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elettrolettera 253 il colore dei silenzi 7 dicembre 2018

elettrolettera 253 il colore dei silenzi 7 dicembre 2018

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elettrolettera
una poesia e inviti culturali

7 dicembre 2018

n°253 anno xiv

http://www.antoniobruni.it/

elaborata da wedot.net

il colore dei silenzi

 

il freddo assume colore
delinea e sfuma contorni
disteso in umani silenzi
accoglie le timide luci
nel buio che domina il giorno
e cela i sentieri di vita.

Home Italiano

 

marco affaitati

giuseppe panico interpreta il colore dei silenzi

https://youtu.be/mjkzoqcm1z0

nuovo cinema aquila via l`aquila 66 roma pigneto
7- 8- 9 dicembre ore 21,40
angelique cavallari, maya murofushi,

piergiorgio bellocchio, antonia liskova,
seguimi
un film di claudio sestieri

teatro golden via taranto 38 roma
fino al 16 dicembre
mariano rigillo, anna teresa rossini, giancarlo ratti, claudia campagnola, stefano sarcinelli
vi presento papà
regia toni fornari

ambasciata di svezia
piazza di pietra roma
lunedì 10 dicembre ore 19
concerto
santa lucia svedese
coro del liceo musicale di stoccolma
gratuito

palazzo maffei marescotti –

via della pigna 13 roma argentina
giovedi 13 dicembre 2018 ore 10.30
anno del cibo
mostra d`arte
conferenza nazionale del movimento azzurro
“cibo per l`uomo: antropologia e religiosità”
con ernesto di renzogaspare mura
degustazione di prodotti abruzzesi
gratuito

teatro flaiano

via santo stefano del cacco roma argentina
fino al 16 dicembre ore 21 do ore 17
il discorso del capitano
di e con giuseppe manfridi
regia di claudio boccaccini
musiche di antonio di pofi

museo bilotti aranciera di villa borghese
fino al 17 febbraio
mostra
giacomo balla a villa borghese
antologica delle opere dipinte in villa

a cura di elena gigli

teatro manzoni via monte zebio roma mazzini
fino al 23 dicembre
pamela villoresi, blas roca rey,

patrizia pellegrino, paolo roca rey
confidenze pericolose
di daniela morelli regia di diego ruiz

magtre studio cortile dell`arte
via flaminia 26 roma piazza popolo
dal 13 al 21 dicembre
la calma non ha confine
personale di marco affaitati
gratuito

 

 

 

 

 

 

galleria della pigna
via della pigna 13 roma argentina
sabato 15 dicembre ore 17,30
dante fasciolo e laura de luca

presentano il libro di
martine brochard
i miracoli esistono solo per quelli che ci credono
la fontana di siloe ed.
gratuito

mise en scene galerie d`art
rue louis de savoie – morges svizzera
fino al 30 marzo 2019
la nature est un spectacle

et l`artiste est un passeur d`emotion
mostra con jean-matthieu domon fotografo
gratuito

museo bucintoro –magazzini del sale-

dorsoduro 263 venezia
da sabato 15 dicembre al 3 gennaio
marco zentilomo, giuseppe goisis, daniele spero, giovambattista pozzan presentano
lareligionedel mio tempo
mostra di gabriele morleo
gratuito

fondazione renata tebaldi

istituto musicale sammarinese
basilica del santo

repubblica di san marino
sabato 15 dicembre ore 16,30
omaggio a renata tebaldi

valmore studio d`arte

contrà santa croce vicenza
fino al 18 gennaio
mostra
joel stein e gli amici del grav
gratuito

per segnalare gli eventi inviare un comunicato in word (non pdf) e una foto

info@antoniobruni.it

diario dei visitatori colonnata galleria sordi

dal diario dei visitatori 

meditazione nell’abbraccio di colonnata- galleria sordi maggio 2019

ho riportato le frasi leggibili, firmate e non firmate (il punto ? significa incertezza nel decifrare il nome o assenza di firma). non sono state riportate frasi scritte in lingue diverse dall’italiano e non decifrabili, alcune in altri alfabeti. e’ possibile però leggere nella sua integrità il diario dei visitatori, pubblicato nel pdf a sx.

############ 

e’ proficuo l’interno, il cerchio, il considerare possibilità di amorevole abbraccio linee morbide e avvolgenti. angela ancona

c’è più bisogno di amore che di pane, l’abbraccio è il preludio del nostro amore. massimo (?)

l’abbraccio è la migliore medicina al mondo, è gratuito ma molto efficace. roberto (?)

finalmente il genio si fa spazio. ferdinando di donna

e’ come sentirsi dentro uno strumento musicale. muriecen (?)

simpatico e originale. dorisa balai

la semplicità delle grandi idee. marcello gabianelli

sembra il palazzo reale della regina elisabetta. giacomo rondelli (?)

ho fermato il mio tempo per un minuto. al di là scorreva il flusso normale. e’ stato una sorta di portale, dove lo sguardo è andato oltre. (non firmato)

ho chiuso gli occhi per un minuto e immaginato il sole… e il silenzio in questa meravigliosa e affollata galleria. daniela

entrare e pensare all’idea di roma . franco scapinadio (?)

perdersi oltre il rumore. franca (?)

