Posts by Daniele

meditazione nell`abbraccio di colonnata

meditazione urbana nell`abbraccio di colonnata

quattrocento persone sono state protagoniste di una breve meditazione  e hanno fatto una pausa di silenzio nell’abbraccio di colonnata. molti hanno lasciato un messaggio sul libro dei visitatori; qualcuno si è anche commosso. la scultura libreria di antonio bruni, ispirata alla piazza di bernini è stata esposta nella galleria alberto sordi dal 17 al 24 maggio per la seconda edizione del festival di idee un pensiero per roma. la manifestazione, presentata da rosanna vaudetti, ha avuto per tema: meditazione urbana.   

invitare le persone a riflettere nel mezzo del centro commerciale di roma, tra i palazzi del potere politico e le sedi di banche e imprese, tra i fiumi di turisti di passaggio tra il pantheon e fontana di trevi è stata una proposta coraggiosa di antonio bruni. 

colonnata è la seconda della serie dedicata a roma. (vedi colonnata) la prima scultura colossea era stata esposta nella galleria sordi (2017) per la prima edizione del festival, poi nella galleria 28 piazza di pietra e nella casa dell’architettura. l’artista ha in preparazione altre due sculture librerie di legno: scalinata e panthean.

colonnata s’ispira al colonnato di bernini, simbolo dell’abbraccio universale della chiesa all’umanità. la scultura si presenta anch’essa come un abbraccio, un invito alla riflessione nel calore avvolgente del legno. l’istallazione è aperta ai libri e alla pluralità del sapere, esprime una valenza mistica senza presentare segni confessionali. c’è solo una piccola cupola, simbolo di rapporto tra terra e cielo, accettato e valorizzato da molte civiltà e religioni.

ventitré autori ( v.pagina http://www.antoniobruni.it/view.aspx?id=735) scrittori, artisti, storici dell’arte, architetti, poeti, hanno espresso un pensiero per roma meditando nell’abbraccio di colonnata:  sabrina alfonsi, ansoino andreassi, carla barozzi, leopoldo bon, nicola bruni, paolo bruni, emanuela capozzi, valentina grippo, giuseppe elio ligotti,  leandro lucchetti, valeria malerba,  anna manna, giuseppe marchetti tricamo, ivana monti, roberto morassut, corrado morgia, irma immacolata palazzo, marina pizzi, sandro ranellucci,  franco roselli, vitaliano tiberia, rosanna vaudetti, angelo zito.

i brani sono stati interpretati dagli attori: loredana martinez, ornella cerro, antonio marziantonio, carmela ricci, marta scelli. malerba e  casali hanno eseguito brani di tango meditativo nell’abbraccio di colonnata. la soprano medusa (danielle scriva) ha cantato a cappella le serenate di schubert.

 

la mostra di colonnata è stata curata da roberto dottorini, scultore e docente,  e da giovanna tarasco, architetto, e allestita con gli studenti del liceo artistico via di ripetta.

 

“un pensiero per roma è un festival d’idee che si propone l’abbellimento urbano, la valorizzazione degli artisti e degli spazi per la cultura – ha detto bruni – e sta raccogliendo proposte, pensieri e atti spirituali in omaggio a roma.”

 

kalimerova marussia maestra arte tessile, scultrice, pittrice

marussia kalimerova maestra arte tessile, scultrice, pittrice – sofia 21 febbraio 1953- roma 25 novembre 2017

marussia kalimerova

 

la donna che intreccia i capelli

li pettina stende e arriccia

raccoglie divide e compone

 

marussia che tesse se stessa

dipana il suo corpo e lo fila

nei suoi sentimenti si annoda

 

poi sosta allo specchio indecisa

e arma un telaio di sguardi

l`ordito dell`essere suo

 

la forma di questo rilievo

è solo la porta  d`ingresso

a un labirinto d`incanti

 

il vuoto di sé che spalanca

non  suona una sorda caverna

ma dedalo ricco di segni

 

speranza sentirsi sorgente

del suo divenire del corpo

prodigio in miscela di umori

 

che s`apre alla consolazione

e in generoso si scopre

nel tenue incurvarsi in carezza

 

marussia la donna raccoglie

su strade inondate di chiasso

i fili segreti che il cielo

 

in fibre e colori  dispone

ignoti serbandoli ai passi

di chi deve correre al mondo

 

marussia la donna che attende

davanti al telaio che è immenso

non tesse una tela d`inganno              

 

 

