Posts by Daniele

sognando i serpesci di antonio bruni al teatro dei ginnasi roma 16 febbraio 2020

 

antonio bruni logo

arbor benefica laudat

elettrolettera
n.274 – anno xvi – 11 febbraio 2020

una poesia e inviti culturali

www.antoniobruni.it

elaborata dawedot.net

domenica 16 febbraio ore 18,30
teatro dei ginnasi
via delle botteghe oscure 42
(largo argentina) roma.

sognando i serpesci
persone di solitaria mania

drammaturgia,regia e
installazioni sceniche di
antonio bruni
con
ornella cerro&piermarco venditti
coro
valentina del monte,laura scalabenedetta vergari e camilla tibaldi
tecnico audio-lucisimone sensi
foto di scenamassimiliano antonini
info e prenotazioni al 3464775289
[email protected]
per i lettori di elettrolettera
biglietto ridotto 12 euro

 

 

i serpésci sono strane creature, né serpi, né pesci, sono dentro alcuni di noi erappresentanole manie,le ossessioni,le visioni creative. antonio bruni ha realizzato queste figure e le ha collegate con le storie interiori dei suoi personaggi. i serpesci sono la congiunzione tra la normalità e un pizzico di originale follia. le persone di solitaria mania svelano, con toni sinceri e talvolta di autoironia, il proprio serpésce.

antonio bruni
poeta, autore di programmi televisivi e di sculture librerie.

ha realizzato i serpesci in ulivo e in noce. i serpesci sono figure fisiche ma anche presenze mentali.

ornellacerrointerpreta
scrivere
oh letizia parli tu?
concerto di pentole

 

piermarco vendittiinterpreta
camicie bianche

contare

il mestiere di stringere le mani

valentina del monte, laura scala,

benedetta vergari e camilla tibaldi

interpretano

il coro di sognando i serpesci

zia viola

 

serpésci

serpésci né serpi né pesci

nel buio latente presenza

sgusciano ispidi e viscidi

immersi in sudori notturni

emettono strani lamenti

ibridi figli dei sogni

irrompono in spazi di ansia

ingoiano soffi di quiete

serpésci né serpi né pesci

[email protected]

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nicoletta orsomando novanta con affetto

nicoletta orsomando novanta con affetto

festeggiare i novanta di nicoletta orsomando, la decana delle presentatrici rai, significa festeggiare i sessantacinque anni della televisione pubblica.  le annunciatrici hanno rappresentato punti diretti di contatto tra il servizio e i suoi ascoltatori: un canale umano, personale, con volti e voci confidenziali, un invito quasi sussurrato a passare un paio di ore serene in compagnia della tivù.

il 22 ottobre 1953 nicoletta apparve per la prima volta in video con un annuncio. come la maggioranza degli italiani, nemmeno i suoi genitori possedevano un apparecchio e andarono a vederla in un negozio di elettrodomestici, straboccante di gente. per quarant’anni da allora, fino al pensionamento il 28 dicembre 1993, ha rappresentato, insieme a molti altri ma lei è la più longeva, il volto della rai.

quando nacque la tv nel 54, il direttore generale pugliese scelse di usare figure femminili per il nuovo mezzo. non dovevano essere dive a entrare tra le mura domestiche ma persone gradevoli, capaci di ispirare fiducia e di diventare figure famigliari. si seguiva la tendenza tradizionale dell’angelo del focolare; solo donne, non uomini, per questo ingresso domiciliare.  orsomando, attrice e cantante, possedeva questa grazia già da giovanissima, insieme a una professionalità che le consentiva di superare gli imprevisti. da bambina, salita su un palco, fu subissata dal lancio di caramelle. lei le raccolse e poi cominciò a cantare.  in tivù, durante un annuncio lungo e complesso, le caddero i fogli di mano; imperturbabile si chinò a raccoglierli, sparendo per diversi secondi dall’inquadratura fissa, poi riprese il racconto. nel 1957 la chiamarono d’urgenza a presentare il festival di sanremo per supplire allo spaesamento di due attrici ingaggiate in un ruolo non loro.

