i serpesci a teatro – cronaca dello spettacolo del 16 febbraio 2020 teatro dei ginnasi roma
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i serpesci a teatro – cronaca dello spettacolo del 16 febbraio 2020 teatro dei ginnasi roma
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christiana ruggeri dall`inferno si ritorna
christiana ruggeri, giornalista degli esteri del tg2, scrive e si occupa della situazione minorile e femminile nei paesi a sud del mondo, soprattutto in quelli africani.
il mondo e i suoi travagli attraverso le vicende di persone normali: è questo il fuoco professionale di christiana ruggeri, giornalista del tg2 e scrittrice, figura di spicco nel panorama culturale dell’azienda, per la sua sensibilità ai problemi umanitari. ruggeri, autrice d’inchieste premiate nei festival internazionali, ha pubblicato recentemente dall’inferno si ritorna, (giunti 2015) un romanzo documentario che narra le vicende di una bambina ruandese sopravvissuta all’eccidio della sua famiglia da parte degli hutu. a soli cinque anni bibi si trova sola, gravemente ferita e con il trauma di aver visto torturati e uccisi il fratello, la mamma, la zia e i cugini. riesce a sopravvivere grazie all’aiuto fortuito e discontinuo di diverse persone e organizzazioni. passa da famiglie, che non possono tenerla per paura di ritorsioni razziali, a orfanotrofi, finché è adottata in italia dove studierà medicina.
christiana ruggeri l’ha conosciuta tramite un’organizzazione umanitaria e ha scritto la sua storia. emergono la forza e la determinazione, nei confronti delle avversità della vita, di una bambina maturata precocemente, ma che non rinuncia ai suoi sogni, alle sensazioni piacevoli dei fiori, della frutta, dei colori con cui attenua quelle sgradevoli e brutali che ha dovuto subire.
la discesa e l’uscita dall’inferno sono autentiche nella storia di questa ragazza. dal racconto emerge il dramma dell’africa, continente ricco di immense risorse che continua a essere depredato e lacerato dall’occidente. chi ha interesse a sfruttarlo, non solo chiude gli occhi di fronte ai crimini di guerra, anzi li fomenta per rendere instabile la situazione e poterla manovrare. la scrittura di ruggeri evidenzia, attraverso le vicende di una bambina, la centralità mondiale della questione africana.
come hai fatto a trattenere il tuo sdegno, a usare toni misurati, nel narrare fatti tremendi?
“non è stato facile, non lo è mai. non si riesce a capire l’odio che l’essere umano è capace di raggiungere. i miei viaggi in africa e soprattutto le persone che ho conosciuto mi hanno insegnato a guardare oltre. al coraggio, alla forza della vita che in certe latitudini sono più evidenti che in altre. anche per questo ho deciso che la storia di bibi portasse speranza. i proventi di questo libro contribuiscono alla costruzione di una mensa per i bambini di kicukiro, kigali, con ‘progetto rwanda onlus’: l’odissea di una bimba di ieri, in aiuto dei bambini di oggi”.
come possono essere superati gli odi etnici e tribali in africa?
“credo che i peggiori ‘odi’ tribali siano stati introdotti dall’occidente, nei secoli, in africa per bieche questioni di egemonia. basti guardare le colpe del belgio e della francia nell’avere preparato il terreno al genocidio ruandese del 1994. la storia ha rivelato e ancora svela la follia lucida di certe decisioni politiche. “
nel tuo precedente romanzo la lista di carbone (mursia 2008) che esce adesso, nella nuova edizione di giunti 2016, hai affrontato un altro genocidio, quello degli ebrei. si può fare un raffronto tra le due tragedie?
