L'usignolo non canta più
su un quadro di Renato Varese
L’usignolo non canta più
Corsa lacera e inzuppata districando foglie
con occhi incapaci, attrappiti d’orrore,
la fronte percossa da grida a brandelli.
Partito a cavallo con muscoli e armi
tornavo scheletro di superbia scempio
sudando cenere senza memoria.
Non c’era più patria, né volti, né voci,
l’acqua era ferma nel fiume di sterpi
perse le chiome, i seni, gli umori,
la donna gemeva gli anni rugosi
in giro di foglie, sfera d’ortaggio
dai petali grigi, male in odore.
Sei morto o sei storia, sei veste o sudario?
Dov’è il sorriso che apriva i destini?
Dov’è il cantare dei tuoi usignoli?
Hai crepe di pelle, non labbra d’amore!
Rincorrevi la morte e rubasti i colori
in verza marcita ritrovi la vita
più non m’avvolge il manto di sole
la notte non m’unge d’unguenti di luna.
Dov’è che il tempo incontra creature?
e come sassi inchioda emozioni
colate a strati e poi calce
per farne materia, pietra da taglio.
Per il catalogo Renato Varese opere dal 1973 al 1989
Arti Grafiche Conegliano 1989