 

ai suoi pretendenti in agguato

non deve disfarla di notte

per render lontano l`accordo

 

marussia si scruta all`interno

traduce segrete emozioni

in tessili forme complesse

 

e senza pudore le grida

con trame che schiudono  segni

mostrandosi nuda in profondo

 

incauto lo sguardo avviluppa

in una peluria dei sensi

intreccio carnale di nodi

 

quel rosso che è  intensa  passione

esplosa nell`acme di incontro

la donna estroflessa all`interno

 

quel viola ricordo struggente

di un tempo ormai chiuso in un gesto

la donna serrata in sigillo

 

quel bianco in contrasto col bruno

richiamo sfacciato ad un fine

la donna com`esca alla stirpe

 

quel velo turchino in ricami

che adombra silente promessa

la donna illusione di forma

 

quel curvo adagiarsi nell`ombra

che scontra alla luce malizia

la donna in gorgheggio serale

 

quel segno in rilievo nel corpo

che fissa attenzione sul centro

 la donna che involge i pensieri            

 

quel moto di ruvido sacco

che chiude e protegge lo scrigno

la donna difende il suo regno

 

l`insieme di forme dei sensi

tumulto che esplode nei pori

  la donna che amando fa l`arte.

1998

maria – dal poema da eva a maria le donne della bibbia

 

maria

lo terrò in braccio

non cederanno le spalle

anche se i piedi sui sassi

urleranno alla strada

mio è il fardello

che il collo accarezza

mistero dell’uomo

annunciato al mattino

voce di sole

alzando le mani

spiegherà ai viandanti

e già col passo

si appressa il termine

del figlio che è uomo

all’ora

china sul monte

offrirò all’angelo

strazio materno.

dal ciclo da eva_a_maria le donne della bibbia

scarica il pdf a sx con il quadro, testo biblico e la poesia

salomè dal ciclo da-eva_a_maria le donne della bibbia

salomè

 

dalla penombra

l’incenso spira

volute curiose

di avvolgere il fumo

ai respiri caldi di arrosto

di spezie di vino

teste pesanti

tocchi di tempie

il tamburo palpita i veli

gli occhi riaccesi

flauta la gola

al ritmo d’oriente

ammicca la spalla

ornata a ricami

muove dall’arpa

una freccia alle anche

di slancio le gambe

il passo del cervo

descrive una curva

fuga tra i fiori

splende una torcia

in fondo alla sala

riflessa ai capelli

lambenti il tappeto

s’inarca il corpo

intona nell’aria

il canto del ventre

luce di miele

sotto le pieghe

sguardi strisciare

alle curve di cigno

spegni nel vino

il fuoco che sale

dammi la vita

in cambio del velo.

  

salomè    dal ciclo da-eva_a_maria  le donne della bibbia

http://www.antoniobruni.it/view.aspx?id=219

scarica il pdf a sx con il testo biblico e il commento di nonis

i serpesci a teatro – cronaca dello spettacolo del 16 febbraio 2020 teatro dei ginnasi

 

i serpesci a teatro – cronaca dello spettacolo del 16 febbraio 2020 teatro dei ginnasi roma

arbor benefica laudat

elettrolettera
n.275 – anno xvi – 27 febbraio 2020

una poesia e inviti culturali

www.antoniobruni.it

elaborata dawedot.net


foto massimiliano antonini
tecnico audio e luci simone sensi

iserpesci sono apparsi fisicamente sul prosceniocome figure in ulivo e noce e come persone di solitaria mania per l`interpretazione di ornella cerro e piermarco venditti, nello spettacolosognando i serpesci, prodotto dallo stabile dei giovani, domenica 16 febbraio 2020 nel teatro dei ginnasi, gioiello quasi segreto nel cuore di roma, in via delle botteghe oscure.

 

 

iserpesci,né serpi né pesci,
sono creature della fantasia di antonio bruni.
assumono tratti inquietanti nei suoi tagli di legno e sono altrettanto strani quando appaiono nelle manie e nei disturbi di comportamento di alcune persone.
c’è un serpesce che si agita dentro di noi e che minaccia di manifestarsi? niente di scientifico, solo immaginazione
in questo atto artistico dell’autore.
catalogo dei serpesci
http://www.antoniobruni.it/view.aspx?id=687

 

 

serpésci né serpi né pesci
nel buio latente presenza
sgusciano ispidi e viscidi
ibridi figli dei sogni
ingoiano soffi di quiete
irrompono in spazi di ansia
immersi in sudori notturni
emettono strani lamenti
schioccano in breve contatto
parole e mefitici fiati
serpésci né serpi né pesci

ornella cerro ha interpretato
scrivere
(una segreta scrittura sui gradini della metropolitana)
https://youtu.be/imgrwtuubaq