“annientare un’etnia è un abominio che va sempre ricordato. oggi sta accadendo agli yazidi in iraq. cambiano i luoghi e i numeri, ma non il dolore e la ferma condanna. tutti i sopravvissuti agli stermini, dalla shoah al genocidio ruandese, chiedono di ricordare, e di farlo con onestà intellettuale. solo la memoria aiuta il non ripetersi di certe follie”.
pubblicata sulla rivista di raio senior nuova armonia n.1/2016
sorella radio
(poesie sulla radio)
scarica il libro di valter preci un giorno in eiar dal pdf a sx
sorella radio 1 | sister radio 1 |
il suono che usciva da armadio | the sound reached out from a wardrobe |
gli annunci la guerra la pace | announcements war peace |
lanciava segnali segreti | it broadcast secret signals |
portava gli stadi alle masse | took stadiums to spectators |
canzoni alla bocca di tutti | and songs to everyone`s mouths |
più intense le voci dei volti | voices more meaningful than faces |
conversa nei nostri silenzi | keeps talking in our silence |
i sensi sopiti riscalda | revives our dull senses |
accende colori all’udito | lights our ears with colours |
translation by rodolfo longo | |
sorella radio 2 | sorella radio 3 |
non viola il buio né il giorno | la forza della radio |
consente il cammino e il lavoro | |
conversa nei nostri silenzi | la radio è solo in orecchio |
la voce se calda e rotonda | illumina assenza di scena |
i sensi sopiti riscalda | delinea contorni e rilievi |
la musica piena e distesa | potente economica agile |
accende colori all’udito | si nutre di musica e lingua |
se strepita un tasto e svanisce | s‘insinua nei gesti e in lavoro |
è un suono compagno dal mondo. | resiste allo scontro dei media |
cent`anni di radio | |
su onde gracchianti e serene | |
con sibili e lunghe armonie | |
sovrastano i suoni altri suoni | |
le nenie e gli idiomi più strani | |
appelli notizie e proclami | |
avvisi lontano e istruzioni | |
rumori assordanti e canzoni | |
conforto una voce che narra | |
raggiunge deserti ed incanta |
via crucis con le formelle di luigi rincicotti |
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the cross based on the stations translation by rodolfo longo
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i la sentenza domanda già vuota rimbalza risposta ignota la colpa colpevole è noto s`impone un castigo è farsa il processo destino innocente |
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1 the sentence an empty question bounces back the answer unknown the guilt known the offender necessary the punishment shall we spare his life? a determined sanhedrim a furious mob an arrogant verdict a farcical trial innocent destiny supreme solution
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ii la prima croce due legni inchiodati ruvidi e ignari pesante e imbevuti di rovi e di pietre due legni da scarto nodosi e tarlati distorti e scalfiti materia da fiamma due legni gridanti passione mortale d`infamia vessillo di resurrezione
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2 the early cross two pieces nailed up rough and unaware soaked and heavy with bushes and stones just waste wood worm-eaten and knotty twisted and scratched stuff for fire two pieces yelling out mortal passion flag of infamy of resurrection
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iii la seconda croce opprime le spalle incide il terreno s`inclina a minaccia resiste alle braccia oscura lo sguardo impone caduta s`intinge di sangue respinge gli aiuti odora dolore assorbe i lamenti sopprime il pensiero ricaccia speranza |
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3 the second cross weighs upon shoulders cuts in the soil projects threats opposes muscles obscures eyes forces fall absorbs blood rejects hands smells of pain dulls lament suppresses thought |
iv maria in me! mi appartiene che torni nel ventre origine e culla scintilla divina ha dato missione a me del dolore a lui del soffrire di unica carne questione che ignoro interna al mio sangue t`imploro! ritorna!
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4 it is mine inside me! i wish him back in my womb origin and cradle divine spark appointing mission pain to me suffering to him unique flesh different substance matter unknown to me inside my blood i beg you! come back! |
v cireneo andavo tranquillo tornavo al lavoro un giorno normale incrocio un corteo la guardia mi stringe m`impone la croce ma è lui il condannato! lo devo supplire? mi guarda ed è lampo io abbasso la schiena quel carico segna |
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5 walking easy back to work an ordinary day i meet a procession soldiers corner me force the cross on me though he is the defendant! must i replace him? he eyes me just a flash i lower my back the burden burns marks my soul
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vi veronica prezioso è il panno profuma di lino protegge il mio collo da caldo e da umori è appena lavato ma quando divergono quel volto affannato diventa fiammata che in seno mi scuote l`impronta sua grida si stampa a ferita perenne di storia |
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6 veronica precious cloth smells of linen protects my neck from warmth and fluids just washed when it cleanses the panting face it turns into flames and shakes my body his trace screams fixes itself eternal wound in history
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vii crucifige spettacolo forte in strada il martirio guardiamo impassibili scommessa ribalda su quanto resiste sfogiamo su lui in gola cacciamo singhiozzo e pietà
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7 a harsh performance a street martyrdom unmoved do we watch a stranger`s pain a villainous bet how long he`ll endure our buried anger vented on him will hold back sobs and piety sentence is passed he shall make up!
