Storie della Natività XXIV Natale 2014

La cupola e la tenda sfarzosa abbagliante grandiosa |
A dome a tent sumptuous dazzling grand |
Storie della Natività XXIV Natale 2014
La cupola e la tenda sfarzosa abbagliante grandiosa |
A dome a tent sumptuous dazzling grand |
Storia della Natività 2013
Cometa ha violato la guerra | The comet violated war |
Sinistra cadenza di passi milizie in parata arroganti riducono vita in quartiere 3 fazioni schierate livree che marcano zone in città spartiscono spazio e controllo 6 famiglie potere contrasto le torri ne sono un emblema sfacciate svettano sfidano 9 governo è fantoccio oscillante col sangue si impone obbedienza lo scontro risolve i conflitti 12 la forza predomina e opprime determina norme e vantaggi certezza in diritto abolita 15 la gente acconsente e si inquadra oppure subisce sfruttata chi tenta sottrarsi è punito 18 in casa nessuno è sicuro aumentano poveri e fame il bene comune è dissolto 21 di sera arriva una coppia un asino e solo una sacca la giovane è pallida e gravida 24 stanchezza bisogna sostare ma è chiusa la porta a chi bussa li accoglie nel buio una stalla 27 è giunto il momento e la donna si lascia scaldare dai fiati di bestie commosse e silenti 30 appena un vagito risuona risplende una stella sul tetto discendono alati cantori 33 si quieta una rissa brutale scherani depongono armi chi ha ordinato la tregua? 36 l`invito degli angeli è accolto il bimbo è segnale divino il cielo illumina il borgo 39 accorrono inermi e paurosi le strade non danno timore cometa ha violato la guerra. |
Sinister steps stamping troops parading arrogantly city life smothered 3 arrayed parties liveries do brand city zones share out check-points 6 power clans opponents high towers being their badges high façades being their challenge 9 government a swinging puppet blood enforces obedience fighting settles conflicts 12 violence rules oppresses shaping patterns advantages no certainty of right ever 15 people abide and yield or kneel down and suffer he who defiles is punished 18 no-one`s home is safe the poor the hungry more and more common good gone 21 at night a couple materializes a donkey and a meagre bundle the young woman pale and pregnant 24 exhausted they want rest doors shut no use knocking one dark stable welcomes the two 27 it is now high time for the woman to be warmed up by moved quiet breathing 30 no sooner is a whimper heard than a star on the roof lights up winged singers descend 33 a brutal row cools down ruffians lay arms down who called the truce? 36 the angels` invitation is welcome the baby is a divine token heaven lightens the hamlet 39 unarmed frightened people gather the streets arouse no fear the comet violated war. 42 translation by Rodolfo Longo |
l’autore della monografia poesie di legno è marco affaitati, un giovane pittore, artista multimediale e grafico editoriale. il lavoro, redatto nel 2011, è dedicato ai mobili e sculture di legno da me realizzati nel corso degli anni.
marco li ha osservati a lungo e li ha ritratti con il suo terzo occhio, la macchina fotografica, per entrare nell’anima di queste cose. particolari e totali di elementi diversi sono accostati con una ricerca di assonanze e confronti. le venature dialogano e si confrontano. il colore del legno diventa calore. marco è riuscito a dare un’altra vita a questi manufatti, li ha fatti diventare poesie di legno.
scarica il pdf della monografia, a sx.
una vita con i mobili
l’amore per il legno cominciò per caso: a metà degli anni sessanta un fulmine spezzò un albero di noce in una proprietà dei miei genitori in calabria. mia madre pensava di farne legna da ardere ma un mio cugino architetto mi suggerì di utilizzare l’essenza pregiata per farne una libreria.
nel ’68, a ventuno anni, pensai una cosa agile, componibile e divisibile in modo da poter utilizzare al meglio le tavole che erano state segate male: corte e poco spesse per abbreviare i tempi della stagionatura. l’idea fu di fare scatole aperte su uno o due lati, in formati diversi ma in misure montabili per una costruzione a piramide senza viti. l’equilibrio statico era dato dalla composizione e dal peso dei libri. un vecchio artigiano le lavorò incastrandole a coda di rondine a mano, un’esecuzione oggi proibitiva. la libreria funzionò, nonostante le perplessità della famiglia sull’assenza di agganci alla parete.