 


concerto di pentole
(una presunta artista si esibisce nel cortile condominiale)

https://youtu.be/7duarzujaia


letizia e il tamburino
(una sarta di paese e uno strano musicista)

https://youtu.be/vyt9_j__toi

piermarco venditti ha interpretato


il mestiere di stringere le mani
(mania delle pubbliche relazioni)
https://youtu.be/kgdwjaidfwq

 


camicie bianche
(ossessione per le vesti candide delle colleghe),

https://youtu.be/jdfk5qsif0e

contare
(conta tutti gli oggetti intorno a sé)

https://youtu.be/vfzwvizatji

il coro (valentina del monte, laura scala, benedetta vergari e camilla tebaldi )
ha interpretato i versi dei serpesci e
zia viola
(una famiglia femminile con il mito della bellezza).
https://youtu.be/jzhfjsnngec


 

recensione di dante fasciolo nella rivista web
http://www.papale-papale.it
http://www.papale-papale.it/articolo/3741/sognando-i-serpesci


segnalazioni dello spettacolo: il tempo, trovaroma,adnkronos,

oggiroma,romatoday,

papale-papale

 

christiana ruggeri dall`inferno si ritorna

christiana ruggeri dall`inferno si ritorna

christiana ruggeri, giornalista degli esteri del tg2, scrive e si occupa della situazione minorile e femminile nei paesi a sud del mondo, soprattutto in quelli africani.


il mondo e i suoi travagli attraverso le vicende di persone normali: è questo il fuoco professionale di christiana ruggeri, giornalista del tg2 e scrittrice, figura di spicco nel panorama culturale dell’azienda, per la sua sensibilità ai problemi umanitari. ruggeri, autrice d’inchieste premiate nei festival internazionali, ha pubblicato recentemente dall’inferno si ritorna, (giunti 2015) un romanzo documentario che narra le vicende di una bambina ruandese sopravvissuta all’eccidio della sua famiglia da parte degli hutu. a soli cinque anni bibi si trova sola, gravemente ferita e con il trauma di aver visto torturati e uccisi il fratello, la mamma, la zia e i cugini. riesce a sopravvivere grazie all’aiuto fortuito e discontinuo di diverse persone e organizzazioni. passa da famiglie, che non possono tenerla per paura di ritorsioni razziali, a orfanotrofi, finché è adottata in italia dove studierà medicina.

christiana ruggeri l’ha conosciuta tramite un’organizzazione umanitaria e ha scritto la sua storia. emergono la forza e la determinazione, nei confronti delle avversità della vita, di una bambina maturata precocemente, ma che non rinuncia ai suoi sogni, alle sensazioni piacevoli dei fiori, della frutta, dei colori con cui attenua quelle sgradevoli e brutali che ha dovuto subire.

la discesa e l’uscita dall’inferno sono autentiche nella storia di questa ragazza.  dal racconto emerge il dramma dell’africa, continente ricco di immense risorse che continua a essere depredato e lacerato dall’occidente.  chi ha interesse a sfruttarlo, non solo chiude gli occhi di fronte ai crimini di guerra, anzi li fomenta per rendere instabile la situazione e poterla manovrare. la scrittura di ruggeri evidenzia, attraverso le vicende di una bambina, la centralità mondiale della questione africana.

 

come hai fatto a trattenere il tuo sdegno, a usare toni misurati, nel narrare fatti tremendi?

“non è stato facile, non lo è mai. non si riesce a capire l’odio che l’essere umano è capace di raggiungere. i miei viaggi in africa e soprattutto le persone che ho conosciuto mi hanno insegnato a guardare oltre. al coraggio, alla forza della vita che in certe latitudini sono più evidenti che in altre. anche per questo ho deciso che la storia di bibi portasse speranza. i proventi di questo libro contribuiscono alla costruzione di una mensa per i bambini di kicukiro, kigali, con ‘progetto rwanda onlus’: l’odissea di una bimba di ieri, in aiuto dei bambini di oggi”.

 

come possono essere superati gli odi etnici e tribali in africa?

“credo che i peggiori ‘odi’ tribali siano stati introdotti dall’occidente, nei secoli, in africa per bieche questioni di egemonia. basti guardare le colpe del belgio e della francia nell’avere preparato il terreno al genocidio ruandese del 1994. la storia ha rivelato e ancora svela la follia lucida di certe decisioni politiche. “

nel tuo precedente romanzo la lista di carbone (mursia 2008) che esce adesso, nella nuova edizione di giunti 2016, hai affrontato un altro genocidio, quello degli ebrei.  si può fare un raffronto tra le due tragedie?