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viii il re dei giudei onore al re evviva il re che regni il re fedeli al re
ignudo è il re beffato è il re percosso è il re
un pascolo il regno la pioggia ridente
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8 honour to theking long live theking long reign the king loyaltothe king
naked istheking mockedis the king hitistheking death totheking
a pasture kingdom a blowing wind a smiling rain all hail light
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ix la caduta tra sbarre e ferite la pena sovrasta ignora i motivi di tale sentenza assente la forza di alzare la testa subisce nel pianto e arrivi la fine |
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9 prison and wounds mark the days the sentence hangs he whom pain chose ignores why such sentence he lacks the stamina to raise head crying puts up and hopes is the hill there? to come to the end
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x le vesti strappate piumaggio e criniera il muschio e le foglie i peli e le squame la veste provvede riparo e decoro emblema di stato occulta e richiama distingue l’umano
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10 plumage and mane musk and leaves bark and fur hair and scale beauty and richness of wildlife clothes supply shelter and decorum sign and office they hide and draw mark humans conceal death
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xi crocifissione condanna che arresta parola e carezza speranza tradita resistere è nulla la polvere avvolge lo scherno di armi infiamma l’aceto ludibrio di mente
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11 nails driven into man’s flesh edict fixed up a sentence crushes words and caresses betrays hope wears out love crumbles endurance dust wraps mocking arms vinegar burns up and scorns minds
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xii morte in croce la forza abbandona il grido denuncia umana la gola implora implora nell’ultimo sangue tumulta la terra un lampo sublime dilania nel tempo |
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12 winds startle stripping strength forsakes the body a cry reveals a human throat keeps imploring hope clots into ultimate blood the earth rises sublime lightning tears time up
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xiii deposizione deposto nel freddo risuona il silenzio nel buio profondo l’acqua non lava unguento non calma carezza non scalda lenzuolo non copre il canto infinito invoca stagione rimpiange quei fiori ma senza colore
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naked he descends is laid in the cold silence echoes in the deep dark no water can wash nor ointment soothe nor fondling warm nor sheet cover an unending song calls for spring pines for flowers colourless though
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xiv sepolcro e’ priva di soffio la spoglia bendata in terra è già entrato e gli inferi tocca inerme la storia è lunga la pausa assenza dell’uomo la pietra ha richiuso vacilla fiammella intorno al sepolcro
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14 the dressed remains are wanting in breath he is under the soil now and touches on hell unarmed history awaits sentence a lengthy pause man needed a stone has locked hope up on brethren little flame flickers round the sepulchre
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leandro lucchetti: una narrazione storica non di parte
scarica il pdf a sx con la pagina su armonia 4/2020
una seconda giovinezza come scrittore quella di leandro lucchetti, regista e autore fino al 2009 del programma di approfondimento spirituale di raidue “sulla via di damasco”.
da quando è in pensione, ha pubblicato cinque romanzi e, in questi giorni, un libro di racconti intitolato “presnitz” (ed.helicon), come il famoso dolce triestino che amalgama dodici diversi sapori.
da ragazzo aveva esordito con episodi di fantascienza su urania. dalla sua città natale trieste, ventenne si trasferì a roma per tentare l’avventura nel cinema, da comparsa a sceneggiatore a regista di sei film commerciali per le sale. con il suo maestro giampaolo taddeini, approdò come collaboratore in rai negli anni ‘60, realizzatore dei filmati di “a come agricoltura.” ha diretto poi come regista molte rubriche di raidue, tra cui “più sani più belli”, “sereno variabile, “giorno di festa”. autore di inchieste sulle minoranze etniche, su trieste, su pasolini e di documentari etnografici.
quarant’anni di riprese televisive nel mondo e di racconto alla ricerca della spiritualità dell`uomo e delle forme di culto attraverso cui si manifesta. la sua curiosità è sempre stata quella di immedesimarsi nell’altro, di scavare nelle sue motivazioni profonde. dalla lunga esperienza è nato il romanzo “il canto dell’orinoco” (robin&sons 2018) l’avventura di un documentarista alla ricerca di una suora smarrita nella selva amazzonica; la storia termina a trieste, allacciata ai fantasmi nazisti della guerra. con l’uscita dalla rai, lucchetti ha smesso le immagini filmiche per passare alle immagini letterarie.