quando morì la magnani, fece l’annunciò con le lacrime agli occhi. era spontanea, vera; se un programma non le piaceva, chi le era vicino se ne accorgeva. isola rara nell’organizzazione gerarchica aziendale, i turni delle presentatrici erano autogestiti. orsomando, la più anziana in servizio, coordinava le colleghe, cosa non facile tra donne di spettacolo, ma seppe farlo con mano sicura, pur non avendo alcun grado ufficiale.

in tempi molto castigati, le piaceva essere soavemente disinvolta. al ritorno dalla presentazione di un festival in romagna nei 50, mike bongiorno si offrì di accompagnare con la sua auto decappottabile nicoletta che era con la sorella liliana.  le due ragazze fecero il viaggio in prendisole, con grandi strombazzamenti e grida dei camionisti.  mike si voltò e disse: “mi riconoscono tutti!”. in realtà, confessa nicoletta, gli apprezzamenti erano rivolti alle scollature. fu una piccola audacia. un’altra volta, prima di un annuncio tv, le fu applicata, come censura, una rosa sullo scollo.

la sua vita privata è stata molto riservata, tranne quando i giornali pubblicarono la notizia della separazione coniugale. dopo il pensionamento ha svolto una vita molto attiva come presentatrice e come fotografa ritrattista. ama la musica: suo padre era direttore di banda sinfonica. vive con la figlia e i tre nipoti.

a organizzare i festeggiamenti e a diffondere la notizia dei novant’anni sono state le colleghe rosanna vaudetti, maria giovanna elmi e gabriella farinon.  una foto dello scorso compleanno, attorniata da sei presentatrici, è diventata virale su facebook. tutti i mezzi d’informazione ne hanno parlato. il presidente della repubblica mattarella ha telefonato di persona per esprimerle ammirazione e affetto e così l’amministratore delegato della rai fabrizio salini e molte altre persone.  nicoletta ha ringraziato ma non ha voluto rilasciare interviste.

tutte le colleghe presentatrici, oltre alle organizzatrici, le hanno regalato un grande orso di peluche che va ad aggiungersi alla collezione di orsetti in vari materiali, gli “orso mandi” di nicoletta. il loro rapporto di amicizia è tuttora molto stretto; vanno a fare viaggi insieme; anche a mosca sono state riconosciute dai turisti italiani.  una popolarità che è entrata nella nostra storia.

signorine buonasera

lo schermo al tatto una seta

la voce suonava famiglia

carezza l’invito all’ascolto

il video mutava di sesso

in grazia muliebre avvolgeva

 l’annuncio una cauta promessa

spostava il sonno più in là

la rai era madre e ancella

sussurro di annunciatrici

pubblicato sulla rivista di rai senior nuova armonia diretta da umberto casella n.1/2019

scarica il pdf a sx

words in a pinewood – parole nel pineto – 2013 –

parole nel pineto – words in a pinewood 

video   mariano rigillo interprete (roma studio 2014) https://youtu.be/sncjxzrrrta

