il chiaro e il cupo è il chiaro che accorre se trema la terra il chiaro è inerme il cupo ha il bastone è il chiaro che dona è anonimo il chiaro quattro maggio 2015 |
fair and foul
fair rescues when the earth quakes hooded foul mars and destroys fair is armless foul grips a cudgel fair donates foul plunders fair uses discretion foul struts about chanting fair howling foul translation by rodolfo longo |
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20150504 chiaro e cupo mi riconosco nelle monellerie del cupo! caterina banella io e te siamo chiari….senza alcun dubbio!
lasciamo lo scuro a quei cretini di black blocks….
caro antonio, i tuoi versi mi vengono a trovare come ospiti amici….
lirica stupenda……è “chiara”!!! carla barozzi
complimenti per tutto quello che esprimi negli ambiti letterari molto interessante. francesco luzza
grazie, caro bruni, della poesia il chiaro e il cupo, che dialettizza
complimenti, questa tua bella poesia, mi giunge con il suono della lingua italiana, com ` è vero, antonio. un abbraccio. pamela grazie, antonio, è stato un piacere e un`emozione leggere i tuoi versi.
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Posts by Daniele
giornalista e scrittore l`esperienza cominciata al liceo
kiwi (segreto del…)
alessandra comazzi ha pubblicato una recensione alla poesia segreto del kiwi sul quotidiano la stampa il 7 maggio 2004 a commento della lettura in diretta nel programma di raiuno unomattina (scarica il pdf a sx sotto l`immagine)
segreto del kiwi
la buccia è pellicola bruna
che ruvida il morso sgradisce
poliedrico fiore racchiude
che esige mostrarsi con arte
da come si taglia è variante
dei semi si accende ornamento
mosaico di umori e di aromi
dipinti in percorsi sottili
vitali essenziali potenti
ventinove aprile 2004
morfea micuccio
micuccio morfea
marabuta
c’è solo una mano che parla
non spiega il mesto sorriso
di labbra serrate dal velo
e tenta coprire il subbuglio
del corpo negato alla vita
costretto in sentenza accettata
che asciuga spirito e carne
e cela in curva del manto
l’offesa del suo sacrificio
marabuta, in dialetto calabrese, indica la monaca di casa, usanza non rara nei paesi. sono le donne che si vestivano da consacrate, anche se non lo erano e restavano a vivere in famiglia.
la rivista trimestrale itaca, diretta da antonio minasi, ha pubblicato in digitale, nel numero di aprile 2015, un mio articolo sullo scultore calabrese micuccio morfea (allegato in pdf pag. 13). itaca da otto anni parla meritoriamente del mondo della calabria, una regione povera ma fiera, la cui vitalità culturale è poco conosciuta. la scoperta dell’arte di morfea è un passo nella valorizzazione di questa terra. consiglio a chi ama la calabria di abbonarsi e sostenere questa rivista, pubblicata grazie al volontariato degli amici casa della cultura di leonida repaci. per ottenere una copia stampata, scrivere a [email protected] ; tutti numeri sinora pubblicati sono su http://www.itacatabloid.it/
micuccio morfea (1912-2001), amore per la pietra e arte spontanea
cominciò come scalpellino: tagliava le pietre per l’edilizia (case, muri, strade, ponti) e ne aveva appresi tutti i segreti. conosceva le venature, i versi della materia e sapeva trovarne i punti deboli. incidendo con scalpello e mazza, riusciva tagliare un masso senza rovinarlo. nelle sue mani la roccia diventava morbida, mansueta, fino a rispondere alle sue intenzioni.
micuccio morfea, nato nel 1912 a san pietro di caridà, al confine tra le province di reggio e vibo, passò poi la vita nel paese della moglie, dasà. in calabria, chi proviene da un altro comune, anche vicino, resta sempre un forestiero e lui, a dasà, lo era ancora di più per la sua arguzia e per il gusto di parlare in versi, con la rima. il suo amore per l’espressione artistica passava dalla poesia alla scultura.