ci fu poi una sorpresa sgradita. la pianta era caduta in primavera, già in vegetazione e in lunazione. il legno di conseguenza si tarlò con il capricorno, un verme spesso anche un centimetro. di notte e di giorno la libreria gracchiava. imparai a eliminare l’infestazione con un lungo e complesso procedimento.
mi entusiasmai per la lavorazione del legno. mio padre condivise l’entusiasmo (fu l’unico nella famiglia) fece recidere altri alberi e li mise a stagionare.
cominciò l’avventura di inventare mobili per la mia casa. studiai i più grandi progettisti, da rietveld a mies van der rohe, a gaudì a le corbusier, la bauhaus e la meravigliosa stagione del liberty europeo.
nel ’78 la seconda libreria, poi un grande tavolo con lo scultore toni benetton che fece la base, una gamba unica di rami d’ulivo battuti nel ferro, vera opera d’arte. seguirono un armadio in quattordici elementi, un mobile scala e via. il concetto di base era di realizzare mobili componibili, adattabili a cambiare dimensioni per case e per pareti diverse.
la razionalità della forma doveva accoppiarsi alla bellezza delle venature, all’andatura e al colore vero della materia.
il lusso del massello
il legno va rispettato; bisogna osservare le sue caratteristiche che variano da essenza a essenza: durezza, compattezza, flessibilità, durata, resilienza. il noce e l’olmo sono duttili e si prestano a quasi tutte le lavorazioni mentre l’ulivo e il ciliegio ne rifiutano alcune. il noce e il ciliegio sono più soggetti ai tarli, l’olmo e l’ulivo molto meno.
il noce è più costoso e raro. una malattia ha sterminato, negli anni ottanta, tutti gli olmi della calabria. l’albero di ulivo fornisce poco legname utile alla lavorazione perché i fusti sono contorti e le piante oltre i cinquant’anni si corrodono nelle fibre interne, anche se la loro vita può essere millenaria.
oggi sono rari gli artigiani con esperienza del massello, gli ebanisti; gran parte dei falegnami pratica con sicurezza e rapidità pannelli industriali.
i mobili in commercio, luccicanti in foto, hanno scarsa resistenza e vita breve, ma prezzi accessibili. i masselli di ebanisteria costano molto: chi è disposto a spendere per qualcosa che durerà diverse generazioni?
bisogna guardare da vicino un mobile in massello, toccarlo, conviverci per apprezzarne appieno la bellezza e la funzionalità. e’ un lusso, ma un lusso che ripaga. per questo ho dedicato anni, applicazione, energie e risparmi per fare mobili sculture in essenze pregiate.
le mie poesie di legno.
Mi svelo ma in animo nuda le letture concerto
La sfida più impegnativa è stata pubblicare in scena Mi svelo ma in animo nuda, il poema con le novanta storie del corpo di donna. L’idea fu del regista di prosa radiofonica, vincitore del Premio Italia, Idalberto Fei. Organizzò nel 2002 quattro serate al Tempio di Dioniso a Roma. Venticinque attrici diedero voce ad altrettante donne anonime protagoniste dei racconti. L’anno successivo ci fu una maratona di sei ore al Teatro de’ Servi. Le interpreti ad alternarsi sul palco furono trentadue. Sono seguite negli anni altre letture, un totale di diciotto, tra cui quella a otto voci del 2011 alla Domus Talenti e le quattro rappresentazioni del Teatro Belli del 2017, con dieci attrici e la regia di Antonio Salines. Le interpreti di Mi Svelo sono arrivate al numero di cinquantadue, una grande collezione con nomi illustri dello spettacolo italiano:
Diana Anselmo, Aide Aste, Angiola Baggi, Barbara Bouchet, Stefania Barca, Daniela Barra, Francesca Benedetti, Francesca Bianco, Erica Blanc, Maria Grazia Bon, Cristina Bozzi, Martine Brochard, Annabella Calabrese, Anna Casalino, Sandra Collodel, Diana De Toni, Vittoria Febbi, Susanna Forgione, Rossella Gardini, Francesca Gatto, Ileana Ghione, Laura Lattuada, Giuliana Lojodice, Antonella Lualdi, Susanna Marcomeni, Roberta Marcucci, Fioretta Mari, Loredana Martinez, Miranda Martino, Valentina Martino Ghiglia, Mita Medici, Anna Melato, Magda Mercatali, Ludovica Modugno, Mascia Musi, Francesca Muzio, Maria Rosaria Omaggio, Leda Palma, Elena Pandolfi, Annalisa Picconi, Angiolina Quinterno, Carmela Ricci, Anna Teresa Rossini, Monica Samassa, Marta Scelli, Silvia Siravo, Caterina Sylos Labini, Gisella Sofio, Caterina Vertova, Pamela Villoresi, Carolina Zaccarini, Patrizia Zappa Mulas.
