Posts by Daniele

lavatrice notturna

lavatrice notturna

tumulto lontano che arriva

nel sogno diventa uragano

sommerge di schiuma città

travolge palazzi e autostrade

traballa su nave in tempesta

centrifuga ignaro il respiro

minaccia rullante si acquieta

deterge i pensieri nervosi

è entrato nel turno il silenzio

trenta giugno 2004 

anche a casa mia la lavatrice viene azionata di notte, qualche volta  dormendo ne avverto il rumore  

82 venezia

venezia – distesa tua terra di estate (canto n.82 nono coro la pienezza) video

video:silvia siravo interprete 9 marzo 2011 domus talenti, roma
www.youtube.com/watch?v=cyqu-1xx5ii

appuntamento a venezia; la giovane avverte un amore pieno e fecondo

 

la gente pressava lo scafo

imbarco di voci e richiami

ciarlante invasione a venezia

 

ma tutte le occhiate straniere

sembravano leggermi dentro

l` attesa bruciante di lui

 

tre mesi lontano tornava

cercavo tra folla il mio uomo

correndo in stazione festiva

 

mancava che il treno arrivasse

secondi battenti emozione

sconvolta da un altoparlante

 

temevo uno sguardo mutato

la voce annunciante severa

ritardo alla nostra occasione

                                                                               15

ma giunta al binario la gioia

batteva ribelle ai timori

già pronta a strillare il suo nome

 

irrompergli addosso ferina

così divorargli i pensieri

annetterlo dentro di  un fiato

 

lo vedo che incerto mi cerca

e son disarmata al sorriso

non preda ma cucciolo caro

 

ingoio esplosione di  un grido

saluto affettuosa e serena

parole di schermo al tremore

 

accetta il rinvio dello scoppio

indugio a covare  l` abbraccio

             andiamo sciamando tra gli altri          30

 

fin sul vaporetto a mirare

facciate fiorite sull` acqua

riflessi ammiccanti di vetri

 

premessa di teneri gesti

percorso in canali e allusioni

strusciarsi tra gli archi e  i palazzi

 

più complici in calli più strette

fissando impazienti nei passi

l`albergo che ho scelto con cura

 

e timidi chiesta la chiave

saliamo gli stretti gradini

esclama lui dietro con mano:

 

“ti dona la tuta coi fiori

palpeggio nei fianchi il richiamo

che tende ai pistilli il mio giglio! “

                                                                45

aperta la porta tra noi

finestra su muto canale

soffitto ondulato di legno

 

lo specchio invecchiato ci inquadra

nel primo abbracciarci vestiti

siam noi che adorniamo venezia!

 

attacco a bottoni e cerniere

mi scopre il merletto del seno

poi naviga ardito di lingua

 

trattengo le fiamme in caverna

lo lascio turista esplorare

si mostra stupito di luoghi

 

già noti ammirati già presi

invano mi fingo nascosta

                   gli stuzzico nuove intrusioni              60

arrestati!  voglio parlare

lo imploro con falsa minaccia

ma forzo me stessa e non scherzo

 

nel gioco si arrende e si ferma

pulsante nel collo e nel membro

crudele lo bendo e lo lego

 

combatto tra fuoco e discorso

ricerco ragione interiore

o forse dispero controllo

 

del corpo lanciato in passione

o voglio di nuovo gustare

da capo l` incontro in contatto

 

tornar quasi vergine a lui

le prime carezze sul viso

ad ogni gradino promesse

                                                         75

così mi  avvicino e discosta

tentando leggero un approccio

lui sembra pacato poi attacca

 

mi inquieta avvertire lo spasmo

da quelle sue spalle avvolgenti

ridurmi ad implume bestiola

 

ma sveglia e formosa e feconda

aprendo da maglie segrete

l` offerta donarmi totale

 

distesa tua terra di  estate

coltivami e rendimi ricca

di segni di tanti colori

 

non dare più tregua al tuo amore

sapendomi allora inseguita

               saprò io per te partorire.        90

l` augusto da mezzo secolo in via appia

“l’augusto da mezzo secolo in via appia”

mostra offerta agli studenti dall’associazione degli augustei – ex alunni del liceo augusto

