Posts by Daniele

tiepolo a palazzo labia a venezia

 

l’affresco del tiepolo a palazzo labia

 

di olimpo soave illusione

 

di olimpo soave illusione

l‘invito a entrar nella casa

offerta esclusiva agli eletti

dimora di grande famiglia

baciata da sorte mercante

che affina nei volti e nei cuori

la stirpe dell’abile industria

e gli uomini arditi solleva

da tutte le cure operaie

rendendoli simili a dei

esenti dal fango di strada

con stemma innalzati in palazzo

 che su cannaregio primeggia

in volta di grande canale

campane le uniche ombre

le labia di questa famiglia

pronunciano il suono che loda

l`altissimo in grazia di vita

di gesta non solo bancarie

ma intense di elette virtù

spiegate in salone alla storia


al primo respiro di scale

che provano all’ospite il fiato

palpebre ardisce ansimando

riceve bagliore di scene

di luci da cera riflesse

su elastico suolo di ballo

il piano nessuno  calpesta

ma pare affollata la sala

ingresso di grande corteo

sfondate pareti in rilievi

lesene e colonne fiorite

balconi aggettanti sugli archi

un rostro di nave segnala

lo sbarco in potente città


accolta con sfarzo in costumi

 l’eroe riceve regina

antonio con l`elmo in vittoria

scarlatto di sguardo e mantello 

con trombe e alabarde un clamore

sovrasta il brusio della folla

intorno i moretti serventi

levrieri e cavalli in gualdrappe

con occhi di cabala i maghi

i paggi  rigonfi di sete

 

il porto più ricco del mare

dispiega ed ostenta opulenza

conquiste in mercati e bellezza

padrone è il guerriero romano

che tenta addolcirsi in corazza

lo sguardo da fiero e sorpreso

si muta in un tacito assenso

a incrocio di mano regale

distesa dall`ampio broccato

più bionda di sabbia del nilo

il seno svelato e proteso

gareggia col giro di perle

natura superba ed esente

dal tocco di ruvidi sguardi

 

il volto solleva agli astanti

ne è fiero il signor della casa

discosto contempla il trionfo

che evolve ricchezza in sublime

le dame in attesa malizia

rapiscono i fiati ai destrieri

armati con stemmi e vessilli 

 

propizia il banchetto un` orchestra

trasforma oscuri spartiti

in suoni di argentea laguna

piramide a lungo sognata

emblema del mitico egitto

il volo ai rapaci concentra

minuscoli il buffo ed il cane

davanti alla tavola bianca

risplende la perla di sfida 

gioiello dissolto in aceto

in schiaffo ai bottini di guerra

attoniti gli ospiti  intorno

 

che terra è mai questa d`incanto

è vera o tracciata in pennello

volume quadrato od immenso?

chi visita sala è la scimmia

rincorsa dal nero in livrea

perché non disturbi i divini

che svettano in cielo soffitto

tra i miti i peccati i valori

e i venti che espandono gloria

virtù che sovrasta l`invidia

il genio su pegaso vola

 il tempo rapisce bellezza .

  

dal catalogo della mostra “tiepolo e l’abito come metafora”  1996

 palazzo labia, 
il gioiello veneziano della rai

 

domina maestoso la confluenza di cannaregio nel canal grande: è palazzo labia, una delle più sontuose dimore veneziane, sede regionale della rai per il veneto.  i labia, facoltosi mercanti di origini catalane, nel momento di essere ammessi nella nobiltà della serenissima, vollero costruirsi una residenza adeguata alla loro condizione e affidarono il progetto e l’esecuzione all’architetto andrea cominelli che concluse il lavoro nel 1696, incidendo nel marmo il motto della casa: labia mea laudabunt te (domine).

nel 1734 fu ristrutturato l’interno per ricavarvi la sala da ballo, un cubo di dodici metri di spigolo, due piani di altezza.  a decorarla fu chiamato il massimo artista del momento, giovambattista tiepolo, con il figlio giandomenico.  la quadratura della sala con la scenografia prospettica fu affidata a gerolamo mengozzi colonna che realizzò il suo capolavoro: l’illusione architettonica è così curata da rendere difficile distinguere al primo sguardo i rilievi veri da quelli disegnati.