negli anni 60, con l’introduzione dei mattoni, morfea non trovava più lavoro come scalpellino e si mise a fare il contadino e altri piccoli lavori ma gli rimase la passione per i sassi, ormai inutili nell’edilizia. aveva frequentato solo le elementari e aveva una gran voglia di conoscenza, alimentata da una forte intelligenza. prese in mano i libri di scuola dei nipoti e leggendoli, conobbe le riproduzioni delle sculture greche e romane, michelangelo e bernini. rimase affascinato da queste opere e iniziò a riprodurle alla sua maniera, interpretandole. giano bifronte divenne una duplice faccia di giovane calabrese; la bocca della verità, un mascherone di donna tonda con la linguaccia; la pietà, uno strazio materno contadino, le decorazioni dei sarcofagi si tramutavano in allegri festoni a frammenti.
fece un busto di suo padre per il cimitero, poi quello di un nipote morto giovane. qualcuno tentò una commissione funeraria ma andò male: si volevano visi dolci, smielati, invece le sue figure avevano tratti rudi, con le rughe da intemperie e lo spirito grinzoso, rispondenti alla fisiognomica locale. tentò di ritrarre qualche faccia che lo aveva colpito: un uomo affannato dal collo grosso, un prete arcigno, una donna dallo sguardo chiuso. la forte superstizione dei calabresi tendeva a rifiutare i ritratti (mi caccia l’anima, è di malaugurio!). erano accettati di più i lavori decorativi: vasi, bassorilievi, insegne perché non implicavano un difficile giudizio estetico. in pochi capivano la sua capacità di indagare artisticamente le immagini dei suoi compaesani. morfea non si curava di derisioni e indifferenza e creava in continuazione, alla ricerca di nuovi tagli espressivi. amava molto la serpentina, una pietra igroscopica che diventa verde se inumidita e che dà un buon risultato di superficie semi ruvida. l’asperità di questa materia si presta bene alla durezza dei volti calabresi che fino agli anni settanta erano provati dalla povertà.
andava a cercare la serpentina lungo torrenti impraticabili. mi ricordo che portammo su a braccia per un dirupo, dal fondo di una fiumara, un sasso di circa quaranta chili. nelle figure riusciva a dare il meglio di sé: bagnante, un piccolo nudo (60 cm) di donna matura in piedi, che pudicamente si copre i seni, è forse l’immagine della moglie, non disponendo di altre modelle. il suo capolavoro è, a mio giudizio, marabuta (serpentina 50x25x30), che in dialetto calabrese indica la monaca di casa, usanza non rara nei paesi. sono le donne che si vestivano da consacrate, anche se non lo erano e restavano a vivere in famiglia.
micuccio morfea, morto a dasà nel 2001, può essere considerato un vero artista contadino, autodidatta e spontaneo, interprete dei volti della sua terra negli anni in cui l’antica civiltà contadina stava scomparendo. la sua figura e le sue opere, stimate in duecento lavori, devono essere ricordate tra le espressioni artistiche calabresi del 900.
non era un`insegna ma stella cartella dei 25 anni
la cartella, curata da sergio de bernardo, raccoglie venticinque lettere nella stessa forma (grafica, carta avorio e traduzione sul retro) della spedizione negli anni dal 1991 al 2015. due acquerelli di liuba novozhilova e altre poesie brevi sono dedicati al tempo di natale.
le composizioni presenti sono state riprese in diverse annate da giornali, riviste, rassegne, siti internet, distribuite per posta cartacea ed elettronica:
annali della pontificia accademia del pantheon, il popolo, nuova armonia, arte e fede, arte città amica, l’indro.it, papale-papale.it, la vita del popolo, l’azione
le traduzioni in inglese di rodolfo longo hanno consentito di far comprendere i versi a persone straniere che amano la lingua e la civiltà italiane. le poesie state interpretate in letture pubbliche e su canali televisivi, radio e rete (ascoltabili su youtube canale antonio bruni) dall’autore e da: gianfranco albano, franco bernini, laura boldrini, claudio bonivento, idalberto fei, lucia poli, mariano rigillo, anna teresa rossini,silvia siravo, cinzia th. torrini, pamela villoresi.