tempio di dioniso roma primo concerto 8 novembre 2002 regia idalberto fei – musiche alessandro molinari -cristina bozzi -roberto ruocco |
francesca benedetti Esplosa |
loredana martinez La magnolia |
francesca muzio La cernia |
maria rosaria omaggio I rami |
anna teresa rossini La ninfea |
caterina vertova Giocare |
tempio di dioniso roma secondo concerto 22 novembre 2002 regia idalberto fei musiche alessandro molinari -cristina bozzi -roberto ruocco |
erica blanc Il talamo |
francesca gatto La gemma |
annalisa picconi Il timore |
monica samassa Le calze |
caterina sylos labini La figura |
gisella sofio Il catino |
tempio di dioniso roma terzo concerto 6 dicembre 2002 regia idalberto fei musiche alessandro molinari -cristina bozzi -roberto ruocco |
susanna forgione Frenare |
rossella gardini La valvola |
mita medici Parigi |
elena pandolfi Il cammello |
carolina zaccarini Il grembo |
tempio di dioniso roma quarto concerto 20 dicembre 2002 regia idalberto fei musiche alessandro molinari -cristina bozzi -roberto ruocco |
diana anselmo Il ventre |
aide aste L’intruso |
stefania barca L’impossibile |
daniela barra Ancella |
fioretta mari Vietnam |
anna melato Il complice |
mascia musi Alhambra |
angiolina quinterno Disposta |
Minori Arena del Mare 18 agosto 2003 |
Maria Rosaria Omaggio in concerto: |
Il catino- I rami -La cernia |
La magnolia- La schiena- Parigi |
Musiche e canzoni di Cristina Bozzi e Roberto Ruocco |
Teatro de`servi Roma Maratona del 21 dicembre 2003 regia idalberto fei musiche cristina bozzi – roberto ruocco |
parte prima ore 18 |
1) francesca muzio “rinasco ma in forma di cernia” 3 |
2) maria grazia bon “respinsi quel bacio con sforzo 41 |
3) annalisa picconi “da dove mi nasca il timore” 21 |
4) anna melato “il tango argentino mi attira” 67 |
5) aide aste “l`intruso ha interrotto il mio sogno” 10 |
6) daniela barra “ancella dal tocco di rosa” 57 |
7) patrizia zappa mulas “irrido i temuti confini” 54 |
8) antonella lualdi “vorrei non vorrei che svanisse” 45 |
Teatro de`servi Roma Maratona del 21 dicembre 2003 |
parte seconda ore 19,15 |
1) monica samassa “le calze aderenti mi stiro” 1 |
2) francesca gatto “rivelo la gemma che è in me” 89 |
3) leda palma “fissandomi di essere l`acqua” 60 |
4) caterina sylos labini “comincio a tracciargli figura” 47 |
5)vittoria febbi “perché non mi spoglio con lui?” 46 |
6) carmela ricci “la mente deviata ho sedotto” 64 |
7) erica blanc “col flutto siam talamo in tre” 76 |
Teatro de`servi Roma Maratona del 21 dicembre 2003 |
parte terza ore 20,30 |
0) susanna forgione ” il maschio lo devi frenare” 33 |
1) fioretta mari “da vergine a vedova un laccio” 51 |
2)angiola baggi “ti accorgi dei tuoi cinquant`anni?” 81 |
3)rossella gardini “la valvola aprire che sfoghi” 35 |
4)mita medici “in casa giardino esclusiva” 86 |
5)carolina zaccarini “mi appoggiano il bimbo sul grembo”90 |
6)ludovica modugno “e sono animale alla pari” 73 |
7)martine brochard “desidero io ho desiderio?” 52 |
8)ileana ghione “mi appare un`alcova un catino” 11 |
Teatro de`servi Roma Maratona del 21 dicembre 2003 |
parte quarta ore 22 |