grazie per aver rinnovato l’emozione dell’arte, della bellezza profonda che stimola ogni volta, che riaccende la passione, quella vocina che grida in sordina, che spera… barbara

splendida l’idea dell’abbraccio della cultura. elena sanità (?)

un cerchio multidimensionale con finestre infinite che si affacciano sull’infinito che fanno vivere una realtà molto più pregnante: oltre flatlandia. nunzio lucarelli

una gabbia, un groppo alla gola, voglia di uscirne ma incapace di farlo! chiusa in uno spazio aperto. marina

io non ho provato nulla! paola trento

un abbraccio universale. alba

esperienza nuova. lella

meditare su roma…molto intrigante; bando alle lamentele. essere abbracciati dalla speranza dei libri. piera panzeri

sarebbe bello studiare sempre in mezzo alla gente, così come la si vede tra questi scaffali di legno. marta

coinvolgente e motivante a cercare un’idea universale. (?)

io amo leggere tanto e bene; che bello fermarsi e pensare di leggere. le parole viaggiano libere. carla peparini

bellissima con un’idea di leggerezza. rosa maria lacquariti

un arrêt pour penser a toi que j’aime, a ma compagne de tyrs. (…) merci pour ce moment de calm enterieur. je t’offre ma pensée, ma force, mon energie. martine switzerland

questa scultura è molto interessante anche se la capisco poco. molto bravo il signore che me l’ha spiegata. (?)

la struttura che staglia con lo sfondo della colonna di marc’aurelio (!) fa sentire come la fusione dell’idea artistica e della mano dell’uomo possono creare una possibilità di staccarsi della adesione al suolo terreno e librarsi in alto. (?)

quante armonie di forme nelle strutture che ci avvolgono. la cupola appena accennata è punto di convergenza e di partenza di un percorso non concluso. il legno anche ci ringrazia. (?)

oltre al vociferare del posto, ho trovato rassicurante e rilassante l’opera. grazie. simone m.

learning by doing- keep silence. emil  (germany)

l’opera è (…) su un pavimento in mosaico e davanti all’arco di traiano (!)  quindi è difficile apprezzarne l’essenza, comunque nonostante il metallico ingresso e il verde dell’uscita di sicurezza, starci dentro avvolge. laura

strano ma bello, fate riflettere tutti quelli che passano. elisa

ho pensato, meditato e mi è venuto in mente il lardo… di colonnata. (?)

l’abbraccio della colonnata è una scusa, un momento per pensare agli occhi della gente e non ti giudica. (?)

love is an addiction  that makes beggars of us all. gabriel

molto  creativa come idea! mi piacerebbe averla in casa per collocare tutti i libri che ho. poi stare al centro in una poltrona e  guardarmeli! maria riparta massaro

idea geniale! stupenda! giuliana

earth without art is just “eh”  nicco

avvolgente, protettivo, porta tranquillità. hanna

carino, ci avrei messo le lucette. (?)

con la luce che entra da via del corso dà un’idea di pace e sensazione di benessere. (?)

wow bello il colonnate dentro la galleria, mi piace (?)

interessante l’idea delle diversità interconnesse. esteticamente andrebbe risistemata al naturale.

stefania

emozionante e d’impatto, ti induce a un abbraccio. (?)

buon impatto visivo. disposizione intelligente di pezzi abbastanza simili tra loro che, se non fossero disposti in cerchio, avrebbero poco senso. (?)

e’ stato molto interessante trovare quest’istallazione proprio qui nella galleria. mi sono persa cercando di capire la simmetria e l’equilibrio che tiene insieme i pezzi. molto bello e suggestivo. sofia antonaci

la bellezza consiste nel saper abbracciare il vuoto. emilio

ci riporta all’essenziale. giuseppe

this is a beautiful work +beautiful meditation on peace. mayine

una bellissima opera. alberto molinari

si può meditare ovunque, farlo qui così è speciale. (?)

e’ stato un abbraccio intenso a colonnata; ad immaginarla piena di libri sarebbe stato ancora più caldo. (?)

prova a contare fino a 60… scoprirai quanti pensieri e quante parole possono correre libere. valeria

momento essenziale per entrare in pensiero dalla dura quotidianità. (?)

l’abbraccio di piazza san pietro piccolo e caldo di legno. (?)

riempite il vostro spazio con i libri e troverete sempre un miglior amico per ogni situazione della vita tramite la conoscenza. conosciamo meglio noi stessi. giulia gerassimova

infonde senso di tranquillità e serenità nel vedere l’opera. cosenza

abbiamo bisogno degli alberi, stiamo soffocando nel cemento e siamo infelici: lo spazio vuoto che vedo, attraverso il legno è l’infinito che, nonostante tutto, abbiamo dentro e non ci abbandona. grazie. laura luciani

in un contesto movimentato come quello di una galleria, quest’opera dona un senso di pace, rilassamento e permette allo spettatore di riflettere. ylenia de filippo

come la piazza di san pietro, questa custodia del sapere abbraccia la varia e vasta umanità che vi si raccoglie. cinzia momigliano

che tutto l’amore, la bellezza e la gioia che hai espresso in questa tua opera possano colmare tanti cuori nell’unico, infinito abbraccio. roberta

che intreccio di pensieri forti: roma politica, roma religiosa, roma artistica in un solo abbraccio da un’ingegnosa colonnata. mario tiberi (?)