22 gennaio 2011

relazione del prof. ferdinando stirati, presidente dell’associazione

questa mostra intende celebrare l’inizio del secondo cinquantennio dell’edificio che ospita il liceo classico augusto.

le prime lezioni per gli studenti dell’augusto vi si tennero infatti nell’anno 1959/60 (quello in cui si svolsero le olimpiadi a roma), quando l’edificio scolastico alessandro guidoni di via tuscolana 208 era diventato troppo piccolo per ospitare un istituto in forte espansione, merito soprattutto del valore di molti insegnanti, del preside, della segreteria, dei bidelli (senza dimenticare gli alunni), i quali avevano fatto di una scuola di periferia estrema (in quegli anni non esistevano i quartieri di don bosco e cinecittà) uno dei primi licei di roma.

l’augusto era nato come liceo autonomo nel 1937, dopo che per due anni era stato una succursale dell’umberto (l’attuale pilo albertelli) nella sede della scuola elementare di via ruggero bonghi.

dall’anno scolastico 1937/38 fino all’anno 1958/59 l’augusto aveva avuto come sede soltanto un’ala dell’edificio alessandro guidoni di via tuscolana 208, con gli alunni costretti in parte ai doppi turni (tre giorni di mattina e tre di pomeriggio), per cui la scuola funzionava al ritmo industriale di dodici ore al giorno.

io, personalmente, ho frequentato i primi quattro anni nel vecchio edificio di via tuscolana e soltanto l’ultimo anno in quello nuovo di via gela.

ricordo ancora l’emozione della scuola nuova, con spazi che nella vecchia non erano neanche immaginabili: erano gli anni del boom economico, delle olimpiadi di roma, della ricostruzione che segnava la fine del dopoguerra: tutti noi – studenti e docenti – ci sentivamo ed eravamo interpreti di quel grande cambiamento.

basta con i ricordi, nostalgici, ma netti e lucidi.  ora voglio fare una breve storia del territorio su cui fu costruito, nel triennio 1956-1959, l’edificio del liceo, che fu consegnato ufficialmente al preside lidio luzi il giorno 3 ottobre 1959, cioè il primo giorno del nuovo anno scolastico, che a quell’epoca iniziava ad ottobre.

negli anni trenta e quaranta il limite urbano della città (sul versante della via appia e della via tuscolana) era segnato da via delle cave. perciò, l’augusto era in quegli anni la prima scuola superiore che si incontrava per chi veniva da fuori roma.

abbiamo recuperato nella conservatoria del comune di roma mappe, verbali e decreti che ci consentono di fare un’essenziale cronistoria.

il primo atto trovato è una compravendita in data 13 gennaio 1931, in cui risulta che il governatorato di roma, rappresentato dal funzionario giulio cona e dal tesoriere alfonso rutolini, acquistava dalla società focis (società anonima fonderie officine casseforti e impianti di sicurezza), rappresentata da bruno biondini e giulio invernizzi, il terreno compreso tra via appia nuova e via tuscolana e confinante con la linea ferroviaria roma-civitavecchia, al prezzo complessivo di 726.234,27 lire (lire 32,50 al mq), per un’estensione di 22.345,67 mq.

l’atto di compravendita stipulato davanti al notaio ulisse rinaldi non fa cenno alcuno alla destinazione di questo terreno acquistato dal governatorato di roma (che sotto il regime fascista sostituiva il comune). ma ci viene in aiuto una mappa del piano regolatore del 1933 per la zona compresa tra via appia nuova, la ferrovia, via casilina e le mura urbane, approvato con regio decreto 13  settembre 1934.

questa mappa testimonia, senza ombra di dubbio, che tutta la zona compresa tra via appia nuova e via tuscolana era stata individuata già all’inizio degli anni trenta come area a vocazione scolastica: vi sono infatti previste una scuola elementare, una scuola media e un magistero femminile (da notare che via adria ancora non esisteva ed è qui indicata come strada da realizzare). una parte insignificante di quest`area (256 mq) fu espropriata dal prefetto di roma con atto del 6.9.1941 a favore delle ferrovie dello stato per la costruzione di una cabina.