l’affresco (1746-47) narra lo sposalizio tra antonio e cleopatra. la regina ha il volto della signora labia (bionda, non mediterranea); il seno scoperto e l’abito appartengono alla moda di allora. nella scena di sinistra entrando, cleopatra scende dalla nave accolta da antonio in armatura. di fronte è raffigurato il banchetto: la regina scioglie nell’aceto la perla del suo orecchino a sfoggio di lusso. tutto l’ambiente è opulento: libagioni, abiti, servitù, orchestra, insegne. le figure rappresentano la grazia del settecento veneziano: colori tenui, particolari accurati, volti delicati.   

il committente labia è ritratto di profilo e la famiglia è celebrata nell’apoteosi mitologica del soffitto: la gloria e l’eternità, il genio che vola su pegaso, la giustizia fa trionfare l’armonia. il dipinto è, per dimensioni e qualità, uno dei migliori dei tiepolo. l’esibizione di vanità e di ricchezza dei labia ci ha regalato un’opera d’arte. famoso è l’aneddoto secondo cui al termine di un banchetto il padrone di casa abbia gettato le suppellettili d’oro nel canale esclamando: le abia o non le abia, sarò sempre labia!  le posate furono però ripescate grazie a reti tese in precedenza.

con la fine del successo famigliare, il palazzo fu abbandonato, depredato e mal utilizzato. dal 1885  divenne una fabbrica di seta, poi, nel 1940, un condominio di sfollati. nella sala da ballo si stendeva il bucato; un chiodo per il filo era affisso sul naso di cleopatra. il petroliere francese charles de beistegui, nei cinquanta, usò la casa a fini di relazioni pubbliche per i suoi commerci di arte. fece scalpore la festa da ballo che indisse il 3 settembre 1951 con aga khan, winston churchill, salvator dalì. la rai ha il merito di aver acquisito il palazzo nel 1964 e poi restaurato, salvandolo da un degrado irreparabile.

ho avuto il privilegio di lavorare in questo luogo meraviglioso, dal 1980 al 1987, quando ero direttore dei programmi. raitre era semi-regionale: trasmettevamo due mezz’ore settimanali televisive e avevamo uno spazio radiofonico quotidiano su radiodue, oltre a produrre alcuni speciali per le reti nazionali. famosi musicisti mondiali, da rostropovich a marilyn horn  hanno eseguito, nel salone, concerti da camera per radiotre.
il mio ufficio al piano nobile, affianco al tiepolo, era arredato con cinque tele venete del seicento. convivendo quotidianamente con l’affresco, gli dedicai la poesia riportata in queste pagine.

palazzo labia, negli anni ottanta, fu una sede di rappresentanza di livello mondiale (ospitò capi di stato, riunioni e convegni come quello dell’ocse) e un centro da cui andavano in onda la cultura e l’arte del veneto. ai programmi regionali, in otto anni, parteciparono  i migliori nomi della cultura veneta: giorgio saviane, uto ughi, andrea zanzotto, giuseppe mazzariol, armando rigobello, silvio ramat, emilio vedova, virgilio guidi, mario rigoni stern, ferdinando camon, giancarlo ligabue, toni benetton, mario brunello, bino rebellato, glauco tiozzo, ernani costantini, enrico bravo, renato varese e protagonisti della vita civile e imprenditori come gianfranco zoppas, teofilo sanson, gianfranco barizza, aronne miola, marino puggina.  una galleria di ritratti televisivi di oltre ottanta personaggi, ormai storici, arricchisce la teca rai del veneto. una miope scelta aziendale decretò nel 1987 la fine dei programmi regionali di raitre. finì una stagione, unica, di servizio pubblico alle culture locali, con una storia visiva dei loro aspetti più rilevanti; la sinteticità dei telegiornali non consente di realizzare documenti consistenti. degli altri anni restano solo frammenti.