“annientare un’etnia è un abominio che va sempre ricordato. oggi sta accadendo agli yazidi in iraq. cambiano i luoghi e i numeri, ma non il dolore e la ferma condanna. tutti i sopravvissuti agli stermini, dalla shoah al genocidio ruandese, chiedono di ricordare, e di farlo con onestà intellettuale. solo la memoria aiuta il non ripetersi di certe follie”.

 

pubblicata sulla rivista di raio senior nuova armonia n.1/2016

 

sorella radio – sister radio

 

sorella radio 

(poesie sulla radio)

scarica il libro di valter preci  un giorno in eiar dal pdf a sx

 

sorella radio 1 sister radio 1
il suono che usciva da armadio the sound reached out from a wardrobe
gli annunci la guerra la pace announcements war peace
lanciava segnali segreti it broadcast secret signals
portava gli stadi alle masse took stadiums to spectators
canzoni alla bocca di tutti and songs to everyone`s mouths
più intense le voci dei volti voices more meaningful than faces
conversa nei nostri silenzi keeps talking in our silence
i sensi sopiti riscalda revives our dull senses
accende colori all’udito lights our ears with colours
translation by rodolfo longo
sorella radio 2 sorella radio 3
non viola il buio né il giorno la forza della radio
consente il cammino e il lavoro
conversa nei nostri silenzi la radio è solo in orecchio
la voce se calda e rotonda illumina assenza di scena
i sensi sopiti riscalda delinea contorni e rilievi
la musica piena e distesa potente economica agile
accende colori all’udito si nutre di musica e lingua
se strepita un tasto e svanisce s‘insinua nei gesti e in lavoro
è un suono compagno dal mondo. resiste allo scontro dei media
cent`anni di radio
su onde gracchianti e serene
con sibili e lunghe armonie
sovrastano i suoni altri suoni
le nenie e gli idiomi più strani
appelli notizie e proclami
avvisi lontano e istruzioni
rumori assordanti e canzoni
conforto una voce che narra
raggiunge deserti ed incanta

via crucis – the cross – con le formelle di luigi rincicotti

via crucis

con le formelle di luigi rincicotti

 

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the cross

based on the stations 
of the pictorial cycle 
by luigi rincicotti

translation by rodolfo longo


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 i

la sentenza

domanda già vuota

rimbalza risposta

ignota la colpa

colpevole è noto

s`impone un castigo

salviamo la vita?


deciso il sinedrio


furente la folla


condanna già scritta

è farsa il processo

                    destino innocente
                  subisce supremo


 

 

 

 

 

the sentence

an empty question

bounces back the answer

unknown  the guilt

known the offender

necessary the punishment

shall we spare his life?

a determined sanhedrim

a furious mob

an arrogant verdict

a farcical trial

innocent destiny

supreme solution



 

 

 

ii

la prima croce

due legni inchiodati

ruvidi e ignari

pesante e imbevuti

di rovi e di pietre

due legni da scarto

nodosi e tarlati

distorti e scalfiti

materia da fiamma

due legni gridanti

passione mortale

d`infamia vessillo

di resurrezione


 

 

 

 

2

the  early  cross

two pieces nailed up

rough and unaware

soaked  and  heavy

with bushes and stones

just waste wood

worm-eaten and knotty

twisted and scratched

stuff for fire

two pieces yelling out

mortal  passion

flag of infamy

of resurrection



 

 

 

iii

la seconda croce

opprime le spalle

incide il terreno

s`inclina a minaccia

resiste alle braccia

oscura lo sguardo

impone caduta

s`intinge di sangue

respinge gli aiuti

odora dolore

assorbe i lamenti

sopprime il pensiero

ricaccia speranza

 

 

 


3

 the second cross

weighs upon shoulders

cuts  in  the  soil

projects  threats

opposes  muscles

obscures  eyes

forces  fall

absorbs  blood

rejects  hands

smells  of  pain

dulls  lament

suppresses  thought

 

 

 

iv

maria

in me! mi appartiene

che torni nel ventre

origine e culla

scintilla divina

ha dato missione

a me del dolore

a lui del soffrire

di unica carne

sostanza diversa

questione che ignoro

interna al mio sangue

t`imploro! ritorna!


 

 

 

 

4  
maria 

it is mine inside me!

i wish him back in my womb

origin and cradle

divine spark

appointing mission

pain to me

suffering to him

unique flesh

different substance

matter unknown to me

inside my blood

i beg you! come back!