oggi santa rita, un pensiero va alla mia amica rita… che tutto si risolva nel migliore dei modi. luisella

toccare il legno ciliegio massello è un piacere che non conoscevo da tempo. (?)

lovely this place.it feels like being in a cloud. jane

particolare idea. avere la casa giusta la comprerei. rita

per invogliare metteri libri da prendere e lasciare. bell’istallazione. (?)

una bellissima opera per l’introspezione dell’anima: roma attraverso il pensiero pensato e non pensante. mauro silvi

un’idea veramnete incredibile. loredana marconi

siamo tutti alla ricerca di un luogo dove meditare. w la creatività. marina pizzi

l’abbraccio di roma è più forte di qualsiasi miseria umana. maicol gregoris

l’emozione provata davanti a questa opera non riesco a scriverla. patrizia

questo spazi vuoti devono essere colmati dai nostri pensieri e io voglio esprimere un pensiero: che l’uomo si abbracci in un’unica materia. jeanfilip

la cultura, l’arte e la religione sono contenute in questo luogo creato dal pensiero dell’uomo. nicco e jalk

a me non piace per niente. fate spazio. jacopo

molto bella. si sente la positività ma manca l’anima. appare un po’ vuota. giuliana

perché la cultura possa essere d’ispirazione ai giovani che si affacciano al futuro. reffi e raffi

grazie per avermi dato la possibilità di vedere un’opera d’arte contemporanea. (?)

una bellissima idea da riempire di idee, pensieri… e libri, ricordi, raccolti in giro per il mondo. (?)

complimenti all’artista per il suo talento e la sua opera d’arte che ci invita, in questo mondo frettoloso alla serenità , a sentire l’abbraccio gratuito e generoso dell’artista. (?)

sono passata di qui con un gruppo di turisti che hanno ammirato quest (?) gli ho spiegato il senso (?) e hanno apprezzato. la guida turistica uliana (?)

periti del monte di pietà di roma concordano il concetto intellettuale  esposto in questa splendida cornice. (?) (?)

uno spazio che ci circonda, una famiglia che ci abbraccia, le radici di un’arte che ci rappresenta. bea e lalli

certe volte, nei momenti più difficili e bui, ciò di cui abbiamo veramente bisogno è un pensiero che ci abbracci e che ci riempia di vita. gabriele

sono di roma ma vivo in inghilterra da una vita. e’ assolutamente favoloso vedere queste iniziative artistiche nella mia città e mi fanno venire la voglia di tornare. belli il riferimento al bernini e ai libri di cui non ci dobbiamo mai dimenticare e la meditazione. carla p.

e’ un’opera straordinaria che unisce arte e cultura. sarebbe un songo per me avere una scultura tale in una mia casa che dovrebbe essere una reggia, il contenitore ideale per la mia biblioteca di filosofia. bravi tutti: l’autore e che ha ideato la mostra. daniela crismi da palermo

roma rivista in ciliegio. un’idea che ritengo originale in quanto riporta la città ad una profonda dimensione naturale, fa immedesimarla nella natura stessa. un grazie all’autore dell’opera per aver fatto quest’omaggio ai romani e a roma. stefano luppino

grazie all’artista, ideatore e fautore di questa incredibile esposizione che ci ha permesso di viaggiare con la mente in una roma di altri tempi dove i ritmi sono meno frenetici e c’è più spazio per l’espressione del proprio io interiore. un abbraccio come quello di questa colonnata. laura e ludovica

ispira tranquillità e bellezza, nel movimento e il rumore che c’è intorno, dentro c’è silenzio e pace. lida belova

 

 

 

 

 

 

 

      

 

federalismo televisivo o programmi regionali?

federalismo televisivo o programmi regionali? 

nuova armonia rivista rai senior n.2/2018 

c’era una volta 

tivù regionale
 immette il suo occhio

in fabbriche e in case
tra piazze e parrocchie

ascolta lagnanze
dà spazio agli ingegni

nei luoghi dell’arte
diffusi in provincia

in scena gli artisti
non noti ma eccelsi

ricerca nei borghi
la nuova cultura

dai media ignorata
accetta i dialetti
ma anche stranieri

è minima e povera
 vivace e concreta

www.antoniobruni.it

 

federalismo televisivo o programmi regionali?

(nuova armonia rai senior 2010n.6 scarica pdf a sx)

federalismo televisivo?  ci fu un’esperienza molto forte tra il 1979 e il 1987 quando nacque raitre che doveva essere la rete regional-nazionale.  qual era il progetto? a dieci anni dall’istituzione delle regioni si voleva fornirle di uno strumento pubblico di comunicazione al servizio del territorio. un telegiornale regionale tutti i giorni alle 19 e due programmi settimanali di mezz’ora (rr, regionale per regionale), ed alcuni programmi realizzati in regione da trasmettere in rete nazionale (rn regionale per nazionale). si doveva dare spazio ai temi locali, trovare talenti, far emergere creatività, ricchezza culturale ma anche mostrare pluralismo e diversità.  bisognava mettere in piedi nelle ventuno sedi regionali (trento e bolzano sono due diverse unità) strutture in grado di produrre; fino allora le sedi realizzavano solo una fascia radiofonica quotidiana di un’ora. furono assunti per concorso nazionale quattro programmisti registi e quattro giornalisti per regione e da quella difficile selezione entrò in azienda  una classe notevole di cervelli; alcuni  di essi hanno raggiunto alti gradi o notorietà: giuseppe giulietti, enrico ghezzi, sergio valzania, roberto olla, daniela tagliafico, ezio trussoni, ma si potrebbero fare tanti altri nomi.