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 

pagina di prova tabella

 

grigio e scarlatto 

modesto è il grigio

significa poco… 

scarlatto è ardito

sanguigno di razza…

 

grigio e scarlatto 

modesto è il grigio

significa poco… 

scarlatto è ardito

sanguigno di razza…

 

grigio e scarlatto 

modesto è il grigio

significa poco… 

scarlatto è ardito

sanguigno di razza…

     
     
 

puoi leggere  tutta la poesia e  elettrolettera n.11  del 9 giugno con inviti culturali su www.antoniobruni.it  ; per riceverla direttamente scrivi a [email protected]

puoi leggere  tutta la poesia e  elettrolettera n.11  del 9 giugno con inviti culturali su www.antoniobruni.it  ; per riceverla direttamente scrivi a [email protected]

 

 

puoi leggere  tutta la poesia e  elettrolettera n.11  del 9 giugno con inviti culturali su www.antoniobruni.it  ; per riceverla direttamente scrivi a [email protected]

     
     
     
     

gray and scarlett

 

grigio e scarlatto

modesto è il grigio

significa poco

di scarso rilievo

deprezza persona 

scarlatto è ardito

sanguigno di razza

affascina fiero

coinvolge persona

scarlatto su grigio

insolita coppia

opposte famiglie

esprimono insieme

contrasto elegante

che è raro in natura

pubblicata in
elettrolettera 11 del 9 giugno 2015
 

gray and scarlett

gray is unpretentious

signifies little

scarcely relevant

undervalues man 

scarlett is bold

of a blood-red race

fierce and fascinating

pervades man

scarlet plus gray

unusual couple

opposite families

together express

an elegant contrast

rare in nature

translation by rodolfo longo 

 commenti dei lettori:

amo il grigio e lo scarlatto  alessandra comazzi 

&&&&& 

 

sembra scritta per me: oggi ho maglietta rossa su jeans grigi…buona giornata! emma

&&&&& 

insomma non c`è dubbio il tuo grigio è brillante!…enzo schiuma

&&&&& 

antonio, sei una fonte inesauribile di  idee e cose fantastiche da fare !te ne scrivo una io per te, di ” poesia”  se così si può chiamare    ! 

se il mondo si spegne e la gente è lontana

accendi il computer che bruni ti chiama

formose proposte di artisti ed artiste

sensuali consigli e mille conquiste

il cuore si apre ad altre emozioni
l`amore negato diventa canzoni

creazioni create,  bugie mai narrate, 

teatri e scoperte pitture e sculture

non più sofferenza nè grandi paure

le  dolci realtà di un tempo che passa…

e poi lascerà…
un segno diverso  di questa tua età 

grazie dei tuoi mille suggerimenti e della tua cura per il prossimo!   laura ceccarelli

 

 

 

2011 il dono del presepe – the crib, a gift

il dono del presepe
 

confusa cammino da sola

costante un rovello che sale
da interni meandri a me ignoti

3

è certo: attendo un bambino

il corpo si appresta a sdoppiarsi
mi tremano labbra al pensiero

6

un figlio esige certezze

riesco a gestire a me stessa?

non più una ragazza ma donna

9

in cerca di rughe allo specchio

pur morbida avverto la pelle

emergono turgide curve
12

il ventre concentra calore
ma fredde le mani e la voce

sfuggenti ad avere un contatto

15

mi sento diversa tra gli altri
il padre è segreto ed assente
non trovo conforto né appiglio

18

già piove e ricerco un riparo

mi infilo in portone socchiuso

penombra e in luce un presepe

21

la giovane in povera veste

che dondola un pargolo nudo

scaldato da bestie di stalla

24

confronto il mio stato col suo

nell’utero un dono mistero
timore di esserne indegne

27

in grotta le statue di creta

intonano un canto di lode

diventa reale la scena

30

proclama un’argentea figura:
è nata creatura celeste

che al mondo annuncia salvezza!