 

i lavori ebbero inizio nel 1936, come si ricava dalla relazione tecnica n. 931/1959 del comune di roma, e si fermarono nel 1937 con l’inaugurazione dell’edificio alessandro guidoni, in via tuscolana 208. ripresero nell’anno 1956 e si conclusero nel 1959, portando alla costruzione  delle  seguenti sedi scolastiche:

1.     liceo-ginnasio augusto, aule 20, uffici 7, palestre 2, servizi 5, gruppi w.c. 14, accessori, un appartamento per il portiere di 3 camere e accessori;

2.     scuola media carlo petrocchi;

3.     istituto di magistero per la donna principessa di piemonte;

4.     scuola di avviamento professionale principessa di piemonte;

5.     scuola elementare giuseppe verdi;

6.     biblioteca popolare.

per tutte queste costruzioni (dal 1936 al 1959) furono necessari altri atti di compravendita o di esproprio di piccole aree già destinate ad altre attività (11 mq ad attilio streccioni, 29 mq ad annunziata corsini, 211 mq alla società anonima terreni, 256 mq alle ferrovie dello stato, 4325 mq ad antonio zarrelli, area già vincolata a campo sportivo dal piano particolareggiato n. 1933 n. 33 del piano regolatore e adibita a deposito di materiale vario e autoparco).

l’insieme di tutte le costruzioni suddette copre una superficie di mq 5145,13, con un volume di mc 96.857,910.

 

finalmente siamo arrivati al verbale di consegna del 3 ottobre 1959, nel quale l’ingegner franco saini (v ripartizione comunale) e francesco nigro (amministrazione del patrimonio del comune di roma) consegnano al preside lidio luzi e allo storico vicepreside umberto scatena il fabbricato scolastico del liceo ginnasio statale augusto, la cui costruzione era iniziata il 21 marzo 1956. il valore dichiarato dei manufatti è di 310 milioni di lire.

dall’anno scolastico 1959/60 al 1989/90 non sono state apportate modifiche sostanziali alle strutture del liceo, a parte un cospicuo arricchimento della biblioteca, che è arrivata a contenere circa 10.000 volumi, messi a disposizione di docenti e alunni, e della trasformazione di un locale di via adria, già adibito a deposito, nella sede della redazione del giornale studentesco di istituto augustus, e successivamente in una palestrina.

dal 1990/91 a oggi, l’edificio scolastico è stato gradualmente sottoposto a una totale ristrutturazione, che negli ultimi anni ha fatto diventare l’augusto una scuola per molti versi all’avanguardia, grazie anche all’impegno e alla dedizione di molti studenti e docenti e di alcuni presidi.

ecco i principali interventi migliorativi che hanno cambiato il volto dell’augusto, soprattutto negli ultimi cinque anni:

·      trasformazione della palestrina di via adria nell’aula multimediale “giulia songini” con funzione anche di aula magna;

·      installazione di un ascensore in ciascuna delle due palazzine di via gela e via adria;

·      installazione di scale antincendio esterne alle due palazzine, per le uscite di emergenza;

·      rifacimento di tutte le strutture interne (pavimenti, porte, finestre, servizi igienici, impianti elettrici) secondo le norme di sicurezza, tinteggiatura di tutte le pareti e delle facciate esterne;

·      destinazione del primo piano di via gela agli uffici di segreteria, presidenza, vicepresidenza e alle sale per gli insegnanti;

·      rinnovo completo della palestra;

·      ristrutturazione del cortile, nel quale è stato attrezzato e recintato un campo sportivo polifunzionale;

·      realizzazione di un laboratorio linguistico e di un’aula per l’informatica;

·      collegamento a internet di tutte le aule di lezione, e dotazione di un computer portatile per la didattica in ogni classe;

·      potenziamento dei laboratori di scienze e istituzione di un piccolo museo della scienza;

·      realizzazione di un laboratorio artistico-musicale;

·      istituzione di un centro di ascolto degli studenti e di primo soccorso;

·      realizzazione di un piccolo giardino con agrumeto, curato dagli studenti;

·      apertura pomeridiana dell’istituto per lo svolgimento di attività integrative;

·      apertura delle terrazze per osservazioni telescopiche dei corpi celesti nella serata “augusto sotto le stelle”, programmata a giugno di ogni anno in collaborazione con l’osservatorio astronomico di monte porzio catone.