è tornato a vivere a trieste, nella casa natale, si è immerso nell’atmosfera tormentata del dopoguerra, della sua infanzia. crescere in una terra di confine, tra la cultura latina, quella slava e quella tedesca, è un segno profondo nella persona.
leandro ha dato vita alla storia che gli appartiene. ha pubblicato nel 2017 tre volumi, in realtà tre romanzi, mille pagine sotto un unico titolo “bora scura, la saga del confine di oriente”(robin&sons) e il suo seguito temporale “amorosi sensi”, che era stato stampato precedentemente (2016 ed. fuorilinea). le prime edizioni sono esaurite. la ristampa è prevista nel 2021.
la vicenda di “bora scura” comincia nel 1920, con l’incendio del narodni dom, la casa della cultura slovena a trieste per mano dei fascisti e termina negli anni 50 con il ritorno di trieste all’italia. ricostruisce le oppressioni subite dalle minoranze croate e slovene e le vite intrecciate di persone comuni coinvolte nella guerra e poi nella resistenza ai nazisti. ci sono italiani, sloveni, croati, fascisti, comunisti, cattolici e altri senza appartenenza. ogni personaggio è visto secondo se stesso. episodi e sentimenti sono crudi e realisti.
“non sono uno storico e ho scritto da narratore che è il mio mestiere – afferma lucchetti- ma ho voluto vedere il conflitto di confine raccontando i fatti come e perché sono avvenuti, leggendo errori e colpe da entrambe le parti, distinguendo le varie ottiche, senza giudicare.”
la lunga saga si dipana in maniera avvincente, penetra nelle coscienze individuali e in quelle etniche, ideologiche, nazionali.
“i racconti che avevo letto e ascoltato sono memorie soggettive, dove ognuno ricorda quello che lo ha colpito personalmente e non considera quello che l’altro aveva da rivendicare come individuo e come popolo. comprendo la sofferenza che si trascina per anni e per generazioni, ma per arrivare a una pacificazione vera è necessaria la freddezza e l’imparzialità dello studioso che esamina le prove e non la vulgata dei fatti che spesso non rispecchia la verità o la deforma. questo è accaduto ad esempio per le foibe, che non possono essere negate ma dove i dati delle vulgate pretendono una contabilità di vittime che non corrisponde al numero delle vittime accertate né di quelle ipotizzate dagli storici non di parte.” lo scrittore ha scelto una strada difficile e rischiosa che lo ha esposto a polemiche e a risentimenti nell’ambiente degli esuli giuliano dalmati.
“quand’ero ragazzo vigeva un’omertà assoluta su quanto era successo prima. la colpa era solo degli altri`. si era schiavi della retorica nazionalista della prima guerra mondiale. avevamo conquistato un territorio dove vivevano non solo italiani ma etnie diverse. c’erano anche sloveni e croati. si doveva convivere pacificamente. questi popoli furono perseguitati dal fascismo e dopo la guerra (che vinsero) si riappropriarono di quella che consideravano la propria terra, magari commettendo gli stessi errori e soprusi perpetrati dagli italiani. bisogna esaminare obiettivamente cosa è accaduto. il problema è che non si vuol fare quest’analisi storica, che non è revisionismo ma conoscenza.”
leandro lucchetti è nella generazione di professionisti che hanno costituito l’ossatura delle reti televisive e che hanno fatto la rai come servizio pubblico e come contributo alla crescita civile del paese. come scrittore continua questa missione.