translation by rodolfo longo

parole nel pineto words in a pinewood
parole come archi di pini words as pine-arches
riempiono spazi nel verde bridge blanks in the greenery,
sussurri e carezze accennate whispering and caressing
riflesse ai tuoi occhi castani they reflect in your brown eyes;
parole che scendono in gola words descend through my throat,
fioriscono in dita a contatto down to my fingers they bloom.
le incido in cortecce rossastre i spot them among impudent berries,
le colgo tra bacche sfacciate i etch them in reddish rind;
parole come eco di fronde words echoed from leaves
le frasi come aghi di cedro terms as cedar-needles
sentenze distese sui rami mottoes laying up on branches
ironiche in foglie d’alloro and mixing laurel with irony –
parole entusiaste ruggenti words roaringly excited.
che ieri ti illusero iaia
che oggi controlli severa yesterday they beguiled you, iaia,
spezzandone fragili corde today you sternly control them.
parole più lente e studiate
che filtri senza indulgenze breaking fragile chords
non esce un verso dal bosco you check you analise
se privo del fiore di assenso you allow no mercy;
e piovono intense parole no word out of the wood
nel nostro giardino segreto unless benign flowers be with it.
inumidiscono ciglia thus, pregnant words rain
si fermano in goccia su mani upon our secret garden
parole da lunghe stagioni moisten our eyelashes
si mischiano in lingue diverse fix drops on hands;
assumono accenti imprevisti words from remote seasons
ingordo ne mastico i suoni use various tongues
parole in liberi fiati perform unexpected accents.
si spandono senza ricordo greedily i chew those sounds –
non c’è più controllo di voce airy free words challenge minds,
balbetto a riprenderle in mente glide about, have neither memory
parole volanti leggere nor human voice,
parole irruenti a folata while i stammer and babble
parole ghirlanda d’amore flying light words
parole fiorite per te impetuous windy words
garland made of words.

words blooming for you.

translation by rodolfo longo

 

commenti dei lettori:

ho letto l`ultima tua poesia, nella quale pensavo ad un ritorno dannunziano. invece ho trovato audacia e sperimentalismo linguistico, come spesso nelle tue composizioni. es le colgo tra bacche sfacciate, parole come eco di fronde e anche parole entusiaste ruggenti che ieri ti illusero iaia che oggi controlli severa spezzandone fragili corde (in realtà c`è qui nascosto quel d`annunzio che conosco)   michele serra venezia

bellissima questa poesia, la faro studiare ai miei allievi qui. federica mennella washington

non è il tempo che passa siamo noi che passiamo! tommaso federico teodori  (11 anni) lugano

come al solito leggo i tuoi scritti con profondo interesse ammirando la tua delicatezza e la tua costanza. mi dispiace di non poterti più vedere in rai ma per fortuna tu appari con i tuoi scritti. franco roselli roma

 bella, molto bella, la tua poesia; l‘apprezzata molto. almo paita roma

 complimenti per questa meravigliosa, musicale, emozionante, suggestiva poesia dagli echi dannunziani…carla guidi roma

bellissima, grazie mille caro antonio angela mejias  hendaya

oh, antonio, questa poesia è meravigliosa, semplicemente meravigliosa!!!grazie per avermela inviata! tullia ranieri tivoli
sempre in alto il cuore, e gli occhi sciolti se va… mario quattrucci roma

ti ringrazio anche di questi inviti, ma soprattutto per la poesia che ho messo in terza pagina. maria antonietta coccanari roma

 

riccardo tortora tra docu e drama

riccardo tortora tra docu e drama

riccardo tortora, (napoli 1931-roma 2020) regista, autore cinematografico, televisivo, teatrale e scrittore. negli anni 60 ha realizzato documentari archeologici e ritratti di pittori, tra cui guttuso. dal 1968 il sodalizio professionale e affettivo con marisa malfatti, fino alla sua prematura scomparsa nel 1985. realizzano insieme per la rai otto serie di inchieste televisive incentrate sul sociale, dalla salute alla terza età, al lavoro in fabbrica, tra cui: gli anni negati, di fronte alla medicina, gli ingegneri della vita.  negli anni 70 realizzano sette docu-fiction per le tre reti rai, tra cui la scena di napoli, il caso ippolito, rodolfo graziani, pupetta maresca e lilì marleen.

ha pubblicato quattro libri insieme a marisa malfatti, tratti dalle loro inchieste.

negli anni 90 realizza le inchieste magistrati di frontiera e arcipelago mezzogiorno.  si dedica poi, insieme a loredana ricci, alla radio e al teatro danza con il festival di benevento.   

nel 2013 la cineteca nazionale gli ha dedicato, al cinema trevi di roma, una rassegna delle sue opere principali, a cura di antonio bruni, già produttore in rai dei suoi documentari sociali.

notizie della rassegna, l’attività e la filmografia completa di tortora e malfatti sono nel pdf a sx.