a ciò aggiungo che nel 1987, in coincidenza con il cinquantenario della fondazione del nostro liceo, è nata l’associazione degli augustei – ex alunni del liceo augusto, che nei suoi 24 anni di vita ha bandito numerosi concorsi a premi, letterari, musicali e artistici, tra gli studenti dell’augusto (talora estesi anche agli altri licei di roma) e organizzato più di cento visite d’istruzione guidate a siti riconducibili alla figura di augusto e ad altri monumenti e siti di interesse storico, artistico e culturale.

l’associazione ha curato anche questa mostra, e con l’occasione invita tutti gli studenti dell’augusto a partecipare alle sue attività.

                                                                                                          ferdinando stirati

compagni di banco

davanti al bellissimo murale di  augusto, realizzato dagli studenti  nel 2014  e poi sfregiato purtroppo da un teppista invidioso, sono state scattate le foto “compagni di banco”;  la coppia è  costituita da due persone di generazioni diverse che diventano compagni di banco nella loro scuola, abbattendo le barriere di tempo. ci sono poi veri compagni di banco e   “coniugati scolastici “ , sposi legatisi nelle aule dell’augusto.

2016 the question la questione xxvi 26th

reading by mariano rigillo  (2` 37″):

vimeo  https://vimeo.com/197383551 

 youtube  www.youtube.com/watch?v=cakom9ovlnc

the question

26th

la questione

xxvi

 

il sonno a tratti di notte

 mattino nervoso è normale

 comincia un`altra giornata

 

le ultime a detta dei medici
conferma da specchio in penombra
non tollera il getto di lampada

l’amaro riempie la bocca

è fegato o astio mentale?

pacifica istante una mela

quanti anni passati in sapere

discutere libri e argomenti
idee del vivere in schemi

 

si agisca secondo ragione!
stampate le pagine in tesi

ma ora è in atto un rovello

 

che resta di tanti discorsi

esiste qualcosa di vero

o tutto è ricerca e opinione?

 

riflette sul suo tracciato

la fine  e in cenere il vuoto
 dov‘è il pensiero che è in me?

 

poi esce e affronta il respiro

persone aggrumate in cartoni
che sperano solo sbarcare

 

perché condannate alla vita?

sospiri russare rumori

nel buio intravede una coppia

 

la donna ha in braccio un neonato

l’oscuro ha una luce interiore
diventa un messaggio abbagliante

 

che invita a un nuovo percorso

lo schiude un chiaro vagito

che parla a tutte le lingue

 

e l’uomo s’inchina e contempla

non ha più pensieri è commosso

accetta il mistero incarnato. 

the question

26th

at night a broken sleep,

at dawn a nervous mood-

he starts his usual day;
3

a mirror in the shadow

confirms the doctors’ response.

he cannot bear any lamp,

6

bile fills his mouth-

jaundice or mental grudge?

an apple affords peace.

9

so many years spent after knowledge;

discourses, books, arguing,

life schemes to be laid!

12

let everyone act rationally!

no sooner is all set into texts

than doubt rises-

15

what remains of the lot,

is there any truth, or

is it quest and opinions?

18

 

 

he reflects on his plans

ending up in ash and vacuum,

“where ever is my thinking”?

21

then he goes out, dares breathe;

people sticking to boxes

only hoping to set ashore

24

why are they doomed to live?

sighs snores noises-

in the dark he sees a couple

27

the woman holds a baby

an inner light flashes

soon becomes dazzling message

30

suggesting a new way;

at the start a wailing

speaks to all tongues

33

the man kneels down, watches,

thinks no longer, is moved-

mystery becomes incarnate.

36

translation by rodolfo longo

2008 – trittico degli angeli the angel`s triptych – l` angelo della grotta – the angel in the grotta

l’angelo    della grotta

video silvia siravo interprete 2015 camera deputati  
https://youtu.be/mde-8mspvro

2007 domus talenti  
https://www.youtube.com/watch?v=qhx2ibjqnje


il buio che porta paura

è stato fugato da stella

portate bisacce e monili

tessuti capretti e unguenti

ma senza indossare le armi

spariti briganti e gendarmi

la notte ha un unico borgo

arcangeli in guardia alla grotta

non hanno le spade

ma trombe

accolgono in toni splendenti

chi arriva con cuore sincero

potete cantare e gioire:

il figlio su paglia

vi dona speranza!