33
mi
arriva negli occhi una stella

imploro dal bimbo il coraggio
ha acceso la notte 

36

 

the crib, a gift
 
confused i walk alone
a continuous obsession mounting up
from recesses unknown to me


3
sure – i expect a child!
the body is about to double
at the very thought my lips tremble 
6
a child demands certainties
will i manage myself?
no longer a girl in fact a domina woman
9
searching wrinkles in front of a mirror
though i perceive smooth skin
turgid curves emerge
12
the abdomen concentres warmth 
my hands my voice are cold
and shrink from any contact
15
i feel different among the others 
father is secret he is off  
i have neither consolation nor hold
18
it rains i look for shelter
i slip through a half-open street door
light and shade disclose a crib
21
a poorly clad girl
cradling a naked baby
warmed up by stable animals
24
i compare my status with hers
in our wombs a gift a mystery 
we fear we are unworthy
27
clay statues in the grotto
sing praises and glory
the scene turns real
30
a silver figure proclaims 
“a heavenly creature has been born
who announces salvation to the world”
33
a star gets in my eyes
i beg the baby for courage
the night has lipt up hope.
36
  
 
 



 

 

 

 

 

 

indice

l`indice di mi svelo. tutte le storie del corpo di donna. 

                indice

avvertenza   mi svelo ma  in  animo nuda  

primo  coro  sdoppiarsi a confronto figura

i  canzone:         lo  specchio corteggia e bisticcia

01        le calze aderenti mi stiro

02        e mi  era compagno un cammello

03        rinasco ma in forma di cernia

04        coi rami scomposti mi innalzo

05        magnolia con cuore animale

06        e come impossibile dea           

07        conosco i due ruoli e li ammiro

08        la schiena è  la faccia di luna   

09        con lunga minuzia mi guarda

10        l`intruso ha interrotto il mio sogno

i  epigrafe         di vuoto ricolma speranza

secondo   coro   decidere in animo svolta

ii canzone         le ali innocenti ho spiccato  

ii coro      11        mi appare un’alcova un catino

12        volevo una corsa in foresta

13        disposta ormai senza ritegno

14        lui complice in mia trasgressione

15        non può appartenermi che un`ora        

16        quest`altro mi prende in un giorno ?

17        arrendermi a un maschio che chiama

18        mi trovo la strada già chiusa          

19        aprire due porte vorrei

 20        da un mese ho ormai  dato promessa

ii epigrafe           è  impronta  dell’esser persona

terzo coro    di   ingresso ricorre il pensiero

 iii  canzone        mistero carnale è quel viaggio         

21        da dove mi nasca il timore        

22       immagina  il sogno mio ardito ?

23        non so se i miei gesti sian giusti

24        non guardo fa male è veloce      

25        ho freddo e rinserro la grotta   

26        mi chiede perché resistenza

27        mi trovo ancor vergine dentro

28        conchiglia  mia  si  era bloccata

29        gradisco il contatto in riserbo

30        non era invadente ma atteso

iii epigrafe       orgoglio del fragile segno

quarto coro  tra più calamite oscillare

iv  canzone        rasento ogni giorno il giardino

31       gestisco ora in sonno i richiami

32        distanti saperli non voglio

33        il maschio lo devi frenare

34        pur sazia di sesso e attenzioni      

35        la  valvola aprire che sfoghi     

36        ben altro mi dice il mio doppio

37        giocare esser zio o bambina     

38        mimetico il nostro connubio

39        a infrangere soglia normale

40        languore che il sogno scavalca

v epigrafe          solletica intenso il dormire

quinto coro  contatto che turba il sospiro

v  canzone          di sceglier compagno e mostrarmi

41        respinsi quel bacio con sforzo   

42        tremavo all`idea del piacere    

43        massaggio mi svela in profondo        

44        ed evito scoppio di testa    

45        vorrei non vorrei che svanisse   

46        perché  non mi spoglio con lui ?        

47         comincio a tracciargli figura

48          ho il corpo dell’altra ragazza   

49          pietosa non sono vogliosa

50         non ruppe il suo dire la gioia

v epigrafe:    inutile gabbia è ragione

sesto  coro  qualcosa  segnato  in profondo

vi  canzone        ritorna quel senso di azzurro

51       da vergine a vedova un laccio

51         desidero io ho desiderio ?