 

slaughter on the island eccidio nell`isola

    slaughter on the island 



they would work in summer

on a noiseless island

and think of a lawful future 

and meet common obligations 

in the fair fjord country 

then furious folly creeps in 

a massacre an aim

young plans fly away 

as red as wet flowers.



in july 2011 the country was upset by a lunatic assassin who massacred a hundred young students 

in a political campus on utoya island. sober deep mourning followed.

l’eccidio dell’isola

studiavano insieme d’estate

nell’isola senza rumori

pensare al futuro con leggi

cercare un impegno tra gli altri

nel biondo paese dei fiordi

si insinua l’odio in follia

la strage per darsi uno scopo

e volano giovani idee

si bagnano in rosso nei fiori

nel luglio del 2011 i norvegesi furono sconvolti da un esaltato che fece strage di cento adolescenti in un campo di scuola politica nell’isola di utoya. il lutto fu intenso ma composto

 

 

    il 17 maggio è il giorno della festa nazionale norvegese ma è soprattutto la festa dei bambini.  a oslo sfilano cento scuole, ognuna con la banda, lo stendardo, le bandiere e i gruppi in costume. cominciano le materne fino alle superiori, che poi nella notte festeggiano la fine del ciclo scolastico.  non ci sono militari nel corteo, tranne la guardia reale a cavallo in chiusura.     every 17th may norway celebrates its national day, which is above all a day for children. 2) in oslo people wearing traditional costumes parade together with  a hundred schools, from kindergartens to primary and secondary schools, each with their musical band, carrying flags and ensigns – at night they will celebrate the end of the school-year. except for the royal horse guard, no soldiers take part in the parade     
  l’aspetto più toccante è vedere l’orgoglio con cui i numerosissimi figli d’immigrati, dai volti di colori diversi, alcune ragazze con il velo, innalzano la bandiera nazionale e guidano i gruppi. e’ il segno evidente di una piena integrazione nella comunità.  the pride with which the numerous immigrants’ children  is  moving – multi ethnic people , girls wearing veils, they all carry ensigns and form up groups, offering evidence of full integration. 
   percorrono la strada principale, inchinano le bandiere davanti al balcone del presidente del parlamento e arrivano al palazzo, dove ricevono il saluto della famiglia reale.   they walk down high street, to pay homage to the parliament chairman, who is on the balcony, then continue as far as the palace to receive a welcome from the royal family.   
   

tutti i partecipanti, anche gli spettatori, indossano il costume tradizionale o almeno coccarde, fazzoletti e bandierine. la festa celebra l’anniversario della firma della costituzione a  eidswoll il 17 maggio 1814, preludio all’ indipendenza prima dalla danimarca e poi dalla svezia (1905). la data coincide con l’8 maggio 1945, quando gli occupanti nazisti si arresero e per la norvegia finì la guerra mondiale.la manifestazione si svolge in tutte le città e i villaggi del paese con parate, concerti, balli e tuffi in mare.

both participants and spectators  wear traditional costumes, rosettes, foulards, and carry banners. the feast celebrates the anniversary  of the signing of the constitution in eidswoll on 17th may 1814, a prelude to independence from denmark first and then in 1905 from sweden, and is held in every place across the country with parades, concerts, dances and diving into the sea. the date coincides with the nazis’ surrender in 1945, at the end of the iiww.