 

the angel
in the grotta

the darkness
that brings fear

is routed by the star

bring sacks and jewels

fabrics lambs
and ointments

but do not wear arms

bandits and guards
are gone

night now has
one village

archangels watching
over the grotto

have no swords
just glorious notes

of trumpets will greet

all who arrive
with open hearts

now everybody can
sing and delight

the child on  the straw
brings you hope !

translation by rodolfo longo 

 

carpe pedem su una scultura di enzo schiuma

carpe pedem  su un scultura di enzo schiuma

trattiene la molla di pianta
indugia nel passo affrettato
respira alle vene in contatto
la mano che è artefice saggia
invidia la forza al cugino
le dita non hanno confronto
ma il palmo si arcua possente
è pronto a scattare nel salto
trapassa la spinta nel calcio

 

pagina dedicata a enzo schiuma http://www.antoniobruni.it/view.aspx?id=508

scarica il pdf con l`articolo su enzo schiuma

poesie correlate pugili di argilla – nudo al primo sole

longo – rodolfo longo scrittore e traduttore, writer and translater

rodolfo longo   scrittore, anglista, traduttore

rodolfo ottanta rodolfo eighty
tormento in pensieri torturing thoughts
ricerca sui libri library research
domande continue continuous questions
aprono a note lead to notes
di musica estesa of airy music
ragione non rende reason renders not
lo spazio infinito the infinite space
che avvolge le ore that wraps the hours
ma luce è presente but light is there
e riscalda la sera. warms up the night.
translation by rodolfo longo

 

anglista e scrittore è il traduttore in inglese delle mie poesie. mi onoro di pubblicare in questo sito alcune sue opere (edizione pdf).

vissuto a londra per tre anni, rodolfo longo tornò alla sua città natale, bari e di lì, nel 1968, si trasferì a roma. aveva 34 anni. ha insegnato inglese in scuole statali fino al 1994. il liceo augusto è stata la sua ultima scuola. tuttora conduce una vita professionalmente attiva.

l’augurio della casa” descrive in forma autobiografica il cammino di una famiglia della classe operaia verso la cultura borghese nell’italia del sud dopo la seconda guerra mondiale.

palloni sgonfiati” è la prosecuzione ideale de “l’augurio…”: ruota attorno alla figura centrale della madre e a tutta la famiglia.

“i getelli”, “autobiografia” della  seconda moglie dell’autore, scritto con il divertente aiuto di lei, si propone come un fresco e rilassante “divertissement”, a partire dal titolo.

“una sana educazione sbagliata”, lavoro teatrale in un atto, è incentrato sui tentativi di un vedovo e di suo figlio sia di adattarsi ad una nuova vita, sia di affermare i propri personali diritti.

impreparati a tutto”, una raccolta di brevi novelle, spesso coinvolge il lettore nelle esperienze dell’autore, nonché nelle sue riflessioni sulla vita propria e degli altri.

 

 

for ages in love with the anglo-saxon world, rodolfo longo translates my poems into english. i consider it an honour to publish some of his works on my site (pdf).

after living in london for three years, rodolfo longo first went back to bari, his native city, then in 1968 he moved to rome. at the time he was 34. he taught english in state-run schools through to 1994. liceo augusto was his last school. he still leads a professionally active life.


“l’augurio della casa” describes in an autobiographical form the access of a lower-class family to the bourgeous culture in southern italy after the second world war.

“palloni sgonfiati” is an ideal development of “ l’augurio” – it deals at the same time with the central figure of the mother and the whole family.

“i getelli”, the author’s second wife’s “autobiography”, written with her amusing help, has proved to be a refreshing as well as a relaxing “divertissement”, including the title.

“una sana educazione sbagliata”, a one-act play, centres around the attempts of a widower and his son to both adjust themselves to a new lifestyle and assert their personal rights.

“impreparati a tutto”, a miscellaneous collection of short stories, often involves the reader in the author’s reflections, experiences and toughts about his own and other people’s life.