la cartella e i singoli brani sono scaricabili gratuitamente vedi pdf allegato
cominciò a natale del 1991.
volevo inviare agli amici un augurio non convenzionale.
ho raccontato la natività,
come la storia in versi di un bambino
che nasce in condizioni precarie
da una coppia in viaggio
costretta a muoversi, a emigrare.
il parto diventa un evento straordinario,
indicato dall’apparizione di una stella cometa.
la nascita di cristo, che segna la storia,
si ripete ogni anno dappertutto nel mondo,
in situazioni difficili, assume volti dai tratti disparati,
è accolta da personaggi in ricerca interiore.
il bambino, povero tra i poveri,
è un messaggio di speranza e di salvezza.
1998 il re magio the magus king
1998 il re magio – the magus king
video: cosimo cinieri camera dei deputati roma 2015 https://youtu.be/xktjkvbytcy
anna teresa rossini 2007 domus talenti https://youtu.be/la-egi6jodk
il re magio 1998 the magus king
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dintorno al cortile si alzava il coro dei servi in preghiera un rito serale sommesso riempiva la reggia nel buio si udiva fin sulla torretta dove era il re magio a vegliare i fogli eran fitti di tesi di dubbi di calcoli e intrighi ripresi dai libri più antichi la cabala dava presagio l’evento mistero ma dove? per anni lo aveva indagato non feste banchetti né donne austeri il signore e la corte ignari di giochi infantili la vita era intorno a quei testi ricerca di scienza e speranza intùito ma senza una guida scrutava la notte in finestra scomparsa la falce di luna da trifora entrò la cometa conferma alla sua profezia “si svegli l’intero palazzo! sian pronti i cammelli e le sporte!” notturno il cammino al segnale il gruppo raggiunse altri magi discussero meta e richiamo quell’astro sostò sulla grotta offriva il sovrano il suo dono calvizie e la barba inchinando pretesa spiegare il prodigio svanì come incenso in profumo il bimbo quel nudo germoglio nascendo tra i semplici e i muti firmava in vagito la storia.
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in the yard a chant would arise from the praying servants the quiet evening rite filling the palace in the darkness could be heard as far as the tower there the king used to stay up his papers teeming with theses doubts calculations plots taken from ancient books divination anticipated the momentous mystery but where? he had investigated for years neither feasts nor banquets nor women austere either the king or the court unaware of childish games life revolving round such texts science and hopes enquiring intuition though unguided searching the night from the window no crescent to be seen the comet through the oriental window confirmed his prophecy “every courtier do wake up! and harness camels fill up baskets!” signal and journey nocturn both the caravan joined other magi discussed destination and call the star then stayed above the grotto the sovereign presented his gift bowing baldness and beard one-man work in the years claiming to explain the prodigy died away like incense fuming off the baby a naked bud born amongst the naïve and the dumb signed history with a whimper. translation by rodolfo longo |
2016_03_25_elettrolettera_204_cireneo
elettrolettera 25 marzo 2016
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v stazione cireneo andavo tranquillo tornavo al lavoro un giorno normale incrocio un corteo la guardia mi stringe m’impone la croce ma è lui il condannato! lo devo supplire? mi guarda ed è lampo io abbasso la schiena quel carico segna nell’animo brucia
da via crucis con i quadri di luigi rincicotti http://www.antoniobruni.it/libri_file/via_crucis.htm http://www.luigirincicotti.com
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lunedì 4 aprile ore 16,30 |
cosimo cinieri |
fino al 15 maggio |
xix festival di pasqua