in quel periodo ero autore in video di programmi dedicati ad un tema e ad una parola allora sconosciuti: il volontariato; avevo inoltre un’esperienza di associazioni di base, dai giornali studenteschi alla nascente ecologia. mi mandarono nel 1978 ad aosta e nel 1980 a venezia per fondare le strutture di programmazione. ero il più giovane dirigente e sono l’ultimo rimasto in azienda  di quella  generazione di programmisti. bisognava cominciare da capo facendo partire immediatamente il treno: addestrare i giovani registi, coltissimi ma inesperti, creare una rete di collaboratori, individuare gli argomenti  da proporre al pubblico e, cosa rilevante, fare i conti  con la scarsità di mezzi disponibili; per realizzare un programma di trenta minuti avevamo in media due milioni di lire, tre giorni di riprese e tre di montaggio. con un criterio che ancora oggi non comprendo, l’azienda installò in ogni  sede uno studio televisivo piccolissimo, in coabitazione tra telegiornale e programmi, anche laddove si disponeva  di locali ben più ampi. la convivenza tra informazione e programmi creava attriti continui perché ognuno doveva difendere i propri spazi di produzione, insufficienti per entrambi; questo contrasto, insito nel modello delle sedi, portò alla fine della rete regionale nel 1987. l’azienda decise di chiudere gli spazi dei programmi assegnando tutte le risorse disponibili alle redazioni dei tg. raitre fu trasformata in una rete nazionale al pari delle altre. il taglio non sortì risultati positivi: non saziò le necessità delle redazioni, che continuarono a rivendicare altre risorse e il risparmio di bilancio fu irrisorio. per contro le regioni furono private di spazi televisivi di approfondimento che risultavano importanti e graditi a livello locale perché il pubblico vi si riconosceva.  pochi protestarono e furono gruppi culturali e sociali, non i politici locali che erano interessati solo a notizie, interviste, polemiche locali e resoconti di convegni ovvero alle cronache del palazzo.
per dare un’idea del servizio reso dai programmi ecco alcuni dati dell’esperienza del veneto dall’80 all’87 in trasmissione regionale: novanta programmi dedicati a ritratti di personalità (scrittori, artisti figurativi, musicisti, filosofi, imprenditori, scienziati, religiosi, realizzatori di opere di solidarietà e di assistenza, artisti della scena) una galleria completa dei veneti più illustri di quegli anni. cinquanta esecuzioni di compagnie locali di musica, teatro, danza. documentari sulle grandi mostre d’arte e sui musei. inchieste sulla vita religiosa, sugli atenei, sulle fabbriche, sulle allora fiorenti aziende artigiane, sui trasporti regionali, sui parchi, sul mantenimento delle dimore storiche. molte storie di persone semplici, vicende famigliari, inventori e personaggi bizzarri, filastrocche e proverbi dialettali. la cucina veneta entrò in scena molto prima che la gastronomia inflazionasse le reti nazionali.  molti furono i programmi realizzati per il nazionale insieme a grandi e a piccole istituzioni culturali: la biennale, la fenice, l’arena, il teatro olimpico. furono anni in cui si tratteggiò un ritratto televisivo del veneto e dei veneti completo in tutti gli aspetti, come affermò pubblicamente il poeta e scrittore bino rebellato.  rilevante la possibilità, oggi rarissima, data a autori e registi, interni rai ed esterni, di esercitarsi con i mezzi di produzione e di esprimersi realizzando con libertà i programmi. tra i collaboratori di quella stagione alcuni sarebbero diventati comunque famosi, come alfredo meocci, vittorio sgarbi, riccardo calimani, gigi marzullo, carlo mazzacurati, i fratello manfio, donella del monaco, alfredo tisocco, miriam meghnagi; altri, giovanissimi, nella rete regionale si affermarono professionisti come i registi ornella barreca, antonello belluco e luigi zannini, le conduttrici mariangela bonfanti e lella carcereri, i giornalisti e scrittori stefano annibaletto, claudio baccarin, angelo baiocchi e cecilia tito.

perché non pensare oggi di riaprire i programmi regionali? si è visto che le tivù private non riescono a dare espressione al territorio; rai dovrebbe farlo, questo sarebbe un compito peculiare del servizio pubblico.

antonio bruni

agar – dal ciclo da eva a maria le donne della bibbia

 

lamento di agar

 

vento del deserto

il ventre hai sconvolto

carezza di vecchio

 

vento del deserto

vampa di gelosia

negli occhi di donna

 

vento del deserto

bruci la bocca

accendi vendetta

 

vento del deserto

cancelli la strada

il riflesso dell’acqua

 

vento del deserto

spegni il suo pianto

è dono innocente

 

vento del deserto

cessa il tuo canto

hai illuso la schiava

 

vento del deserto

lascia nel sonno

finire il respiro.