 

 

 

20 -23 aprile mi svelo in animo nuda al teatro belli di roma

icona di antonella cappuccio

teatro belli
piazza sant` apollonia 11 roma trastevere
autori in compagnia
progetto di residenza teatrale per autori iscritti al fondo psmsad inps

mi sveloma in animonuda
le storie del corpo che ogni donna può raccontare
di antonio bruni
musiche di francesco verdinelli
regia antonio salines

ultime due repliche – cambiano le interpreti e le storie
oggi sabato 22 ore 21
francesca bianco, annabella calabrese, roberta marcucci
ospite d`onore valentinamartino ghiglia

domenica 23 pomeridiana ore 17,30
francesca bianco, annabella calabrese, roberta marcucci
ospiti d`onore francesca benedetti e miranda martino

sono state interpreti giovedì e venerdi: francesca biancoanna casalinodiana detoni
ospiti d`onore sandra collodelmagda mercatali

invito: biglietto 3 euro al botteghino
[email protected]
http://www.antoniobruni.it

sono storie vere di vita sessuale di donne normali, raccolte con lunghe interviste personali da antonio bruni nell`arco di dieci anni e trascritte in versi per renderle più delicate. i racconti sono immediati nella loro intimità, senza omissioni. solo le donne sanno essere sincere con se stesse.
il poema è stato interpretato da quarantacinque attrici, tra i nomi più illustri dello spettacolo italiano, in sedici letture concerto dal 2002.

mi svelo ma in animo nuda di antonio bruni
storia di un poema pubblicato in scena

ogni donna custodisce nel profondo della memoria un vissuto del corpo che è la sua identità. quel pensiero è in lei presente, è raro che ne parli, può restare custodito per sempre o inconsapevole nell`animo, ma può verificarsi che decida di svelarsi, se ad ascoltare c`è un poeta.
nasce così “mi svelo ma in animo nuda”. antonio bruni ha impiegato quasi dieci anni per intervistare novanta donne di ogni età, trascrivendo dal vivo le loro confessioni di persone normali, narrate interiormente in maniera cruda e sincera.
l`autore ha ammirato la bellezza di tante confessioni e le ha trasposte in versi sforzandosi di non alterarne l`autenticità.
nel poema sono novanta racconti di novanta versi novenari, divisi in nove capitoli denominati cori.
gli argomenti: ilo specchio – ii la svolta – iii l`ingresso dell`altro – iv la calamita -v il turbamento –
vi la cicatrice – vii il dominio – viii l`orgasmo – ix la pienezza.
l`opera è paragonabile a un labirinto femminile a cui si può accedere da punti diversi, tanti quante sono le vicende che raccoglie. si può entrare nel dedalo dall`inizio seguendo lo svolgersi di cori, canzoni, racconti ed epigrafi oppure scegliere a caso una qualsiasi delle liriche.
l`opera, pensata per essere stampata in un libro, è stata invece pubblicata a voce in scena. il regista idalberto fei ha avuto questa idea proponendo quattro letture al tempio di dioniso a roma nel 2002 con 27 attrici poi una maratona al teatro de` servi a roma nel 2003 con ben trentadue interpreti in una lunga serata di sei ore. nell`agosto 2003 un concerto di maria rosaria omaggio, cristina bozzi e roberto ruocco a minori. altre letture e trasmissioni televisive negli anni successivi. nel 2010 concerto di marta scellial caffè freud, roma. nel 2011 per la festa della donna fei ha diretto una lettura concerto alla domus talenti a roma aperto da laura boldrini, allora portavoce dell`onu per i rifugiati, con otto attrici: bouchet, lojodice, martinez, omaggio, rossini, siravo, scelli, villoresi.
sono state quarantacinque le interpreti di mi svelo… fino al 2016: diana anselmo, aide aste, angiola baggi, daniela barra, stefania barca, francesca benedetti, erica blanc, maria grazia bon, cristina bozzi, barbara bouchet, martine brochard, vittoria febbi, susanna forgione, rossella gardini, francesca gatto, ileana ghione, giuliana lojodice, laura lattuada, antonella lualdi, susanna marcomeni, fioretta mari, loredana martinez, miranda martino, mita medici, anna melato, ludovica modugno, mascia musi, francesca muzio, maria rosaria omaggio, leda palma, elena pandolfi, annalisa picconi, angiolina quinterno, marta scelli, gisella sofio, tullia ranieri, carmela ricci, anna teresa rossini, monica samassa, silvia siravo, caterina sylos labini, caterina vertova, pamela villoresi, carolina zaccarini, patrizia zappa mulas.
si aggiungono ora le artiste della messa in scena al teatro belli con la regia di antonio salines.
molti video delle interpretazioni sono in youtube canale antonio bruni o sul sito www.antoniobruni.it