 

 

 

v

cireneo

andavo tranquillo

tornavo al lavoro

un giorno normale

incrocio un corteo

la guardia mi stringe

m`impone la croce

ma è lui il condannato!

lo devo supplire?

mi guarda ed è lampo

io abbasso la schiena

                      quel carico segna
                      nell`animo brucia

 

 

 

5  
simon cyrenaeus

walking easy

back to work

an ordinary day

i meet a procession

soldiers corner me

force the cross on me

though he is the defendant!

must i replace him?

he eyes me just a flash

i lower my back

the burden burns

marks my soul



 

 

 

vi

veronica

prezioso è il panno

profuma di lino

protegge il mio collo

da caldo e da umori

è appena lavato

ma quando divergono

quel volto affannato

diventa fiammata

che in seno mi scuote

l`impronta sua grida

si stampa a ferita

                     perenne di storia

 

 

 

6

 veronica 

precious cloth

smells of linen

protects my neck

from warmth and fluids

just washed

when it cleanses

the panting face

it turns into flames

and shakes my body

his trace screams

fixes itself

eternal wound in history



 

 

 

vii

crucifige

spettacolo forte

in strada il martirio

guardiamo impassibili

la pena dell`altro

scommessa ribalda

su quanto resiste

sfogiamo su lui

la rabbia sepolta

in gola cacciamo

singhiozzo e pietà

emessa condanna


che paghi per noi!


 

 

 

7  
crucify him

a harsh performance

a street martyrdom

unmoved do we watch

a stranger`s pain

a villainous bet

how long he`ll endure

our buried anger

vented on him

will hold back

sobs and piety

sentence is passed

he shall make up!


 

 

 

viii

il re dei giudei

onore al re

evviva il re

che regni il re

fedeli al re


ignudo è il re

beffato è il re

percosso è il re

a morte il re


un pascolo il regno

nel suono del vento

la pioggia ridente


 

 

 

8
king of jews

honour to theking

long live theking

long reign the king

loyaltothe king


naked istheking

mockedis the king

hitistheking

death totheking


a pasture kingdom

a blowing wind

a smiling rain

all hail light


 

 

 

ix

la caduta

tra sbarre e ferite
trascorrono i giorni

la pena sovrasta
chi è eletto al dolore

ignora i motivi

di tale sentenza

assente la forza

di alzare la testa

subisce nel pianto
la strada sperando
che il monte si appresti

                      e arrivi la fine

 

 

 

9
the fall

prison and wounds

mark the days

the sentence hangs

he whom pain chose

ignores why

such sentence

he lacks the stamina

to raise head

crying puts up

and hopes

is the hill there?

to come to the end



 

 

 

x

le vesti strappate

piumaggio e criniera

il muschio e le foglie
corteccia e pelliccia

i peli e le squame
bellezza e ricchezza
di vita selvaggia

la veste provvede

riparo e decoro

emblema di stato

occulta e richiama

distingue l’umano
ricopre la morte


 

 

 

10
clothes torn up

plumage and mane

musk and leaves

bark and fur

hair and scale

beauty and richness

of wildlife

clothes supply

shelter and decorum

sign and office

they hide and draw

mark humans

conceal death


 

 

 

xi

crocifissione
battuto coi chiodi
in carne dell’uomo
infisso l’editto

condanna che arresta

parola e carezza

speranza tradita
amore languente

resistere è nulla

la polvere avvolge

lo scherno di armi

infiamma l’aceto

ludibrio di mente


 

 

 

11
crucifixion

nails driven

into man’s flesh

edict fixed up

a sentence crushes

words and caresses

betrays hope

wears out love

crumbles endurance

dust wraps

mocking arms

vinegar burns up

and scorns minds


 

 

 

xii

morte in croce
sussultano i venti

la forza abbandona
il corpo e lo spoglia

il grido denuncia

umana la gola

implora implora
speranza è colata

nell’ultimo sangue

tumulta la terra

un lampo sublime

                        dilania nel tempo

 

 

 

12
death in a cross

winds startle

stripping strength

forsakes the body

a cry reveals

a human throat

keeps imploring

hope clots into

ultimate blood

the earth rises

sublime lightning

tears time up



 

 

 

xiii

deposizione
discende già nudo

deposto nel freddo

risuona il silenzio

nel buio profondo

l’acqua non lava

unguento non calma

carezza non scalda

lenzuolo non copre

il canto infinito

invoca stagione

rimpiange quei fiori

ma senza colore


 

 

 

 13


deposition

naked he descends

is laid in the cold

silence echoes

in the deep dark

no water can wash

nor ointment soothe

nor fondling warm

nor sheet cover

an unending song

calls for spring

pines for flowers

colourless though



 