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giovedì 7 aprile dalle 15 alle 20,30 (durata 30 minuti) centro savasana via taranto 88 roma
giornata aperta – contributo 10 euro
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massaggio sonoro armonico |
domenica 3 aprile ore 9,30 contributo 5 euro |
associazione augustei |
venerdì 8 aprile ore 18,15 |
associazione augustei |
sabato 9 aprile ore 17,45 |
mario lunettae francesco muzzioli presentano |
dal 29 marzo al 3 aprile ore 21 |
riflessi d’arte presenta tosca |
dal 1 al 10 aprile ore 17-20 |
mostra di sculture ceramiche di |
per farsi cancellare da questa lettera rispondere: cancella; per riceverla rispondere: iscrivi. |
youtube, facebook, linkedinantonio bruni; |
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2016_05_07_elettrolettera_208_acqua_morta
per leggere elettrolettera 208 con illustrazioni scarica il pdf sotto l`immagine
elettrolettera 7 maggio 2016
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acqua morta
è acqua che morta ristagna ma è solo apparente la calma in giorno velato e incerto che cosa si cela in laguna e dentro la casa deserta? motivi di un lento pensiero che sparge l’inchiostro tra i pesci frappone domande segrete appena visibili a galla emergono dubbi dei sogni assurda è l’assenza di vento se sotto la quiete s’inquieta la mente dedicata al maestro renato varese che compie novanta anni
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sabato 7 maggio ore 17,30
museo diocesano di arte vicenza piazza duomo
gratuito
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installazione nella collezione permanente dell’opera (seconda opera dopo il crocifisso 2015 nella cappella moscati del policlinico gemelli di roma)
antonio bruni e francesco gasparini presentano la scultura http://www.antoniobruni.it/cercate_il_suo_volto.htm
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lunedì 9 maggio h.18 libreria feltrinelli gratuito |
giovan battista brunori e david meghnagi presentano il romanzo di
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dal 10 al 22 maggio
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antonio salines in regia di carlo alberto lerici |
dal 10 al 15 maggio ww.w.teatrodiroma.net
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chiudi gli occhi scritto e diretto da patrizia zappa mulas con paride cicirello, vincenzo d’amato, alice spisa, jacopo uccella
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8 maggio – 16 giugno (lu, ve 16-19 – sa,do 10-12 , 16-19) via giardino 2 cappella maggiore (tv) gratuito |
mostra |
domenica 22 maggio ore 19 |
la culla di spago presenta il libro di |
venerdì 13 maggio
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emergency di roma eur invita alla proiezione del documentario di
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dal 7 al 18 maggio h.17-19 do. 10-12,30 galleria luigi sturzo viale sturzo 23 carpenedo mestre gratuito |
associazione la fornace presenta mostra omaggio a franco batacchi |
dal 3 al 15 maggio teatro dei conciatori roma testaccio |
stefania barca, caterina gramaglia, otto di roberta calandra |
giovedì 12 maggio venerdì 13 maggio h.16,30 gratuito |
12 maggio h.16.30 conferenza di carlo montanaro
13 maggio h.16,30 conferenza di romolo augusto staccioli superstizioni, magie, sortilegi nell’antica roma |
martedì 10 maggio ore 20 |
l’orecchio di giano presenta concerto trittico barocco (bach, handel,vivaldi) collegium pro musica stefano bagliano flauto e maestro di concerto, fabio martignago flauto, erich oskar huetter violoncello, angelica selmo clavicembalo |
13 – 14 – 15 maggio ore 18 gratuito su prenotazione
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venerdì 13 maggio 2016, ore 18 concerto maurizio baglini e silvia chiesa bach, schumann e rachmaninov per violoncello e pianoforte.