 

    e’ nel centro di oslo il parco che ospita centinaia di sculture di gustav vigeland (1869-1943) che raffigurano, con potenza espressiva, i temi della vita: nascita, infanzia, amore, vecchiaia, morte.  a park in the centre of oslo houses hundreds of sculptures by gustav vigeland(1869-1943 ), which all show with expressive power the principal phases of life – birth, childhood, love, old age, death. 
     il tetto, passeggiata panoramica, del teatro dell’opera di oslo (autore snoetta, 2008) che ricorda nel colore e nel movimento un campo da sci   the roof and the view of the oslo opera house ( by snoetta, 2008) reminds us of the colour and bustle of a skiing  slope. 
    holmenkollen: era un ospedale sanatorio all’epoca della tubercolosi; ora ospita un ristorante  e alcune esposizioni. e’ accanto al trampolino olimpico. in inverno si può scendere dalla collina nel centro della capitale con gli sci.  

a real skiing slope, the olympic  one, is used in winter by skiers to reach the centre of the city. just close to it  is holmenkollen, once a tuberculosis sanatorium, which now houses  a restaurant and exhibition rooms.

 

 

 

l’eccidio dell’isola

studiavano insieme d’estate

nell’isola senza rumori

pensare al futuro con leggi

cercare un impegno tra gli altri

nel biondo paese dei  fiordi

si insinua l’odio in follia

la strage per darsi uno scopo

e volano giovani idee

si bagnano in rosso nei fiori

nel luglio del 2011 i norvegesi furono sconvolti da un esaltato che fece strage di cento adolescenti in un campo di scuola politica nell’isola di utoya.  il lutto fu intenso ma composto

 

 

 slaughter on the island 

they would work in summer
on a noiseless island
and think of a lawful future 
and meet common obligations 
in the fair fjord country 
then furious folly creeps in 
a massacre an aim
young plans fly away 
as red as wet flowers.

in july 2011 the country was upset by a lunatic assassin who massacred a hundred young students 
in a political campus on utoya island. sober deep mourning followed.

   la norvegia non ha aderito all’unione europea, a seguito di referendum popolare, ma è associata all’area schengen, alla efta e alla see.  e’ un paese ricchissimo, dopo la scoperta dei giacimenti petroliferi negli anni 60.  la vita è, conseguentemente, molto cara ma il benessere,  la protezione sociale e i salari hanno livelli altissimi. gli svedesi, che una volta superbamente pensavano di avere la supremazia in scandinavia, oggi vanno a lavorare dai cugini norvegesi. si può soggiornare senza quasi vedere la corona norvegese, perché tutto, dalle caramelle, ai giornali, agli autobus si può pagare con carta di credito.  i fenomeni deteriori (malavita, corruzione, evasione fiscale…) sono a livelli minimi.  by popular referendum norway is not in the e.u., though it is in the schengen area, e.f.t.a., s.e.e. a very rich country since oilfields were found in the sixties, norway has a very high standard of living, yet welfare and salaries are at top levels. the swedes, who once exerted supremacy over scandinavia, nowadays seek positions at their norwegian cousins’ home. people can buy anything (sweets, newspapers, bus fares), using credit cards – very rarely does the crown circulate. bribing, corruption, mafia crimes are quite uncommon 
    la norvegia ha una popolazione di cinque milioni di abitanti, una superficie di 385000 kmq,  estesa su un territorio stretto e lunghissimo, montagnoso e frastagliato. dal sud al nord del paese la distanza in linea d’aria è pari a roma-oslo.  la lunghezza della costa è enorme: si possono fare crociere nei fiordi, alternate a spostamenti su treni autobus o in aereo. inhabited by 5,000,000 people, norway 385,000 square kilometers, is situated on a mountainous indented narrow territory, south-to-north distance is the same as rome-oslo distance.  tourists can enjoy an enormously long coastline  both on cruises inside fjords and travelling by trains, coaches and planes. 
     i fiordi sono l’aspetto geografico più noto; alcuni penetrano così profondamente nella terra ferma da richiedere ore di battello per percorrerli. un percorso turistico avvincente, vario e movimentato (treno, battello, autobus) collega in una giornata oslo con bergen, attraversando montagne, fiordi, villaggi, fattorie fino alla costa. the country features fjords  as a principal physical characteristic, which penetrate so deep into the mainland that the ferryboats take hours to cover the whole milage. a dramatic and intriguing one-day itinerary  takes tourists from oslo to bergen  by train, boat, bus- it goes up into the mountains, crosses villages, touches farms, sails the sea.  
   