 

 

xiv

sepolcro

e’ priva di soffio

la spoglia bendata

in terra è già entrato

e gli inferi tocca

inerme la storia
attende verdetto

è lunga la pausa

assenza dell’uomo

la pietra ha richiuso
speranza ai fratelli

vacilla fiammella

intorno al sepolcro


 

 

 

14  
sepulchre 

the dressed  remains

are wanting in breath

he is under the soil now

and touches on hell 

unarmed  history

awaits sentence

a lengthy pause

man needed

a stone has locked

hope up on brethren

little flame flickers

round the sepulchre

  





 


leandro lucchetti: una narrazione storica non di parte

leandro lucchetti: una narrazione storica non di parte

scarica il pdf a sx con la pagina su armonia 4/2020

una seconda giovinezza come scrittore quella di leandro lucchetti, regista e autore fino al 2009 del programma di approfondimento spirituale di raidue “sulla via di damasco”.

da quando è in pensione, ha pubblicato cinque romanzi e, in questi giorni, un libro di racconti intitolato “presnitz” (ed.helicon), come il famoso dolce triestino che amalgama dodici diversi sapori.

da ragazzo aveva esordito con episodi di fantascienza su urania. dalla sua città natale trieste, ventenne si trasferì a roma per tentare l’avventura nel cinema, da comparsa a sceneggiatore a regista di sei film commerciali per le sale.  con il suo maestro giampaolo taddeini, approdò come collaboratore in rai negli anni ‘60, realizzatore dei filmati di “a come agricoltura.”   ha diretto poi come regista molte rubriche di raidue, tra cui “più sani più belli”, “sereno variabile, “giorno di festa”. autore di inchieste sulle minoranze etniche, su trieste, su pasolini e di documentari etnografici.

quarant’anni di riprese televisive nel mondo e di racconto alla ricerca della spiritualità dell`uomo e delle forme di culto attraverso cui si manifesta. la sua curiosità è sempre stata quella di immedesimarsi nell’altro, di scavare nelle sue motivazioni profonde. dalla lunga esperienza è nato il romanzo “il canto dell’orinoco” (robin&sons 2018) l’avventura di un documentarista alla ricerca di una suora smarrita nella selva amazzonica; la storia termina a trieste, allacciata ai fantasmi nazisti della guerra. con l’uscita dalla rai, lucchetti ha smesso le immagini filmiche per passare alle immagini letterarie.

è tornato a vivere a trieste, nella casa natale, si è immerso nell’atmosfera tormentata del dopoguerra, della sua infanzia. crescere in una terra di confine, tra la cultura latina, quella slava e quella tedesca, è un segno profondo nella persona.

leandro ha dato vita alla storia che gli appartiene. ha pubblicato nel 2017 tre volumi, in realtà tre romanzi, mille pagine sotto un unico titolo “bora scura, la saga del confine di oriente”(robin&sons) e il suo seguito temporale “amorosi sensi”, che era stato stampato precedentemente (2016 ed. fuorilinea). le prime edizioni sono esaurite. la ristampa è prevista nel 2021.

la vicenda di “bora scura” comincia nel 1920, con l’incendio del narodni dom, la casa della cultura slovena a trieste per mano dei fascisti e termina negli anni 50 con il ritorno di trieste all’italia. ricostruisce le oppressioni subite dalle minoranze croate e slovene e le vite intrecciate di persone comuni coinvolte nella guerra e poi nella resistenza ai nazisti. ci sono italiani, sloveni, croati, fascisti, comunisti, cattolici e altri senza appartenenza. ogni personaggio è visto secondo se stesso.  episodi e sentimenti sono crudi e realisti.

“non sono uno storico e ho scritto da narratore che è il mio mestiere – afferma lucchetti- ma ho voluto vedere il conflitto di confine raccontando i fatti come e perché sono avvenuti, leggendo errori e colpe da entrambe le parti, distinguendo le varie ottiche, senza giudicare.”

la lunga saga si dipana in maniera avvincente, penetra nelle coscienze individuali e in quelle etniche, ideologiche, nazionali.

“i racconti che avevo letto e ascoltato sono memorie soggettive, dove ognuno ricorda quello che lo ha colpito personalmente e non considera quello che l’altro aveva da rivendicare come individuo e come popolo. comprendo la sofferenza che si trascina per anni e per generazioni, ma per arrivare a una pacificazione vera è necessaria la freddezza e l’imparzialità dello studioso che esamina le prove e non la vulgata dei fatti che spesso non rispecchia la verità o la deforma.  questo è accaduto ad esempio per le foibe, che non possono essere negate ma dove i dati delle vulgate pretendono una contabilità di vittime che non corrisponde al numero delle vittime accertate né di quelle ipotizzate dagli storici non di parte.”  lo scrittore ha scelto una strada difficile e rischiosa che lo ha esposto a polemiche e a risentimenti nell’ambiente degli esuli giuliano dalmati.