norway national day every 17th may norway celebrates its national day, which is above all a day for children. in oslo people wearing traditional costumes parade together with a hundred schools, from kindergartens to primary and secondary schools, each with their musical band, carrying flags and ensigns – at night they will celebrate the end of the school-year. except for the royal horse guard, no soldiers take part in the parade
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every 17th may norway celebrates its national day, which is above all a day for children. in oslo people wearing traditional costumes parade together with a hundred schools, from kindergartens to primary and secondary schools, each with their musical band, carrying flags and ensigns – at night they will celebrate the end of the school-year. except for the royal horse guard, no soldiers take part in the parade | |
l’aspetto più toccante è vedere l’orgoglio con cui i numerosissimi figli d’immigrati, dai volti di colori diversi, alcune ragazze con il velo, innalzano la bandiera nazionale e guidano i gruppi. e’ il segno evidente di una piena integrazione nella comunità. | the pride with which the numerous immigrants’ children is moving – multi ethnic people , girls wearing veils, they all carry ensigns and form up groups, offering evidence of full integration. | |
percorrono la strada principale, inchinano le bandiere davanti al balcone del presidente del parlamento e arrivano al palazzo, dove ricevono il saluto della famiglia reale. | they walk down high street, to pay homage to the parliament chairman, who is on the balcony, then continue as far as the palace to receive a welcome from the royal family. | |
tutti i partecipanti, anche gli spettatori, indossano il costume tradizionale o almeno coccarde, fazzoletti e bandierine. la festa celebra l’anniversario della firma della costituzione a eidswoll il 17 maggio 1814, preludio all’ indipendenza prima dalla danimarca e poi dalla svezia (1905). la data coincide con l’8 maggio 1945, quando gli occupanti nazisti si arresero e per la norvegia finì la guerra mondiale.la manifestazione si svolge in tutte le città e i villaggi del paese con parate, concerti, balli e tuffi in mare. |
both participants and spectators wear traditional costumes, rosettes, foulards, and carry banners. the feast celebrates the anniversary of the signing of the constitution in eidswoll on 17th may 1814, a prelude to independence from denmark first and then in 1905 from sweden, and is held in every place across the country with parades, concerts, dances and diving into the sea. the date coincides with the nazis’ surrender in 1945, at the end of the iiww.
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e’ nel centro di oslo il parco che ospita centinaia di sculture di gustav vigeland (1869-1943) che raffigurano, con potenza espressiva, i temi della vita: nascita, infanzia, amore, vecchiaia, morte. | a park in the centre of oslo houses hundreds of sculptures by gustav vigeland(1869-1943 ), which all show with expressive power the principal phases of life – birth, childhood, love, old age, death. | |
il tetto, passeggiata panoramica, del teatro dell’opera di oslo (autore snoetta, 2008) che ricorda nel colore e nel movimento un campo da sci | the roof and the view of the oslo opera house ( by snoetta, 2008) reminds us of the colour and bustle of a skiing slope. | |
holmenkollen: era un ospedale sanatorio all’epoca della tubercolosi; ora ospita un ristorante e alcune esposizioni. e’ accanto al trampolino olimpico. in inverno si può scendere dalla collina nel centro della capitale con gli sci. |
a real skiing slope, the olympic one, is used in winter by skiers to reach the centre of the city. just close to it is holmenkollen, once a tuberculosis sanatorium, which now houses a restaurant and exhibition rooms.
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l’eccidio dell’isola studiavano insieme d’estate nell’isola senza rumori pensare al futuro con leggi cercare un impegno tra gli altri nel biondo paese dei fiordi si insinua l’odio in follia la strage per darsi uno scopo e volano giovani idee si bagnano in rosso nei fiori nel luglio del 2011 i norvegesi furono sconvolti da un esaltato che fece strage di cento adolescenti in un campo di scuola politica nell’isola di utoya. il lutto fu intenso ma composto
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slaughter on the island
they would work in summer in july 2011 the country was upset by a lunatic assassin who massacred a hundred young students |