scarica il pdf a sx con poesia, testo biblico e quadro 

maddalena dal ciclo da eva a maria le donne della bibbia

maddalena in deserto 

nel cardo ritrovo

l’arido segno

tracciato dagli anni

che hanno rubato

il sorriso più chiaro

e scruto tra i rovi

un volto soffrire

tempia graffiata

la mano che guida

il mio giorno da sola

priva del corpo

vorrei danzare il pianto

di donna umiliata

donare alle spine

l’ultima traccia del filo

teso in perdono

amando il deserto.

maddalena    dal ciclo da eva-a_maria le donne della bibbia

http://www.antoniobruni.it/view.aspx?id=219

scarica il pdf a sx con il testo biblico e il commento di nonis

 

 

 

el 275 cronaca dei serpesci a teatro e inviti culturali

 

el 275   del 27 febbraio 2020 cronaca ​dei serpesci a teatro e inviti culturali

arbor benefica laudat

elettrolettera
n.275 – anno xvi – 27 febbraio 2020

una poesia e inviti culturali

www.antoniobruni.it

elaborata dawedot.net


foto massimiliano antonini
tecnico audio e luci simone sensi

iserpesci sono apparsi fisicamente sul prosceniocome figure in ulivo e noce e come persone di solitaria mania per l`interpretazione di ornella cerro e piermarco venditti, nello spettacolosognando i serpesci, prodotto dallo stabile dei giovani, domenica 16 febbraio 2020 nel teatro dei ginnasi, gioiello quasi segreto nel cuore di roma, in via delle botteghe oscure.

 

 

iserpesci,né serpi né pesci,
sono creature della fantasia di antonio bruni.
assumono tratti inquietanti nei suoi tagli di legno e sono altrettanto strani quando appaiono nelle manie e nei disturbi di comportamento di alcune persone.
c’è un serpesce che si agita dentro di noi e che minaccia di manifestarsi? niente di scientifico, solo immaginazione
in questo atto artistico dell’autore.
catalogo dei serpesci
http://www.antoniobruni.it/view.aspx?id=687

 

 

serpésci né serpi né pesci
nel buio latente presenza
sgusciano ispidi e viscidi
ibridi figli dei sogni
ingoiano soffi di quiete
irrompono in spazi di ansia
immersi in sudori notturni
emettono strani lamenti
schioccano in breve contatto
parole e mefitici fiati
serpésci né serpi né pesci

ornella cerro ha interpretato
scrivere
(una segreta scrittura sui gradini della metropolitana)
https://youtu.be/imgrwtuubaq

 


concerto di pentole
(una presunta artista si esibisce nel cortile condominiale)

https://youtu.be/7duarzujaia


letizia e il tamburino
(una sarta di paese e uno strano musicista)

https://youtu.be/vyt9_j__toi

piermarco venditti ha interpretato


il mestiere di stringere le mani
(mania delle pubbliche relazioni)

https://youtu.be/kgdwjaidfwq

 


camicie bianche
(ossessione per le vesti candide delle colleghe)

https://youtu.be/jdfk5qsif0e

contare
(conta tutti gli oggetti intorno a sé)

https://youtu.be/vfzwvizatji

 

il coro (valentina del monte, laura scala, benedetta vergari e camilla tebaldi )
ha interpretato i versi dei serpesci e
zia viola
(una famiglia femminile con il mito della bellezza).
https://youtu.be/jzhfjsnngec

 


 

recensione di dante fasciolo
nella rivista web papale-papale

http://www.papale-papale.it/articolo/3741/sognando-i-serpesci


segnalazioni dello spettacolo: il tempo, trovaroma,adnkronos,

oggiroma,romatoday,

papale-papale

 

 

libreria eli viale somalia 50a (metro b libia) roma
sabato 29 febbraio ore 17,30

giulia alberico, antonio bruni, elisabetta flumeri,
luana prestinicepresentano il romanzo
mari caporale la moglie di… (amazon)
letture di ornella cerro e piermarco venditti-
violino di alessandro d’andrea
ingresso libero

teatro eliseo off via nazionale roma
venerdì 28 febbraio ore 18 ultima replica
stefania barca
lettere da una sconosciuta
di stefan zweig
voce registrata di edoardo siravo
regia angerla bandini
biglietto 7 euro

teatro dei contrari viale dei quattro venti 38 roma monteverde
29 febbraio ore 21- 1 marzo ore 18.15
carmela ricciangelo curci michela totino
valeria elle emanuele capecelatro in
assassinio in crociera –giallo interattivo
regia antonello lotronto
biglietto 12 euro ridotto 10 euro
nessuna tessera a pagamentoprenotazioni al 3920794851

carmela ricci

teatro off/off via giulia 20 roma
fino al 1 marzo ore 21; do ore 17
guenda goria
la pianista perfetta
con lorenzo manfridi

spettacolo concerto su clara schumann
di giuseppe manfridi
regia di maurizio scaparro

fascino napoletano vias tolemaide 14 roma – ma ottaviano

sabato 29 febbraio ore 11,30

cristina buonvino e luciano amato fargnoli presentao il ibro di

francesco frigione e ugo de rantolis

le ragioni nascoste (gmpress)

letture di rossella monaco e gennaro fenizia

teatro ciak via cassia 692 roma
ore 21 fino a domenica primo marzo ore 17
silvia siravo, riccardo cascadan, martina carletti,

claudio garruba,barbara abbondanza,
linda manganelli,
franci sciacca, giovanni carta

la scala a chioccioladi ethel lina white
regia anna masullo musiche alessandro molinari