52         anche ora incestuoso il pensiero

53         irrido i temuti confini

54         un infero ludo accecante

55         la voglia sbatteva sul gelo

57       ancella dal tocco di rosa   

58        mi penetra secco ed a stento

59        bambina spezzata nel gioco

60        fissandomi di  essere l` acqua

vi  epigrafe          non scioglie mai nodi al cordone

settimo  coro dominio affermare in incontro

vii canzone         la sfida propongo spavalda         

61        ed io come vento ai cespugli     

62        nel gioco lo scaccio e lo mordo  

63        mi trovo (imprevisto!) sicura   

64        la mente deviata ho sedotto       

65        mi viene un`immagine ardita   

66        infranta barriera pudore

67        il tango argentino mi attira

68        eretta e più fiera mi mostro

69        mi tocca per prima iniziarlo

70        ho vinto superba finora

vii epigrafe    a guardia di torre segreta

ottavo coro  nel fiume dei   brividi un  volo

viii canzone    quei nudi di marmo in attesa

71        ninfea nello stagno albeggiante

72        esplosa scottarmi al mio sole

73        e sono animale alla pari       

74        quest’alito invece mi invade

75        erotici dialoghi in filo

76        col flutto siam talamo in tre

77        mai visto un servente di amore    

78        lo sento che fonde il contatto         

79        la testa come eco rifrange

80        ma batte una pendola  l`ora

iii epigrafe    dei  sensi  sarà  fantasia

nono  coro   matura  toccare il traguardo

ix  canzone       per secoli ho reso missione

81       ti  accorgi dei tuoi cinquant`anni ?

82        distesa tua terra di  estate    

83        gli porgo il pudore profondo     

84        non è la mia anima e chiama

85        son  aquila  in ali  tue immense    

86        in casa giardino esclusiva

87        essere strano che crea

88        il ventre si espande e trasforma

89         rivelo la gemma che è in me

90         mi  appoggiano il bimbo sul grembo 

 ix epigrafe  connubio di sesso ed amore

 

 

lettura del 21 dicembre 2015

lettura del  lunedì 21 dicembre ore 17,15   camera dei deputati aula refettorio via del seminario 76 roma 

non è un`insegna ma una stella  di antonio bruni

una compagnia eccezionale di attori: gabriella casali, cosimo cinieri, sergio nicolai, lucia poli, mariano rigillo, ruben rigillo, anna teresa rossini, edoardo siravo, silvia siravo, pamela villoresi e carolina pace al flauto dolce, interpreta, nella sala del refettorio della camera il 21 dicembre ore 17,15 le storie in versi della natività, scritte da antonio bruni come lettera di auguri dal 1991 e pubblicate in occasione del venticinquesimo anno, in una cartella artistica.  christiana ruggeri dialoga con l’ autore sulla novità di questa pubblicazione liquida.

programma della lettura
scarica gratuitamente la cartella stampabile su singoli fogli a4 (si consiglia carta color avorio)
tutte le poesie di natale: natività 

video e interpreti delle letture_concerto di mi svelo…

 

mi svelo letture interpreti video 

avevo composto il poema per pubblicarlo in un libro. il regista idalberto fei mi propose, nel  2002,  di farne una lettura teatrale al tempio di dioniso, un centro artistico romano diretto da maurizio angeloni. 

mi svelo… ha avuto quindi una vita diversa: è stato pubblicato in voce, su scena.
ventidue letture dal 2002 al 2017 in teatri, locali, televisioni, piazze.

cinquantadue interpreti, tra i nomi migliori dello spettacolo italiano, hanno dato voce alle donne anonime protagoniste delle storie del corpo, raccontate in lunghe interviste e trascritte in versi.  l’elenco delle attrici.

