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Se una vedova in penombra…

passo a due in versi di Antonio Bruni

Silvia Siravo e Piermarco Venditti in 
“Se una vedova in penombra…”  di Antonio Bruni,
regia dell’autore
Quadri gestuali Viola Gargani  
Sassofono dal vivo Bruno Sperger
Impianto scenico e costumi Liuba Novozhilova
Assistenti alla regia Alessandro Santoro Valentina Masetti
Teatro dei Ginnasi Prosa via delle Botteghe Oscure 42 Roma
Sabato 23 marzo 2024 ore 21 – domenica 24 marzo 2024 ore 18,30
Ingresso euro 18 – ridotto 15 – info e prenotazioni [email protected]  +39 351 6897558
www.teatrodeiginnasiprosa.it

È l’incontro improvviso tra un vagabondo e una giovane vedova che vive sola in una dimora di campagna.
L’uomo si affaccia cantando al cancello della villa e richiama l’attenzione della signora. È curioso di conoscerla.  La vedova trasgredisce la prudenza usuale, gli apre l’interno della casa e qualcosa del suo animo. Comincia un colloquio, interrotto da un malore dell’uomo.
Il passo a due a distanza è un crescendo passionale tra ricordi, fantasia e desiderio, con un finale imprevedibile. 
Il lavoro è scritto in versi e trascina l’attenzione di chi ascolta in un vortice emozionale.

Viola Gargani interpreta con movimenti e quadri gli stati d’animo della vedova, interagendo con l’uomo,
mentre la vedova resta distaccata all’interno della casa, simboleggiata in scena da Panthean, scultura libreria di grandi dimensioni, opera di Antonio Bruni, allestita da Liuba Novozhilova.
In controcanto ai sentimenti del vagabondo sono gli interventi dal vivo del sassofono di Bruno Sperger.

Piermarco Venditti, nel ruolo del vagabondo, dirige la seconda stagione del Teatro de Ginnasi, dal titolo Certi amori non finiscono mai. Nei mesi scorsi ha interpretato Un caffè con Alda Merini e ha curato la regia di Colto in flagrante di Derek Benfield e Storie di Carta di e con Elisabetta Carta.

Silvia Siravo, nel ruolo della vedova, ha interpretato recentemente I Persiani, Spose, le nozze del secolo, Musa e getta, e ha debuttato come regista nel monologo Giorgia di Dacia Maraini nella rassegna Amori rubati.

Bruno Sperger (2002) laurea triennale in sax al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, studia per la specialistica.  Ha vinto sei premi in concorsi nazionali e internazionali. Esordio come musicista in uno spettacolo teatrale.

Viola Gargani (2002), ha cominciato a danzare a quattro anni e ha partecipato a balletti e spettacoli teatrali. Esordisce nei ruoli di attrice e danzatrice auto-coreografa in questo spettacolo.

In scena la prima mostra di PANTHEAN, scultura libreria di Antonio Bruni, adattata per la rappresentazione dall’artista Liuba Novozhilova a simboleggiare la casa della vedova. È una costruzione a forma ottagonale, omaggio al Tempio di Agrippa, realizzata in massello di quattro essenze diverse: ulivo, noce, ciliegio, frassino. Occupa una superficie di 14 mq per un’altezza di 215 cm. È la terza opera della serie PENSANDO A ROMA, dopo COLOSSEA e COLONNATA, esposte a Roma nella Galleria Alberto Sordi, nella casa dell’Architettura e nella Galleria 28 piazza di Pietra.

Liuba Novozhilova, pittrice, restauratrice e arredatrice, laureata in Storia dell’Arte a San Pietroburgo, cura gli allestimenti delle mostre di Antonio Bruni. Ha adattato Panthean per la scena di questo spettacolo.

Donne in burka

Figure in legno e in versi

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Donne in burka

Quattro figure in massello di noce (2009) cm.152×174

Quattro figure in versi novenari (2022)

Galleria La Pigna Palazzo Maffei Marescotti Roma

Mostra Costruttori di pace 1–13 luglio 2022  


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Nel 2016 altre venti figure in massello di pioppo sono state allestite in processione ascendente nella scala di un’abitazione. (vedi sotto)


Bendate costrette segrete
celate alla luce del mondo
le vesti camminano in fila
denunciano il passo e postura
dolore consunto ormai strato
in vita le anime morte
cacciate da tempo e da spazio
la voce che squilla tra mura
oppresse non siamo in pace


Negato il sorriso in saluto
la tunica odora di vita
trapelano raggi di grazia
speranze sepolte brucianti
intense parole sommesse
ferventi messaggi covati
è coro il canto silente
unite aspettiamo quell’alba
la liberazione dei corpi


È un grido il nostro silenzio
divampa l’oscuro di tenda
irrompe improvviso l‘ignoto
il nostro compagno sognato
energico ardore di carne
rigetta divieti ingoiati
intreccia discorsi sopiti
misteri di veri contatti
richiami di amore nel buio


Leggero è il mio andare
in alto la testa e la schiena
estendo almeno quell’ombra
gemella alla vera figura
azzardo e accenno una curva
immagino danza e tamburi
persino un fianco scoperto
attorno al brillare di gambe
si avvinghiano attesi gli sguardi

Donne in burka 2016
Venti figure in massello di pioppo, differenti misure. Una processione ascendente nella scala di un’abitazione.