 

 

fine art gallery 28 piazza di pietra roma

da mercoledì 4 marzo ore 18 al 30 aprile

mostra di sergio ceccotti “roma”

06.94539281 |
[email protected]|
www.28piazzadipietra.com

orario d’apertura: lunedì-sabato 11-13/16.30-20
e su appuntamento lunedì mattina chiuso

 

 

teatro palladium
piazza bartolomeo romano 8 roma garbatella

da giovedì 5 marzo (ore 20,30) a domenica 8 (ore 18)

edoardo siravo, gaetano aronica, alessandra fallucchi,
silvia siravo, marcella favilla, gabriella casali

le troiane di euripide
traduzione e drammaturgia di fabrizio sinisi
diretto da alessandro machia

 

 

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elettrolettera

una poesia e inviti culturali

morte di una nera signora

morte di una nera signora

possiede diamanti e legname

petrolio metalli e banane

natura con muscoli e denti

 

eppure la nera signora

di fame e di peste ora grida

sgozzata dai bimbi soldati

 

son bianche le imprese voraci

che donano mine antiuomo

che c‘entrano i grandi globali?

 

 

da il popolo 3 agosto 2001 il nonino –prima pagina 

 

il quotidiano in versi

pubblicata sulla rivista di rai senior  nuova armonia n.1;2016

l`angelo del sepolcro -the sepulchre angel

l`angelo  del sepolcro  -the sepulchre angel

l`angelo del sepolcro the sepulchre angel
e come un ragazzo parlò as a boy spoke
sostando leggero sul masso standing light on the rock
riflesso d`argento agli ulivi the olive trees reflecting silver
nel primo ruggito di aurora the dawn issuing an early roar
“vi aliti in seno la gioia “deep inside you may the bliss breathe
che esce dal vuoto sepolcro that comes out of a sepulchre empty
colui che piangete è risorto!” he whom you mourn has resurrected!”
le donne gettarono il manto off threw their mantlesthe women
disciolti i capelli nel canto their hairs undoing and chanting
translation by rodolfo longo

the cross – via crucis – pictorial cycle by luigi rincicotti

via crucis

con le formelle di luigi rincicotti

 

===========================

the cross

based on the stations 
of the pictorial cycle 
by luigi rincicotti

translation by rodolfo longo


==========================

 

 

 

 

 

 

 i

la sentenza

domanda già vuota

rimbalza risposta

ignota la colpa

colpevole è noto

s`impone un castigo

salviamo la vita?


deciso il sinedrio


furente la folla


condanna già scritta

è farsa il processo

                    destino innocente
                  subisce supremo


 

 

 

 

 

the sentence

an empty question

bounces back the answer

unknown  the guilt

known the offender

necessary the punishment

shall we spare his life?

a determined sanhedrim

a furious mob

an arrogant verdict

a farcical trial

innocent destiny

supreme solution



 

 

 

ii

la prima croce

due legni inchiodati

ruvidi e ignari

pesante e imbevuti

di rovi e di pietre

due legni da scarto

nodosi e tarlati

distorti e scalfiti

materia da fiamma

due legni gridanti

passione mortale

d`infamia vessillo

di resurrezione


 

 

 

 

2

the  early  cross

two pieces nailed up

rough and unaware

soaked  and  heavy

with bushes and stones

just waste wood

worm-eaten and knotty

twisted and scratched

stuff for fire

two pieces yelling out

mortal  passion

flag of infamy

of resurrection



 

 

 

iii

la seconda croce

opprime le spalle

incide il terreno

s`inclina a minaccia

resiste alle braccia

oscura lo sguardo

impone caduta

s`intinge di sangue

respinge gli aiuti

odora dolore

assorbe i lamenti

sopprime il pensiero

ricaccia speranza

 

 

 


3

 the second cross

weighs upon shoulders

cuts  in  the  soil

projects  threats

opposes  muscles

obscures  eyes

forces  fall

absorbs  blood

rejects  hands

smells  of  pain

dulls  lament

suppresses  thought

 

 

 

iv

maria

in me! mi appartiene

che torni nel ventre

origine e culla

scintilla divina

ha dato missione

a me del dolore

a lui del soffrire

di unica carne

sostanza diversa

questione che ignoro

interna al mio sangue

t`imploro! ritorna!


 

 

 

 

4  
maria 

it is mine inside me!

i wish him back in my womb

origin and cradle

divine spark

appointing mission

pain to me

suffering to him

unique flesh

different substance

matter unknown to me

inside my blood

i beg you! come back!