“quand’ero ragazzo vigeva un’omertà assoluta su quanto era successo prima. la colpa era solo degli altri`. si era schiavi della retorica nazionalista della prima guerra mondiale. avevamo conquistato un territorio dove vivevano non solo italiani ma etnie diverse. c’erano anche sloveni e croati. si doveva convivere pacificamente. questi popoli furono perseguitati dal fascismo e dopo la guerra (che vinsero) si riappropriarono di quella che consideravano la propria terra, magari commettendo gli stessi errori e soprusi perpetrati dagli italiani. bisogna esaminare obiettivamente cosa è accaduto. il problema è che non si vuol fare quest’analisi storica, che non è revisionismo ma conoscenza.”

 

leandro lucchetti è nella generazione di professionisti che hanno costituito l’ossatura delle reti televisive e che hanno fatto la rai come servizio pubblico e come contributo alla crescita civile del paese. come scrittore continua questa missione.

 

 

norway national day

 

 norway national day

every 17th may norway celebrates its national day, which is above all a day for children.  in oslo people wearing traditional costumes parade together with  a hundred schools, from kindergartens to primary and secondary schools, each with their musical band, carrying flags and ensigns – at night they will celebrate the end of the school-year. except for the royal horse guard, no soldiers take part in the parade     


il 17 maggio è il giorno della festa nazionale norvegese ma è soprattutto la festa dei bambini.  a oslo sfilano cento scuole, ognuna con la banda, lo stendardo, le bandiere e i gruppi in costume. cominciano le materne fino alle superiori, che poi nella notte festeggiano la fine del ciclo scolastico.  non ci sono militari nel corteo, tranne la guardia reale a cavallo in chiusura.  

every 17th may norway celebrates its national day, which is above all a day for children.  in oslo people wearing traditional costumes parade together with  a hundred schools, from kindergartens to primary and secondary schools, each with their musical band, carrying flags and ensigns – at night they will celebrate the end of the school-year. except for the royal horse guard, no soldiers take part in the parade       
  l’aspetto più toccante è vedere l’orgoglio con cui i numerosissimi figli d’immigrati, dai volti di colori diversi, alcune ragazze con il velo, innalzano la bandiera nazionale e guidano i gruppi. e’ il segno evidente di una piena integrazione nella comunità.  the pride with which the numerous immigrants’ children  is  moving – multi ethnic people , girls wearing veils, they all carry ensigns and form up groups, offering evidence of full integration. 
   percorrono la strada principale, inchinano le bandiere davanti al balcone del presidente del parlamento e arrivano al palazzo, dove ricevono il saluto della famiglia reale.   they walk down high street, to pay homage to the parliament chairman, who is on the balcony, then continue as far as the palace to receive a welcome from the royal family.   
   

tutti i partecipanti, anche gli spettatori, indossano il costume tradizionale o almeno coccarde, fazzoletti e bandierine. la festa celebra l’anniversario della firma della costituzione a  eidswoll il 17 maggio 1814, preludio all’ indipendenza prima dalla danimarca e poi dalla svezia (1905). la data coincide con l’8 maggio 1945, quando gli occupanti nazisti si arresero e per la norvegia finì la guerra mondiale.la manifestazione si svolge in tutte le città e i villaggi del paese con parate, concerti, balli e tuffi in mare.

both participants and spectators  wear traditional costumes, rosettes, foulards, and carry banners. the feast celebrates the anniversary  of the signing of the constitution in eidswoll on 17th may 1814, a prelude to independence from denmark first and then in 1905 from sweden, and is held in every place across the country with parades, concerts, dances and diving into the sea. the date coincides with the nazis’ surrender in 1945, at the end of the iiww.