tutti i video sono su youtube canale antonio bruni

ecco i collegamenti con le pagine delle letture-concerto e i video delle interpretazioni:

tempio di  dioniso  roma in quattro serate: prima  8 novembre 2002, seconda 22 novembre 2002, terza 6 dicembre 2002, quarta 20 dicembre 2002. venticinque interpreti (attrici e musicisti).

casa delle donne roma 8 marzo 2003 concerto di erica blanc

piazza lungomare minori 18 agosto 2003 concerto di maria rosaria omaggio, cristina bozzi, roberto ruocco

teatro de’ servi  roma 21 dicembre 2003  maratona teatrale in quattro parti:  i ore 18 – ii ore 19, 15 – iii ore 20,30 – iv ore 22,30 . trentacinque interpreti (attrici e musicisti).

ti dirò roma trastevere 20 novembre 2005  concerto di carmela ricci

sala banti  montemurlo 11 marzo 2006  lettura di antonio bruni e voci femminili

gold tv  programma persone di dante fasciolo 18 e 25 ottobre monica samassa 1 e 8 novembre annalisa picconi

caffè freud roma 24 marzo 2010  concerto di marta scellli

domus talenti roma 9 marzo 2011  mi svelo… concerto in omaggio alle immigrate africane. quattordici interpreti (attrici e musicisti)

teatro belli roma  quattro serate  per la rassegna autori in compagnia:  prima 20 aprile 2017  – seconda 21 aprile – terza 22 aprile – quarta 23 aprile.  dieci interpreti.

 

 

 

 

 

 

 

valter preci dalla cronaca tv a innamorato della radio

valter preci

dalla cronaca tv a innamorato della radio

per scaricare il libro un giorno in eiar di valter preci  vai a sorella-radio

valter preci ha esordito a bologna nei giornali studenteschi; autore di cinquanta documentari e inchieste su temi storici e sociali e del programma la vita in diretta, dal 1991 al 2008, prima su raidue e poi su raiuno. ha pubblicato il quaderno un giorno in eiar, fuori commercio.  è disponibile a inviarlo gratuitamente per posta elettronica in formato pdf a chi lo richieda: [email protected]

 accade che un professionista della televisione, al termine di una carriera dedicata al video, s‘innamori della radio. e’ successo a valter preci, autore televisivo di lungo successo del programma la vita in diretta.  sollecitato da un convegno bolognese, ha pubblicato un giorno in eiar, un quaderno riccamente illustrato in cui documenta, con citazioni e foto, la ricchezza professionale della radio dell’epoca, un mezzo di comunicazione assolutamente nuovo, partendo dalla programmazione di sabato 20 febbraio 1937.  perché questa data?      

“ho scelto un giorno qualunque, politicamente non rilevante: quel giorno mussolini battezzava radio balilla, un apparecchio ricevente economico che costava solo 430 lire contro le 1200 degli impianti lussuosi. fu uno sforzo industriale del regime per potenziare le vendite dei ricevitori e diffondere a livello popolare il nuovo grande mezzo di propaganda. in germania c’erano sette milioni di abbonati, in italia ottocentomila.  la radio era ancora indirizzata alle classi abbienti, trasmetteva opere liriche e concerti (quel giorno ci fu la prima dell’arlesiana di cilea), dotte conversazioni , prosa impegnata e poca musica leggera.”

preci parte dalla programmazione della giornata per tracciare un ritratto della radio e dei suoi protagonisti sotto il fascismo, dalla nascita dell’eiar nel 1928 fino al 10 giugno del 1940.   la visita di mussolini a berlino nel settembre 37 provoca un grande sforzo tecnico e un potenziamento nella cronaca in diretta: collegamenti per cinque giorni via etere e telefono. la visita di hitler a roma nel 38 stimola un nuovo progresso di produzione, con venti cronisti e un imponente impegno di mezzi di ripresa mobile.

la radio si trasforma dando spazio all’innovazione; i programmi diventano più articolati e spigliati, cominciano a dilagare le canzonette, prima contingentate, (il trio lescano, rabagliati) ed esplode la rivoluzione dello spettacolo di varietà (nizza e morbelli grandi innovatori con i tre moschettieri). nascono grandi professionalità specifiche: le orchestre di musica leggera, dirette da angelini, barzizza, kramer, petralia, che italianizzano il jazz (degenerazione giudaico-negroide contro cui tuona pietro mascagni), gli sceneggiati  originali per la radio (sergio pugliese) con le giovani voci di de sica, cervi, pagnani, morelli, stoppa, carraro.  