 

 

 

v

cireneo

andavo tranquillo

tornavo al lavoro

un giorno normale

incrocio un corteo

la guardia mi stringe

m`impone la croce

ma è lui il condannato!

lo devo supplire?

mi guarda ed è lampo

io abbasso la schiena

                      quel carico segna
                      nell`animo brucia

 

 

 

5  
simon cyrenaeus

walking easy

back to work

an ordinary day

i meet a procession

soldiers corner me

force the cross on me

though he is the defendant!

must i replace him?

he eyes me just a flash

i lower my back

the burden burns

marks my soul



 

 

 

vi

veronica

prezioso è il panno

profuma di lino

protegge il mio collo

da caldo e da umori

è appena lavato

ma quando divergono

quel volto affannato

diventa fiammata

che in seno mi scuote

l`impronta sua grida

si stampa a ferita

                     perenne di storia

 

 

 

6

 veronica 

precious cloth

smells of linen

protects my neck

from warmth and fluids

just washed

when it cleanses

the panting face

it turns into flames

and shakes my body

his trace screams

fixes itself

eternal wound in history



 

 

 

vii

crucifige

spettacolo forte

in strada il martirio

guardiamo impassibili

la pena dell`altro

scommessa ribalda

su quanto resiste

sfogiamo su lui

la rabbia sepolta

in gola cacciamo

singhiozzo e pietà

emessa condanna


che paghi per noi!


 

 

 

7  
crucify him

a harsh performance

a street martyrdom

unmoved do we watch

a stranger`s pain

a villainous bet

how long he`ll endure

our buried anger

vented on him

will hold back

sobs and piety

sentence is passed

he shall make up!


 

 

 

viii

il re dei giudei

onore al re

evviva il re

che regni il re

fedeli al re


ignudo è il re

beffato è il re

percosso è il re

a morte il re


un pascolo il regno

nel suono del vento

la pioggia ridente


 

 

 

8
king of jews

honour to theking

long live theking

long reign the king

loyaltothe king


naked istheking

mockedis the king

hitistheking

death totheking


a pasture kingdom

a blowing wind

a smiling rain

all hail light


 

 

 

ix

la caduta

tra sbarre e ferite
trascorrono i giorni

la pena sovrasta
chi è eletto al dolore

ignora i motivi

di tale sentenza

assente la forza

di alzare la testa

subisce nel pianto
la strada sperando
che il monte si appresti

                      e arrivi la fine

 

 

 

9
the fall

prison and wounds

mark the days

the sentence hangs

he whom pain chose

ignores why

such sentence

he lacks the stamina

to raise head

crying puts up

and hopes

is the hill there?

to come to the end



 

 

 

x

le vesti strappate

piumaggio e criniera

il muschio e le foglie
corteccia e pelliccia

i peli e le squame
bellezza e ricchezza
di vita selvaggia

la veste provvede

riparo e decoro

emblema di stato

occulta e richiama

distingue l’umano
ricopre la morte


 

 

 

10
clothes torn up

plumage and mane

musk and leaves

bark and fur

hair and scale

beauty and richness

of wildlife

clothes supply

shelter and decorum

sign and office

they hide and draw

mark humans

conceal death


 

 

 

xi

crocifissione
battuto coi chiodi
in carne dell’uomo
infisso l’editto

condanna che arresta

parola e carezza

speranza tradita
amore languente

resistere è nulla

la polvere avvolge

lo scherno di armi

infiamma l’aceto

ludibrio di mente


 

 

 

11
crucifixion

nails driven

into man’s flesh

edict fixed up

a sentence crushes

words and caresses

betrays hope

wears out love

crumbles endurance

dust wraps

mocking arms

vinegar burns up

and scorns minds


 

 

 

xii

morte in croce
sussultano i venti

la forza abbandona
il corpo e lo spoglia

il grido denuncia

umana la gola

implora implora
speranza è colata

nell’ultimo sangue

tumulta la terra

un lampo sublime

                        dilania nel tempo

 

 

 

12
death in a cross

winds startle

stripping strength

forsakes the body

a cry reveals

a human throat

keeps imploring

hope clots into

ultimate blood

the earth rises

sublime lightning

tears time up



 

 

 

xiii

deposizione
discende già nudo

deposto nel freddo

risuona il silenzio

nel buio profondo

l’acqua non lava

unguento non calma

carezza non scalda

lenzuolo non copre

il canto infinito

invoca stagione

rimpiange quei fiori

ma senza colore


 

 

 

 13


deposition

naked he descends

is laid in the cold

silence echoes

in the deep dark

no water can wash

nor ointment soothe

nor fondling warm

nor sheet cover

an unending song

calls for spring

pines for flowers

colourless though



 

 

 

xiv

sepolcro

e’ priva di soffio

la spoglia bendata

in terra è già entrato

e gli inferi tocca

inerme la storia
attende verdetto

è lunga la pausa

assenza dell’uomo

la pietra ha richiuso
speranza ai fratelli

vacilla fiammella

intorno al sepolcro


 

 

 

14  
sepulchre 

the dressed  remains

are wanting in breath

he is under the soil now

and touches on hell 

unarmed  history

awaits sentence

a lengthy pause

man needed

a stone has locked

hope up on brethren

little flame flickers

round the sepulchre

  





 


franco matteucci: tv e gialli, un unico racconto

franco matteucci: tv e gialli, un unico racconto

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franco matteucci fa parte della generazione che ha costruito l’ossatura delle reti televisive rai.

cominciò nel 1970 come collaboratore esterno di “a come agricoltura”, settimanale diretto da roberto bencivenga e dal regista giampaolo taddeini, il suo primo maestro in rai. la gavetta fu lunga, realizzando servizi brevi, documentari, testi redazionali.  la sua passione segreta era raccontare con la macchina da presa. a diciotto anni il suo primo corto, girato (montaggio in macchina) con una paiard 8mm regalatagli da sua madre; era la storia di un adolescente nella sua stanza. aveva fatto suo l’insegnamento di zavattini (lo leggeva a 16 anni) che invitava tutti a servirsi della cinepresa come di una penna o di un nuovo occhio per riprendere la vita normale. una predizione del cellulare. fece vedere il corto a franco indovina e a tonino guerra che poi lo invitò nel 1969 a collaborare alla sceneggiatura di amarcord per la sequenza sulla scuola. 

