Da ragazzo fui stregato anche dalla politica; dai quattordici anni in poi sono stato un democratico cristiano militante, ma non ho mai avuto incarichi politici. Ho approfondito la storia contemporanea e le filosofie politiche, la dottrina sociale della Chiesa, la Costituzione, le comunicazioni di massa.

Pensavo che la politica fosse la mia missione, ne avevo una grande concezione ideale.  Mi interessavano i principi; cercavo un’alternativa di giustizia sociale e civile all’avanzare del comunismo. Speravo nell’unificazione europea che allora appariva lontana e difficile.
Non avevo però la capacità di prassi e la freddezza necessarie per navigare nell’ambiente politico. 

Durante il liceo ho partecipato alla vita del mio Liceo, alla DC, al Movimento Federalista Europeo, all’Azione Cattolica e alle Acli. Ho fondato e pubblicato altre riviste giovanili dopo L’AUGUSTUS:
ZOOM, QUARTA GENERAZIONE, L’INFORMATORE CIPS GIOVANI.

Dal 1968 al 1976 mi ero impegnato nel movimento EUROPA 70 per una riforma della Costituzione in senso presidenzialista e maggioritario, con Bartolo Ciccardini, Edoardo Speranza, Giuseppe Zamberletti, Celso De Stefanis, Bruno Olini. Altri protagonisti furono Publio Fiori, Pietro Giubilo (poi Sindaco di Roma), Claudio Paroli, Gloriano Mazzè, Alfredo Straini, Carmine Pelliccioni, Giancarlo Salvi.

Nel 1975-76 ideai e diressi la rivista NOI GIOVANI IDEE (supplemento al settimanale La Discussione) per un rinnovamento della DC, anche se non la firmai ufficialmente per dare spazio ai più giovani. Da quella redazione uscì un gruppo di giornalisti, politici e persone impegnate nel sociale: Silvia Costa, Filippo Landi, Simonetta Marcoccia, Alfonso Dell’Erario, Alessandro Botto, Angelo Masetti, Cesare San Mauro, Luigi Mastrobuono, Cecilia Ciccardini, Sergio De Bernardo, Gloria e Grazia Tavanti, Stefano Gabrini, Anna Manna, Laura Maria Teodori e altri. 

Nel 1976 mancai per un soffio l’elezione al Consiglio Comunale di Roma, candidato nella Democrazia Cristiana. Ottenni 9800 voti. L’ultimo entrò con 10.000.

Fu l’unica sortita politica pubblica e la conclusione di quell’esperienza. Oggi il mio impegno sociale e politico è espresso nelle poesie.

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