1)loredana martinez “magnolia con cuore animale” 5 |
2)anna teresa rossini “ninfea nello stagno albeggiante” 71 |
3)diana anselmo “il ventre si espande e trasforma”88 |
4)susanna marcomeni “con lunga minuzia mi guarda” 9 |
5)laura lattuada “volevo una corsa in foresta” 12 |
6)elena pandolfi “e mi era compagno un cammello” 2 |
7)pamela villoresi “son aquila in ali tue immense” 85 |
8)miranda martino. “nel gioco lo scaccio e lo mordo” 62 |
Domus Talenti Roma 9 marzo 2011 regia idalberto fei |
Mi svelo ma in animo nuda |
Concerto per le donne africane |
laura boldrini Il ventre nel barcone |
barbara bouchet Il complice |
giuliana lojodice Il catino |
loredana martinez La magnolia |
maria rosaria omaggio I rami |
anna teresa rossini La ninfea |
marta scelli La psicologa |
silvia siravo Venezia |
pamela villoresi Aquila |
Teatro Belli Roma quattro serate dal 20 al 23 aprile 2017 regia antonio salines |
Rassegna autori in compagnia |
francesca benedetti Risveglio |
francesca bianco: Anima -Esplosa-Avvertenza |
annabella calabrese La schiena -Il doppio |
anna casalino Smarrita- L’altra |
sandra collodel Il cammello |
diana de toni Il cigno- Il catino |
roberta marcucci Un’ora- Il catino |
miranda martino Lo zio |
valentina martino ghiglia Il cigno – il cammello |
magda mercatali Il cammello |
Caffè Freud Roma 16 aprile 2010 |
Marta Scelli in concerto |
Il catino |
Il cammello |
Psicologa |
Figura |
Lo zio |
Alhambra |
Casa delle donne- Roma 8 marzo 2002 |
erica blanc Mi svelo, Il talamo |
Ti dirò Roma Trastevere 20 novembre 2005 |
Sexy toys Concerto di Carmela Ricci |
La mente deviata ho sedotto |
Montemurlo -Sala Banti 11 marzo 2006 |
Festival Le parole per dirlo |
antonio bruni mi svelo ma in animo nuda |
Goldtv Romasat ottobre -novembre 2008 |
Programma Persone di Dante Fasciolo |
monica samassa 18 e 25 ottobre 2018 |
lo specchio – Le ali innocenti |
annalisa picconi 8 e 24 novembre |
Mistero carnale -rasento il giardino |
giancarlo governi
lo storico dello spettacolo
quando entrò in rai nel 1967, il direttore dello spettacolo tv angelo romanò gli diede l’incarico di inventare programmi speciali, nuove formule con la condizione che fossero idonee ad andare in onda, non trasmissioni sperimentali incomprensibili e destinate ai cassetti. giancarlo governi cominciò con i fumetti, “gulp”, tema ardito per l’epoca e con la serie di telefilm “allo specchio”, sulla vita quotidiana, con registi esordienti di grande futuro: alberto negrin, luigi perelli, paolo poeti, giacomo battiato.
governi ha avuto l’idea costante di valorizzare lo spettacolo italiano, inteso in tutti i campi: dallo sport, al cinema, alla lirica, all’avanspettacolo, il varietà comico che si esercitava nei teatrini prima della proiezione di un film, palestra da cui emersero i maggiori attori italiani da totò a lino banfi. le grandi valenze della scena italiana andavano valorizzate nel loro spessore professionale e culturale, anche se questo termine sembrava allora improprio, se riferito alla commedia e allo svago. bisognava farlo attraverso la massima azienda culturale del paese, la rai, il servizio pubblico.