 

    e’ nel centro di oslo il parco che ospita centinaia di sculture di gustav vigeland (1869-1943) che raffigurano, con potenza espressiva, i temi della vita: nascita, infanzia, amore, vecchiaia, morte.  a park in the centre of oslo houses hundreds of sculptures by gustav vigeland(1869-1943 ), which all show with expressive power the principal phases of life – birth, childhood, love, old age, death. 
     il tetto, passeggiata panoramica, del teatro dell’opera di oslo (autore snoetta, 2008) che ricorda nel colore e nel movimento un campo da sci   the roof and the view of the oslo opera house ( by snoetta, 2008) reminds us of the colour and bustle of a skiing  slope. 
    holmenkollen: era un ospedale sanatorio all’epoca della tubercolosi; ora ospita un ristorante  e alcune esposizioni. e’ accanto al trampolino olimpico. in inverno si può scendere dalla collina nel centro della capitale con gli sci.  

a real skiing slope, the olympic  one, is used in winter by skiers to reach the centre of the city. just close to it  is holmenkollen, once a tuberculosis sanatorium, which now houses  a restaurant and exhibition rooms.

 

 

 

l’eccidio dell’isola

studiavano insieme d’estate

nell’isola senza rumori

pensare al futuro con leggi

cercare un impegno tra gli altri

nel biondo paese dei  fiordi

si insinua l’odio in follia

la strage per darsi uno scopo

e volano giovani idee

si bagnano in rosso nei fiori

nel luglio del 2011 i norvegesi furono sconvolti da un esaltato che fece strage di cento adolescenti in un campo di scuola politica nell’isola di utoya.  il lutto fu intenso ma composto

 

 

 slaughter on the island 

they would work in summer
on a noiseless island
and think of a lawful future 
and meet common obligations 
in the fair fjord country 
then furious folly creeps in 
a massacre an aim
young plans fly away 
as red as wet flowers.

in july 2011 the country was upset by a lunatic assassin who massacred a hundred young students 
in a political campus on utoya island. sober deep mourning followed.

   la norvegia non ha aderito all’unione europea, a seguito di referendum popolare, ma è associata all’area schengen, alla efta e alla see.  e’ un paese ricchissimo, dopo la scoperta dei giacimenti petroliferi negli anni 60.  la vita è, conseguentemente, molto cara ma il benessere,  la protezione sociale e i salari hanno livelli altissimi. gli svedesi, che una volta superbamente pensavano di avere la supremazia in scandinavia, oggi vanno a lavorare dai cugini norvegesi. si può soggiornare senza quasi vedere la corona norvegese, perché tutto, dalle caramelle, ai giornali, agli autobus si può pagare con carta di credito.  i fenomeni deteriori (malavita, corruzione, evasione fiscale…) sono a livelli minimi.  by popular referendum norway is not in the e.u., though it is in the schengen area, e.f.t.a., s.e.e. a very rich country since oilfields were found in the sixties, norway has a very high standard of living, yet welfare and salaries are at top levels. the swedes, who once exerted supremacy over scandinavia, nowadays seek positions at their norwegian cousins’ home. people can buy anything (sweets, newspapers, bus fares), using credit cards – very rarely does the crown circulate. bribing, corruption, mafia crimes are quite uncommon 
    la norvegia ha una popolazione di cinque milioni di abitanti, una superficie di 385000 kmq,  estesa su un territorio stretto e lunghissimo, montagnoso e frastagliato. dal sud al nord del paese la distanza in linea d’aria è pari a roma-oslo.  la lunghezza della costa è enorme: si possono fare crociere nei fiordi, alternate a spostamenti su treni autobus o in aereo. inhabited by 5,000,000 people, norway 385,000 square kilometers, is situated on a mountainous indented narrow territory, south-to-north distance is the same as rome-oslo distance.  tourists can enjoy an enormously long coastline  both on cruises inside fjords and travelling by trains, coaches and planes. 
     i fiordi sono l’aspetto geografico più noto; alcuni penetrano così profondamente nella terra ferma da richiedere ore di battello per percorrerli. un percorso turistico avvincente, vario e movimentato (treno, battello, autobus) collega in una giornata oslo con bergen, attraversando montagne, fiordi, villaggi, fattorie fino alla costa. the country features fjords  as a principal physical characteristic, which penetrate so deep into the mainland that the ferryboats take hours to cover the whole milage. a dramatic and intriguing one-day itinerary  takes tourists from oslo to bergen  by train, boat, bus- it goes up into the mountains, crosses villages, touches farms, sails the sea.  
   

bergen è la città che conserva i tratti principali della storia del nord europa: dalla lega anseatica alle grandi rotte commerciali, alla centralità della pesca, alla cultura del mare. il centro storico è ricco di palazzi, musei, case, strade e piazze che fanno corona al porto. era di bergen il musicista evard grieg (1843-1907).

 

bergen cherishes memories of  northern european history such as the hanseatic league, great commercial routes, fishing trade, sea culture. its ancient centre is rich with palaces, museums, houses, streets, squares, all crowning the harbour. musician evard grieg ( 1843-1907)  was born in bergen.