61 alhambra

 alhambra canto n.61 sesto coro il dominio video

 una studentessa seduce un compagno nel giardino di alhambra

video

mascia musi interprete 20 dicembre 2002 roma tempio di dioniso regia idalberto fei https://youtu.be/zugn7mk_vxa
marta scelli interprete  24 marzo 2010 roma caffè freud https://youtu.be/97-38jmmycw

e io come vento ai cespugli 

usciamo in giardino coi libri

e siamo in cospetto di alhambra

muliebre in pietra dorata

                  

avvolte in un sogno di luce

appena schermato da palme

le mura vantanti un passato

                         

che schiera  dall`arco moresco

esplode nei viali cantando!

in piccoli gruppi scendiamo

                  

le voci a lezione represse

rimbalzano in diapason gesti

dei nostri vent`anni bandiere

                

mi fermo a sfilare la giacca

il petto costretto non tiene

il caldo ma forse la gioia        

                  

c`è lui che mi regge la borsa

e guarda che innalzo le braccia

colpito da tanto gonfiore

                  

perdiamo già sherry e giovanni

ci sfuggono cinzia e michele

il viale d’un tratto è deserto

                  

però non conosco il suo nome

il volto è da poco compagno

l`iberico accento del dire

                  

mi pizzica dentro in arpeggio

lo aspiro più giù della gola

fin quasi tentare imitarlo

                  

ha chiara la pelle di bruno

incerti vent`anni allo sguardo

nei tratti più neri del volto          

 

 

 

 

 

curiosa di averlo più in luce

lo invito a cantare in spagnolo

lui flauta un motivo a me ignoto

                  

si tratta di un tema di amore ?

traduce:“ho perso la luna”

ribatto:ma noi siamo al sole

                  

smontato lui cambia discorso

e cerca sfuggire ai miei occhi

la mano mi prende poi lascia

                  

io giro oltrepasso i ginepri

il prato a terrazzi si allarga

mi siedo a contatto di terra

                  

intorno colori di campo

fontana barocca dirompe

con suoni smaccati a tre bocche

                  

rincuora nei toni il ragazzo

sorride e si toglie la giacca

offrendo il colletto agli schizzi

                  

il braccio agli uccelli agitando

mi canta la storia di alhambra

di arabici truci guerrieri

                  

la lunga epopea interrompo

qual è la tua razza? gli chiedo

ti vedo: sei bianco e sei nero

                  

anch` io ho i colori del corvo

ti sento più scuro di me

e più ti ritiri nel buio

                  

guardiamoci i busti in confronto!

e via la mia bianca camicia

decisa gli slaccio la sua           

 

 

 

 

 

non peli ma grana di bimbo

il suono spagnolo del petto 

mi torna più caldo e virile

                  

qualcosa di lui nello sguardo

avverto che batte in tremore

che dire per rendergli il fiato ?

                  

ma quando in mattino splendente

ti svegli allungando le braccia

e il membro ti tira rigonfio

                  

il miele non senti a toccarti

non sale la febbre di avere

un caldo contatto di donna?    

                  

non pensi ad un seno in offerta

due turgide coppe gustose ?

ammira! son tese le mie         

                  

mi appoggia la testa sul grembo

alzando le mani alle poppe

mi slaccio il corsetto e materna

                  

mi chino ad immergergli il volto

arreso che dolce sentirlo

spogliarlo delle ultime stoffe

                  

quel corpo virile trastullo

non uomo ma un albero in fiore

e io come vento ai cespugli

                  

gli stiro la chioma e la pelle

gli tendo nei lacci la corsa

gli schiudo la valle ubertosa

                  

che in danza lo acclama a regnare

e tutta mi metto a cantare:
alhambra! più oro più sole!
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