazzatura by rubbish bins
da come divide sorting waste
e dispone gli scarti arranging waste
chi la differenzia her elegance
è la differenziata makes the difference
persona civile a civil person
rispetta i rifiuti. respectful to rubbish.
translation by rodolfo longo