bergen è la città che conserva i tratti principali della storia del nord europa: dalla lega anseatica alle grandi rotte commerciali, alla centralità della pesca, alla cultura del mare. il centro storico è ricco di palazzi, musei, case, strade e piazze che fanno corona al porto. era di bergen il musicista evard grieg (1843-1907).

 

bergen cherishes memories of  northern european history such as the hanseatic league, great commercial routes, fishing trade, sea culture. its ancient centre is rich with palaces, museums, houses, streets, squares, all crowning the harbour. musician evard grieg ( 1843-1907)  was born in bergen.

 

 

   

bergen è la città che conserva i tratti principali della storia del nord europa: dalla lega anseatica alle grandi rotte commerciali, alla centralità della pesca, alla cultura del mare. il centro storico è ricco di palazzi, musei, case, strade e piazze che fanno corona al porto. era di bergen il musicista evard grieg (1843-1907).

 

 
     

perché la festa degli augustei

la festa degli augustei 

incontro tra generazioni
dal 2013, ogni anno, il primo venerdì di ottobre dalle ore 17 alle 19,30
portico di via adria –aula songini, ingresso da via gela

l’associazione ex alunni del liceo augusto invita alunni, ex alunni, professori, collaboratori, genitori e familiari degli studenti dello storico liceo romano, fondato nel 1937, a incontrarsi, ritrovarsi, conoscersi e riconoscersi in allegria, trascorrere due ore insieme e rivisitare l’edificio. faremo le foto dei compagni di banco davanti al murale di augusto. la festa è gratuita e aperta alla partecipazione, al contributo e alla fantasia di tutti.
radunate i compagni della vostra classe! e’ l’occasione per rivedersi e concludere insieme la serata in pizzeria. contribuite al buffet portando merende e bibite.
ai liceali attuali: questa festa è per farvi incontrare con chi vi ha preceduto sugli stessi banchi, per ascoltare le loro esperienze e parlare delle vostre aspirazioni.
nel corso della festa si consegna il premio lina rocchi ( la storica segretaria del liceo) a due augustei illustri  

 

cos`è che spinge a ritrovarsi con i compagni di scuola anche dopo molti anni? c`è chi preferisce non rivedere i ragazzi invecchiati o chi non ne conserva un ricordo allegro. c`è chi invece mantiene affetto per le prime amicizie, nostalgia del tempo dell`adolescenza come esplosione di corpo, sentimenti e ragione. la scuola superiore è il momento cruciale della formazione della persona; si comincia a essere come poi si sarà in tutta la vita. quando rivediamo un compagno che avevamo conosciuto bene, siamo certi che nel fondo è ancora lo stesso, anche se è passata una vita. perché non inventare l`occasione di ritrovarsi, una volta l`anno, in un luogo caro dell`adolescenza?

leggi le pagine

la prima festa 6 dicembre del 2013

la seconda festa  24 ottobre 2014  ( nonostante lo sciopero dei trasporti pubblici)

la terza festa 16 ottobre 2015 (non si è svolta perché impedita una settimana prima della data)

la quarta festa 7 ottobre 2016

 

 

fiammella 20110331

fiammella

 

un fiato leggero

di luce e calore

barlume con ombra                                                                                                                                                                                                                            

al soffio dell’aria

resiste e non regge

e lascia in ricordo

un filo di fumo

più breve e più solo

d’esistere suo

 

31 marzo 2011