sabato 14 maggio 2016, ore 18 concerto “tosti & friends”
domenica 15 maggio 2016, ore 18 concerto del coro “ cantores in laetitia “ e dell’orchestra “ars ludi” dell’i.m.i. |
fino al 12 settembre
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xxi esposizione internazionale della triennale di milano silvia beccaria partecipa a w-women in italian design a cura di silvana annicchiarico
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mercoledì 11 maggio ore 15 gratuito |
viaggio nell’italia repubblicana attraverso i documenti dell’istituto sturzo letture di pierluigi misasi |
fino al 2 luglio fabbrica del vedere |
mostra animazioni
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fino al 24 giugno
valmore studio arte
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mostra ale guzzetti |
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youtube, facebook, linkedinantonio bruni; |
morte di una nera signora – africa
morte di una nera signora
possiede diamanti e legname
petrolio metalli e banane
natura con muscoli e denti
eppure la nera signora
di fame e di peste ora grida
sgozzata dai bimbi soldati
son bianche le imprese voraci
che donano mine antiuomo
che c‘entrano i grandi globali?
(2 agosto 2001)
71 ninfea
ninfea canto n.71 ottavo coro: i brividi
video: anna teresa rossini interpreta 9 marzo 2011 domus talenti roma regia idalberto fei
www.youtube.com/watch?v=nn5rkg0ne70
un colloquio di lavoro accende una fantasia erotica
mattina normale lavoro
inquieta domanda mi prende
un vago sul petto disagio
curioso crescente appetito
(perché non mi lascia tranquilla
nel mio conversare di affari?)
lui sembra intuire (che strano!)
quest`ansia segreta che chiama
ma forse fraintendo il messaggio
segnale nel primo colloquio
avevo avvertito e tornata
ripreso il discorso formale
conferma indiretta ricerco
di vera intenzione negli occhi
dimostra interesse e mi fissa
nei battiti attacca emozione
emano dal collo vapore
sfacciato(che l`altro si accorga?)
sicura che il corpo gli piaccia
ma voglio mostrarmi persona
l`interno anteporre all`aspetto
giardino cintato odoroso
che lui rispettoso ed ardito
scavalchi con salto elegante
ma come al cancello invitarlo ?
sta fermo e allungo la mano
lo sfioro in sbadato contatto
ma appena le dita gli tocco
avvampo e svanisce il riserbo
pretendo risposta immediata
deciso lui a me si avvicina
e quel che ho cercato con sguardo
procedo a sentirlo col tatto
dal viso poi il collo le labbra
un bacio che corre ritardo
gli slaccio la giacca il colletto
conoscerlo subito in furia
strappare ogni ostacolo di abito
e voglio lui faccia altrettanto
lo esamino in avido zelo
risponde lui nudo alla voglia
e quindi lo tiro vicino
lo tasto attraverso le spalle
la linea del petto e dei fianchi
giù scendo le gambe i polpacci
poi lenta risalgo le cosce
assaggio ogni spazio di senso
raggiungo il bastone che è caldo
lo sfioro leggera e sorpasso
proseguo il percorso sul tronco
lo mordo poi in bocca lo bacio
mi abbraccia ma sciolgo la stretta
attacco di nuovo esplorarlo
con lingua sul volto e sul collo
affondo la strada di pelle
sapore che gusto è delizia
cominciano umori a contrarmi
il membro ha sapore più odore
sentire il suo fiato vibrare
con cinque canali è godere
mi chiede lasciargli uno spazio
mi stendo a ricevere omaggio
e gli offro lo stesso percorso
si insinua la scossa ai capelli
mi sciolgo ogni punto che tocca
non è un elemento ma insieme
medusa son tutta vagina
e quando alla porta mi bacia
frizzare prima acqua in cascata
invadi! lo imploro la diga
irrompi sussulto in foresta
altra onda mi esplode all` ingresso
non sento di me più controllo
da lotta muoviamo alla fuga
ma impongo invertire la corsa
superba lo domino e alta
rovescio non cambia il sentire
frammisti in un unico sesso
mi illudo tenere il comando
dei gesti con arte studiata
per rendere lento il piacere
travolge con rotta di fianchi
precipito e lascio coscienza
ninfea nello stagno albeggiante
agogno cascata di semi
profumi e richiami stordenti
dai sorsi del fuoco profondo
il getto prorompe e mi lascio
confuse le dita con l`erba
immersa al giardino terrestre.