si assume una squadra di dieci nuovi radiocronisti per raccontare epicamente il fascismo in diretta con gli spostamenti rapidi delle auto attrezzate lancia artena. si affermano le voci di franco cremascoli e fulvio palmieri (le ombre del duce), mario ortensi, nicolò  carosio (la nazionale di calcio), vittorio veltroni. li coordina antonio piccone stella, autore di celebri manuali, fondamento del giornalismo radio-televisivo:

“il radiocronista deve dare in chi l’ascolta l’impressione di essere l’orecchio dell’avvenimento. al contrario non c’è peggio in un radiocronista che far sentire la propria presenza con sfoghi di entusiasmo, con interventi personali, con l’esibizione della sua vanità descrittiva. in questo modo, invece di ritrarre l’avvenimento egli presenta il proprio ritratto.“

perché ti sei innamorato della radio in questo periodo iniziale della sua storia, tu che hai fatto per quarant’anni la tv?

“ la radio è stata la mia fonte d’informazione e di formazione dall’infanzia; quando arrivò la tv ero già quasi adolescente.  mi ricordo gli sceneggiati, i programmi per bambini come lucignolo, il primo sanremo, il convegno dei cinque, la lirica e i grandi  concerti della martini e rossi.  a bologna nei cinquanta il confronto politico era fortissimo;  per noi ragazzi  era impensabile una dittatura che impedisse la libertà di espressione.  m‘incuriosiva quindi il fascismo come regime, mi appassionò poi lo studio dell’eiar come promotore del consenso: “la radio voce del duce” amava ripetere il direttore generale. non ho mai praticato il mezzo radiofonico ma ora lo frequento più della tv: è il mio appuntamento quotidiano.

la radio è un momento essenziale del servizio pubblico. nessun‘altra emittente potrebbe permettersi (anche economicamente) di produrre qualcosa di simile a radiotre, la rete dedicata alla cultura “.

sei stato assunto in rai con il concorso programmisti del 68 come sceneggiatore. hai lavorato al servizio storia dei culturali tv, prima con alessandro blasetti, quindi realizzando decine di documentari e poi, con la nascita di raidue di fichera, inchieste su: terrorismo, la francia socialista, i bassi di napoli, la convivenza etnica a bolzano, personaggi come matteotti, nenni, valiani, lazzati, riboldi, piano. come hai fatto a passare alla tv della cronaca nera?

“giampaolo sodano trasformò raidue nella tv del condominio, a gusto popolare. fui chiamato a occuparmi di fatti di cronaca con vigorelli, cecchi paone, marrazzo, anversa, d’eusanio. la striscia pomeridiana ebbe un successo clamoroso di ascolto; “la vita in diretta” fu poi trasferita su raiuno, sotto la presidenza zaccaria; arrivarono danila bonito, david sassoli, michele cocuzza. per me fu dapprima un adattamento a una possibilità professionale (i programmi culturali erano stati quasi cancellati); mi appassionai poi a questo filone e divenne una scelta.

oggi, mi soddisfa pensare di essermi applicato, nella mia carriera, sia alla cultura che ai programmi popolari. dovendo ricominciare mi piacerebbe fare un programma radio, magari su radiotre, grande equilibrio tra divulgazione e approfondimento, ma “ je ne regrette rien”.

 

 

 

 

liberazione

liberazione

parole in filo spinato
concetti a comando ossessivi
regime che è ordine e guida
imposto in astuzia o violenza
opprime persone impaurite
un modo per farlo crollare?
restare coscienti del giusto
mostrandosi inermi e decisi
librare aquiloni di vero

dedicata  a valerio ochetto – pubblicata sulla rivista rai nuova armonia n.2 2013 (scarica pdf)