la norvegia non ha aderito all’unione europea, a seguito di referendum popolare, ma è associata all’area schengen, alla efta e alla see. e’ un paese ricchissimo, dopo la scoperta dei giacimenti petroliferi negli anni 60. la vita è, conseguentemente, molto cara ma il benessere, la protezione sociale e i salari hanno livelli altissimi. gli svedesi, che una volta superbamente pensavano di avere la supremazia in scandinavia, oggi vanno a lavorare dai cugini norvegesi. si può soggiornare senza quasi vedere la corona norvegese, perché tutto, dalle caramelle, ai giornali, agli autobus si può pagare con carta di credito. i fenomeni deteriori (malavita, corruzione, evasione fiscale…) sono a livelli minimi. | by popular referendum norway is not in the e.u., though it is in the schengen area, e.f.t.a., s.e.e. a very rich country since oilfields were found in the sixties, norway has a very high standard of living, yet welfare and salaries are at top levels. the swedes, who once exerted supremacy over scandinavia, nowadays seek positions at their norwegian cousins’ home. people can buy anything (sweets, newspapers, bus fares), using credit cards – very rarely does the crown circulate. bribing, corruption, mafia crimes are quite uncommon | |
la norvegia ha una popolazione di cinque milioni di abitanti, una superficie di 385000 kmq, estesa su un territorio stretto e lunghissimo, montagnoso e frastagliato. dal sud al nord del paese la distanza in linea d’aria è pari a roma-oslo. la lunghezza della costa è enorme: si possono fare crociere nei fiordi, alternate a spostamenti su treni autobus o in aereo. | inhabited by 5,000,000 people, norway 385,000 square kilometers, is situated on a mountainous indented narrow territory, south-to-north distance is the same as rome-oslo distance. tourists can enjoy an enormously long coastline both on cruises inside fjords and travelling by trains, coaches and planes. | |
i fiordi sono l’aspetto geografico più noto; alcuni penetrano così profondamente nella terra ferma da richiedere ore di battello per percorrerli. un percorso turistico avvincente, vario e movimentato (treno, battello, autobus) collega in una giornata oslo con bergen, attraversando montagne, fiordi, villaggi, fattorie fino alla costa. | the country features fjords as a principal physical characteristic, which penetrate so deep into the mainland that the ferryboats take hours to cover the whole milage. a dramatic and intriguing one-day itinerary takes tourists from oslo to bergen by train, boat, bus- it goes up into the mountains, crosses villages, touches farms, sails the sea. | |
bergen è la città che conserva i tratti principali della storia del nord europa: dalla lega anseatica alle grandi rotte commerciali, alla centralità della pesca, alla cultura del mare. il centro storico è ricco di palazzi, musei, case, strade e piazze che fanno corona al porto. era di bergen il musicista evard grieg (1843-1907).
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bergen cherishes memories of northern european history such as the hanseatic league, great commercial routes, fishing trade, sea culture. its ancient centre is rich with palaces, museums, houses, streets, squares, all crowning the harbour. musician evard grieg ( 1843-1907) was born in bergen.
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video pamela villoresi interprete: https://youtu.be/ztbb6i7kndy
un volo notturno volava il pilota e scrutava aveva in missione il controllo attento a stranezze del mondo silente l’aereo sfuggiva ai raggi alla vista agli arresti senz’ombra e riflessi né rombi filava tra nuvole e tuoni piombava la notte tra i fusi atlantico insonne approdava su terre d’europa smaglianti un’unica scia luminaria chiassosa fumosa affollata virava su africa a sud deserto nel buio pensiero che sembra raccogliere i morti in lenta erosione descrive destino di offesa natura è pausa ad umano aggredirsi che intanto riappare tra ombre persino in foresta opulenta e infanga la legge animale a oriente il pilota tentava occhiata su guerra perenne taceva non quieta la notte da bombe suicide tra folla da carri irruenti su case rovine strazianti vendetta su resti di esplosa capanna segnale insistente di stella poggiato su paglia e macerie neonato da giovane mamma vagisce sorride e promette un’ostia di pane in salvezza cessate mitraglie e sassate portate notizia ai potenti! l’aereo tramuta in arcangelo.
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a night flight
the pilot flew and searched his mission was to watch out and control the oddities of the world silent the airplane eluded rays eyes and stopovers nor shadows or reflections or sounds stealing amidst thundering clouds the night rushed in between the time zones the atlantic sleepless landed at countries of europe shining one trail of lights noisy smoky crowded heading southward for africa forsaken in a dark thought that seems to gather the dead that in a slow erosion describes the destiny of nature offended it is like humans resting and assailing that yet reappears in the shadows even in a fat forest and mars the animal law to the east the pilot tried watching a perennial war the restless night was still suicidal bombs in the crowd chariots dashing at houses ruins torments vengeance over the wrecks of a hut exploded the sudden signal of a star lying on straw and debris the new-born baby of a young mother whimpers smiles and promises a host of bread to salvation halt machine-guns and stone-fights break the news to the mighty ones the airplane is turning into an archangel. translation by rodolfo longo
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