 

“da ragazzo fino al pensionamento, la cosa che ho gustato di più è stata sperimentare le nuove tecnologie. ho amato la pellicola (che emozione aspettare a via teulada, talvolta in fila con grandi registi, che uscisse la stampa del girato!) poi mi sono appassionato a tutti i diversi nastri magnetici fino al digitale. alla fine della carriera, come direttore dell’innovazione prodotto, lavorai molto con il multischermo. la rai si è sempre stata lenta e in ritardo ad adeguarsi ai cambiamenti tecnologici. non mi sono mai attaccato a una tecnologia. mi piaceva sempre sperimentare le nuove, ma le sentivo come strumenti di espressione, non pensavo che le nuove caratteristiche contenessero espressione in se stesse. altro insegnamento di zavattini: non è il cavo che fa il film, ma è il cervello!  avevo sempre voglia di imparare. arbore, nella redazione di “l’altra domenica”, mi insegnò a staccare la telecamera dal cavalletto, a togliere la staticità, a far diventare televisione il movimento vero, a trasformare le banalità in profonda autoironia.”

 

assunto nel 1977, assieme a tutti i programmisti che di fatto realizzavano la produzione, approdò alla fine degli 80 nel dse (dipartimento scuola educazione) dove fu nominato dirigente coordinatore nel 1993.  i dieci anni dei programmi cosiddetti educativi costituirono il periodo della massima libertà di invenzione. in “caramelle” i bambini si comportavano come adulti e gli adulti tornavano bambini. con la direzione di antonio spinosa (videosapere) si raggiunse un equilibrio tra intrattenimento e approfondimento per ragazzi.

 

consolidata la professione televisiva, matteucci ha rivelato la sua seconda anima, quella di scrittore.  nel 2001 pubblica il primo dei suoi undici (finora) romanzi: “la neve rossa”, a cui seguirono “il visionario” e “festa al blu di prussia”.  l’ambientazione prevalente nei racconti è quella della produzione di cinema e tv, che matteucci ha conosciuto profondamente e su cui indaga con ironia, creando personaggi e vicende surreali. il paradosso nasce sempre dal vero e spesso con esso combacia. le narrazioni di matteucci toccano molto le corde di chi ha lavorato in televisione, ma non sono riservate agli specialisti, perché fanno capire, anche al grande pubblico, alcuni meccanismi di questo mondo. letture divertenti che fanno riflettere sull’influenza dei media nella nostra vita e su alcuni dei loro aspetti di falsità.   

 

nel 2007 la svolta come scrittore. l’editore raffaello avanzini di newton compton gli propone di passare al giallo. franco crea un suo personaggio, l’ispettore marzio santoni, e sposta anche le ambientazioni: dal mondo urbano dei media alla montagna, suo luogo d’infanzia. il surreale e fantasiosi marchingegni televisivi continuano a spuntare nei racconti.  

lo scrittore è nato a buggiano nel 1948 e cresciuto all’abetone, dove suo padre era medico condotto. il suo cuore è rimasto lì tra nevi, boschi e panorami di altura, nell’ambiente ristretto, rude e famigliare dei piccoli paesi. perché questo rifugiarsi dalla città ai paesi montani?

 

“lo scenario è inventato, è un misto di alpi e appennino. valdiluce è un luogo esistente vicino all’abetone. fino a qualche anno fa era una valle misteriosa, dove troneggiavano grandi alberghi mai finiti, costruiti durante il fascismo, figure spettrali che ancor oggi si possono ammirare. ho scelto valdiluce per il nome anche perché, quando accade qualche delitto, diventa valbuia.

per chi vive nel vento, come il mio ispettore marzio santoni detto lupo bianco, diventa difficile vivere in un panorama raccolto in una finestra, dove vedi solo palazzi. lupo, senza l’orizzonte aperto, si smarrirebbe perché regola la sua vita come un animale e deve essere sempre in sincrono con la natura. è in queste condizioni che dà il meglio di sé, soprattutto durante le indagini.”

 

matteucci ricorda con emozione i quarantatré anni vissuti in rai. capo struttura spettacoli a raitre (con minoli) e a raidue (con freccero e guardì), vicedirettore di raiuno per la fascia giornaliera (con del noce), poi direttore di innovazione e prodotto e di rai futura, infine direttore del marketing. ha insegnato produzione televisiva al suor orsola di napoli. gli piace dormire davanti a sorella tv.   è felice anche nella vita privata, sposato da cinquant’anni con muriel oasi, fotografa e antiquaria. “sono fiero anche di essere calvo. se fossi stato dotato di una capigliatura, forse avrei fatto un trapianto di calvizie”.