governi ebbe l’incarico dal direttore della seconda rete, massimo fichera, di affiancare alberto sordi nella ideazione e realizzazione di un programma sulla sua straordinaria carriera. riguardarono insieme tanti suoi film ma non vollero farne una rassegna di proiezioni televisive; scelsero di raccontare la vita italiana, dal dopoguerra al miracolo economico, attraverso le interpretazioni di albertone. il personaggio dell’italiano medio, che entrava e usciva dalla storia, divenne un programma di otto ore, “storia di un italiano”; il titolo lo suggerì lo sceneggiatore amidei. alla prima serie ne seguirono una seconda e una terza per un totale di 22 puntate.
governi considera alberto sordi come il suo maestro; gli insegnò un elemento fondamentale dello spettacolo: la grande comicità deve essere infantile.
su questa traccia nacque un’altra grande serie: “pianeta totò”, trenta puntate per raidue, dal 1980. il principe degli attori fu esaminato in tutta la sua maestria, dalla gestualità al non senso, al bisticcio linguistico fino alla drammaticità, compresa quella delle interpretazioni pasoliniane.
nell’83 l’attenzione passò a narrare la canzone italiana attraverso sanremo, con il programma “le mille bolle blu” per poi affrontare l’umorismo di coppia: stanlio e ollio, ciccio e franco, vianello e mondaini.
governi, nella sua lunga carriera oscillante tra raiuno e raidue, ha fatto convivere due ruoli, quello dell’autore che approfondiva opere e personaggi e quello del dirigente programmista che produceva sceneggiati, serie e film televisivi (da petrosino, puccini e la baronessa di carini degli anni sessanta a la piovra degli anni ottanta e novanta). nel 1999 decise un passo importante: concordò con l’azienda la novazione del suo contratto, da dipendente a collaboratore, per dedicarsi interamente all’attività di autore.
cosa non ha fatto giancarlo governi in cinquanta anni di carriera:quattrocentocinquanta ore di programmi e trenta libri. ha descritto (e questo è il suo orgoglio di autore), oltre le opere dei grandi protagonisti dello spettacolo e dello sport, il significato della loro presenza nella vita culturale e civile d’italia.
l’ elenco dei protagonisti è lungo, oltre a quelli già citati: domenico modugno, gino bartali, fausto coppi, renato rascel, primo carnera, anna magnani, maria callas, vittorio de sica, silvana mangano, giulietta masina, marcello mastroianni, vittorio gassmann, fabrizio de andré, giorgio gaber, lucio battisti, nino manfredi, luciano pavarotti, lucio dalla, pierangelo bertoli, mike bongiorno, silvana mangano. i personaggi in tutto sono più di sessanta.
“mi sento particolarmente legato sul piano emotivo- afferma governi- alla tragica vicenda della squadra del torino, perita nella sciagura di superga. il titolo del programma, del 1995, è soltanto il cielo li dominò, da una canzone di achille togliani.“
quali sono le intenzioni per il futuro?
“ho voglia di continuare a raccontare l’italia che si sta purtroppo smemorizzando. un paese che non ha memoria non ha nemmeno futuro. i palinsesti televisivi e il passaggio da un canale all’altro rendono più dispersiva la società che ha bisogno di riconoscersi in elementi culturali comuni e questo è compito della televisione generalista. si pensi a quanto unifichino il festival di sanremo e il commissario montalbano, ma bisogna fare di più, con opera (non è riduttivo) anche di didascalizzazione della nostra cultura. vorrei occuparmi di grandi personaggi che hanno storie e significati come roberto benigni, luigi proietti, carlo verdone. ce ne sono poi altri che meritano di essere narrati.”
il curriculum di giancarlo governi, ma non integrale perché sarebbe lungo da pubblicare, è nella pagina a lui dedicata da wikipedia. in questi giorni, in occasione dei cinquanta anni dalla morte di totò, governi ha pubblicato il suo trentesimo libro “totò, vita opere e miracoli”, frutto di quasi 40 anni di studi su questo immenso personaggio dello spettacolo e della cultura italiani e ha ricevuto l’ambitissimo premio “anna magnani” alla carriera.
se piangi se ridi
l’attore fa parte di noi
rivela qualcosa segreta
celata dal nostro pudore
se tocca un’intima corda
è subito amato e riflette
i nostri timori e ambizioni
nel dramma di ardue vicende
di più se riesce a strappare
risata che libera l’animo
un’arte invidiabile e rara
che rende i giorni più chiari